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Salute, vulnerabilità e fragilità: fra determinanti e disposizioni Mauro Niero. Antonio Maturo. 1. Medicina, società e scienze sociali. Intrusioni e sinergie. Modello bio-psico-sociale da parte di George L. Engel 1977
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Salute, vulnerabilità e fragilità: fra determinanti e disposizioniMauro Niero Antonio Maturo
1. Medicina, società e scienze sociali. Intrusioni e sinergie • Modello bio-psico-sociale da parte di George L. Engel 1977 • Data la difficile curabilità di molte malattie croniche, l’adozione della prevenzione come approccio prioritario diventava una strada obbligata per molte specialità mediche • Determinanti sociali di salute • Povertà, vulnerabilità
Vulnerabilità • Essere “a rischio” • Resilienza: “livello di disturbo che un sistema è un grado di assorbire senza cambiare la propria struttura e organizzazione”
Vulnerabilità 1. un profilo di rischio costituito dalla combinazione multivariata di proprietà di un sistema dotati della propensione a favorire o accelerare eventi distruttivi; 2. che prevedrebbe la complementarietà fra sistemi (naturali-umani, naturali sociali, economici-istituzionali, ecc.), con al proprio interno effetti acceleratori di tipo istituzionale; 3. che includerebbe la capacità di fronteggiare, anticipare e percepire il rischio, utilizzando risorse accessibili distribuite in modo differenziale fra gruppi umani; 4. che avrebbe un carattere cumulativo, in cui i rischi di varia natura verrebbero accelerati da altri aspetti condizionali (posizione geografica, appartenenza a gruppi o classi sociali);
capitale sociale e vulnerabilità • Gruppi vulnerabili diventerebbero così bambini a rischio, famiglie monogenitoriali, anziani e disabili, persone stigmatizzate a vario titolo, cioè gruppi il cui benessere è messo spesso a rischio da variabili di tipo esterno ma che trovano nella mancanza o presenza di risorse di cerchia o di abilità personali di fronteggiamento dei problemi le strumentazioni per essere vulnerati o per superare eventi avversi.
Fragilità • a) Fragilità come “invecchiamento accelerato” o avanzato. Questa accezione si basa sul declino della performance funzionale della persona che, nel caso dell’anziano fragile, consiste in una caduta di autonomia e nell’entrata repentina in uno stato di disabilità precoce rispetto al normale trend dell’invecchiamento
Fragilità • b) fragilità come “sindrome fisiologica” dotata di percorsi specifici. È caratterizzata da una diminuzione di resistenza a fattori stressanti che scaturisce da un declino cumulativo della persona su sistemi multipli (bio- medici, psicologici, sociali) che la rende particolarmente vulnerabile ad eventi avversi; • c) una sindrome complessa con un intreccio di “determinanti bio-sociopsicologici lungo il corso di vita”
Le componenti dinamiche (dimensioni) della vulnerabilità sono: • a) capacità e azioni personali; b) la disponibilità di supporto personale o strumentale; c) le risorse comunitarie o del vicinato che possono favorire o impedire relazioni interpersonali o le capacità di affrontare i problemi.
In questo rapporto fra individuo e comunità si creano il capitale sociale e le capacità di coping e di fronteggiamento di eventi avversi. La vulnerabilità può essere “accesa” (turned on) o resa probabile, da una parte, dalla potenza degli eventi stressanti e, dall’altra, dalla misura in cui queste difese possono essere organizzate.
Le fonti di vulnerabilità: • secondo Mechanic e Tanner, sono sostanzialmente due, la povertà e l’etnia affiancati dalle altre variabili che • compongono il SES (Socio-Economic Status), cioè il livello di istruzione, la posizione sociale, il reddito. • Ancora una volta notiamo come queste variabili non sono viste come eventi causali esterni, ma costituiscono l’innesco di processi cumulativi che si sviluppano lungo l’intero corso di vita. • Nel procedere, a partire (in genere) da queste fonti basilari, la traiettoria procede attraverso fasi di vita “vulnerabili”, vale a dire con maggiore esposizione a probabilità di eventi sfavorevoli.
Accumulazione… Ancora una volta notiamo come queste variabili non sono viste come eventi causali esterni, ma costituiscono l’innesco di processi cumulativi che si sviluppano lungo l’intero corso di vita. Nel procedere, a partire (in genere) da queste fonti basilari, la traiettoria procede attraverso fasi di vita “vulnerabili”, vale a dire con maggiore esposizione a probabilità di eventi sfavorevoli.
Per esempio… • nascere in una famiglia povera (l’esempio è tratto da Mechanic e riguarda gli Usa) significa avere maggiori probabilità di essere esposti a malattie infettive dell’infanzia, avere uno sviluppo cognitivo problematico, avere una scolarità difficile, legarsi a gruppi dei pari con una forte propensione al consumo di droga, rapporti sessuali prematuri, fuoriuscita prematura dalla scuola, accesso ad impieghi mal pagati, maternità precoce, ecc. I luoghi in cui risiedono le persone vulnerabili sono caratterizzati da rumore, traffico, crimine, ecc. sono cioè a loro volta vulnerabili.
Attenzione! • Effetti perversi politiche sociali…