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CORSO ASL 2010 - BELLUNO. Alternanza scuola lavoro: una verifica Maurizio Milani – 2 marzo 2010. 1. Il quadro culturale – Sardo/1. la persona è una risorsa di competenze da formare le risorse umane contribuiscono più di altre all’incremento del reddito
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CORSO ASL 2010 - BELLUNO Alternanza scuola lavoro: una verifica Maurizio Milani – 2 marzo 2010
1. Il quadro culturale – Sardo/1 • la persona è una risorsa di competenze da formare • le risorse umane contribuiscono più di altre all’incremento del reddito • essere consapevoli delle nuove competenze di base uguali per tutti • valutare i risultati di apprendimento
1. Il quadro culturale – Sardo/2 • risultati dell'apprendimento: descrizione di ciò che un discente conosce, capisce e realizza al termine di un processo d'apprendimento. I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze • conoscenze: risultato dell’assimilazione di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nell’EQF sono descritte come teoriche e pratiche
1. Il quadro culturale – Sardo/3 • abilità: capacità di applicare conoscenze e di utilizzarle per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nell’EQF sono descritte come cognitive ('uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (abilità manuale e uso di metodi, materiali,strumenti) • competenze: comprovata capacità di utilizzare conoscenze e abilità personali, sociali e metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio. Nell’EQF sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.
1. Il quadro culturale – Sardo/4 Per fare l’alternanza la scuola deve tenere presente tre grandi specialisti della psicopedagogia: • Howard Gardner, che ci invita a considerare che ogni ragazzo ha la sua intelligenza • Edgard Morin che ci raccomanda di tener conto che la complessità non si può insegnare per materie • Bernard Schwartz che ci dice che il lavoro è una grande esperienza di rimotivazione allo studio
VERIFICA.1 • So distinguere nella mia offerta didattica disciplinare tra conoscenze, abilità e competenze? • Declino per ogni obiettivo i risultati attesi in termini di prestazione, condizione e criterio di padronanza?
2. Progettare l’ASL – Milani/1 • Analisi dei bisogni formativi con strumenti di indagine, dati e conclusioni che diventano gli obiettivi dell’ASL • Individuazione di attori e ruoli (chi fa - che cosa - perché - quando - con che strumento • Definizione di verifica dei risultati di apprendimento con strumenti (prove), tempi, modalità, operatori • Approntareunmodello di valutazione dei risultati • Condividereunmodello di certificazione delle competenze
2. Progettare l’ASL – Milani/2 Robert Mager ci suggerisce che per ogni risultato di apprendimento bisogna prevedere • Condizione: situazione entro la quale si realizza una prestazione • Prestazione: azione che riteniamo un allievo debba svolgere (competenza) • Padronanza: quanta abilità è ritenuta accettabile (livello)
VERIFICA.2 • Progetto (l’alternanza, l’orientamento, l’educazione al teatro...) tenendo presente bisogni della utenza, obiettivi, azioni, attori, ruoli, tempi e risorse?
3. Valutare l’ASL – Busetto/1 • Valutare il prodotto - Voto in discipline più o meno collegate all’esperienza ASL - Voto di condotta - Voto di ammissione all’esame di qualifica - Credito formativo - Credito scolastico - Modello di certificazione previsto in sede di esame di stato - Documento accompagnatorio alla pagella
3. Valutare l’ASL – Busetto/2 • Valutare il progetto • percezione di gradimento dei protagonisti (allievi, genitori, tutor interni ed esterni, ecc.) attraverso questionari • percezione su competenze acquisite da allievi protagonisti nel medio periodo, attraverso questionari
3. Valutare l’ASL – Busetto/3 • INDICATORI di QUALITÀ di PROGETTO ASL esempio di check-list per un progetto di Alternanza Scuola Lavoro
3. Valutare l’ASL – Busetto/4 • indicatori economico finanziari (costo per scuola, per allievo, per ora di ASL allievo) • indicatori di risultato scolastico degli allievi impegnati in ASL (promossi, media voti, promossi dopo saldo insufficienze, non promossi, dispersi e orientati rispetto ad un campione di riferimento) • indicatori quantitativi di attività e del grado di diffusione del progetto (n ° ore corso, n ° ore azienda, quanti studenti e per quanto tempo).
VERIFICA.3 • Costruisco strumenti valutativi per ogni esperienza formativa che organizzo consapevolmente? • Tengo presente valutazione di prodotto e di percorso?
4. Quadro normativo – Ascione/1 Le aziende tendono a valorizzare • il lavoratore auto-organizzato in grado di auto-collocarsi • l’autonomia delle persone • la capacità di dare un proprio contributo “specializzato” in rete • il capitale intellettuale e relazionale
4. Quadro normativo – Ascione/2 • Work Adaptability: Presenza di risorse utili a fronteggiare compiti di sviluppo professionale presenti e futuri, le transizioni occupazionali e i traumi personali. Saper svolgere un lavoro consapevoli di ciò che anche altri possono attendersi da noi • Employability: Capacità relativa di un individuo di ottenere un impiego significativo, data l’interazione tra circostanze personali e mercato del lavoro.
4. Quadro normativo – Ascione/2 • Apprendistato • Contratto di inserimento • Lavoro ripartito • Lavoro a chiamata • Lavoro a part time • Lavoro a progetto
VERIFICA.4 • Conosco differenze tra tirocinio, alternanza, apprendistato? • Tengo presente gli odierni scenari del mondo del lavoro?
5. Personalizzazione – Rigo/1 • VALUTAZIONE IMPOSTATA IN FUNZIONE DELL’ULTERIORE APPRENDIMENTO (VALUTAZIONE AUTENTICA) • STRATEGIE EFFICACI di INSEGNAMENTO E di APPRENDIMENTO IN RAPPORTO ALLE DISPOSIZIONI DEGLI ALLIEVI • IMPOSTAZIONE CURRICOLARE FLESSIBILE • ORIENTAMENTO DELLE RISORSE VERSO I SOGGETTI PIÙ SVANTAGGIATI • SERVIZIO COERENTE CON I BISOGNI EFFETTIVI
5. Personalizzazione – Rigo/2 • Individualizzazione si riferisce alle strategie didattiche che mirano ad assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento delle competenze fondamentali del curricolo, attraverso una diversificazione dei percorsi di insegnamento. • Personalizzazione indica invece le strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive (capacità spiccate rispetto ad altre/punti di forza)
5. Personalizzazione – Rigo/3 • Con la personalizzazione si persegue l’obiettivo di raggiungere i medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi. Questa strategia implica la messa a punto di nuove forme di organizzazione didattica e di trasmissione dei processi del “sapere” e del “saper fare” in modo da predisporre piani di apprendimento coerenti con le capacità, i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni.
5. Personalizzazione – Rigo/4 • Quattro profili su cui valutare le competenze/padronanze dell’allievo: 1) profilo cognitivo 2) profilo socio-relazionale 3) profilo psicologico 4) profilo operativo
VERIFICA.5 • Ho presente la differenza tra individualizzazione e personalizzazione? • Nel caso della personalizzazione, conosco e utilizzo i vari stili cognitivi, relazionali, operativi?
6. Il ruolo dei tutor – Seu/1 DISTINZIONE TRA STAGE, TIROCINIO FORMATIVO, ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. IN COMUNE: CONCEZIONE DEL LUOGO di LAVORO COME LUOGO di APPRENDIMENTO. COMPLEMENTARE A QUELLO DELL’AULA.
6. Il ruolo dei tutor – Seu/2 • PREDISPOSIZIONE PROTOCOLLO d’INTESA CON L’ISTITUTO SCOLASTICO PER LO SVOLGIMENTO DELL’ASL. • VERIFICA DELLA RICHIESTA DELLE SCUOLE E DELLA DISPONIBILITA’ DELLE IMPRESE PER OGNI PROFILO. • VERIFICA DEI TEMPI PREVISTI PER LO SVOLGIMENTO DEL PERIODO IN AZIENDA PER EVITARE SOVRAPPOSIZIONE PER PROFILI CHE RICADONO NELLO STESSA FUNZIONE AZIENDALE
6. Il ruolo dei tutor – Seu/3 • VERIFICA DISPONIBILITA’ E SOSTITUZIONE NEL CASO DI IMPOSSIBILITA’ SOPRAVVENUTE. • RACCOLTA DATI IMPRESE E TUTOR AZIENDALI DA TRASMETTERE ALLA SCUOLA. • RACCOLTA IMPRESSIONI, SUGGERIMENTI PER MIGLIORARE I RAPPORTI SCUOLA IMPRESA
VERIFICA.6 • Progetto insieme alla componente produttiva? • Condivido risultati di apprendimento, strumenti di verifica, modalità di monitoraggio?
7. Certificare competenze – De Bin/1 EffettivitàLa competenza deve essere individuabile in modo specifico (è proprio quella) ed incontrovertibile (non è un’altra). AzioneLa competenza deve essere definita nella logica dell’azione (e non della mera attività), ovvero deve prevedere un campo con stimoli ed opportunità in grado di mobilitare gli apprendimenti previsti, e mirata ad un scopo dotato di valore. SignificativitàLa competenza rilevata deve essere significativa ovvero non banale, essenziale, importante, cruciale in rapporto alla meta che si propone di perseguire e dello specifico percorso formativo in cui è prevista.
7. Certificare competenze – De Bin/2 RiconoscibilitàLa competenza nella sua forma descrittiva/narrativa deve poter essere riconosciuta in modo evidente dai diversi attori che la considerano entro il proprio linguaggio e campo di azione. ValiditàSi riferisce al processo di attribuzione di senso da parte degli attori coinvolti i quali ne riconoscono il valore entro il proprio campo di esperienza.
7. Certificare competenze – De Bin/3 COMPETENZE TRASVERSALI • Rapporti con gli altri • Adeguarsi all’ambiente e rispetto delle regole • Responsabilità • Comunicazione • Spirito di iniziativa • Problem solving
7. Certificare competenze – De Bin/4 CERTIFICAZIONE di COMPETENZE • Documento che certifica l’avvenuta acquisizione delle competenze da parte dell’allievo. • E’ riconosciuto dal mondo del lavoro e dalla scuola. • Documenta altresì l’equivalenza dei due sistemi formativi.
VERIFICA.7 • So progettare non per programmi, non per contenuti, non per curricoli ma per competenze SIGNIFICATIVE? • Ho presente la distinzione competenze di base, trasversali, professionali? • Distinguo tra valutazione e certificazione?