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Taranto: dalla città “usa e getta” alla strategia smart city. I lavori che daranno futuro a Taranto. I “costi esterni” a Taranto. I “costi esterni” dello sviluppo ecodistruttivo vengono scaricati sulla salute dei cittadini
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Taranto: dalla città “usa e getta” alla strategia smart city I lavori che daranno futuro a Taranto
I “costi esterni” a Taranto • I “costi esterni” dello sviluppo ecodistruttivo vengono scaricati sulla salute dei cittadini • Oltre due decessi al mese per inquinamento (perizia epidemiologica della Procura) • I costi ambientali e sanitari sono stati scaricati sulla collettività per diventare profitti economici • Pregiudicano lo sviluppo futuro • Pesano sul bilancio dello Stato con costi sanitari eccessivi
L'Europa calcola i “costi esterni” • L'Agenzia Europea stima che il danno alla salute e all'ambiente sia valutabile tra i 283 e i 463 milioni di euro • Il dato è riferito al 2009 • L'European Environment Agency è l'Agenzia ufficiale dell'Unione Europea è incaricata del monitoraggio ambientale e ha pubblicato il suo rapporto il 24 novembre 2011.
Chi deve pagare i costi esterni? • Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 • Articolo 1: “La presente direttiva istituisce un quadro per la responsabilità ambientale, basato sul principio "chi inquina paga", per la prevenzione e la riparazione del danno ambientale”. • Quindi le bonifiche non le deve pagare lo Stato ma chi ha inquinato.
Direttiva 2004/35/CE • Sempre nella stessa direttiva (allegato II): “Si devono adottare le misure necessarie per garantire, come minimo, che gli agenti contaminanti pertinenti siano eliminati, controllati, circoscritti o diminuiti in modo che il terreno contaminato, tenuto conto del suo uso attuale o approvato per il futuro al momento del danno, non presenti più un rischio significativo di causare effetti nocivi per la salute umana”. • Recepita nel dlgs 152/2006
Lo Stato “presenta il conto” • Nel caso il soggetto che ha inquinato non provveda alla bonifica, lo Stato interviene in supplenza e poi “presenta il conto”. • “Il proprietario onerato (…) si ritrova coinvolto esclusivamente dal punto di vista economico potendo unicamente estinguere tale obbligazione con il versamento all'amministrazione pubblica del corrispettivo dei costi sopportati”. • Fonte: commento all'art. 253 dlgs 152/2006 “Commentario breve del Codice dell'Ambiente”, CEDAM, Costato Pellizzer.
Gli step immediati • Piano della caratterizzazione • Piano da predisporre e realizzare, dopo approvazione da parte degli Enti competenti, finalizzato alla caratterizzazione di un sito per determinare l’estensione, la tipologia e l’entità della contaminazione di un sito. • A Taranto questa fase è già stata portata a termine. • Messa in sicurezza d’emergenza • "Ogni intervento necessario ed urgente per rimuovere le fonti inquinanti, contenere la diffusione degli inquinanti e impedire il contatto con le fonti inquinanti presenti nel sito, in attesa degli interventi di bonifica e ripristino ambientale o degli interventi di messa in sicurezza permanente". • Messa in sicurezza permanente "Insieme degli interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti qualora le fonti inquinanti siano costituite da rifiuti stoccati e non sia possibile procedere alla rimozione degli stessi pur applicando le migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili”.
Gli step successivi • Bonifica • "L'insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque superficiali o nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti dalla normativa". • Ripristino ambientale • "Gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica, costituenti complemento degli interventi di bonifica nei casi in cui sia richiesto, che consentono di recuperare il sito alla effettiva e definitiva fruibilità per la destinazione d’uso conforme agli strumenti urbanistici in vigore, assicurando la salvaguardia della qualità delle matrici ambientali". • Ripristino ambientale: l'esempio della Ruhr (Germania) • Era una delle aree più industrializzate del mondo e ora attrae il turismo perché sono stati compiuti interventi di bonifica, ripristino ambientale e valorizzazione paesaggistica dell'area.
Valorizzare le aree degradate • Gli studiosi europei di urbanistica oggi non considerano più il fenomeno delle aree industriali degradate e dismesse un problema drammatico della città ma una risorsa da sfruttare per trasformarla e riqualificarla, fino a riconoscere a queste aree, nel XXI sec, il ruolo di catalizzatori di interventi per il rilancio urbano. • Una volta che è stata capita l’importanza di queste aree sorge il problema della tipologia d’uso più adatta da attribuirgli. • Le alternative sono tante tra cui la realizzazione di infrastrutture e servizi, oppure zone destinate a verde pubblico o anche un uso polivalente. • Vi sono esempi in molte città d'Europa. • Vedere http://it.paesaggioix.wikia.com/wiki/Aree_dismesse
Le bonifiche sono un diritto • Messa in sicurezza (MiSE) di emergenza della falda sotto l'Ilva • Tempi di attuazione: immediati (“ad horas” secondo la Conferenza dei Servizi del 2011) perché la contaminazione della falda acquifera si sta aggravando sempre di più. • La MiSE va fatta subito e non dopo la cessazione delle attività dell'Ilva.
“Ad horas” • “Stante gli ingiustificati ritardi e l'inerzia dell'azienda nell'adozione dei necessari, urgenti, interventi di messa in sicurezza della falda e/o dei suoli, si ribadisce la richiesta all'azienda di adottare, ad horas, i necessari interventi. In mancanza, si richiede al Comune l'emanazione di apposita Ordinanza di diffida per l'adozione dei citati interventi a salvaguardia della salute umana e dell'ambiente, evidenziando che la mancata attivazione degli interventi medesimi interventi può aggravare la situazione di danno ambientale già arrecato per l'inerzia dei soggetti a vario titolo interessati a cui potranno essere addebitati i relativi oneri“. • Lo scriveva la Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche del Ministero dell’Ambiente l’11 gennaio 2011.
Sospensiva del TAR • Sospensiva per la falda (TAR n.329/2012 del 23/2/2012): in TAR l'iter della MiSE per “difetto di istruttoria”. • Insufficienza di istruttoria per mancanza analisi di rischio e insufficiente motivazione per i sistemi di confinamento fisico. • TAR non disconosce l'urgenza ma sottolinea inadempienze della Conferenza dei Servizi per una procedura che era iniziata nel 2003 con il piano di caratterizzazione.
Esposto alla Procura • Di fronte a lungaggini e inadempienze • Di fronte ad una Messa in Sicurezza di Emergenza che dovrebbe essere avviata “ad horas” • Occorre investire la Magistratura perché chiunque ha sbagliato in questo iter venga perseguito per quelle che sono le sue responsabilità penali e civili. • Sarà la magistratura a stabilire con una sua perizia chi ha inquinato e chi deve pagare.
La situazione è grave • Sono stati compiuti 1616 sondaggi con 267 piezometri superficiali e 146 piezometri profondi. • Dei primi solo 31 risultano esenti da superamenti, mentre gli altri (ben l’88%) hanno evidenziato sforamenti per le acque di falda superficiale per manganese, ferro, arsenico, cianuri, benzo(a)pirene, cromo esavalente, benzene e altre sostanze altamente tossiche. • Dal 62% dei piezometri di profondità è stato rilevato almeno uno sforamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione. • I piezometri sono tubi verticali per prelevare campioni di acque sotterranee allo scopo di analizzarli.
MiSE della falda dell'Arsenale • La messa in sicurezza di emergenza della falda non riguarda solo l'Ilva ma anche la falda acqifera dele aree occupate dalla Marina Militare nel Mar Piccolo. • “La conferenza di servizi decisoria ha permesso di tracciare un percorso per la soluzione del problema delle contaminazioni da PcB all'interno del primo seno di Mar Piccolo a Taranto: in relazione ai dati tecnici di contaminazione delle acque di falda nell'area ex IP, il Genio Militare ha presentato il progetto preliminare per la messa in sicurezza di emergenza dell'area che è stato ritenuto idoneo dagli enti competenti e consentirà di contenere definitivamente la contaminazione accertata nella falda acquifera”. • Così l'Assessore Lorenzo Nicastro ha commenta i risultati del percorso di concertazione, attraverso Conferenze di Servizi, sul tema della contaminazione da PCB nell'area all'interno dell'Arsenale Militare di Taranto.
Come si effettua la MiSE • La MiSE (Messa in Sicurezza di Emergenza) si attiva con: • Sistemi idraulici (le acque vengono emunte e depurate) • Diaframmi fisici per il contenimento delle acque sotterranee del sito (complesse opere di ingegneria ambientale) • Primo passo (obbligatorio per legge) verso la bonifica vera e propria.
Esempio di MiSE • 16 gennaio 2012 - Gara lavori MISE Falda Augusta • Appalto integrato per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera prospiciente la rada di Augusta • Importo totale dell’Appalto € 60.570.749,78 • Contaminazione da mercurio, esaclorobenzene e idrocarburi (Melilli-Priolo-Augusta: il “triangolo della morte”)
Obiettivi per Taranto • MiSE falda Ilva (3000 occupati) • Dopo: bonifica falda Ilva • Bonifica terreno interno dell'Ilva (1000 occupati) • Dopo: bonifica delle discariche • MiSE falda Arsenale (1000 occupati) • Dopo: bonifica falda Arsenale, ripristino ambientale e valorizzazione paesaggistica • Bonifica quartiere Tamburi (piombo e PCB) (500 occupati) • Bonifica area attorno all'Ilva (diossina e PCB) attualmente interdetta al pascolo libero in aree incolte (raggio 20 km) (5000 occupati) • Dopo: ripristino ambientale area attorno all'Ilva e valorizzazione paesaggistica area delle masserie • Bonifica Mar Piccolo (da recuperare alla mitilcoltura) e affaccio Lungomare (da recuperare alla balneazione) (3000 0ccupati) • Bonifica, ripristino ambientale area Lungomare, balneabilità e valorizzazione paesaggistica dell'affaccio (500 occupati) • Bonifica, ripristino ambientale e valorizzazione paesaggistica affaccio al mare fra nuova base navale e San Vito (viale Jonio, pineta Marechiaro e costa demaniale con eucalipti) (1000 occupati) • Totale: 15 mila occupati affinché questa città non sia “usa e getta” e recuperi una vocazione turistica
I tempi della rinascita • 2013-2016: MiSE e bonifiche • 2016-2020: ripristino ambientale, valorizzazione paesaggistica e rilancio turistico • Dal 2020: esportazione delle esperienze come “buone pratiche” e importazione di un “turismo verde” (sull'esempio di Aarhus, Aalborg, Friburgo, Lintz, Hamilton, Pittsburg, Bilbao, Barcellona, area della Ruhr). • Lo scrittore americano Arthur Charles Clarke disse: “Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni”.
Portualità e occupazione • Porto di Rotterdam: 1,9% del PIL olandese • Conta al suo interno 60.000 lavoratori • Il complesso industriale del porto dà occupazione a circa 91.000 persone nella regione • L'indotto occupazionale del porto a livello nazionale salge a 314.000 occupati • Fonte Ministero del Lavoro (web)
Consiglio • Consiglio di una o più strategie • Consegnate un resoconto dei risultati attesi • Menzionate i passi successivi da intraprendere • Distribuzione dei compiti