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Facoltà di Agraria Perugia, 7 ottobre 2004. Le scelte imprenditoriali di fronte ai nuovi scenari: lo studio di casi. La nuova Politica Agricola Comunitaria. Angelo Frascarelli Università di Perugia angelof@unipg.it. Dipartimento di Scienze Economiche ed Estimative
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Facoltà di Agraria Perugia, 7 ottobre 2004 Le scelte imprenditoriali di fronte ai nuovi scenari: lo studio di casi La nuova Politica Agricola Comunitaria Angelo Frascarelli Università di Perugia angelof@unipg.it Dipartimento di Scienze Economiche ed Estimative Borgo XX Giugno, 74 - 06121 Perugia Tel. 075-585.71.43; Fax 075-585.71.46 angelof@unipg.it http://www.agr.unipg.it/dsee/Frameset.html
PREVISIONI FINANZIARIE 2004-2006 DELL'UE A 25(milioni di euro) 43%
Un obiettivo della nuova Pac.Sostenere il reddito e giustificare la spesa agricola Sostenere il reddito degli agricoltori Giustificare meglio la spesa destinata al settore agricolo Ottenere dagli agricoltori come contropartita: - qualità degli alimenti; - tutela dell’ambiente e del benessere degli animali; - salvaguardia dei paesaggi e del patrimonio culturale.
DATI DESCRIZIONE Importo di riferimento. Equivale alla media triennale degli importi complessivamente percepiti da un agricoltore, per ogni anno civile, nel periodo di riferimento 2000, 2001 e 2002, relativamente ai regimi di sostegno disaccoppiati. Numero di ettari = numero di titoli. Pari al numero medio triennale di ettari che hanno dato origine all’importo di riferimento più tutta la superficie foraggiera. Numero e valore dei titoli. Il numero dei titoli è uguale al numero di ettari; il valore dei titoli per ettaro è calcolato dividendo l’importo di riferimento per il numero di ettari. Il pagamento unico per azienda
La gestione del pagamento unico per azienda il calcolo del pagamento unico per azienda
Le decisioni del Governo italiano sulle opzioni della PAC (1)
Le decisioni del Governo italiano sulle opzioni della PAC (2)
La gestione dei nuovi diritti utilizzazione dei diritti
Le virtù del disaccoppiamento (1) • Il DISACCOPPIAMENTO è il vero punto qualificante ed innovativo: la vera sfida. • Le virtù del DISACCOPPIAMENTO • riduce le distorsioni e le coltivazioni speculative; • orienta il mercato; • rende il sostegno più trasparente (questo è uno svantaggio per chi non ha interesse a renderlo trasparente); • rende il sostegno più esplicitamente condizionabile a requisiti o comportamenti specifici; • dovrebbe semplificare il sistema.
Le virtù del disaccoppiamento (2) • Il DISACCOPPIAMENTO è una minaccia? E’ il primo passo verso lo smantellamento degli aiuti? • Forse si, nel medio periodo potrebbe rendersi necessaria una ulteriore riforma del sostegno in agricoltura, verso un nuovo riaccoppiamento. • Ma il disaccoppiamento è anche una concreta opportunità per gli agricoltori • Non più condizionamenti sulle scelte colturali. • Una sola domanda anziché tante domande di aiuto. • Per le imprese, i ricavi non possono che aumentare.
I rischi del disaccoppiamento (1) • Problemi di per i giovani agricoltori • Il disaccoppiamento crea un ulteriore barriera all’ingresso di giovani agricoltori. • Problemi di equità • Il disaccoppiamento cristallizza lo status quo, creando situazioni di disparità: • tra produttori, dovute al loro diverso comportamento nel periodo 2000-2002; in molti casi ciò potrebbe penalizzare proprio chi aveva in corso una buona pratica agricola, mediante rotazione agrarie; • tra territori (cristallizzazione delle disparità territoriali). • Comunque si rischia, se non di determinare varietà di situazioni in termini dei diritti all’aiuto, che potrebbe finire col trattare in modo assai diverso soggetti sostanzialmente simili.
I rischi del disaccoppiamento (2) • Effetti sul mercato degli affitti • Effetti sul mercato fondiario • Problemi di gestione • La delicata fase di definizione ed attribuzione dei diritti e la successiva fase della loro gestione potrà risultare di non facile applicazione
I rischi del disaccoppiamento (3) • Effetto sulle economie locali svantaggiate • In alcune realtà il disaccoppiamento potrebbe portare il ridimensionamento dell’attività produttiva, con contrazione della domanda di lavoro e disattivazione di canali commerciali locali • Il disaccoppiamento mette a nudo le esigenze e le priorità. Oggi le zone svantaggiate sono meno sostenute dalla Pac rispetto alle zone agricole ricche (un ettaro di seminativi in Lombardia percepisce 6 volte i contributi della Sicilia). • Comunque i problemi delle zone svantaggiate dovrebbero essere contrastati con azioni mirate, nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale
L’impresa agricola di fronte alla riforma della Pac (1) • Per le imprese diventano decisivi tre fattori: • il rapporto con il mercato (cresce il ruolo della cooperazione); • la vocazione territoriale; • l’efficienza tecnica ed economica. • le altre politiche agricole (fiscali, contributive, ecc.) • devono cambiare le strategie di impresa: il cambiamento comporta sempre un sacrificio, ma ci sono ancora opportunità in agricoltura. • Per chi è disponibile al cambiamento!
L’impresa agricola di fronte alla riforma della Pac (2) • L’impresa agraria non è condizionata solo dalla riforma della Pac: si afferma che cambia il criterio di attribuzione dei premi, ma tutto il resto (prezzi dei prodotti e dei mezzi produttivi, relazioni commerciali interne ed internazionali, disponibilità di manodopera, ecc.) non subisce alcuna variazione. • In realtà, così non sarà; gli eventi che condizionano il settore agricolo sono in costante ed accelerato mutamento, soprattutto le tendenze del mercato. • L’atteggiamento attuale degli imprenditori agricoli, preoccupati, innanzi tutto, è quello di individuare le combinazioni produttive da realizzare come risposta all’avvio della riforma. • Un atteggiamento legittimo nel brevissimo periodo, ma del tutto insufficiente per la vitalità delle imprese nel medio periodo.
L’impresa agricola di fronte alla riforma della Pac (3) • Oggi ancor più di ieri, è fondamentale che gli imprenditori agricoli, insieme a tutti i soggetti interessati al settore, utilizzino questi pochi anni in cui ancora potranno beneficiare degli aiuti per mettere a punto una strategia di sviluppo utile a mantenere inalterata la vitalità del settore e delle loro imprese. • Quali strategie? • competitività in termini di efficienza economica • competitività basata sulla qualità • competitività basata sulla diversificazione di prodotto e di processo • competitività basata sull’integrazione di filiera • competitività territoriale