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Misurare il Benessere Equo e Sostenibile in Italia e nelle città: gli indicatori BES e UrBES. Corso di Politiche Economiche Regionali Corso di Studi COSDI A.A. 2013-2014 CRISTINA BRASILI Università di Bologna - cristina.brasili@unibo.it. Oltre il PIL . Le origini… .
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Misurare il Benessere Equo e Sostenibile in Italia e nelle città:gli indicatori BES e UrBES Corso di PoliticheEconomicheRegionali Corso di Studi COSDI A.A. 2013-2014 CRISTINA BRASILI Università di Bologna - cristina.brasili@unibo.it
Oltre il PIL Le origini…. Evitare l’errore concettuale che identifica lo sviluppo con la sola crescita economica Better Life Index (OCSE, 2005) La Commissione composta tra gli altri da Joseph Stiglitz, Amartya Sen, Jean-PaulFitoussi, Enrico Giovannini e Nancy Folbre (Commissionon the MeasurementofEconomic Performance and Social Progress, 2008) Altre esperienze di misura del benessere... (al link dell’Istat http://www.misuredelbenessere.it/index.php?id=12) BES – Benessere equo e sostenibile (ISTAT-CNEL, 2010)
BES – Il percorso • Il concetto di benessere non può essere definito univocamente, ma solo attraverso un processo che coinvolga i diversi attori sociali; • Non si può costruire un indicatore singolo del benessere, potrebbe fornire indicazioni fuorvianti o poco significative aggregando domini estremamente articolati; • Occorre coinvolgere tutti i settori della collettività al fine di individuare l’insieme degli indicatori ritenuti più rilevanti e rappresentativi del benessere; • Definire i “domini” del benessere permette di individuare possibili priorità per l’azione politica.
BES – Il percorso • ISTAT e CNEL hanno individuato un insieme di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese; • Cittadini e organizzazioni non coinvolti direttamente nei due organismi sono stati consultati (risposta ad un questionario on-line e collaborazione a un blog); Primo rapporto BES (marzo 2013) che rappresenta un utile strumento capace di individuare gli elementi fondanti del benessere in Italia e nei suoi molteplici territori. Istat – BES (al link http://www.istat.it/it/archivio/84348)
Consultazioni online dei cittadini • quasi il 90% appartiene alla fascia di età 25-64 anni; • due terzi hanno la laurea o titolo superiore; • il 48% è residente in una regione del Nord, il 32% nel Centro e il 19% nel Sud. Tra ottobre 2011 e febbraio 2012 hanno compilato il questionario online 2.518 persone di cui:
Consultazioni online dei cittadini • Salute (98%) • Ambiente (95,1%) • Istruzione e formazione (92,4%) • Qualità dei servizi (91,2%) Il 2% dei rispondenti ritiene che non sia importante “valutare il benessere e qualità della vita considerando anche aspetti della vita delle persone che vadano oltre i soli aspetti economici”. Le dimensioni considerate più importanti dai cittadini sono:
Le dimensioni del Benessere Equo e Sostenibile Includono 134 indicatori
Gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile Sono: • Disaggregati a livello territoriale e per gruppi sociali; • Oggettivi e soggettivi (raccolgono percezioni e opinioni dei cittadini, che consentono di acquisire informazioni complementari su aspetti ed eventi della realtà oggetto di indagine che non sarebbero individuabili altrimenti).
3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori
3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori
3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori
3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori
3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori
3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori
UrBES - 1 L’ISTAT e il Coordinamento dei sindaci metropolitani dell’ANCI hanno costituito una rete di città metropolitane disponibili a sperimentare la misurazione e il confronto sulla base di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile (UrBES), aderendo a un progetto proposto dal Comune di Bologna e da Laboratorio Urbano. (Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città www.laboratoriourbano.info)
UrBES - 2 La predisposizione di una batteria di indicatori di Benessere Equo e Sostenibile per le città con la finalità di: • Agevolare e stimolare lo scambio di best practices tra le aree metropolitane; • Favorire la rendicontazione periodica sullo “stato della città” da parte dei suoi amministratori; • Promuovere lo sviluppo di esperienze di partecipazione e di democrazia locale basate sul principio di accountability consentendo ai cittadini di valutare i risultati dell’azione di governo.
Città Metropolitane e Comuni interessati da UrBES • Sono interessate da UrBES gran parte delle città metropolitane Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia e i Comuni capoluogo di Brescia, Bolzano, Messina e Pesaro (anche la provincia). • Cittàmetropolitane individuate dalParlamento. • Cittàmetropolitane individuate dalleRegioni a StatutoSpeciale. Brescia Pesaro Fonte: Il Gazzettino 14 aprile 2012
Perchè nasce UrBES? Per promuovere lo sviluppo locale e nazionale costituendo una rete di città che, per stimolare lo scambio di best practices tra le aree metropolitane, elabora una batteria di indicatori qualitativi e quantitativiin grado di misurare il “benessere urbano” in relazione alle dimensioni del “Benessere Equo e Sostenibile” (BES).
Gli obiettivi di UrBES - 1 L’insieme degli indicatori, che andranno a costituire il “cruscotto Urbes”, dovrà essere selezionato sulla base del duplice obiettivo: Essere messi a disposizione della governance come strumento per la predisposizione e il miglioramento delle politiche di intervento locali ; Dare la possibilità alla cittadinanza di valutare l’azione di governo degli amministratori nell’ottica di esperienze di partecipazione e di democrazia locale.
Gli obiettivi di UrBES - 2 Inoltre ….. Il circolo virtuoso dell’informazione innescato con un approccio dal basso intercetta la domanda dei cittadini di una maggiore trasparenza e una più ampia informazione sulla governance. La rendicontazione periodica sullo “stato della città” darà modo ai cittadini di valutare l’azione di governo del territorio da parte dei suoi amministratori e di sviluppare esperienze di partecipazione e di democrazia locale basate sul principio di accountability.