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INDICAZIONI NAZIONALI 2012

DAL QUADRO NORMATIVO AL CURRICOLO: NODI ESSENZIALI PER PROGETTARE E REALIZZARE IL CAMBIAMENTO 16-17 ottobre 2013 Loredana Ferrero. INDICAZIONI NAZIONALI 2012. IL PERCORSO. DM 9/02/79-Orari e programmi sc.media DPR 104/85 -Programmi didattici sc.primaria

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INDICAZIONI NAZIONALI 2012

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  1. DAL QUADRO NORMATIVO AL CURRICOLO: NODI ESSENZIALI PER PROGETTARE E REALIZZARE IL CAMBIAMENTO 16-17 ottobre 2013 Loredana Ferrero INDICAZIONI NAZIONALI 2012

  2. ILPERCORSO • DM 9/02/79-Orari e programmi sc.media • DPR 104/85 -Programmi didattici sc.primaria • DM 3/06/91-Orientamenti per sc.infanzia --------------------------------------------------------------- • Commissione Saggi Berlinguer-Commissione De Mauro: dal '97 al 2001:Indirizzi per la scuola di base (Riordino dei cicli-Legge 30/00) • D.L.vo 59/04-I.N.per i Piani di studio personalizzati (Legge 53/2003 Moratti) • DM 31/07/07-Indicazioni per il curricolo(Fioroni)

  3. IL PERCORSO • L.169/08:Riforma Gelmini-armonizzazione • CM 49/12: Consultazione su Bozza 31/05/12 • Nucleo redazionale: testo definitivo 4/09/12 • Pareri CNPI e Consiglio di Stato • DM 254 del 16/11/12:Regolamento sulle Indicazioni nazionali -testo definitivo allegato(pubblicazione G.U. del 5/02/1 • Dal 2013/14 le I.N. divengono Quadro di riferimento vincolante per l'elaborazione dell'offerta formativa

  4. MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE I.N. 2012 • Regolamento 16/11/2012 n.254: -Comitato scientifico nazionale : attuazione delle I.N. e il miglioramento continuo dell'insegnamento -Staff regionali: coordinano azioni di supporto -Stanziamento per sostenere Progetti di formazione e ricerca -C.M. n.22 del 26/08/13 – Documento del CSN

  5. QUADRO DI GOVERNANCE Non solo Indicazioni....... • Autonomia :L.59/97 e DPR 275/99Regolamento • D.L.vo 165/2001: art.25-Responsabilità dirig. • D.L.vo 150/2009 (Brunetta) • D.L.5/2012 art. 50 e 51-Semplificazione e sviluppo(L.35/2012) • DPR 80/13:Regolamento SNV in materia di istruzione e valutazione (G.U.4/07/13) • D.L.104 del 12/09/13:misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca

  6. CARATTERISTICHE • Idea del cantiere-Comitato scientifico nazionale per l'attuazione delle I.N. e il miglioramento continuo dell'insegnamento • Quadro di riferimento comune e vincolante per progettare il curricolo di istituto di ciascuna scuola • Obbligatorietà , prescrittività; non modello metodologico prescrittivo ma “indicazioni metodologiche” di base evidenziate • Idea di curricolo dinamico come percorso per raggiungere traguardi di competenza in riferimento ad un profilo formativo • “Occasione” per ripensare la scuola di base in ottica di continuità (IC)

  7. ARTICOLAZIONE DEL DOCUMENTO • CULTURA SCUOLA PERSONA • FINALITA' GENERALI • PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I°CICLO • L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO • LA SCUOLA DELL'INFANZIA • LA SCUOLA DEL I°CICLO

  8. ? Cosa cambia o potrebbe …....o dovrebbe cambiare nella scuola e nella classe? “Se si cambiano solo i programmi che figurano nei documenti,senza scalfire quelli che sono nelle teste,l'approccio per competenze non ha nessun futuro”(P.Perrenoud,Costruire competenze a partire dalla scuola,Roma Anicia 2003)

  9. I NODI DELLE PREMESSE • Un'idea di scuola Il nuovo scenario: -cambiamento e discontinuità -scuola come una delle esperienze -attenuazione capacità genitoriale di presidio dei valori -pluralità culture -presenza di media e tecnologie -cambiamento relazione con mondo del lavoro

  10. Quindi........ • Necessità di: -progettare esperienze di senso -occuparsi non solo di apprendimento ma anche dello “stare al mondo” -costruire nuove intese con le famiglie e orizzonti territoriali allargati -sviluppare identità e bagaglio cognitivo flessibili nel rispetto delle differenze,delle istanze multiculturali e dei talenti

  11. Un'idea di educazione -le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, al centro del processo nella sua integrità(aspetti cognitivi,affettivi,relazionali,corporei,etici) -la classe si configura come gruppo a legami cooperativi e la scuola come luogo di accoglienza -le differenze non devono diventare disuguaglianze e quindi occorre dare particolare attenzione alle fragilità per il successo di tutti e di ciascuno(inclusività)

  12. Un'idea di cittadinanza -verticale (formazione per la vita) e orizzontale(collaborazione con l'extra scuola) -scuola che insegna le regole del vivere e del convivere -scuola come comunità educante e come presidio di vita democratica e civile -cittadinanza coesa ai valori della tradizione ma orientata a cittadinanza aperta e interculturale

  13. Un'idea di nuovo umanesimo -responsabilità di ciascuno verso il futuro e l'umanità -la scuola deve educare a questa consapevolezza e responsabilità -il bisogno di conoscenze non si soddisfa con il semplice accumulo di informazioni in vari campi ma solo con il pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e l'elaborazione delle loro molteplici connessioni -nuova alleanza fra le discipline in grado di delineare prospettive di nuovo umanesimo

  14. QUINDI..... -Insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza in una prospettiva complessa volta a superare la frammentazione delle discipline -promuovere la capacità di cogliere aspetti essenziali dei problemi..la capacità di vivere e agire in un mondo in continuo cambiamento -diffondere la consapevolezza che i problemi dell'attuale condizione umana possono essere affrontati e risolti attraverso una strettacollaborazione non solo fra le nazioni ma anche fra le discipline e le culture

  15. Un'idea di scuola nel Quadro europeo Le competenze-chiave per l'apprendimento permanente (Raccomandazioni UE 2006): 1)comunicazione nella madrelingua 2)comunicazione nelle lingue straniere 3)competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia 4)competenza digitale 5)imparare ad imparare 6)competenze sociali e civiche 7)spirito di iniziativa e imprenditorialità 8)consapevolezza ed espressione culturale

  16. Un'idea di apprendimento:IL PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL I°ciclo -Il conseguimento delle competenze delineate costituisce OBIETTIVO GENERALE DEL SISTEMA EDUCATIVO E FORMATIVO ITALIANO -Importanza alla relazione educativa e ai metodididattici capaci di attivare le energie e le potenzialità -Punto di arrivo di un unico percorso dai 3 ai 14 anni preso in carico da una scuola unitaria di base:curricolo unitario - Profilo che descrive in forma essenziale le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza

  17. L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO • Il curricolo d'istituto -Nel rispetto e nell'autonomia delle istituzioni scolastiche le I.N. costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata allescuole. -Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare,elaborando specifiche scelte relative a contenuti,metodi, organizzazione evalutazione coerenti con i traguardi formativiprevisti dal documento nazionale.

  18. Prescrittività e libertà didattica -Ogni scuola predispone il curricolo all'interno del POF con riferimento al Profilo finale dello studente, ai traguardi per lo sviluppo dellecompetenze, agli obiettivi specifici per ogni disciplina -riferimenti “ineludibili”per la scuola -A partire dal curricolo di istituto i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative,le strategie più idonee,con attenzione all'integrazione fra discipline e alla loro possibile aggregazione in aree(Reg. Autonomia)

  19. Traguardi per lo sviluppo di competenze -piste culturali e didattiche da percorrere,aiutano a finalizzare l'azione educativa allo sviluppo integrale dell'allievo • Obiettivi di apprendimento -individuano campi del sapere,conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine del raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze;contestualizzati dagli insegnanti nella progettazione didattica,organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi.

  20. Cambia lo scenario-cambiano le parole: • dal programma al curricolo • dalle materie alle discipline • dalle conoscenze alle competenze • da una didattica trasmissiva a una didatticalaboratoriale • da insegnare la disciplina a insegnare con ladisciplina

  21. Programma:elenco di contenuti relativi ad una ambito disciplinare da apprendere • Curricolo (corridoio): - è il percorso che l'insegnante fa con gli studenti,si fonda sull'idea che i saperi della scuola non sono estranei alle domande della vita, è dinamico e attento ai processi di costruzione di senso - non enciclopedico e ripetitivo ma essenziale e generativo di competenze che si sviluppano “a spirale”(che cosa e come insegnare alle varie età)

  22. Il curricolo è il percorso che si fa insieme per far evolvere le conoscenze e per sviluppare le competenze

  23. Costruire il curricolo -Risponde all'esigenza di mettere al centro l'alunno con il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze e di fornirgli strumenti concettuali dinamici adatti a leggere in modo critico un mondo in continuo cambiamento -Da cosa vogliamo insegnare? a cosa vogliamo che gli alunni imparino? -Quali contenuti mediare e in che modo per far sì che gli alunni diventino responsabili e autonomi e quindi competenti in un dato ambito?(metodologie e processi d'aula)

  24. Continuità e verticalità del curricolo -Itinerario scolastico dai 3 ai 14 anni progressivo e continuo nel rispetto delle specificità -Sc. infanzia accoglie,promuove e arricchisce l'esperienza evolutiva,le attività offrono occasioni di crescita in contesto orientato al benessere,domanda di senso e graduale sviluppo di competenze -Nel I°ciclo,continuando a valorizzare l'esperienza con approccio attivo, la progettazione didattica è finalizzata a guidare lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca di connessioni

  25. Discipline e aree disciplinari -la disciplina riguarda non solo i contenuti(materia) ma il metodo ed è in evoluzione continua -gli allievi devono sapere che le discipline non sono estranee alla realtà,sono nate da domande sul mondo e ci aiutano a comprendere il mondo simbolico dell'uomo -ogni disciplina ha nuclei concettualifondanti,regole e lessico,approcci concettuali e metodologici propri che vanno salvaguardati ; è compito delle scuole aggregarle in grandi areedi significato

  26. Alfabetizzazione culturale di base -Acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura,in un orizzonte allargato alle altre culture e all'uso consapevole dei media-A.culturale e sociale oltrechè strumentale,potenziata attraverso i linguaggi e i saperi delle varie discipline. -Sc.primaria:sviluppare dimensioni multiple e acquisire i saperi irrinunciabili(cittadiniresponsabili) -Sc.sec.I°:accesso alle discipline come punti di vista sulla rappresentazione del mondo evitando frammentarietà e impostazione trasmissiva

  27. Cittadinanza e Costituzione -L'educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative;è il terreno favorevole per lo sviluppo di un'adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi ,condizione per praticare la convivenza civile -Costruzione del senso di legalità e sviluppo di un'etica della responsabilità -Prima conoscenza della Costituzione italiana per imparare a riconoscere e rispettare i valori sanciti e tutelati ed in particolare i diritti inviolabili di ogni essere umano

  28. COMPETENZE • Progettare per sviluppare competenze e non solo trasmettere conoscenze Competenza è andare oltre le abilità.....è “..la capacità di far fronte a un compito riuscendo a mettere in moto e orchestrare le proprie risorse interne,cognitive,affettive e volitive e a usare quelle esterne disponibili per affrontare positivamente una tipologia di situazioni sfidanti” M.Pellerey, 2004 • Sapersela cavare con le risorse disponibili!

  29. Conoscenze: i saperi riferiti ad un ambito • Abilità: “saper fare” all'interno di una prestazione guidata • Competenza:conoscenze, abilità automatizzate, esplicate in autonomia , con responsabilità e metacognizione • Attitudine: ha a che fare con l'atteggiamento,è un modo di attivarsi quando ci si trova in una situazione

  30. Alla base del concetto di competenza c'è un diverso modo di ragionare , non solo una questione quantitativa • Chi è competente “sa” usare le conoscenze e le abilità in diverse situazioni, è flessibile e sa argomentare e giustificare il proprio operato • Il concetto di competenza ha cambiato il concetto di apprendimento:il buonapprendimento si dimostra con la capacità d'uso nel mondo reale (PISA)

  31. Il costrutto “competenza”: SAPERE:le conoscenze + SAPER FARE: conoscenza operativa + SAPER ESSERE: gli atteggiamenti + SAPER IMPARARE: la capacità metacognitiva di riflettere sui processi attuati e di regolarli

  32. Competenze trasversali -Competenze promosse continuamente nell'ambito di tutte le discipline -Competenze per l'esercizio della cittadinanza -Competenze comunicative e Lingua italiana come primo strumento di comunicazione e di accesso e riflessione sui saperi -Acquisire informazioni,fare collegamenti, interpretare,argomentare,progettare; metacognizione,riflessività,problem posing e problem solving,

  33. -Aspetti non cognitivi: perseveranza,motivazione,gestione del rischio,stima di sé,autocontrollo,lungimiranza)

  34. UNA BUSSOLA PER LA PROGETTAZIONECURRICOLARE • La sequenza del Profilo e dei 3 Quadri relativi ai Traguardi dà la NERVATURA del curricolo verticale: traguardi GENERATIVI da declinare. Dimensioni competenza disciplinare e trasversale Obiettivi apprendimento Traguardi Compiti di apprendimento Strumenti e criteri di valutazione Scelte metodologiche

  35. COSA CAMBIA IN CLASSE? • Forte regia del/dei docenti per strutturare contesti in cui far evolvere le competenze a partire dal bagaglio dell'allievo, fornendo strumenti di metodo che lo guidino nel porsi in modo costruttivo • Il/i docenti hanno la responsabilità di organizzare l'ambiente di apprendimento secondo alcuni principi metodologici, nel rispetto dell'autonomia delle scuole e della libertà di insegnamento:

  36. Il senso dell'esperienza educativa -Promuovere percorsi di attività nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento,esprimere la curiosità,assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a costruire il proprio progetto di vita -Proporre contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se stessi..imparano a imparare,coltivano il pensiero originale,si confrontano per ricercare significati e condividere possibili schemi di comprensione della realtà,riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte

  37. L'ambiente di apprendimento • Valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni • Attuare interventi adeguati nei confronti delle diversità • Favorire l'esplorazione e la scoperta • Incoraggiare l'apprendimento cooperativo • Promuovere la consapevolezza del modo di apprendere • Realizzare attività didattiche in forma laboratoriale

  38. Didattica laboratoriale per sviluppare competenze Organizzare esperienze di didattica laboratoriale: -assegnare compiti contestualizzati,autentici, di realtà, situazioni problematiche e progetti “finalizzati a” che impegnino gli alunni ad agire e a prendere decisioni in collaborazione con i compagni per uno scopo ed un destinatario precisi -creare situazioni in cui le conoscenze e le abilità sono messe in gioco(sfide)

  39. Valore aggiunto del lavorare sulle competenze Conoscenze/abilità Competenze 1)Visione statica 1)Visione dinamica (possedere) (essere) 2)Approccio analitico 2)Appr.olistico (scomposizione saperi) (integrazione) 3)Sapere astratto 3)Sapere situato (inerte,utile a diversi (conoscere per contesti) agire)

  40. Elaborare U.A. orientate a svilupparecompetenze- chiave attraverso le discipline partendo da situazioni-problema e da contesti di prestazione: -condividendo il senso del percorso con gli allievi (problematizzazione) -integrando i saperi pluridisciplinari:costruire esperienze didattiche capaci di andare al di là delle compartimentazioni disciplinari (co-progettazione) -avendo chiari gli obiettivi e gli strumenti di valutazione e autovalutazione dei risultati ma anche dei processi

  41. Allenamento a sviluppare la metacognizione -Allievo competente:capace di trovare soluzioni in nuove situazioni (riflessivo e non solo riflettente) -Conoscere non è un processo meccanico,implica la scoperta di qualcosa che entra nell'orizzonte di senso della persona che “vede”,”si accorge”,”prova”,”verifica” per capire -Ripercorrere il processo,chiedersi quali difficoltà si sono incontrate,cogliere punti di forza e di debolezza nel proprio percorso,capire dove impegnarsi-feedback -Strumento per Imparare ad imparare (life long learning) -

  42. …..IN CLASSE • Progettazione didattica a spirale-ricorsività per consolidare e perfezionare i concetti • Non solo esercizi ma compiti aperti e complessi • Allenamento all'argomentazione • Ambiente favorevole alla formulazione di domande e alla discussione,al confronto e alla riflessione • Pratica della Valutazione formativa condotta sulla base di criteri espliciti

  43. VALUTAZIONE FORMATIVA • Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo • La valutazione precede,accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere,regola quelle avviate , promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine:assume una preminente funzioneformativa,di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento • Informazione tempestiva e trasparente

  44. COSA CAMBIANELL'ORGANIZZAZIONEDELL'ISTITUTO ? • I.N. come identità culturale dell'Istituto Comprensivo (80%in Italia):scatola vuota a fini di risparmio o modello organizzativo efficace ed efficiente? Organizzare per...(responsabilità di DS e CD): • Individuare scelte e decisioni di fondo(stili di insegnamento,criteri di valutazione,inclusività e ritardo,BES..) che attraversino i tre ordini di scuola e impegnino i docenti unitariamente (Collegi docenti,Dipartimenti?)

  45. Costruire strutture di governo dell'Istituto coerenti con l'unitarietà e la verticalità • Strutturare percorsi di apprendimento costruiti in modo verticale unitario e verticale ; è un percorso con una meta di riferimento comune (traguardare=guardare lontano);il Profilo terminale non riguarda solo la III media:responsabilità condivisa,integrazione delle discipline (progettare e programmare in dipartimenti verticali e interdisciplinari, interclassi congiunte, formazione comune..)

  46. Monitorare il rapporto tra curricolo formale ecurricolo reale..il lavoro nelle classi, nei plessi(progettazione, confronto metodologico e VALUTAZIONE condivisa in sedi strutturate)

  47. …...E LE PROVE INVALSI? • Nella scuola del I°ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scol. affinchè ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell'unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. • INVALSI: valutazione di sistema-valutazione esterna e autovalutazione:utilizzo dei dati; Invalsi = struttura di servizio • QUADRI DI RIFERIMENTO e I.N.

  48. Il modello della School-effectiveness CONTESTO PROCESSI (d'aula e d'istituto) RISORSE RISULTATI

  49. …SI CHIUDE IL “CIRCOLO VIRTUOSO” DELL'AUTONOMIA? • Regolamento autonomia(275/99 art.8):attribuisce alle scuole il compito della costruzione del curricolo,ma garantisce l'esistenza di un sistema formativo nazionale con compito di stabilire”gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni” • I.N. come Quadro di riferimento comune • Le scuola dell'autonomia ,dove si liberalizzano i processi, hanno bisogno di essere sostenute e monitorate per garantire efficacia ed unitarietà del sistema

  50. Autonomia-I.N.-SNV Indicazioni nazionali Autonomia Curricolo istituto Valutazione/ri-progettazione rendicontazione

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