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PROBLEMATICHE E SOLUZIONI CONSERVATIVE DI UN PARTICOLARE MANUFATTO IN TELA DI GRANDE FORMATO

PROBLEMATICHE E SOLUZIONI CONSERVATIVE DI UN PARTICOLARE MANUFATTO IN TELA DI GRANDE FORMATO. Il restauro del cartone preparatorio di Van Schoor per l’arazzo raffigurante “La Crocifissione” della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo.

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PROBLEMATICHE E SOLUZIONI CONSERVATIVE DI UN PARTICOLARE MANUFATTO IN TELA DI GRANDE FORMATO

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Presentation Transcript


  1. PROBLEMATICHE E SOLUZIONI CONSERVATIVE DI UN PARTICOLARE MANUFATTO IN TELA DI GRANDE FORMATO Il restauro del cartone preparatorio di Van Schoor per l’arazzo raffigurante “La Crocifissione” della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo

  2. Questo prezioso manufatto, nato per essere utilizzato come “cartone preparatorio” per la realizzazione di un grande arazzo, misura oltre 10 metri di lunghezza per quasi cinque di altezza. Fu dipinto da Louis Van Shoor, per l’arazzo oggi conservato in Santa Maria Maggiore a Bergamo, tessuto tra il 1696 e il 1698 ad Anversa da Giovanni Regelburg. Louis Van Schoor , “La Crocifissione”, cartone preparatorio, olio su tela cm 494 x 1011 Eseguita ad olio su tela, l’opera ha caratteristiche tecnico costruttive diverse da quelle di un dipinto tradizionale: i numerosi teli che compongono il supporto sono assemblati e incollati tra loro, ma non cuciti. Tale struttura era certamente studiata per consentire un agile smontaggio dell’opera in settori di dimensioni più ridotte e quindi più maneggevoli per essere usati come guida durante la tessitura dell’arazzo. L’arazzo tessuto ad Anversa da Giovanni Regelburg, 1696-1698 conservato in S.Maria Maggiore a Bergamo

  3. SITUAZIONE DI DEGRADO L’opera, ricoverata nel sottotetto della Basilica di S. Maria Maggiore, appoggiata su un telo di nylon e fissata ad un rudimentale telaio, era venuta accidentalmente a contatto con copiosi dilavamenti d’acqua provenienti dalle coperture. Nella zona centrale si notavano infatti ampie colature e gore di umido. La forte umidità, ristagnata tra il retro della tela ed il foglio plastico, aveva provocato in alcune zone un profondo deterioramento delle fibre tessili. Il bordo inferiore presentava numerose mancanze di tela, lacerazioni, cedimenti, strappi e fori passanti. Ampie lacerazioni erano state chiuse con delle grosse toppe, mentre i bordi inferiore e superiore erano stati supportati con foderature parziali. Perdita di frammenti di tela dipinta Dilavamenti d’acqua

  4. SITUAZIONE DI DEGRADO L’operazione di rifodero era stata fatta con il quadro a terra; si notavano infatti molto chiaramente le impronte lasciate sul retro della tela dalle piastrelle quadre del pavimento disposte a scacchiera. La trazione differenziata esercitata dai collanti e dalla sovrapposizione tra i teli originali e i vari rattoppi, provocava vistose deformazioni, raggrinzimenti e pieghe e la scena raffigurata appariva quasi illeggibile per la presenza di un pesantissimo strato di polvere, sporco e sostanze estranee. Le ampie mancanze di tela dipinta, dell’ordine dei decimetri quadrati, erano state talvolta risarcite con spesse stuccature, stese direttamente sulle tele di rattoppo e di foderatura, quindi reintegrate pittoricamente in modo molto sommario. Nella parte inferiore, fino ad una altezza di circa due metri e mezzo, lungo le linee di giunzione dei vari teli, erano state eseguite con spago sottile, grossolane cuciture di rinforzo passanti realizzate con punti orizzontali od obliqui, lunghi 5-7 millimetri. Impronte delle piastrelle sulla tela di rifodero Particolare delle stuccature ottocentesche Particolare delle cuciture eseguite a rinforzo lungo le giunzioni dei teli, fotografate a luce normale (a sinistra) e rilevate a tampone con frottage (a destra)

  5. PROBLEMATICHE E SOLUZIONI L’ultimo assemblaggio dei vari teli era stato eseguito verosimilmente già nel sottotetto, raggiungibile solo attraverso scale e corridoi molto angusti. Da qui il grande dipinto non poteva né entrare né uscire intero in nessun modo, neppure avvolto su un unico rullo, che sarebbe comunque risultato troppo lungo per poter ruotare ed attraversare i passaggi. Per il trasferimento dell’opera in laboratorio si è reso quindi indispensabile lo smontaggio dei vari settori. Previo rilievo a tampone ed annotazioni grafiche e fotografiche, sono state delicatamente rimosse le cuciture a spago, scollate le strisce e le foderature parziali; i vari teli sono stati imballati e avvolti su rulli leggeri in polistirolo di 50 centimetri di diametro. Smontaggio, preparazione dei teli e avvolgimento su rullo

  6. ANALISI E RISCONTRI Giunta in laboratorio l’opera è stata ricomposta su un grande tavolo da lavoro e riesaminata in ogni sua parte. Sono stati disegnati e misurati i 23 settori, rilevando in scala 1:1 le numerazioni scritte ad inchiostro presenti sul retro della fascia perimetrale (ulteriore testimonianza delle operazioni di smontaggio e riassemblaggio dovute all’uso). I bordi dei vari teli, si sovrapponevano tra loro in modo discontinuo e variabile, talvolta per pochi millimetri, talvolta anche per 10-15 centimetri. Pertanto, alcune porzioni dipinte risultavano nascoste nell’assemblaggio. L’intervento di foderatura che si stava per effettuare, quanto mai indispensabile, doveva quindi necessariamente tenere conto delle caratteristiche proprie del manufatto, conservare tutte le informazioni tecniche acquisite con lo studio, modificando il meno possibile la struttura originaria del supporto. Annotazione grafica dei teli che compongono il supporto.Rilievo eseguito sul lato dipinto. Le zone scurite con tratteggio corrispondono alle parti sovrapposte Porzione dipinta nascosta con l’assemblaggio

  7. INTERVENTI EFFETTUATI Sono state quindi prese in esame alcune ipotesi di intervento per conservare l’integrità dei teli e non compromettere una serie di dati tecnico-esecutivi importanti, che si sarebbero fisicamente persi. Si è pensato in un primo tempo di foderare il dipinto integro, nella situazione in cui si trovava, ma lasciando i teli sovrapposti in due e in alcuni punti tre strati, si sarebbero venute a creare trazioni differenziate tra le varie tele e vistose deformazioni sulla superficie dipinta Si è giunti così alla conclusione di rintelare assemblati i sette settori della scena centrale e foderare invece separatamente gli altri settori, recuperandone integralmente tutti i bordi dipinti. È stato necessario, però, progettare particolari telai ad espansione per garantire il corretto tensionamento delle tele, robusti ma il più possibile leggeri e in grado di sostenere le parti di tela aggettanti o nascoste, senza compromettere la ricomposizione dell’insieme. Sfoderatura dell’opera Foderatura

  8. INTERVENTI EFFETTUATI I telai sono stati costruiti in scatolato d’alluminio con espansori a vite agli angoli ed in corrispondenza delle traverse. Perimetralmente sono stati avvitati listelli lignei sagomati in modo da evitare il contatto diretto del retro della tela con il telaio in alluminio. Tali listelli sono serviti inoltre per il tensionamento perimetrale del dipinto rifoderato e successivamente staffato lungo il perimetro del telaio portante. Per le fasce di tela aggettanti sono stati realizzati dei supporti in lamina d’acciaio ad L, sottili ma indeformabili, ritagliati su misura ed esatta sagoma, talvolta irregolare, delle parti in tela da sorreggere. La lamina è stata foderata con un foglio di fiberglass e fissata al listello ligneo del telaio con viti. La parte di tela aggettante è stata quindi applicata alla lama con adesivo sintetico.

  9. INTERVENTI EFFETTUATI Si sono resi necessari sette telai: uno per la scena centrale, uno per il lato sinistro, uno per quello destro, uno per il bordo superiore e tre per quello inferiore. L’insieme è stato quindi ricomposto assemblando i telai con bulloni passanti in modo da risultare smontabile per l’eventuale ispezione delle parti di tela dipinte nascoste. Una seconda pulitura della superficie dipinta ha permesso di recuperare i toni cromatici ed i contrasti originali, offuscati da uno strato compattato di sudicio imprigionato in vecchi protettivi applicati in passati interventi. Le lacerazioni e le cadute di colore di dimensioni ridotte sono state quindi risarcite in tono con colori a vernice, previa leggera stuccatura a gesso e colla, per quanto necessario. Le ampie zone di tela innestate sono state invece lasciate a neutro e appena equilibrate cromaticamente alle aree circostanti. Il retro del dipinto dopo l’assemblaggio dei sette telai Particolari durante la seconda pulitura

  10. L’OPERA DOPO IL RESTAURO Prima Durante Dopo Prima Dopo

  11. FINANZIAMENTO: Ministero per i Beni e le Attività culturaliDIREZIONE LAVORI: D.ssa Emanuela Dafra Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Milano RESTAURO: NICOLA RESTAURI Aramengo (Asti) a cura di Anna Rosa Nicola e Nicola Pisano

  12. LA NOSTRA EQUIPE Intervento conservativo: Giuseppe Chiappino Carla Ferrero Luca Masiero Marco Massaglia Gian Carlo Tognin Gianna Tognin Nicola Franca Zoia

  13. Pulitura: Nicola Pisano Marisa Serra Stuccatura e reintegrazione pittorica Manuela Dal Canton Leandro Garoglio

  14. Rilievi grafici Nicoletta Badella Fotografie Andrea Lombardini Nicola Pisano Giuliana Serra

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