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SAN MARTINO La nebbia a gl’irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar;
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SAN MARTINO La nebbia a gl’irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri com’esuli pensieri, nel vespero migrar. Giosuè Carducci, da Rime Nuove, 1873, 1887 Fiorello - La Nebbia Agli Irti Colli http://www.youtube.com/watch?v=G1ws7XOhToo
LA PARAFRASI La parafrasi è una modalità di normalizzazione della scrittura poetica che ripristina la costruzione sintattica della prosa, sostituisce le parole peculiari del lessico poetico con quelle del linguaggio corrente e scioglie le figure retoriche più complesse SAN MARTINO La nebbia a gl’irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri com’esuli pensieri, nel vespero migrar. . La nebbia, sciogliendosi in una leggera pioggerella, risale per le colline rese quasi ispide dalle piante ormai prive di fogliame e, spinto dal vento freddo di maestrale, il mare rumoreggia frangendosi sulla scogliera, con onde di spuma bianca. Ma per le vie del piccolo paese contadino si diffonde, dai tini dove fermenta il mosto, l’odore aspro dl vino nuovo che rallegra i cuori. In casa intanto, sulla brace del focolare scoppiettano le gocce di grasso che cadono dallo spiedo su cui cuoce la cacciagione. E il cacciatore se ne sta sull’uscio a guardare stormi di uccelli che a sera, in contrasto con le nubi rosse del tramonto, sembrano neri come quei pensieri che si vorrebbero mandar via lontano.
LIVELLO METRICO Già dalla prima lettura, è evidente la facilità dell’apprendimento mnemonico della lirica che dipende dalla sua struttura metrica e dal suo andamento ritmico. Il componimento è diviso in quattro strofe di quattro versi ciascuna (quartina). Ogni verso è formato da sette sillabe. Si tratta di versi settenari, gli stessi che molto spesso si incontrano nelle filastrocche infantili. L’ultimo verso di ogni strofa presenta la stessa rima. Ciò crea una melodia di sottofondo che tende a ‘legare’, musicalmente, tutta la breve composizione. La nebbia a gl’irti còlli piovigginando sàle e sotto il maestràle urla e biancheggia il màr; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri com’esuli pensieri, nel vespero migrar. A B B C D E E C F G G C H I I C
LIVELLO LESSICALE/ SINTATTICO SAN MARTINO La nebbia a gl’irti colli piovigginandosale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’asproodor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedoscoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastrenubi stormi d’uccelli neri com’esulipensieri, nel vesperomigrar. Una poesia fatta di verbi, molti sostantivi e pochi aggettivi Il sostantivo da solo definisce e puntualizza, ritrae l’oggetto così com’è. L’abbondanza di sostantivi è funzionale alla descrizione del paesaggio. L’insieme produce l’effetto di un bozzetto, in cui i contorni delle figure umane e degli elementi paesaggistici sono definiti con immediatezza. Gli aggettivisono appena cinque, tre dei quali (rossastre, neri, esuli)si concentrano nell’ultima strofa. La metafora Irti colli: le piante ormai prive di fogliame innalzano al cielo i loro rami nudi, facendo apparire le colline come corpi coperti di spini. La similitudine Esuli pensieri: L’espressione rimanda ad un senso di tristezza, perché tale è la condizione di un esiliato. Esuli può anche essere letto nel senso di sperduti, che vagano lontano e si perdono nell’infinito. I verbi hanno una connotazione forte, performativa. Il modo più frequente è l’indicativo, seguono i modo indefiniti, infinito e gerundio. Il solo tempo usato è il presente. L’azione sembra svolgersi in un presente senza tempo, universalmente inteso. La sintassi è prevalentemente paratattica
LIVELLO FONICO 1^ Strofa ebbia / iggi / eggia sono onomatopeici: riproducono il suono dell’acquerugiola che lievemente scende sul paesaggio e delle onde che si infrangono sulla costa 2^ Strofa bor / ri / ir spro / or / ra / ar costituiscono la “melodia” della seconda quartina, che accentua il carattere musicale della lirica 3^ Strofa ppi / cce / spied / scoppie / fischia / uscio l’onomatopea domina la terza strofa: i suoni servono a rappresentare i rumori che vengono dal focolare 4^ Strofa rossastre, nubi, stormi, uccelli, neri, esuli, vespero il colore caratterizza l’ultima strofa: gli aggettivi e le vocali scure o / u / evocano un sentimento di tristezza SAN MARTINO La nebbia a gl’irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri com’esuli pensieri, nel vespero migrar.
LA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO Possiamo immaginare il poeta come un regista che inquadri il paesaggio con una macchina da presa. In ogni quartina, egli adopera un’inquadratura diversa: La nebbia a gl’irti colli panoramica piovigginando sale esterno giorno e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo campo lungo dal ribollir de’ tini esterno giorno va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: zoom sta il cacciator fischiando interno giorno su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri soggettiva com’esuli pensieri, esterno giorno nel vespero migrar.