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I vulcani. Al di sotto della crosta terrestre è presente una massa fusa e incandescente, alla quale si dà il nome di magma . Il magma fuoriesce in modo discontinuo, a intervalli più o meno regolari, dai vulcani, fratture presenti nella crosta terrestre. La struttura di un vulcano .
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Al di sotto della crosta terrestre è presente una massa fusa e incandescente, alla quale si dà il nome di magma. Il magma fuoriesce in modo discontinuo, a intervalli più o meno regolari, dai vulcani, fratture presenti nella crosta terrestre.
La struttura di un vulcano. IL magma si raccoglie nella camera magmatica, risale attraverso uno o più camini e fuoriesce dai crateri. Il cratere centrale si trova in cima al cono vulcanico; i crateri secondari si aprono sulle sue pendici. La lava è il magma che è fuoriuscito e ha perso i gas che conteneva.
In base al tempo trascorso dall’ultima eruzione, i vulcani vengono distinti in: attivi quiescenti spenti.
I vulcani non si trovano isolati ma tendono a raggrupparsi e a concentrarsi in certe regioni, dove la crosta terrestre è meno stabile e più facile alle fratture. L’Italia è una di queste regioni, in particolare l’Italia centrale. Accanto ai vulcani attivi è facile trovare vulcani estinti.
Sono denominati attivi i vulcani in eruzione o che sono stati attivi in tempi recenti e che possono riprendere l’attività eruttiva in qualsiasi momento. Vulcani attivi in Italia si trovano in Sicilia e in Campania.
In Sicilia si trovano l’Etna, le isole di Stromboli, di Lipari e di Vulcano. In Campania c’è il Vesuvio. Etna
Stromboli Vulcano
Vulcani quiescenti sono quelli che non danno segni di eruzione da molto tempo come alcuni secoli. Possono emettere gas o vapori. Sono considerati vulcani non pericolosi.
Si considerano spenti i vulcani che non emettono gas e vapori e non eruttano da molti secoli. È già accaduto che un vulcano ritenuto spento abbia ripreso la propria attività all’improvviso e in modo spettacolare. Ad esempio nel 1980, il vulcano Saint Helens, negli Stati Uniti ha ripreso l’attività di cui non si avevano segni dal 1843. Nel 1997 il vulcano La Soufriere, nell’isola caraibica di Monserrat ha ripreso l’eruzione in modo violento, dopo quasi 4 secoli di innativita. Blocco di lava solidificata
I crateri dei vulcani spenti nel tempo vengono trasformati in laghi. Ne sono un esempio i laghi di Albano, di Bracciano, di Vico e di Bolsena.
Un altro segno di attività vulcanica estinta ma non del tutto scomparsa sono le sorgenti calde, che acquistano la loro temperatura nell’attraversare le rocce profonde scaldate da serbatoi di magma in via di raffreddamento. Queste manifestazioni dell’invecchiamento dei vulcani sono benefiche: le acque calde o termali sono infatti utilizzate nella cura di svariate malattie. Non solo per la temperatura ma soprattutto per i minerali che contengono.
Dopo l’eruzione di un vulcano dovrà passare qualche secolo prima che sulla superficie della colata lavica si formi un suolo adatto alla crescita della vegetazione e alla coltivazione. Il suolo sarà estremamente fertile, perché ricco di minerali, e questo può spiegare l’ostinazione con cui l’uomo ha da sempre costruito sui fianchi dei vulcani sfidando la paura e il pericolo di un’eruzione.
BIBLIOGRAFIA L. Leopardi, M. Gariboldi – Scienze Base – mod. 11-15 – Garzanti Scuola C. Bongarzoni, D. Insolera, W. L. Ramsey – Elementi di Scienze – Ed. Zanichelli