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Il Viaggio. Noi alunni della I°C abbiamo scelto come tema per la nostra tematica “IL VIAGGIO” perché ci è sembrato un argomento molto interessante da approfondire nelle varie materie e nei percorsi di studio. GEOSTORIA. Il viaggio dell'Uomo nel corso della sua evoluzione.
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Il Viaggio.. Noi alunni della I°C abbiamo scelto come tema per la nostra tematica “IL VIAGGIO” perché ci è sembrato un argomento molto interessante da approfondire nelle varie materie e nei percorsi di studio..
Il viaggio dell'Uomo nel corso della sua evoluzione Tutto è cominciato 50 milioni di anni fa circa... Viaggiando l’uomo si è spostato dall’Africa verso l’Europa e per il mondo intero. E’ cominciata la nostra specie, quella da cui è nato l’uomo moderno
La specie umana può essere definita come tutte le altre. Si tratta di un mammifero che appartiene al gruppo dei primati. Della famiglia degli ominidi è rimasta una sola specie, cioè noi. Il più lontano antenato dell’uomo di cui abbiamo notizie è L’AUSTRALOPITECO. Comparve nelle savane dell’Africa Orientale 4 millioni e mezzo di anni fa. L’australopiteco camminava già dritto, ma aveva un cervello ancora piuttosto piccolo. La postura eretta gli consentiva di avere una migliore visibilità e quindi il controllo del territorio. Gli permetteva inoltre di avere libere le mani per afferrare degli oggetti o per difendersi. Camminare su due piedi fu dunque il primo importante passaggio verso la specie umana.
Il primo segno dell’intelligenza umana fu la capacità di produrre strumenti di lavoro. Proprio per questo il primo uomo è stato definito HOMO HABILIS: uomo abile, capace di costruire. L’homo habilis aveva un cervello di circa 600cm3 e si è istinto un milione di anni fa. Con lui ebbe inizio la preistoria. Circa 1 800 000 anni fa comparve una specie di uomo: L’HOMO ERECTUS che dall’Africa iniziò a spostarsi verso l’Asia e l’Europa. La diffusione dell’homo erectus fu certamente favorita da una nuova conquista cioè l’uso del fuoco. I resti ritrovati dagli archeologi dimostrano che l’homo erectus imparò ad usare il fuoco almeno 450 000 anni fa.
Più tardi si estinse l’homo erectus e comparvero le prime tracce di una nuova specie umana: L’HOMO SAPIENS. L’homo sapiens costruiva strumenti in pietra che gli permettevano un maggior dominio sulla natura. Egli riusciva a cacciare animali, anche più grandi di lui: cervi, bisonti e mammut. Un particolare tipo di homo sapiens, che popolò l’Europa a partire da 130 000 anni fa, viene chiamato anche UOMO DI NEANDERTHAL. L’uomo di Neanderthal aveva una corporatura molto robusta, le spalle larghe e muscolose, la fronte bassa; aveva un cervello molto sviluppato più grande del nostro. Con l’homo sapiens compaiono testimonianze più evolute: i resti umani, che prima erano abbandonati, ora mostrano segni di una vera e propria sepoltura.
Le prime tracce dell’uomo moderno si trovano in Medio Oriente e risalgono a 100.000 anni fa. Gli studiosi hanno chiamato questo tipo di uomo HOMO SAPIENS SAPIENS o UOMO DI CRO-MAGNON. Questo nuovo tipo umano si affiancò poco per volta all’uomo di Neanderthal che per 35.000 anni rimase l’unico padrone della terra. Per quale motivo l’uomo di Neanderthal sia scomparso, non lo sappiamo con certezza. L’ipotesi più diffusa è che si sia estinto a cause di nuove malattie. La diffusione dell’homo sapiens sapiens raggiunse anche il continente americano. Fu l’ultima glaciazione a permettere il passaggio degli uomini dall’Asia all’America.
Tutto è cominciato con un semplice viaggio, l’uomo si è spostato dall’Africa verso l’Europa e per il mondo intero,così è cominciata la nostra specie e così che è nato l’uomo moderno viaggiando per il mondo conoscendo nuove cose e adempiendo la sua cultura le sue conoscenze e le sue esperienze.
La savana è un bioma terrestre soprattutto subtropicale e tropicale, caratterizzato da una vegetazione a prevalenza erbosa, con arbusti e alberi abbastanza distanziati da non dar luogo a una volta chiusa. Questo tipo di ambiente si trova in molte zone di transizione fra la foresta pluviale e il deserto o la steppa in Africa centrale, Sudamerica, India, Indocina e Australia, ma può essere presente anche ad altre latitudini. Le savane possono formarsi in seguito alla presenza di specifiche condizioni climatiche, oppure a causa di incendi stagionali (anche indotti dall'uomo) o particolari caratteristiche del suolo. Si trova nelle zone calde dell'Africa, dell'America centrale e meridionale e dell'Australia. La Savana dell’ Africa Orientale
L’EUROPA L’Europa si estende per circa 10 500 000 km2 . A ovest il limite è segnato dalle coste atlantiche, che bagnano oltre alla terraferma continentale anche le isole britanniche e l’Islanda, avamposto europeo verso l’America; a est i confini, storicamente più controversi, sono tracciati dalla catena degli Urali, dal corso del Volga e dallo spartiacque della catena del Caucaso. Il mosaico politico del Vecchio continente si è più volte composto e ricomposto nei secoli. Anche nel corso del Novecento l’assetto dei confini nazionali è stato sconvolto dai due conflitti mondiali e poi dal crollo dei regimi socialisti dell’Est europeo e dai conflitti che ne sono seguiti, soprattutto nella ex Jugoslavia. Da circa mezzo secolo è in corso il processo di cooperazione e di integrazione economica e politica dell’Unione Europea (UE), che oggi conta 27 stati membri.
L'AFRICA L’Africa è una terra geologicamente antichissima, costituita da altipiani e bassi tavolati modellati dall’erosione. Il continente ha una forma compatta ed è attraversato a metà dall’Equatore. A nord dell’Equatore la sua forma richiama quella di un trapezio, più esteso nel senso della longitudine; sotto l’Equatore si protende a sud come un triangolo rovesciato.
La preistoria è convenzionalmente definita come il periodo della storia umana che precede l'invenzione della scrittura, intesa in senso tradizionale a circa il 3200-3500 a.C. nel vicino oriente, ovvero la storia documentata o registrata. Le scoperte recenti sulle prime notazioni sumeriche o balcaniche e le molteplci considerazioni sulle molte reinvenzioni della scrittura stessa, nonché eventuali notazioni prettamente preistoriche, non spostano il senso pratico di questa convenzione.In alcune discipline, e in diverse tradizioni scientifiche comunque, la parte più recente della preistoria viene a sovrapporsi alla protostoria, arrivando a sfiorare il II millennio a.C. Quindi a seconda del contesto, con preistoria si può coerentemente intendere quanto scritto nella definizione iniziale, così come quanto definito nel Sistema delle tre età .Con la comparsa di testimonianze scritte continuative e interpretabili gli storici hanno a disposizione per la loro ricostruzione degli eventi una più vasta e chiara documentazione che giustifica questa periodizzazione convenzionale .La lunghissima fase della storia dell'uomo antecedente all'invenzione della scrittura a rigor di termini dovrebbe iniziare circa 200 000 anni fa quando nella regione dell'attuale Sudafrica appare un tipo umano, l'Homo sapiens che dal punto di vista anatomo-morfologico risulta in tutto identico all'uomo attuale.
IL FUOCO La produzione e l'uso del fuoco risalirebbero a circa 400.000 anni fa. All'attività dell'Homo erectus, infatti, apparterrebbero focolari rinvenuti in Africa, Cina, Europa e Medio Oriente. L'uso del fuoco è stato fondamentale per lo sviluppo della civiltà umana. Con il fuoco ci si riparava dal freddo (grazie al fuoco sarebbe forse stata facilitata la migrazione di gruppi umani dall'Africa verso le più fredde Europa ed Asia), ci si difendeva dagli animali carnivori e si dirottavano le mandrie commestibili verso le trappole allestite.
LE GLACIAZIONI Una glaciazione è una condizione climatica che caratterizza un lungo periodo di tempo della storia climatica della Terra, in cui si registra un forte sviluppo delle coltri glaciali sulla superficie terrestre, dovuto ad un generale abbassamento delle temperature medie globali. Con glaciazione si fa riferimento ad un periodo di tempo in cui sulla Terra esistono calotte polari cioè in cui i poli sono ricoperti da uno strato più o meno spesso di ghiaccio; quando si parla degli ultimi milioni di anni della Terra, con glaciazioni ci si riferisce all'avanzamento delle calotte polari che caratterizza periodi particolarmente freddi. L'ultima glaciazione si è conclusa 11 mila 500 anni fa e per la nostra specie Sapiens fu una sfida terribile.
L'ASIA L’Asia è il continente più vasto del mondo. Esteso per 44,6 milioni di Km2, dal Polo Nord all’Equatore e dal Mediterraneo all’oceano Pacifico, occupa circa 1/3 di tutte le terre emerse del Pianeta. Nel continente asiatico si trovano 49 stati. Inoltre è in territorio asiatico il 72% della Federazione Russa, che politicamente fa parte dell’Europa. Più del 60% della popolazione mondiale vive in Asia.
IL MEDIO ORIENTE Il Medio Oriente coincide con la parte sud-occidentale dell’Asia, che comprende l’Iran e la penisola anatolica e arabica. Ne fanno parte gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo orientale(Turchia, Siria, Libano e Israele) e quelli che si affacciano sul mar Rosso, sull’Oceano Indiano e sul Mare Arabico(Giordania, Arabia Saudita, Yemen, Oman, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrein, Kuwait, Iraq e Iran)
L'AMERICA L’America è composta da due masse continentali che separano da nord a sud l’Oceano Atlantico da quello Pacifico. Per estensione di latitudine è il continente più lungo. Per convenzione si distinguono un’America Settentrionale e un’America Meridionale congiunte dal sottile Istmo di Panama, poco sotto il 10° parallelo di latitudine N; geograficamente la regione centrale del Messico, degli Stati istmici e della corona degli arcipelaghi delle Grandi e delle Piccole Antille, rientra nell’America Settentrionale.
James Joyce e il viaggio di Eveline James Joyce nasce a Dublino nel 1882. Studiava in un collegio gesuita, poi a causa delle condizioni economiche si trasferisce in un collegio più modesto. Nel 1902, dopo la laurea in lingue moderne, si scrive a medicina e va a Parigi per perfezionarsi, ma la vocazione letteraria gli impedisce di portare a termine gli studi. Nel 1905, assieme alla moglie Nora, si trasferisce a Trieste, tappa cruciale del suo lungo “esilio”, dove trova impiego come insegnante di inglese. Il successo di James non arrivò molto presto e le condizioni economiche erano disperate. L’anno decisivo della vita di Joyce è il 1914 : riesce a pubblicare Gente di Dublino e ottiene il contratto di pubblicazione per Ritratto dell’artista da giovane, un’importante rivista letteraria. Nel frattempo comincia a scrivere il suo romanzo più importante, Ulisse. Nel 1915, a causa della Prima Guerra Mondiale, si trasferisce a Zurigo, dove vive per vent’anni e comincia a soffrire di gravi disturbi agli occhi. Il 2 Febbraio del 1922, esce a Parigi Ulysses, subito considerato un capolavoro della critica. Nonostante i successi letterari, la vita di Joyce è funestata da diversi problemi: i suoi disturbi alla vista sono sempre più gravi e a causa della disperazione, lo scrittore abusa di alcol. Allo scoppio della guerra tra Germania e Francia, Joyce torna a Zurigo, dove muore nel 1941 ormai quasi cieco.
Eveline Eveline è un racconto breve scritto da James Joyce e pubblicato nella raccolta Gente di Dublino. Una ragazza di diciannove anni, Eveline, si affaccia dalla sua finestra. Mentre osserva fuori dalla sua finestra, Eveline fa alcune considerazioni sulla propria vita, sulla madre morta pazza qualche anno prima e su suo fratello più grande Ernest, morto anch’egli. Ricorda la sua infanzia. È terrorizzata dal padre che la maltratta e si sente frustata dal suo umile lavoro di commessa. Ha progettato quindi di partire con un marinaio di nome Frank per Buenos Aires. Prima di partire tiene in mano due lettere, per il fratello e per il padre, e si lascia cogliere dai dubbi, in conflitto tra il nido familiare e l’esperienza dell’ignoto. Il ricordo della vita monotona e triste della madre la porta a partire, ma quando i due trovano al porto e la nave è sul punto di partire, Eveline colta da una rinnovata indecisione si rifugia nel rito familiare della preghiera, e così rimessa con questo atto simbolico nella tradizione, rimane immobile e non segue il fidanzato, con una maschera d’indifferenza sul volto. Frank, che ormai si trova sulla nave, prima le grida di andare con lui, poi si vede costretto a partire. Probabilmente la scelta di non partire è dovuta alla promessa fatta alla madre, ormai sul punto di morte, di tenere la casa unita più a lungo possibile, e anche alla paura dell’incertezza del futuro che avrebbe avuto con Frank.
IL VIAGGIO DEI DUE GEMELLI La nascita di Romolo e Remo. Dopo 400 anni dalla fondazione di Alba Longa, la morte del re Proca di Alba Longa provoca una violenta contesa tra i suoi due figli Numitore e Amulio per il diritto di successione al trono. Il secondogenito Amulio usurpa il trono al fratello Numitore e lo scaccia. Per evitare ulteriori rivendicazioni dinastiche, Amulio costringe la figlia di Numitore, Rea Silvia, a diventare una vergine vestale al fine di impedire la nascita di nuovi contendenti al trono. Nonostante la regola che obbliga una vestale alla castità, Rea Silvia genera due gemelli, Romolo e Remo, la cui paternità viene attribuita dalla leggenda al dio Marte. Abbandono sul Tevere. Il re Amulio non esita a condannare a morte i due neonati per affogamento nel vicino fiume Tevere e incarica alcuni suoi bservi di eseguire la condanna. Tuttavia, una improvvisa inondazione impedisce ai servi di portare a termine la missione dei gemelli sono abbandonati nella zona paludosa del Fico Ruminale, sulle pendici del Palatino, davanti al colle Campidoglio. Secondo la leggenda la benevolenza degli dei salva i due neonati da morte sicura e li avvia verso un glorioso futuro.
Il salvataggio della lupa. Un pastore di passaggio sul posto trova la cesta dei due gemelli e li adotta come propri figli. Saranno allevati da sua moglie, il sui soprannome è "lupa". La lettura della leggenda di Roma cela l'intento degli storici romani di conferire un valore storico alla leggenda di Roma. Del resto la "lupa" è il totem della città fin dalla sua fondazione. La vita pastorizia è molto dura, le razzie e i furti di bestiame sono molto frequenti e l'ambiente poco adatto a due bambini. Romolo e Remo crescono forgiati dalle lotte e dal duro lavoro. Divenuti adulti si ergono come guerrieri a protezione della comunità locale. Il rapimento di Remo. Il destino si compie con il rapimento di Remo ad opera delle bande di razziatori. Remo viene condotto dinnanzi allo zio Amulio e quindi condannato a morte. Radunati i pastori, Romolo riesce a liberare il fratello e a uccidere re Amulio. Un intervento che ufficializza la nascente potenza della comunità di Romolo e Remo sui villaggi circostanti.
L'uccisione di Remo. I successi e la notorietà di Romolo e Remo li induce a trasformare la comunità di pastori in una vera e propria città. Purtroppo la scelta del colle su cui fondare la città o un diverbio tra i due si conclude con un violento litigio e con l'uccisione di Remo per mano del fratello Romolo. Esistono due versioni della leggenda: -Remo oltrepassa il solco della nuova città tracciato da Romolo recando una grave offesa agli dei. -Romolo uccide Remo per fare giustizia. -Romolo e Remo si affidano alle visioni per scegliere il luogo in cui far nascere la nuova città. Remo afferma per primo di aver sognato sei avvoltoi mentre Romolo dichiarava di averne sognati ben dodici. Nasce un chiaro diverbio, è valida la prima visione o il numero di avvoltoi sognati? Dal diverbio scaturisce la violenta lite che culmina con l'uccisione di Remo da parte di Romolo.
LE ORIGINI DI ROMA... La città di Roma vine così fondata sul colle Palatino. Romolo traccia il solco secondo le comuni usanze e definisce i confini alle pendici del colle. Lo stesso Romolo assume il governo della nuova città come primo re di Roma. La leggenda di Roma indica una data ben precisa della fondazione: Roma è fondata il 21 aprile del 753 a.C. Come in goni leggenda è possibile ritrovare dei cenni di verità storica. Non è possibile sapere se Romolo e Remo siano realmente esistiti ma è possibile verificare se la costruzione della prima recinzione del colle Palatino coincida con la leggendaria data di fondazione della città. E' molto probabile che Romolo non sia una persona ma rappresenti le gesta e le caratteristiche di diversi capi tribù dell'età arcaica di Roma (VIII secolo a.C.) che si sono succeduti man mano al potere. La leggenda di Romolo e Remo. Romolo è il leggendario fondatore e primo re di Roma. La fuga di Romolo si pone a metà strada tra la storia e la leggenda. Secondo la storia romana Romolo nasce nella città di Alba Longa sulle pendici del monte Albano dove si sia stanziata di Stirpe di Enea dopo la caduta di Troia (leggenda di Enea). Questo legame con l'antica Troia è molto importante in quanto permette agli storici romani di conferire una origine nobile alla civiltà romana (nascita di Roma) e di legittimare la conquista romana del mondo greco.
Le tappe del viaggio furono: -Tracia: Enea parla con l'ombra di Polidoro. -Delo: Enea consulta l'oracolo. -Creta: Enea va a Creta sotto indicazione dell'oracolo. -Isole Strofadi: Enea e i suoi compagni vengono attaccati dalle Arpie. -Epiro: Enea si reca da Eleno uno dei figli di Priamo. -Butroto: Enea trova Andromaca su un falso sarcofago del marito Ettore. -Erice: Dove Enea seppellisce il padre Anchise indebolito dal viaggio. -Coste Africane: Enea incontra la madre in veste di fanciulla. -Cartagine: Enea chiede aiuto alla regina Didone. -Sicilia: Enea si ferma per rendere gli onori funebri al padre. -Cuma(Italia): Enea interroga la Sibilla. -Inferno: Enea si consulta con il padre sulle sue origini. -Gaeta: Enea seppellisce la nutrice Caieta. -Rive del Tevere: Finisce il viaggio di Enea e le navi si trasformano in ninfee
Le varie peripezie che affrontarono Enea e i suoi compagni furono: I profughi furono dapprima in Tracia, dove Enea parlò con l'ombra di Polidoro ( il figlio che Priamo aveva affidato al re di Tracia è stato ucciso da quest’ultimo per impadronirsi delle sue ricchezze dopo la caduta di Troia). Enea andò quindi a Delo a consultare l'oracolo, che lo esortò a cercare la sua antica patria. Pensando che l'oracolo alludesse a Creta, da cui proveniva uno dei più antichi re di Troia, si recò quindi in quell'isola; ma i Penati gli apparvero in sogno avvertendolo che la terra che doveva cercare, l'Enotria o Italia, era più ad ovest. Si accinse quindi ad attraversare il mare Ionio; ma la dea Giunone, a lui avversa, suscitò una violenta tempesta che spinse le navi sulle isole Strofadi, da cui i profughi furono costretti a ripartire subito dalle mostruose Arpie guidate da Celeno, che si erano gettate in volo sui loro cibi, contaminandoli. Enea si recò allora in Epiro da Eleno, uno dei figli di Priamo che, come sua sorella Cassandra, aveva il dono della profezia. Enea fu profondamente afflitto quando vide Andromaca: impietrita nel dolore e lontana nella mente, rievocava ogni giorno, con offerte e preghiere presso un falso sarcofago di Ettore che era stato eretto a Butroto, la sua tragedia di donna cui avevano ucciso il marito ed il figlio. Lasciata Butroto Enea, seguendo il consiglio di Eleno, si diresse verso la Sicilia, la circumnavigò per evitare Scilla e Cariddi e si fermò ad Erice, dove ebbe il dolore di perdere il padre Anchise, indebolito dalle fatiche del viaggio. Sepolto il padre riprese il mare ma di nuovo una violenta tempesta fece smarrire la rotta alle navi e le sospinse sulla costa dell'Africa.
La nave di Enea approdò in un porto tranquillo, ma egli temeva, insieme ai pochi scampati, di aver perso tutti gli altri compagni; mentre disperato perlustrava il luogo, incontrò sua madre Afrodite in veste di fanciulla, che lo confortò e gli consiglio di presentarsi a Didone , regina di Cartagine e chiederle ospitalità. Vide allora che erano appena giunti a chiedere ospitalità e aiuto anche i compagni che aveva creduto persi nel naufragio e, dissoltasi la nube che lo avvolgeva, si unì agli amici nella supplica della Regina, che accolse con benevolenza le preghiere dei naufraghi e ospitò Enea nel suo palazzo insieme al figlio Ascanio. Didone tentò in ogni modo di trattenerlo , ma alla fine, di fronte alla sua decisione irrevocabile, presa dalla disperazione al pensiero di un futuro quanto mai triste, si tolse la vita; ed Enea dalla nave già al largo della sponda africana, affranto e imponente, vide il rogo alzarsi dal palazzo reale come un luttuoso segnale. L’eroe troiano e i suoi compagni, partiti alla volta dell’Italia, fecero prima una breve tappa in Sicilia, ad Erice, per rendere gli onori funebri ad Anchise colà sepolto. Poi arrivarono finalmente in Italia, a Cuma, dove Enea dovette fermarsi per interrogare Sibilla; ma prima di scendere con lei nel regno dei morti, dette sepoltura al trombettiere Miseno sul promontorio che da lui prese il nome di Capo Miseno: costui aveva osato sfidare gli dei ed era stato precipitato in mare dal dio Tritone. La Sibilla lo accompagnò nell’Averno perché egli ottenesse dal padre notizie sui suoi discendenti e sulle vicende che ad essi sarebbero state legate. Il viaggio riprese; vi fu un’ultima sosta per rendere onoranze funebri alla nutrice Caieta,dalla quale derivò il nome della città, in seguito chiamata Gaeta. Infine le navi approdarono sulle rive del Tevere e qui avvenne un prodigio: le navi si tramutarono in ninfe e si allontanarono in mare, e da ciò Enea comprese di essere arrivato nel luogo designato dagli dei, dove le sue peregrinazioni sarebbero finite. Qui, Enea viene favorevolmente accolto dal Re dei Rutili, a cui il padre l’aveva promessa in moglie. Al termine di una dura e sanguinosa lotta tra Turno ed Enea, egli vinse riuscendo a uccidere Turno in combattimento. Questo permise al termine della guerra di sposare Lavigna e fondare al città di Lavinio(l’odierna Pratica di Mare)
I PUNTI CARDINALI L’argomento di scienze naturali scelto per la tematica trasversale “il viaggio” è l’orientamento e le carte geografiche, in quanto rappresentano il punto di partenza e la guida negli spostamenti da un luogo all’altro. Il modo più semplice per incominciare a capire dove ci si trova o per indicare a qualcuno la propria posizione rispetto a un dato luogo, sono i punti cardinali. Si chiama punto cardinale ciascuna delle quattro direzioni principali verso le quali è possibile muoversi trovandosi su una superficie. I punti cardinali sono quattro: nord o settentrione, sud o meridione, est o oriente e ovest o occidente .I termini nord, sud, est e ovest derivano tutti dall'alto tedesco antico, e l'origine di questi termini usati inizialmente nelle culture germaniche. Secondo il mito della creazione all'inizio del tempo furono posti quattro nani ai quattro punti cardinali, e i nomi di questi nani erano: Norðri (Nord), Suðri (Sud), Austri (Est) e Vestri (Ovest).I termini oriente, occidente, meridione e settentrione vengono dal latino, e ciascuno di essi ha un'etimologia specifica:Il nome dell'oriente viene dal latino solem orientem, ovvero Sole nascente o levante: difatti, l'Est è la direzione dalla quale si vede sorgere il sole. Al contrario, l'occidente prende il suo nome dall'espressione latina solem occidentem, ovvero sole morente o ponente , essendo com'è noto l'Ovest la direzione verso la quale il sole tramonta. La parola "meridione" deriva invece dal termine meridiem, che in latino indica l'orario di mezzogiorno. A dimostrazione di ciò, il meridione è anche nominato mezzogiorno. Septem triones è l'espressione dalla quale deriva il termine "settentrione" ; i Romani erano infatti, soliti chiamare così le sette stelle che formano la costellazione dell'Orsa Maggiore, indicante il nord ai navigatori. Accanto ai quattro punti cardinali, ve ne sono anche altri quattro indicanti posizioni intermedie: quali nord-est, sud-est, sud-ovest e nord-ovest. Queste posizioni possono essere indicate o con una sigla formata dalle varie iniziali delle parole componenti il loro nome (ad esempio, S per sud, NE per nord-est), oppure in gradi angolari rispetto al Nord.
LE COORDINATE GEOGRAFICHE Negli spostamenti più accurati o nell’individuazione più esatta di un punto sulle superficie della Terra si usano le coordinate geografiche e le carte geografiche. Le coordinate geografiche sono la latitudine, la longitudine e l'altitudine. La latitudine è la distanza angolare del punto dall'equatore e la longitudine è la distanza angolare di un punto da un arbitrario meridiano di riferimento (quello di Greenwich) lungo lo stesso parallelo del luogo. L'altitudine è la distanza, misurata lungo la verticale del punto considerato sulla superficie terrestre dal livello del mare. Le latitudini e le longitudini sono grandezze angolari e sono misurate in gradi. La sua longitudine è 0°.Il parallelo fondamentale è l'equatore, che divide la Terra nell'emisfero boreale e nell'emisfero australe.
LE CARTE GEOGRAFICHE Le carte geografiche rappresentano in una superficie piana tutto il globo o una parte di esso, per mezzo di linee, tratti, ombre, colori e segni convenzionali. Si tratta, perciò, di rappresentazioni simboliche, che devono presentare contemporaneamente tre requisiti fondamentali: - l’equidistante, cioè rispettare il rapporto tra le lunghezze sulla carta e quelle reali; - l’equivalente, cioè la costanza del rapporto tra le aree sulla carta e quelli reali; - l’isogonia, cioè l’angolo formato da due linee qualsiasi sulla carta deve essere uguale all’angolo compreso tra le due linee comprendenti sulla superficie terrestre. Il fondatore della carta geografica moderna e stato Jerhard kremer. Una cartina è una rappresentazione simbolica approssimata e ridotta nelle proporzioni. Rispetto al contenuto abbiamo: - carte generali,che possono essere sia fisiche che politiche; - carte speciali,che si dividono in carte nautiche e aereonautiche; - carte tematiche,usate per mostrare la distribuzione sulla Terra di fenomeni o elementi di diverso tipo:fisici, antropici, economici,ecc. Rispetto alla scala, cioè al rapporto tra distanza reale e distanza sulla carta abbiamo: - le piante e le mappe che si usano per rappresentare appartamenti,quartieri,città; - le carte topografiche che servono per rappresentare piccole porzioni di territorio; - le carte corografiche che rappresentano aree molto estese, come intere regioni; - le carte geografiche generali che raffigurano porzioni molto ampie della superficie della Terra; - i planisferi e i mappamondi che raffigurano tutto il globo,ma possono evidenziare solo pochissimi particolari.
The fun they had! "The Fun They Had" is a science fiction story written by Isaac Asimov. It first appeared in a children's newspaper in 1951 and was reprinted in the February 1954 issue of The Magazine of Fantasy and Science Fiction. Written as a personal favour for a friend, "The Fun They Had" became more popular than he expected. It is the most anthologised of all Asimov's stories and has appeared in many publications outside of the science fiction genre.
PLOT SUMMARY The story takes place in the year 2157, where teaching is performed by computer-like robots with vast information stores. The protagonists of this story are two children, Tommy and Margie. Tom, the older child, finds a real book in his attic. He is very surprised by the object because the words on the page do not move like the words on the screen of their mechanical teacher. The book describes the school from centuries earlier, where there was a real man as teacher that gave homework and asked questions to his students, and all the boys and girls went into a special building. Margie is very curious but her mother calls her because it is time for school. School for Tom and Margie takes place at home in a room where they do homework and hand it in via a proper slot in a mechanical teacher.
Nessuno insegnante può essere sostituito da quello che un computer sa fare. -Isaac Asimov
ROCKING ROUND THE WORLD! There were two main concerts: in London, at the old Wembley Stadium and in Philadelphia at the JFK Stadium. 82 000 people went to the London concert, 99 000 attended the American one and about 1.5 billion people watched it on television in more than 100 countries. One singer, Phill Collins sang in London and then sang at the concert in Philadelphia! Live Aid was a great sucess. The organiser collected millions of pounds for Africa. Global rock concerts LIVE AID 13 july 1895 This was the first global rock concert ever. Two British musicians, Bob Geldof and Midge Ure, saw a film on a TV news programme about very poor children in Africa and they wanted to help, so they organised two very big pop concerts: the Live Aid concerts.
LIVE 8 2 july 2005 Bob Geldof and Midge Ure organised the Live 8 concerts too. This time the tickets were free because they wanted the concerts to make people think about poor people in Africa and Asia. They wanted politicians in rich counties to help poor countries. . On 2 july, there were eleven concert around the world, including: London, Paris, Berlin, Rome, Moscow, Philadelphia. Hundreds of famus singer and bands performend at the concerts. Madonna, Paul McCartney and U2 sang at Live Aid and Live 8.
LIVE EARTH 7 july 2007 Al Gore, an American politician, organised Live Earth concerts. He wanted people to think about the problems of climate change. There were concerts in every continent. The London concert was at the new Wembley Stadium and there were concerts in Sydney, Tokio, Shanghai, Hamburg and Rome. Madonna, Rihanna, Black-Eyed Peas and Lenny Kravitz. Million of people from around the world went to the live concerts and watched them on TV. There was even a concert in Antartica! Hundreds of musicians performed at the concerts including:
SCIENZE UMANE
VIAGGIO , INCONTRO CON L'ALTRO Il viaggio è esplorazione, scoperta, tentativo di indagare e di capire. E’ un atto che richiede concentrazione e continua apertura, per poter immergersi, vivere e ricordare la maggior quantità di cose possibile.
. <<“Vivere con l’altro, con lo straniero, ci mette di fronte alla possibilità di essere o non essere un altro>> Julia Kristeva Non si tratta solo di una nostra disponibilità ad accettare l’altro ma di essere al posto suo. Guardare sé stessi e la propria cultura con lo sguardo dell’altro è un esperienza che aiuta a costruire la propria identità, arricchendola di punti di vista, memorie, pensieri
Il sé e l'altro: nuove emergenze o storia già vissuta? Il problema del diverso da me è presente ed è stato affrontato in tutte le culture. Ogni società ha cercato di fornire risposte alle sfide che sorgono nel momento in cui si viene a contatto con l’altro. .
Nel nuovo secolo ci si trova a dover affrontare la sfida della multiculturalità. Questa nuova realtà multiculturale porta alla riformulazione dei modelli socio-educativi .
in Canada e negli Stati Uniti In Canada si parla di“multi cultural education” negli anni ’70 Anche negli Stati Uniti questa espressione appare con il valore di riconoscimento di una pluralità di componenti culturali e sociali che nell’uguaglianza dei diritti contribuiscono a creare la nazione americana.