1 / 10

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. Per non fare “ parti uguali tra disuguali ””. Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l ’ inclusione scolastica.

toshi
Download Presentation

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. BISOGNIEDUCATIVI SPECIALI Per non fare “parti uguali tra disuguali”” Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza

  2. Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile alla presenza di deficit In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni va potenziata la cultura dell’inclusione

  3. Area dei Bisogni Educativi Speciali Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza DISABILITA’ DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO LINGUISTICO CULTURALE vasta area di alunni per i quali va applicato il principio della personalizzazione dell’insegnamento (Legge 53/2003 e 170/2010) anche in assenza di certificazione

  4. Disturbi evolutivi specifici Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza Per “disturbi evolutivi specifici” si intendono, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit del linguaggio, dell’attenzione, dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, ma anche altre tipologie di deficit o disturbo, quali la sindrome di Asperger, non altrimenti certificate.

  5. Svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici sociali. Alunni che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana (di recente immigrazione) Monitorare l’efficacia degli interventi

  6. STRATEGIA INCLUSIVA della SCUOLA ITALIANA Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza “presa in carico” dell’alunno con BES da parte di CIASCUN docente curricolare e di tutto il team dei docenti coinvolto elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe le scuole con determinazioni assunte dai Consigli di classe possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalla Legge 170/2010

  7. STRATEGIE D’INTERVENTO: Circolare 6 marzo 2013 n.8Indicazioni operative Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza diritto alla personalizzazione dell’apprendimento a tutti gli studenti in difficoltà Piano Didattico Personalizzato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. costituzione del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI): funzioni interne ed esterne elaborazione di un Piano annuale per l’Inclusione

  8. Curricoli inclusivi Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza

  9. Le criticità sullo sfondo: Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza tagli “nella” e “intorno” alla scuola aumento dei “casi” a organici ridotti servizi territoriali decimati classi troppo numerose organici di sostegno precari il “nodo” formazione: carente, non obbligatoria, senza risorse edilizia non adeguata

  10. Riferimenti utili Furlan Lazzarato I.C. Motta di Livenza Per sostenere l’azione delle scuole, l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna ha attivato un settore sul proprio sito internet (www.istruzioneer.it), denominato “Bisogni Educativi Speciali”.In questo settore sono stati raccolti i collegamenti a molti materiali di formazione e di documentazione. http://www.bo.istruzioneer.it Raccolta di software didattici di libero utilizzo

More Related