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Elettromagnetismo. Grecia: ambra (= elektron) studio fenomeni => elettrici e Asia Min.: magnetite => magnetici Prime teorie: 100d.C Plutarco: effluvio 1644 Cartesio: pori e fusilli. Isaac Newton=> 1687.
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Elettromagnetismo Grecia: ambra (= elektron) studio fenomeni =>elettrici e Asia Min.: magnetite => magnetici Prime teorie: 100d.C Plutarco: effluvio 1644 Cartesio: pori e fusilli
Isaac Newton=>1687 Vede un nesso tra l’elettromagnetismo e la forza gravitazionale (entrambi agiscono a distanza). Tele legame verrà ripreso da Priestly (tazza-sughero); Scopre contagiosità del fluido elettrico. Elettricità è conducibile! Distinzione materialiconduttori(contagiati) e isolanti(strofinati); Stephen Gray =>1729 Dimostra doppia natura elettricità ( +/- con foglie d’Au); Crede che per elettrizzare un oggetto bisogna rimaner isolati dal suolo; Charles Dufay => 1730 Elettrizzatori inventati: grattatoio e bottiglia di LEIDA (1745);
Benjamin Franklin 1747 => Mette in discussione e rovescia teoria di Dufay: con il contatto col terreno vi è molta più produzione di fluido elettrico; Inventa parafulmine con aquilone (spiega il fenomeno del fulmine come un una compensazione di due luoghi con concentrazione elettrica molto diversa); Grazie al suo esperimento (cilindro da 12 pollici, carica A+ e carica B+) misura forza di repulsione delle cariche: Coulomb 1785=> F= k (Qa x Qb / r2)in cui Q rappresenta la carica; k è una costante e r la distanza tra le cariche;
Galvani, inizio 8oo: In uno dei suoi esperimenti di anatomia, durante un dissezionamento di una rana, nota strani spasmi: ipotizza così l’elettricità ANIMALE Alessandro VOLTA 1801=> PILA!!! Rifacendosi al giochetto “rame- lingua” dell’epoca, utilizza un disco d’argento, uno di zinco e un pezzo di legno umido a loro interposto per creare la sua pila.È in grado di conservare le cariche ( pos. e neg.) e dà la scossa al contatto! Al suo interno v è una forza elettro-motrice. L’elettricità creata è simile a quella “animale”. Si smonta così la teoria di Galvani. Tale pila sposta i due fluidi (cariche positive per lo Zn, e negative per l’argento), creando un’azione elettro-motrice => si crea TENSIONE
Ampere=> Studia apertura e chiusura circuiti: Se è aperto c’è TENSIONE Se è chiuso c’è CORRENTE Aperto: tensione Chiuso: corrente
oOHM 1826=> Questo studioso bavarese s’impunta nel cercare il rapporto tra tensione e corrente. Utilizzando una pila di pile di Volta, arriva alle seguenti formulazioni di leggi: V = I x R Dove v è la tensione, I la corrente, e R la resistenza. Tale resistenza risulta però: R = p. l/s In cui p rappresenta il materiale, l la sua lunghezza, e s il suo spessore.
! M a g n e t i s m o ! Studi iniziali in Inghilterra: Gilbert, Franklin (magnetizza del ferro con una scarica di Leida) Magnete: caratterizzzato da polo Nord e Sud Si chiede che rapporto ci sia tra elettricità e magnetismo. L’uno genera l’altro? Beccaria=> • 1802: a Trento si nota la deviazione dell’ago di una bussola, quando viene toccato da fili elettrici. • ORSTED scopre in seguito l’interferenza magnetica creata dal passaggio di corrente nel filo nei pressi della bussola, che le fa perdere l’orientamento del Nord Tali effatti magnetici non si presentano se il circuito è aperto Galvanometro: modo di misurare la corrente osservando l’ago della bussola
Si è notato che l’ago non si orientava verso il filo, bensì lo costeggiava parallelamente, e assumeva una leggera incurvatura se il filo era curvo.Se c’è un solenoide percorso da corrente, il campo magnetico generato risulta dritto, e con un polo N e uno S. Faraday 1830 => Crea una specie di motore elettrico Sviluppa il modello delle linee di FORZA E = k (Qa/ r2) Campo elettrico, simile a gravitazione
Da corrente si crea un campo magnetico: e il contrario???A questa domanda risponde l’esperimento con i due solenoidi ( uno dentro l’altro, di cui quello interno collegato ad un galvanometro) e una sbarra di ferro.Partendo da un campo magnetico è possibile produrre energia elettrica ( ne sono un chiero esempio le centrali idroelettriche).I guizzi di corrente alternata prodotta, perché sia positiva che negativa, sono generati dell’incremento delle linee di forza che raggiungono il solenoide.