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“Se gettiamo l’olio esausto nel lavandino siamo fritti!”. Collaboriamo insieme alla raccolta dell’olio vegetale esausto depositando tutti i residui di fritture e conserve in qualsiasi imballaggio (bottiglie di plastica o vetro) nel contenitore sito nel cortile della Scuola.
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“Se gettiamo l’olio esausto nel lavandino siamo fritti!” Collaboriamo insieme alla raccolta dell’olio vegetale esausto depositando tutti i residui di fritture e conserve in qualsiasi imballaggio (bottiglie di plastica o vetro) nel contenitore sito nel cortile della Scuola. Recuperare tale rifiuto aiuterà a non inquinare i nostri mari ma a riutilizzare una risorsa per produrre nuova materia. “SONO BUONE LE PATATINE FRITTE???” 1 litro di olio da cucina versato nel lavandino rende non potabile 1 milione di litri di acqua! Anno scolastico2012/2013
OLIO VEGETALE ESAUSTO • Gli oli vegetali esausti sono costituiti prevalentemente da oli e grassi di frittura e da oli vegetali esausti, nel senso che hanno esaurito il loro ciclo di vita. Un esempio, in tal caso, è l’olio utilizzato per la conservazione degli alimenti sott’olio. • Si definiscono: • OLI: gli oli di origine vegetale quali oli di semi, di olive, di palma, ecc.; • GRASSI: grassi di origine animale; • GRASSI VEGETALI: Ad esempio le margarine; • GRASSI ASSIMILABILI: oli utilizzati non per frittura, ma nell’industria di trasformazione alimentare
In Italia vengono, ogni anno, immesse al consumo circa 1.400.000 tonnellatedi olio vegetaleparia circa 25 Kg/anno pro-capite* *(fonte: MinisterodellaSanità)
Dellepresunte 280.000 tonnellatedi olio esaustoprodotto(residuo non utilizzato) • Il 15% pari a 42.000 tonnellate/annue è prodottodalsettoreindustriale • Il 25% pari a 70.000 tonnellate/annue è prodotto dal settore della ristorazione • Il 60% pari a 168.000 tonnellate/annue è prodottodalsettoreprivato (UTENZE DOMESTICHE famiglie)
Provenienzadeglioli e grassivegetaliedanimaliesausti in percentuale Fontidiproduzionedeglioliesausti SettoredellaRistorazione 25% SettorePrivato 60% SettoreIndustriale 15%
La sostanza residua, dall’aspetto fluido, viscoso e denso, di colore da giallo a rosso bruno, caratterizzato da odore piuttosto sgradevole, costituisce a tutti gli effetti un rifiuto, che pertanto necessita di corretta gestione in quanto potenzialmente causa di grave inquinamento se disperso nell’ambiente.
Inquinamento generato dalla dispersione del rifiuto nell’ambiente
Nellecondottediscarico • Fermentazioneanaerobica con creazionedicattivi • odori • Ostruzionedellecondottediscarico con necessità • diutilizzodiprodottichimici molto corrosiviedinquinanti
1 Kg di olio usato è sufficiente per coprire con unapellicolaunasuperficiedi 1.000 mq Neicorsid’acquasuperficiali Compromettendo la sopravvivenzadi flora e fauna per danniall’ossigenazione
Negliimpiantididepurazione Intasamento della rete di adduzione degli impianti di sollevamento Inibizione delle reazioni biologiche con l’accumulo del residuo nei digestori Produzione eccessiva di schiuma con aumento dei costi di gestione
Nelsottosuolo Impedimentoall’assunzionedellesostanze nutritive per formazionediunabarrieratrale particellediterreno e l’acqua
Solo unacorretta e controllatagestionedell’oliovegetaleesaustopuògarantirela salvaguardiadell’ambiente “ “
Il nuovoprogettodidatticodiEducazioneAmbientale: “Raccolta olio vegetaleesaustoper l’ITT M. Panetti”
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