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3. IL VIDEO E L’INVASIONE DELLO SPAZIO. Anni ‘80. Corpo dell’artista viene espulso dal campo visivo per lasciare posto a una coreografia di immagini costruite digitalmente al computer
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3 IL VIDEO E L’INVASIONE DELLO SPAZIO
Anni ‘80 • Corpo dell’artista viene espulso dal campo visivo per lasciare posto a una coreografia di immagini costruite digitalmente al computer • Inquadratura video diventa uno spazio mentale e immaginario dove l’artista mixa elementi in un flusso visivo continuo • Strategie di montaggio diventano i nuovi parametri estetici per altre discipline, come il teatro e la musica • (in questi anni nascita di MTV a NY e della figura del VJ) • Impiego del video in ambito teatrale: posizioni critiche divergenti • È nel teatro che trova compimento il potenziale espressivo del video con un coinvolgimento dello spettatore percettivo e mentale
Caratteristiche del video nel teatro • Costruzione di due ambienti con uguale forza drammaturgia: uno fisico (teatro) e uno virtuale (creato da telecamere/videoproiettori); • Immagini video non hanno nessi logici narrativi ma sono sovrapposizioni, dissolvenze, (evidente montaggio e postproduzione) parcellizzazione dell’esistente in un ritmo veloce e dinamico (Vs video anni ’70); • Spettacolarità, nuova fiction, accuratezza formale mediante l’uso di tecnologie sofisticate
Studio Azzurro • Fondatori: Paolo Rosa, Fabio Cirifino, Leonardo Sangiorgi • Indica il momento in cui il mezzo video si sposta verso un’idea di opera espansa e multipla che indaga in modo diretto gli aspetti sensoriali della comunicazione • Videoambientazioni: oggetti sono presenti nella loro materialità e nel prolungamento fittizio della proiezione su schermi in un rapporto illusionistico tra reale e virtuale; • Collaborazione con teatro (compagnia La Gaia Scienza di Barberio Corsetti): immissione dell’esperienza immateriale dei linguaggi tecnologici all’interno del teatro
Pipilotti Rist Elisabeth Charlotte Rist è nata a Grabs (CH) nel 1962. Vive e lavora a Zurigo e Sommerset.Da bambina ha scelto di usare l’originale nome Pipilotti, che mette insieme il nomignolo Lotti, diminutivo di Charlotte, e Pippi, da Pippi Calzelunghe, il personaggio di Astrid Lindgren con cui sentiva di avere molto in comune.Dopo gli studi in arti applicate, illustrazione, fotografia e comunicazione visiva compiuti tra Vienna e Basilea, e dopo aver fondato il gruppo rock femminile Les Reines Prochaines, con cui ha realizzato dischi, concerti, video e performance live, Pipilotti Rist ha intrapreso la sua carriera artistica che l’ha portata a esporre nei più importanti musei al mondo.I suoi video e le sue installazioni sono stati esposti in mostre personali nelle principali istituzioni internazionali, tra cui la Hayward Gallery di Londra (2011), il Museum of Contemporary Art di Tokyo e la Fundació Joan Miró di Barcellona (2010), il KIASMA di Helsinki (2009), il Museum of Modern Art di New York (2008), il Centre Georges Pompidou di Parigi (2007) e il Museo Nacional de Arte Reina Sofia di Madrid (2001). Ha preso parte a prestigiose rassegne d’arte contemporanea come la Biennale di Venezia (2011, 1999, 2005, 1997, 1993), la Biennale di Sydney (2008, 2000), la Biennale di Istanbul ecc… . Nel 2009 ha realizzato il suo primo lungometraggio, intitolato Pepperminta, presentato nello stesso anno al Festival del Cinema di Venezia, al Festival del Cinema Europeo di Siviglia, all’International Film Festival di Miami, all’International Film Festival di Rotterdam, e nel 2010 al Sundance Film Festival.
Video: I'm Not The Girl Who Misses Much, 1986 http://www.youtube.com/watch?v=TJgiSyCr6BY (Entlastungen) Pipilottis Fehler, 1988 http://www.youtube.com/watch?v=8DLuj-xMphQ You Called Me jacky, 1990 http://www.youtube.com/watch?feature=fvwp&v=AGoAPGSdxhM Ever is Over All, 1997 http://www.youtube.com/watch?v=a56RPZ_cbdc I Couldn't Agree with you More, 1999 http://www.youtube.com/watch?v=J3DSvija2pc&feature=related Selbstlos im Lavabad (Selfless in the Bath of Lava), 1994 http://www.youtube.com/watch?v=so0FkUr6jtA Aujourd´Hui http://www.youtube.com/watch?v=PPC8ir1jdfk&feature=related
RAPPRESENTAZIONE DEL FEMMINILE E DEL SE’ I’m not the Girl Who misses so much, 1986 • Affinità con i video musicali, commerciali e trailer • Giocosamente leggero ma malinconico e disturbante >paradosso emozionale • Immagini confuse di una donna che danza spasmodicamente > si muove in slow e reverse motion cantando una frase della canzone dei Beatles “Happiness is a Warm Gun” • Voce è distorta • Corpo è fuori fuoco (troppo vicino o troppo lontano dalla camera) e lenti oscurate tramite filtri • Registrazione accellerata simile a un cartone animato • È una satira scherzosa dell’erotismo banale dei video musicali trasmessi dalla tv > ne smaschera i significati sessisti • Attraverso il disturbo dell’immagine > richiamo alle distorsioni tv dei video anni ’60 • Per un momento c’è una linea che taglia a metà il corpo in frammentate strisce di immagini > Rist parcellizza il corpo femminile riorganizzandolo in nuovi corpi puramente visivi
Pipilottis Fehler, 1988 • Breve monologo precede la caduta di una donna per la strada • Evitare di ricorrere a rappresentazioni standardizzate del corpo femminile > permette di sovvertire le nozioni abituali creando un’arena di potenziale resistenza • Tema della rappresentazione del sé è cruciale • Attenzione all’uso dei mezzi ci comunicazione di massa assume valenza ideologica
L’OPERA E LO SPETTATORE Ridefinizione continua del rapporto tra opera e audience primi lavori: usa angolazioni della camera e tecniche di montaggio per riallineare la prospettiva dell’osservatore sugli oggetti Vs negli ultimi: cambia metodo/modo di proiezione > altera la relazione tra soggetto e oggetto coreografando lo spazio d’arte es: A Peak in to the West-A look into the East, 1992-2011: coreografa la risposta fisica dell’osservatore al suo lavoro
Corpo - spettatore - spazio installativo Ever is all over, 1997
Donna armata di fiore fallico come arma di distruzione femminile Poliziotta e protagonista rappresentano la mutua implicazione della legge e della sua trasgressione Concepito come un dittico: _dal punto di vista narrativo: associa donna e fiore in una immagine sequenza narrativa montata, vista simultaneamente su due schermi diversi _dal punto di vista dell’uso della camera: 1° parte: traccia il movimento della protagonista come un osservatore clandestino; l’osservatore è complice del voyeurismo della camera 2° parte: segue il movimento attribuito al fiore, rompendo i codici visivi della normale percezione; la camera entra nello squarcio dei fiori.
Crea delle superfici di proiezione emozionali, degli schermi mentali • Proiezioni enormi>ogni individuo deve assemblarle insieme • Cuscini e tappeti creano un luogo di relax fisico che favorisce la ricezione del lavoro • Crea ambienti dei sogni, ribaltando sopra-sotto, grande e piccolo
Osservatore nello spazio condiviso: • diventa attore attivo perché determina il proprio punto di osservazione determinando la percezione del lavoro • È in uno spazio reale fisicamente consapevole del contesto • Non è mai nel buio totale >sempre consapevole della dimensione comunitaria in cui si trova, come parte di un organismo più grande • Immagine di noi stessi come soggetti decentrati > sempre obbligati a ricostruire noi stessi • La consapevolezza della perdita del proprio centro > permette di sperimentare i lavori non come individuo decentrato ma come componenti di un grande tutto.
Selfless in the Bath of Lava, 1994 • crea un paesaggio da “Viaggi di Gulliver” • installazioni sono un invito ad entrare in nel mondo parallelo dell’artista • richiede di cambiare il nostro modo di vedere le cose e la nostra prospettiva sul mondo NB: mostra a Hayward Gallery, Londra • http://www.guardian.co.uk/artanddesign/video/2011/oct/05/artist-pipilotti-rist-eyeball-massage-video
Pepperminta, 2009 • Pepperminta è un’anarchica dell’immaginazione • Vive in una villa arcobaleno in base alle sue regole • I colori sono i suoi migliori amici • Conosce i rimedi per le paure altrui • 3 personaggi: Pepperminta, Werwen, Edna • Richiamo alla cultura MTV – pop - peace&love
Spazi • Casa di Pepperminta è l’unico studio/set costruito nel film e ancora sopravvive come installazione artistica > mondo alternativo • Le altre scene girate in luoghi reali: _fattoria di tulipani in Olanda _Vienna e Zurigo • Oggetti quotidiani ma più colorati e divertenti; non ci sono bianchi e neri • LABORATORIO: luogo centrale della casa • Richiamo al laboratori dell’alchimista (fine ultimo è trasformazione spirituale) • Colori: assumono funzione di purificazione dell’anima dell’alchimista • Il microscopio è uno strumento che aiuta la visione e permette agli scettici Werner e Edna di sperimentare le qualità purificatrici del colore • Realtà simili ai viaggi da trip di LSD • Confini tra mondo ed opera d’arte svaniscono