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Petrarch. Era il giorno ch’al sol si scoloraro per la pietà del suo fattore i rai; quando i’fui preso, e non me ne guardai, ché I be’vostr’occhi, Donna, mi legaro. Tempo non mi parea da far riparo Contr’a’colpi d’Amor; però m’andai Secur, senza sospetto; onde I miei guai
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Era il giorno ch’al sol si scoloraro per la pietà del suo fattore i rai; quando i’fui preso, e non me ne guardai, ché I be’vostr’occhi, Donna, mi legaro. Tempo non mi parea da far riparo Contr’a’colpi d’Amor; però m’andai Secur, senza sospetto; onde I miei guai Nel comune dolor s’incominciaro. Trovommi Amor del tutto disarmato, Et aperta la via per gli occhi al core, Che di lagrime son fatti uscio e varco. Però, al mio parer, non li fu onore Ferir me de saetta in quello stato, A voi armata non monstrar pur l’arco.
Petrarch (1304-1374), from The Canzoniere III. Era il giorno ch'al sol si scoloraro It was the day when the sun's heavy rays Grew pale in pity of his suffering Lord, When I fell captive, lady, to the gaze Of your fair eyes, fast bound in love's strong cord. No time had I wherein to make defense Or seek a shelter from Love's sudden blows; I walked secure, no harm perceiving, whence My griefs began amid the general woes. Love found me all disarmed, and through my eyes Where tears are wont to flow, he saw the way Wide open to my heart. His arrow flies And strikes the mark where it must ever stay. Scant honor his to wound me thus, nor show To you, well armed against him, even his bow!