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Le Energie Rinnovabili in Puglia Strategie, competenze, progetti. Club dell’Innovazione – Bari, 21 gennaio 2008. Le energie rinnovabili nel contesto internazionale.
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Le Energie Rinnovabili in Puglia Strategie, competenze, progetti Club dell’Innovazione – Bari, 21 gennaio 2008
Le energie rinnovabili nel contesto internazionale • Il sostegno alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica è divenuto un tema prioritario per i policy makers ai vari livelli di governo per numerose ragioni: • rappresenta uno strumento per l’abbattimento dei gas serra e, più in generale, contribuisce alla riduzione dell’inquinamento atmosferico; • concorre ad aumentare la sicurezza nazionale in tema di approvvigionamenti energetici;
Le energie rinnovabili nel contesto internazionale • costituisce un’occasione di sviluppo economico e occupazionale importante per le aree e le imprese che sapranno cogliere le sfide tecnologiche e di mercato ad esse associate.
Offerta di energia primaria da fonti rinnovabili nei paesi OCSE* * Valori espressi in Mtep Fonte: OCSE (2007)
Le energie rinnovabili e l’Unione Europea Gli obiettivi per il 2020 (Consiglio Europeo, marzo 2007): una penetrazione del 20% delle fonti rinnovabili sul consumo di energia primaria (incluso un 10% di biocarburanti); una riduzione del 20% del consumo di energia primaria rispetto al trend attuale; una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990.
Il Piano Energetico Ambientale della Regione Puglia • Il PEAR della Puglia individua una serie di azioni e strumenti per sostenere lo sviluppo di un sistema energetico regionale efficiente e sostenibile, che dia priorità al risparmio energetico ed alle fonti rinnovabili e che risulti coerente con il contesto socio-economico regionale.
PEAR Puglia: obiettivi sul lato dell’offerta Stabilizzare le emissioni di CO2 derivanti dalla generazione di energia elettrica da fonti fossili rispetto ai valori del 2004; costruire un mix energetico differenziato (limitando l’impiego del carbone e sostituendolo con l’impiego di gas naturale); fornire una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari a circa 8.000 GWh per il 2016 (contro un tendenziale di 5.000 GWh);
PEAR Puglia: obiettivi sul lato dell’offerta raggiungere una potenza installata per la fonte solare fotovoltaica di 150 MW; diffondere sul territorio “filiere bioenergetiche corte” basate su sistemi locali di approvvigionamento di biomassa di origine agroforestale; incrementare la capacità del sistema di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, in modo da ridurre i vincoli di rete;
PEAR Puglia: obiettivi sul lato dell’offerta • incrementare le capacità di approvvigionamento di gas in termini quantitativi e di differenziazione dei luoghi di provenienza; • riservare attenzione all’idrogeno, da valorizzare tramite la ricerca e l’integrazione nelle strategie di sviluppo delle fonti rinnovabili.
PEAR Puglia: obiettivi sul lato della domanda Settore residenziale: mantenere stabili i consumi energetici da fonti fossili per usi termici, ridurre i consumi elettrici del 3% circa rispetto al 2004; settore terziario: stabilizzare i consumi termici rispetto al 2004 e ridurre l’incremento previsto dei consumi elettrici; settore agricoltura e pesca: maggior impiego di biomasse e incremento dell’1% annuo della quota di biocombustibili;
PEAR Puglia: obiettivi sul lato della domanda settore produttivo: contenere l’incremento tendenziale dei consumi finali di energia, ridurre l’impiego di combustibili liquidi a favore del gas naturale; settore dei trasporti: evitare incrementi dei consumi derivanti dal trasporto di persone e ridurre gli incrementi dei consumi tendenziali relativi al trasporto merci. A livello complessivo, l’obiettivo del PEAR è dimezzare il trend di crescita dei consumi registrato nel periodo 1990-2004.
Sul fronte delle imprese i risultati dell’indagine hanno permesso di individuare numerosi soggetti attivi sia nel campo della produzione energetica che in quello manifatturiero a monte delle diverse filiere. Il tessuto imprenditoriale presenta una serie di caratteristiche degne di nota: nella realtà pugliese convivono imprese grandi e medio-piccole, regionali ed extraregionali (in alcuni casi si tratta di multinazionali), attive lungo diversi stadi delle filiere produttive; Il sistema delle imprese: le prime evidenze
nel corso degli anni vi è stata una notevole vitalità imprenditoriale: numerose sono le aziende recentemente costituite, ancora di piccole dimensioni, talvolta originate da spin-off professionali da imprese maggiori; molte delle imprese che stanno realizzando (o sono in procinto di realizzare) progetti nel settore delle energie rinnovabili provengano da altri settori industriali; diverse imprese, tra quelle censite, hanno al proprio interno personale dedicato ad attività di ricerca e sviluppo.
Distribuzione territoriale delle imprese censite suddivise per filiera eolico solare agroenergie effic. energetica eolico solare agroenergie effic. energetica
La Puglia si presta particolarmente allo sfruttamento dell’energia solare per il grande irraggiamento che riceve durante l’anno. La produzione di energia elettrica da fotovoltaico corrisponde al 10% della produzione nazionale, il che ne fa la terza regione per produzione da questa fonte. In Puglia sono presenti interessanti imprese nel campo del solare. Le attività manifatturiere si accompagnano ad attività di ricerca e sviluppo finalizzate ad innovazioni continue per quanto riguarda il solare termico e alla realizzazione di progetti a più lungo termine sul solare termodinamico.
Il solare termico presenta vantaggiose ricadute produttive e occupazionali: sviluppo di competenze ad elevata professionalità, in particolare nella ricerca, nel marketing, nell’ottimizzazione dell’efficienza energetica e nel monitoraggio termico; impulso alla ricerca di nicchia sui materiali compositi per i paraboloidi, come le nano-particelle e le microsfere di vetro ad elevato isolamento, oppure l’aerogel.
In una prospettiva di più lungo periodo (e in un’ottica di ricerca) sono da segnalarsi le possibilità offerte dal solare termodinamico nel campo della produzione di energia elettrica. In questo ambito una tecnologia promettente sembra essere quella basata su pannelli paraboloidi, che sviluppano temperature di 150-300°, per la quale esistono esperienze di punta tecnologica nel Salento.
In questi ambiti è particolarmente attiva la Costruzioni Solari, impresa localizzata nella provincia di Lecce, come dimostra la sua partecipazione ad un progetto, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che vede coinvolte altre imprese ed Università (pugliesi e non) e che riguarda la creazione di un centro-laboratorio specializzato nella ricerca di soluzioni tecniche innovative per la realizzazione di impianti solari ad alta temperatura per la produzione di energia elettrica in modo diretto (da cicli termodinamici) ed indiretto (tramite processi termochimici per la produzione di combustibili ricchi in idrogeno).
Nel campo del solare fotovoltaico sono previste importanti nuove installazioni: una grande centrale a Brindisi dell’impresa salentina Italgest. Anche in questo comparto la Puglia può vantare delle competenze manifatturiere: in provincia di Foggia è presente un’azienda (Depasol) produttrice di pannelli fotovoltaici e di strutture di sostegno per gli impianti fotovoltaici; mentre in provincia di Brindisi è localizzata una filiale di un’impresa padovana che produce ed installa impianti fotovoltaici. Vi sono, poi, attività volte al miglioramento dell’efficienza di pannelli esistenti (Spelit) o alla loro migliore integrazione da un punto di vista architettonico.
Sul territorio pugliese sono, infine, presenti molti operatori nella fase di progettazione e realizzazione di impianti, sia termici che fotovoltaici (ad esempio, EnerGENIA per il fotovoltaico). Tra queste aziende, nella maggior parte dei casi di recente costituzione, vi sono anche realtà impegnate in attività di sviluppo.
La produzione pugliese di energia elettrica da biomasse equivale a circa il 7% del totale nazionale. In Puglia vi è potenziale disponibilità di terreni per colture dedicate, derivanti dalla dismissione di colture tradizionali (pomodoro, barbabietole) o dagli spazi aperti dall’introduzione di coltivazioni ad uso alimentare a rotazione corta, cui si associano disponibilità di residui agricoli (olivicoltura e viticoltura) e agro-industriali (soprattutto sansa e vinacce).
Nella conversione energetica le biomasse solide presentano una buona attrattività. Buone prospettive ci possono essere per il biodiesel, il bioetanolo e il biogas (biometano) ottenuto da colture cerealicole, che soffrono del mutamento di indirizzo della politica agricola comunitaria. In particolare, appaiono promettenti il biogas ottenuto mediante digestione anaerobica di colture dedicate e la filiera ligno-cellulosica con produzione energetica basata su una filiera corta o mediante processi di gassificazione. Più complessa appare la valutazione delle prospettive di uno sviluppo delle sanse.
Valide sembrerebbero le prospettive per i bio-carburanti di seconda generazione (etanolo da frazioni ligno-cellulosiche o biodiesel da gassificazione). Queste consentono notevoli benefici in termini di efficienza perché permettono l’utilizzo di tutta la pianta, non delle sole parti pregiate (come la granella e il seme) e non necessitano di colture dedicate, poiché si possono utilizzare i residui colturali. La fattibilità dipende da valutazioni affidabili della qualità (resa) energetica e tecnologica della coltura.
L’interesse per il settore delle agroenergie in Puglia trova conferma nella presenza di gruppi nazionali che hanno inserito, nei loro piani di investimento, progetti di installazioni nella regione. Non tutte le iniziative presentano, però, un elevato grado di innovatività sul piano tecnologico e/o gestionale, essendo essenzialmente finalizzate alla produzione energetica.
Un’esperienza interessante è quella del Marseglia Group, una delle realtà più importanti a livello nazionale nel settore agroenergetico. Un’azienda del gruppo, la Casa Olearia, possiede due impianti, di cui uno a Monopoli, rivolto essenzialmente agli oli alimentari e dotato di due raffinerie. L’approvvigionamento delle sanse è locale, il che riduce l’effetto sfavorevole dei costi di trasporto sebbene vincoli all’utilizzo di ritiri di materia prima da frantoi locali le cui sanse sono ricche di acqua, fattore che riduce il rendimento del processo.
La Ital Green Energy, un’altra società del gruppo, è stata tra le prime aziende al mondo a produrre energia elettrica a partire da oli combustibili su scala industriale. Attualmente gestisce uno stabilimento a Monopoli, con due centrali, una alimentata a biomasse solide (sansa sia vergine sia esausta locale per l’85-90% e 10-15% di legno da recupero di potatura da alberi) e l’altra alimentata a biomasse liquide.
La Progeva ha un impianto a Laterza, autorizzato al trattamento di 45.000 t/anno di frazioni organiche biodegradabili. Attualmente, è in corso la sperimentazione in scala pilota di un impianto di digestione anaerobica per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, assieme a materiale derivante da scarti zootecnici ed altri residui, per il recupero energetico (produzione biogas) e recupero di materia (compost, da utilizzarsi come fertilizzante). L’interazione tra l’impianto pilota di digestione anaerobica e gli impianti di compostaggio (processo aerobico) permetterebbero di chiudere la filiera del rifiuto con il riutilizzo del digestato per la produzione di ammendante.
Fra i progetti ancora ad uno stadio preliminare, di interesse appare quello della Delta Petroli per la creazione di una filiera agroenergetica che coinvolga attività di produzione di energia verde in vari settori. Il progetto si pone l’obiettivo di coltivare oleaginose da trasformare in oli vegetali per combustione, in alcuni territori in precedente stato di deforestazione del Madagascar settentrionale, in modo da complementare la produzione pugliese. Con gli oli così prodotti, verrebbe progettata la costruzione in Puglia di centrali cogenerative a combustione per la fornitura energetica e termica degli ospedali.
La Puglia è prima, fra le regioni italiane, per produzione di energia da fonte eolica, la regione fornisce un quarto della produzione nazionale ottenuta da tale fonte. Il settore dell’eolico beneficia non solo di un evidente vantaggio comparato, dato dalle caratteristiche di ventosità della Puglia, ma anche delle competenze industriali e progettuali che si sono progressivamente create.
La filiera produttiva pugliese appare completa: vi sono aziende che si occupano delle campagne anemologiche, produttori di aerogeneratori, produttori di componentistica elettromeccanica ed idraulica, produttori di torri. Tra le attività manifatturiere si distinguono, in particolare, la produzione di torri eoliche, di turbine e di pale.
In Puglia è localizzato l’unico stabilimento italiano della multinazionale danese Vestas; interessante è anche la produzione di turbine eoliche di piccola taglia, comparto nel quale opera, ad esempio, la Jonica Impianti, che produce turbine che si caratterizzano per un innovativo generatore elettrico.
Vi sono numerose iniziative riguardanti nuove installazioni da parte di imprese anche extraregionali. Tra queste è da ricordare, per il carattere innovativo del progetto, la possibile realizzazione di un parco eolico off-shore in acque profonde da parte della SkySaver. Iniziative progettuali di questo tipo sono caratterizzate da elevata innovatività (di natura impiantistica, più che strettamente energetica) e potenzialità. Un ulteriore elemento potenzialmente positivo di tali iniziativeconsiste nella possibilità di riattivare, sul territorio, competenze sviluppate nell’ambito della cantieristica navale che, dopo lo smantellamento di alcuni poli produttivi, non sono state più adeguatamente utilizzate.
Interessante perché risponde all’esigenza, espressa da diversi attori, di potenziare e di sviluppare le azioni di tipo concertativo e di coinvolgimento dei territori, è l’iniziativa della Fortore Energia (società partecipata da 28 comuni facenti parte di 2 comunità montane, che detengono ad oggi il 10% del capitale, e da alcuni gruppi imprenditoriali e consorzi operanti nei settori dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico e da gruppi dell’industria agroalimentare).
Il tratto distintivo è il forte radicamento con le imprese del territorio, in quanto le fonti energetiche rinnovabili si prestano particolarmente a costruire un percorso di sviluppo economico diffuso su scala locale, che veda un’ampia partecipazione di imprese locali.
Infine, ricordiamo l’attività del Gruppo Tozzi che, attraverso la Daunia Wind, ha in programma di realizzare parchi eolici in diverse zone della Puglia, e, tramite la società di ingegneria del gruppo, collabora con l’Università degli Studi di Trento, l’Università degli Studi di Padova e il Politecnico di Milano per la progettazione e l’industrializzazione di turbine microeoliche ad asse verticale (1-5 kW) e minieoliche ad asse orizzontale (5-80 kW).
Infine, non mancano attività di ricerca e di servizio (consulenza). Le attività di ricerca a carattere maggiormente innovativo riguardano soprattutto lo sviluppo di nuove metodologie per la caratterizzazione dei siti eolici. Si aggiungono, poi, attività di sviluppo incrementale mirate principalmente al miglioramento delle rese energetiche degli aerogeneratori e a turbine per impieghi ad hoc. In quest’ultimo comparto troviamo alcune piccole imprese impegnate in quest’attività di sviluppo anche in collaborazione con dipartimenti di Università pugliesi e non.
In questo ambito un’area di intervento molto importante riguarda la riconversione del patrimonio edilizio, anche a fronte della forte crescita della domanda per interventi di riqualificazione, favorita, fra l’altro, da recenti iniziative di incentivazione fiscale. A questo proposito, dall’analisi è emersa la necessità di fronteggiare tale crescita con il consolidamento e la diffusione di migliori competenze tecnico-professionali.La riconversione del patrimonio edilizio è un’attività che presenta una notevole complessità (oltre che un elevato costo qualora gli interventi riguardino scale molto vaste).
Nel campo dell’efficienza energetica, in Puglia operano imprese che hanno sviluppato competenze diversificate in vari ambiti. In particolare, vi sono importanti realtà industriali, anche a carattere multinazionale, impegnate nello sviluppo di prodotti ad alta efficienza (ad esempio, impianti di condizionamento ad alta efficienza energetica; sistemi ad alta efficienza di cogenerazione, trigenerazione e quadrigenerazione; prodotti per l’edilizia con particolari caratteristiche termiche, strutturali, estetiche ed acustiche; miglioramento dell’efficienza energetica dei sistemi di illuminazione; sistemi di monitoraggio dei consumi energetici).
La Fantini Scianatico, azienda leader nel mercato della produzione e commercializzazione di laterizi per murature ed elementi strutturali per solai, ha introdotto diversi prodotti innovativi per quel che riguarda il profilo dell’efficienza energetica, dell’isolamento acustico e termico e della sicurezza. La Osram, società del gruppo Siemens, ha un sito produttivo in provincia di Bari. Oltre ad occuparsi di produzione di lampade, lo stabilimento è dotato di un centro di ricerca, supportato da un centro di progettazione, le cui attività sono finalizzate al miglioramento dell’efficienza energetica dei sistemi di illuminazione.
La ricerca pugliese nell’ambito delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica