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LUDOVICO ARIOSTO (1474 – 1533). Vida de cortesano. Al servicio del cardenal Hipólito d’Este. Se niega a ir a Hungría con el cardenal, y es despedido. En 1522, se convierte en gobernador de Garfagnana. (1525–1533) Consigue llevar una vida tranquila y dedicada a la labor literaria.
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LUDOVICO ARIOSTO(1474 – 1533) Vida de cortesano. Al servicio del cardenal Hipólito d’Este. Se niega a ir a Hungría con el cardenal, y es despedido. En 1522, se convierte en gobernador de Garfagnana. (1525–1533) Consigue llevar una vida tranquila y dedicada a la labor literaria.
PERSONALIDAD • Entrega al estudio. • Búsqueda de una vida modesta y tranquila. • Gran conocedor del mundo. • Libertad para su labor literaria y desarrollo intelectual. • Discreción (racionalidad y equilibrio interior).
TEMÁTICA • Admiración de las obras clásicas. • Exaltación de la belleza. • Búsqueda del equilibrio. • Antropocentrismo. • Uso de la razón. • La naturaleza.
INFLUENCIAS • Gran influencia de Ariosto en Europa: - 4 traductores españoles de su obra. - Teatro español. - Lope de Vega y Cervantes. ARTE IRÓNICO
OBRAS • Obras latinas. • Las cartas, para conocer su personalidad. • Las rimas, con influencias de los clásicos y de Petrarca. • Comedias Afirmación TEATRO CÓMICO ITALIANO. • Orlando Furioso, es su obra maestra: • Mezcla de lo fantástico y lo real. • Ideales del hombre del Renacimiento.
OBRAS • Las Sátiras: • Reflexión de la propia experiencia personal del autor. • Realidad político-social. • ESTILO: familiar e IRÓNICO. • TEMAS: corrupción de la curia, adulación de los cortesanos, insensibilidad de los señores, los vicios de los humanistas…
SATIRA PRIMA Dedicada a ellos, que sí que acompañaron al cardenal Io desidero intendere da voi,Alessandro fratel, compadre mio Bagno,s’in corte è ricordanza più di noi;se più il signor me accusa; se compagnoper me si lieva e dice la cagioneper che, partendo gli altri, io qui rimagno;o, tutti dotti ne la adulazione(l’arte che più tra noi si studia e cole),l’aiutate a biasmarme oltra ragione. Pazzo chi al suo signor contradir vole,se ben dicesse c’ha veduto il giornopieno di stelle e a mezzanotte il sole.O ch’egli lodi, o voglia altrui far scorno,di varie voci subito un concento s’ode accordar di quanti n’ha dintorno;e chi non ha per umiltà ardimentola bocca aprir, con tutto il viso applaudee par che voglia dir: «anch’io consento». 5 Dedicado al resto de cortesanos: avaros Les dice si el señor sigue acusándole 10 15 No llevarle la contraria al señor
Ma se in altro biasmarme, almen dar laude dovete che, volendo io rimanere,lo dissi a viso aperto e non con fraude.Dissi molte ragioni, e tutte vere,de le quali per sé sola ciascunaesser mi dovea degna diPrima la vita, a cui poche o nessunacosa ho da preferir, che far più brevenon voglio che ’l ciel voglia o la Fortuna.Ogni alterazione, ancor che leve,ch’avesse il mal ch’io sento, o ne morei, o il Valentino e il Postumo errar deve. Sinceridad de Ariosto 20 Una de las razones por la que se queda: 25 PROBLEMAS DE SALUD 30
Oltra che ’l dicano essi, io meglio i mieicasi de ogni altro intendo; e quai compensimi siano utili so, so quai son rei.So mia natura come mal conviensico’ freddi verni; e costà sotto il pologli avete voi più che in Italia intensi.E non mi nocerebbe il freddo solo;ma il caldo de le stuffe, c’ho sì infesto,che più che da la peste me gli involo. Né il verno altrove s’abita in cotestopaese: vi si mangia, giuoca e bee,e vi si dorme e vi si fa anco il resto. Frío invierno en Hungría 35 No soporta el calor de la estufa 40
Che quindi vien, come sorbir si deel’aria che tien sempre in travaglio il fiatode le montagne prossime Rifee?Dal vapor che, dal stomaco elevato,fa catarro alla testa e cala al petto,mi rimarei una notte soffocato.E il vin fumoso, a me vie più interdettoche ’l tòsco, costì a inviti si tracanna,e sacrilegio è non ber molto e schietto.Tutti li cibi sono con pepe e cannadi amomo e d’altri aròmati, che tutticome nocivi il medico mi danna. Contraste calor del interior con el frío del exterior. 45 VINO 50 ALIMENTACIÓN
Qui mi potreste dirch’io avrei ridutti,dove sotto il camin sedria al foco,né piei, né ascelle odorerei, né rutti;e le vivande condiriemi il cuococome io volessi, et inacquarmi il vino potre’ a mia posta, e nulla berne o poco.Dunque voi altri insieme, io dal matinoalla sera starei solo alla cella,solo alla mensa come un certosino? Refuta posibles alternativas que le puedan dar. 55 Si le ofrecieran un lugar especial para él 60 Rechaza la alternativa de estar sólo durante todo el día
Bisognerieno pentole e vasella da cucina e da camera, e dotarmedi masserizie qual sposa novella.Se separatamente cucinarmevorà mastro Pasino una o due volte,quattro e sei mi farà il viso da l’arme.S’io vorò de le cose ch’avrà tolteFrancesco di Siver per la famiglia,potrò matina e sera averne molte.S’io dirò: «Spenditor, questo mi piglia,che l’umido cervel poco notrisce; questo no, che ’l catar troppo assottiglia»per una volta o due che me ubidisce,quattro e sei mi si scorda, o, perché temeche non gli sia accettato, non ardisce.Io mi riduco al pane; e quindi freme la colera; cagion che alli dui mottigli amici et io siamo a contesa insieme. 65 No podría ser siempre favorecido, ya que al final no le harían caso 70 75 80
Non vuol che laude sua da me compostaper opra degna di mercé si pona;di mercé degno è l’ir correndo in posta. vv. 97-99 S’io l’ho con laude ne’ miei versi messo,dice ch’io l’ho fatto a piacere e in ocio;più grato fòra essergli stato appresso vv. 106-108 No valoración de su labor poética Ruggier, se alla progenie tua mi faisì poco grato, e nulla mi prevaglioche li alti gesti e tuo valor cantai,che debbio far io qui, poi ch’io non vagliosmembrar su la forcina in aria starne,né so a sparvier, né a can metter guinzaglio? vv. 139-145
Fa a mio senno, Maron: tuoi versi gettacon la lira in un cesso, e una arte impara,se beneficii vuoi, che sia più accetta.Ma tosto che n’hai, pensa che la caratua libertà non meno abbi perduta che se giocata te l’avessi a zara;e che mai più, se ben alla canutaetà vivi e viva egli di Nestorre,questa condizïon non ti si muta. vv. 115-120 Consejo sarcástico sobre el futuro
andar più a Roma in posta non accadea placar la grande ira di Secondo;e quando accadesse anco, in questa etade, col mal ch’ebbe principio allora forse,non si convien più correr per le strade.Se far cotai servigi e raro tòrsedi sua presenza de’ chi d’oro ha sete,e stargli come Artofilace all’Orse; 152 Avaricia de los cortesanos 157 più tosto che arricchir, voglio quïete:più tosto che occuparmi in altra cura,sì che inondar lasci il mio studio a Lete.Il qual, se al corpo non può dar pastura,lo dà alla mente con sì nobil ésca,che merta di non star senza cultura. vv.152-165 Prefiere quietud a enriquecerse 162 Desarrollo capacidad intelectual
ARIOSTO: Fa che la povertà meno m’incresca,e fa che la ricchezza sì non amiche di mia libertà per suo amor esca;quel ch’io non spero aver, fa ch’io non brami,che né sdegno né invidia me consumiperché Marone o Celio il signor chiami;ch’io non aspetto a mezza estade i lumiper esser col signor veduto a cena,ch’io non lascio accecarmi in questi fumi; ch’io vado solo e a piedi ove mi menail mio bisogno, e quando io vo a cavallo,le bisaccie gli attacco su la schiena.vv.166-177 166 Ama la libertad 171 No es envidioso No le gusta presumir 176