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LABORATORIO DI INFORMATICA Classe IV D anno scolastico 2005-2006 insegnanti: Minelli Carolina Gallo Patrizia Gallia Renata. I nostri lavori creativi. La nostra classe. GIOCHIAMO CON LE FIGURE E LE FORME IN FUNZIONE DELLA VISITA ALL’UNIVERSITA’ DI MATEMATICA.
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LABORATORIO DI INFORMATICAClasse IV Danno scolastico 2005-2006insegnanti: Minelli Carolina Gallo Patrizia Gallia Renata I nostri lavori creativi
GIOCHIAMO CON LE FIGURE E LE FORME IN FUNZIONE DELLA VISITA ALL’UNIVERSITA’ DI MATEMATICA
IL MIO OUIAH "Forse siamo salvi" "Forse siamo salvi"
Maria Luisa Bianca
EDOARDO CARLO
Federica Martina
ILARIA GABRIELE
IRENE GIOELE
Luca Kevin
MATTIA MARTINA
Pier Nicola Paolo
STEFANO SAMI
Valentina Victor
Il dottore allora prese le forbici e scucì accuratamente il sacchetto del capitano. Ne trasse un taccuino ed un plico sigillato. • -Cominciamo ad esaminare il taccuino- • Propose il dottore. • Anch’ io potei leggere col conte al disopra delle spalle di Liversey. Ma ai nostri occhi curiosi apparvero strane indicazioni, frasi oscure, sgorbi. Per molte pagine cifre e crocette e date. Per esempio: in data 18 giugno 1745, erano segnate 70 sterline versate a qualcuno e, per spiegare il pagamento, erano state tracciate sei croci. • E leggemmo le frasi: Billy Bones se ne infischia, Bones nostromo niente più rum !… • - Chi ci capisce è bravo – borbottò Liversey. • - Ma è chiaro come la luce del sole – disse concitato il conte. • Questo è il libro dei conti di quell’anima nera di pirata.Le crocette rappresentano i bastimenti affondati o i paesi saccheggiati.Le cifre rappresentano la parte di bottino toccata a quel furfante. Quanti morti giacciono in fondo al mare per le imprese di quei ribaldi ! Pace ai poveretti. Ed ora vediamo il resto… • Il dottore rimosse i sigilli con un piccolo tagliacarte, e poi spiegò la pianta di un’isola con indicati i gradi di latitudine e di longitudine, la profondità del mare, i nomi delle alture, delle baie, degli stretti ed ogni altro particolare necessario per guidare una nave in porto sicuro. L’isola aveva circa nove miglia di lunghezza e cinque di larghezza; assomigliava ad un grosso drago emerso dalle onde; aveva due porti ben riparati ed una montagna centrale segnata col nome di “Cannocchiale”. Sulla carta c’erano molte note e, fra esse, tre crocette in rosso: due nella parte settentrionale dell’isola e una a sud-ovest. Accanto a quest’ultimo, scritte con lo stesso inchiostro colorato ed a caratteri piccoli, ma chiari, assai diversi da quelli rozzi del capitano Billy, si leggevano queste parole: Qui il grosso del tesoro. • Sul retro del foglio la stessa mano aveva scritto in caratteri nitidi e minuti: • Albero alto in cima al “Cannocchiale” direzione Nord-Nord Est, un quarto a Nord. Isola dello scheletro, Est-SudEst, un quarto a Est. Dieci piedi. • L’argento in lingotti è nel nascondiglio a Nord; lo si può trovare puntando dalla collina Est, a sessanta piedi a Sud dalla rupe nera che la sovrasta. • Le armi sono facilmente reperibili nella collina di sabbia, alla punta Nord del Capo della baia settentrionale, direzione Est, e un quarto a Nord. • J.F. • Era tutto qui, ma per quanto si trattasse di un breve documento, indecifrabile per me, esso fu subito compreso dai due galantuomini. • -Liversey, - proruppe il conte –lasciate i vostri malati. Parto domani stesso per Bristol. In meno di un mese, in dieci giorni, avremo una nave ed il miglior equipaggio delle ciurme inglesi. Hawkins sarà il nostro mozzo, voi sarete il medico di bordo,io l’ammiraglio. Condurremo con noi anche Redruth, Joyce ed Unter. Troveremo facilmente l’isola; diventeremo ricchissimi… • -Caro amico, - disse il dottore –io vi seguirò volentieri; ma c’è qualcuno che mi dà molte preoccupazioni in questa avventura, la quale dovrebbe restare segretissima. • Chi dunque? • Voi, conte, perché non sapete tace. I pirati di Flint non hanno certo rinunciato ad impadronirsi della carta dell’isola. Faranno di tutto per scoprirla. Perciò acqua in bocca con tutti. E a Bristol andate accompagnato da Joyce e magari anche da Unter. • Neppure io, né il ragazzo dovremmo fidarci a star soli. • Sarebbe pericoloso • - Liversey, avete ragione. Tacerò, ve l’assicuro!
Grazie per aver visionato i nostri lavori che con tanto impegno abbiamo realizzato I ragazzi della IV D le insegnanti