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VII centenario della morte di. Sant'Alberto degli Abbati (1307 - 2007). Viva Maria e santu Libbettu.
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VII centenario della morte di Sant'Alberto degli Abbati (1307 - 2007)
Nacque a Trapani (Sicilia) nel secolo XIII. Si distinse per la dedizione alla predicazione mendicante e per la fama dei miracoli. Nel 1296 fu eletto Priore Provinciale. Visse la sua vita consacrata con amore appassionato per la purezza e l'orazione. Morì a Messina nel 1307. Fu il primo santo ad avere culto nell'Ordine Carmelitano, e pertanto ne fu considerato patrono e protettore. Nel secolo XVI fu stabilito che ogni chiesa carmelitana avesse un altare a lui dedicato.
A Trapani, all’interno del Santuario Maria SS. di Trapani, si trova la Cappella di Sant'Alberto risalente al 1582. L'altare è di marmi policromi intarsiati del XVII secolo. In questa Cappella, si custodisce la Statua reliquario argenteo contenente il teschio del Santo (che si mette a contatto con la bambagia che viene distribuita nel giorno della festa, il 7 agosto). La statua, è opera dell'argentiere trapanese Vincenzo Bonaiuto.
A Trapani, la festa di Sant'Alberto consiste nel trasporto del simulacro dal Santuario al centro cittadino, ove il Sindaco consegna le chiavi della città al Santo patrono. Il 7 agosto per le vie del centro storico segue la processione. Un tempo i marinai trapanesi, il 7 agosto di ogni anno, allestivano un grande altare con il quadretto di Sant'Alberto ed altri 14 altari più piccoli situati in 14 cortili che iniziavano dalla Via Porta Grazia fino a Via Biscottai. In queste vie si celebrava una novena e al suono della banda musicale della città si concludeva. La festa continuava per tutta la notte con canti e balli nei cortili, alternando il tutto con un momento conviviale e vari giochi.
A Messina, nella chiesa S. Maria dei Marinai, si trova “U Vascidduzzu” (Il Vascelluzzo) opera argentea del XVI sec. Questo monumento è legato a una leggenda risalente al XIII sec. Si era verso la fine della guerra dei Vespri e Messina era assediata e correva la fame. I Messinesi, sostenuti dal loro fervore religioso e dalle esortazioni del Frate Carmelitano Alberto (santo), si rivolsero alla Madonna della Lettera per essere liberati dalla fame. Inspiegabilmente tre navi, alla fine della Messa celebrata da Sant’Alberto, superando lo sbarramento del porto, scaricarono una grande quantità di grano. Oggi, il Vascelluzzo viene portato in processione il giorno del Corpus Domini.
Benedici, Signore, per i meriti di Sant’Alberto quest’acqua e concedi a coloro i quali ne berranno, di ottenere la guarigione del corpo e dell’anima. Per Cristo nostro Signore.
Il Signore gli ha aperto la bocca in mezzo alla sua Chiesa; lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d’intelletto; lo ha rivestito di un manto di gloria. (Sir 15,5)
Un insegnamento fedele era sulla sua bocca, non c’era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha salvato molti dal male. (Ml 2,6)
La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia; la legge del suo Dio è nel suo cuore. (Sal 36,30-31)
I popoli proclamino la sapienza dei santi, e la Chiesa ne celebri le lodi; il loro nome vivrà in eterno. (Sir 44,15.14)
I saggi rifulgeranno come lo splendore del firmamento; coloro che insegneranno a molti la giustizia brilleranno come stelle per sempre. (Dn 12,3)
Nei tuoi Santi, che per il regno dei cieli hanno consacrato la vita a Cristo, noi celebriamo, o Padre, l’iniziativa mirabile del tuo amore, poiché tu riporti l’uomo alla santità della sua prima origine e gli fai pregustare i doni che a lui prepari nel mondo rinnovato.
Il Carmelitano è colui che entra nel cuore di Dio per fare il passaggio dalla contemplazione all’azione: “Il Cristo incontrato nella contemplazione è lo stesso che vive e soffre nei poveri” (VC, 82)
Apri gli occhi e il cuore sulle realtà circostanti, sulla situazione dei fratelli, sui loro bisogni; evidenzia l’essenziale interazione di ciascuno con gli altri, percorrendo il sentiero dello spirito di perfezione dove vi è Nulla e conduce a Nulla.
Mentre consideriamo la vita di coloro che hanno seguito fedelmente Cristo, ci sentiamo spinti a ricercare la Città futura e insieme ci è insegnata la via sicurissima per la quale, tra le mutevoli cose del mondo, potremo arrivare alla perfetta unione con Cristo, cioè alla santità secondo lo stato e la condizione propria di ciascuno. (Lumen Gentium, 50)
È sempre quel profumo del Vangelo che è in te che deve diffondersi, perché originale. Sant’Alberto ha assimilato, interiorizzato il profumo del carisma carmelitano, il respiro della sua terra, della sua gente, l’ansia di ogni uomo e di ogni donna.
La figura e l’opera di Sant’Alberto ci spingono a fare sintesi tra fede e vita per affrontare l’oggi con grinta profetica, dando a tutti ragione della speranza che è in noi. ( Francesco Micciché, vescovo)
M’è parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il Dio altissimo ha fatto per me.
O Dio, che in sant’Alberto, fedele servitore della beata Vergine del Carmelo, hai dato alla tua Chiesa un modello di purezza e di preghiera fa’ che imitiamo la sua vita evangelica per condividerne la gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen. by fr. Vincenzo Boschetto, O.Carm.