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Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1 AA 2013-2014

Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1 AA 2013-2014. LEZIONE 1. Analisi spaziale in Demografia. Misure della distribuzione della popolazione: la densità.

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Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1 AA 2013-2014

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  1. Corso di POPOLAZIONE TERRITORIO E SOCIETA’ 1AA 2013-2014 LEZIONE 1

  2. Analisi spaziale in Demografia Misure della distribuzione della popolazione: la densità Si definisce densità geografica media di un qualunque attributo i (ad esempio la popolazione) di un sottoinsieme misurabile di luoghi B. il rapporto tra la misura della massa di i disponibile in B e la misura di superficie di B (purché essa non sia nulla):

  3. Misure della distribuzione della popolazione: la densità Fonte: PRB. http://www.prb.org/pdf11/2011population-data-sheet_eng.pdf LEAST DENSELY POPULATED MOST DENSELY POPULATED http://www.worldatlas.com/aatlas/populations/ctypopls.htm#.UpOJeigipLw

  4. RwandaVS Giappone Australia/Islanda VS Rep. Centro Africana/Niger LIVELLO URBANIZZAZIONE DENSITA’ BENESSERE Non c’è relazione: il 50% dei più densi concentra il 47% della ricchezza

  5. DENSITA’ E URBANIZZAZIONE

  6. DENSITA’ E BENESSERE

  7. OTTIMO ECOLOGICO la densità di popolazione che può essere sostenuta dalle risorse naturali disponibili e che massimizza il benessere complessivo della popolazione

  8. DENSITA’ E COMPORTAMENTO Quando la scala territoriale è piccola. la densità influenza il comportamento degli individui? Es. c’è relazione tra livello della criminalità e la densità urbana? Es. c’è relazione tra la densità abitativa e il disagio (psichico)? Se si. qual è il livello territoriale adeguato per valutare tale influenza? La densità come AMPLIFICATORE delle propensioni

  9. ESTENSIONI DELLA DENSITA’ DENSITA’ NETTA: riferita alla sola porzione di territorio occupata da insediamenti umani DENSITA’ NUTRIZIONALE: rapporto tra popolazione e terra arabile Es. la densità (lorda) del Bangladesh (1000 persone per kmq) è maggiore di quella del Giappone ( 339); tuttavia. la porzione di territorio dedicata all’agricoltura è maggiore in Bangladesh DENSITA’ AGRICOLA: rapporto tra la popolazione occupata in attività agricole e la superficie arabile DENSITA’ URBANA: funzione esponenziale (negativa) della distanza dal centro

  10. CARATTERISTICHE FISICHE DELLA DENSITA’ URBANA Modello circolare Densità massima al centro D0 (proporzionale alla radice q. di P0) r= distanza dal centro b = costante per ogni città (DISTANZA DI DIMEZZAMENTO) Varia tra 600 mt a 6.5 km) D0 D0 0 0

  11. Forze che determinano l’estensione delle aree urbane r = raggio che delimita la città (BORDO) Non varia molto GRAVITAZIONE Si dimostra che D0 è proporzionale alla radice quadrata di P0 COESIONE Il traffico. scambi telefonici ADESIONE Distorsivi Desiderio di vivere in aree ritenute più favorevoli (ad es. lungo le direttrici principali) RUOLO DELLE INFRASTRUTTURE DI COLLEGAMENTO

  12. R: r sub-aree Indici di concentrazione/dispersione HOOVER i

  13. Dipende da r!!!!

  14. ESEMPIO H = 36% Cosasignifica? Cheil 36% dellapopolazionedovrebbespostarisulterritoriocosìche la popolazionerisultidistribuita in modouniforme

  15. ARIZONA VERMONT SPEZZATA DI LORENZ

  16. RAPPORTO DI CONCENTRAZIONE DI GINI Misura la concentrazionerelativadelladistribuzione di un fenomenoattraverso la proporzione di popolazioneche non èequamentedistribuita. Si calcola come differenzatral’areasottesaallabisettrice (perfettaequidistribuzione) e l’areasottesaallaspezzata di Lorenz (distribuzioneosservata), rapportataall’areasottesaallabisettrice Massima concentrazione Perfettaequidistribuzione

  17. Come sicalcola GR Area sottesaallabisettrice: Area sottesaallaspezzata= sommadellearee di tutti I poligoni sotto la spezzata: i = 1 i = 2 i

  18. Area sottesaallaspezzata In definitiva, l’area per differenza 1 = 1=

  19. 1=

  20. STATISTICHE DESCRITTIVE SU DATI SPAZIALI • MISURE DI TENDENZA CENTRALE • DISTANZE • DISPERSIONE/VARIABILITA’ I datigeografici: Si possonodefinire come attributi (o variabili) relativi a oggettigeografici, cioècheoccupanounospaziofisico Oggetti: • Come anticipatoglioggettigeograficisiraggruppano in • Punti • Linee • poligoni

  21. Proprietàdeglioggetti • Varia la loronatura a secondadellascala conn cui vengonorappresentati (e quindi in base agliobiettividell’analisi) • es. Unacittàpuòessere un punto se sivuolerappresentare un fenomenoosservatosu un numero di città di un certoterritoriooppure un poligono se sirappresentanovalori di un fenomeno in sub-reedellacittà • Anchequandosihannodeipunti (fenomenidiscreti) èpossibiletenereconto del diverso peso che I puntihanno (il peso puòessere, as es. la popolazioneresidente) • Glioggettihannounaposizionegeografica (coordinate x e y) chepermette di stabilireproprietà di direzione, contiguità e distanza.

  22. TENDENZA CENTRALE • Interesse per la variazionedellalocalizzazionegeograficadeglioggetti, in quantorisultato di un processo di COMPETIZIONE per lo spazio; tale competizioneè un processonaturaleprovocatodallanatura o dall’uomo • Lo studio deimodelli di distribuzionespazialedeifenomenihanno come elementoprincipale la tendenzacentrale • CENTRO MEDIO • CENTRO MEDIANO O DI MINIMO PERCORSO

  23. In generale, Data una regione R Il centro della regione Rsarà un punto Dove è un peso da attribuire alla i-esima sub-area

  24. CENTRO GEOMETRICO Se Il centro della regione Rsarà un punto Cioè la media semplice dei centri geometrici delle sub-aree Spessoilcentrogeometricovienechiamato “centroide”

  25. CENTROIDE/BARICENTRO Se Il centro della regione Rsarà un punto Cioè la media ponderata dei centri geometrici delle sub-aree, con pesi uguali alla proporzione di popolazione che risiede in ciascuna sub-area

  26. CENTRO MEDIANO (CENTRE OF MINIMUM TRAVEL) Nel caso precedente, l’ipotesi di fondo era che il centro della regione R fosse proporzionale alla popolazione delle sub-aree (più grande la massa, più forte è la forza di attrazione). Ipotizziamo ora che il centro della regione, oltre che proporzionale alla popolazione delle sub-arre, sia anche inversamente proporzionale alla distanza di ciascuna sub-area (più distante la sub-area, più debole è la forza di attrazione).

  27. Resta da definire come calcolare la distanza: Sia la distanza euclidea classica tra i due punti i e c Si dimostra che questo centro è il punto che rende minima la somma delle distanze dei centri delle sub-aree dal centro mediano stesso.

  28. Per individuarlo si ricorre ad un algoritmo iterativo che “stima” le coordinate del centro mediano per approssimazioni successive Come prima stima si utilizzano le coordinate del centroide; essendo ottenuto anch’esso come media ponderata dei centri delle sub-aree, infatti, non risulterà molto distante dal centro mediano: si calcolerà (con X0 e y0 le coordinate del centroide) Si applicheranno allora le formule per il calcolo di X e Y,

  29. VALUTIAMO IL MIGLIORAMENTO OTTENUTO NELLE STIME Se per almeno una delle due coordinate l’approssimazione raggiunta è (ad esempio) nell’ordine di 10-3 (se la distanza è espressa in km, vuol dire una approssimazione in termini di metri) posso decidere di accontentarmi e fermarmi con le iterazioni, altrimenti vado avanti) X1 – X0 = Y1 – Y0 = Come SECONDA stima si utilizzano le coordinate del centro mediano X1 e Y1 appena trovate; Si applicheranno allora le formule per il calcolo di X e Y,

  30. VALUTIAMO IL MIGLIORAMENTO OTTENUTO NELLE STIME Come prima, se per almeno una delle due coordinate l’approssimazione raggiunta è soddisfacente posso decidere di accontentarmi e fermarmi con le iterazioni, altrimenti vado avanti X2 – X1 = Y2 – Y1 = Come TERZA stima si utilizzano le coordinate del centro mediano X2 e Y2 appena trovate; Si applicheranno allora le formule per il calcolo di X e Y,

  31. ESEMPIO: calcolo del centro mediano (punto azzurro) Il centroideèilpuntoverde

  32. DISTANZE DISTANZA MEDIA SEMPLICE Distanza euclidea Numero di coppie ESEMPIO

  33. NEAREST NEIGHBOUR MEAN DISTANCE Distanza euclidea ESEMPIO

  34. DISPERSONE/VARIABILITA’ DISTANZA STANDARD Equivalente spaziale della deviazione standard, fornisce una misura della dispersione dei punti intorno alla media; in uno spazio bidimensionale: Dove il punto centrale è ad esempio il centro geometrico:

  35. ESEMPIO Le varianze di x e y mostrano che y è più dispersa di x

  36. Misure di accessibilità

  37. SOGLIA DI ACCESSIBILITA’ Sulla base della distanza (raggio r) Sulla base del tempo di percorrenza (Intervallo di tempo t) Indicatore rozzo: da usare per simulazioni

  38. INDICE AGGREGATO DI ACCESSIBILITA’ (POTENZIALE DI POPOLAZIONE) Dipende dal livello di disaggregazione del territorio in sub-aree

  39. ESEMPIO ATTENZIONE! Il sito C si trova nel quartiere 3, quindi la sua distanza dal centroide di 3 è =0; per il calcolo dell’accessibilità ipotizzo che gli individui si distribuiscano in un intervallo di spazio pari alla metà della distanza di 3 dal centroide più vicino. LA SCELTA RICADE SUL PUNTO CHE HA LA MAGGIORE ACCESSIBILITA’

  40. ESEMPIO Una catena di supermercati sta considerando due siti per aprire un nuovo magazzino in una città. Le distanze in km fra ciascun sito e i centroidi di popolazione delle 5 sezioni di censimento in cui risulta suddivisa la città sono le seguenti: individuare il sito ottimale V(A) = 12.985 V(B) = 10.859

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