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Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario SILSIS Sezione di Pavia Laboratorio sull’italiano scritto e parlato (10 ore) Classe 43A – II anno/III semestre a.a. 2004/2005 (Michela Biazzi) Lezione 1 – 8 novembre 2004.
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Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario SILSISSezione di Pavia Laboratorio sull’italiano scritto e parlato (10 ore) Classe 43A – II anno/III semestre a.a. 2004/2005 (Michela Biazzi) Lezione 1 – 8 novembre 2004
LABORATORIO SULL’ITALIANO SCRITTO E PARLATO COSA SIGNIFICA “INSEGNARE LA DIMENSIONE SOCIOLINGUISTICA DELL’ITALIANO” NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO? QUALI CONTENUTI SELEZIONARE? COME INSEGNARLA? QUALI STRUMENTI UTILIZZARE? COME VALUTARE? …esemplificazioni…
Didattica della dimensione sociolinguistica dell’italiano nella scuola secondaria di 1° grado: finalità educative e obiettivi didattici • Dieci Tesi GISCEL (principio 6variazione diamesica) • Programmi per la Scuola Media inferiore (1979) • Documento dei saggi sui saperi essenziali (1998) • Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati della • scuola secondaria di 1° grado • Principio della trasversalità dell’Educazione Linguistica • Principio della funzionalità comunicativa di testi scritti e parlati • Attenzione alla variabilità delle lingue nel tempo e nello spazio • geografico e sociale • -Pluralità di testi scritti e orali e interazione fra i linguaggi • -Centralità delle abilità sia scritte che orali e del loro uso integrato Quadro normativo di riferimento ricco e articolato
La variazione linguistica nei manuali di Educazione Linguistica per la scuola secondaria di 1° grado • Sintesi dei risultati di alcune ricerche condotte sul tema della variabilità linguistica in alcuni manuali di Educazione Linguistica • Scheda di analisi dei manuali di Educazione Linguistica rispetto al tema della variabilità linguistica (diamesica) • Applicazione della scheda a un manuale di Educazione Linguistica (a scelta) • Sintesi e discussione dei risultati
Sintesi dei risultati di alcune ricerche condotte sul tema della variabilità linguistica in alcuni manuali di Educazione Linguistica (EL) (cfr. Calò/Ferreri 1997 e Lavinio 2004)/1 • Prima e dopo il 1979: testi scolastici di grammatica> manuali di EL • Apertura verso la dimensione testuale • Ampliamento delle competenze sviluppate • (ricezione e produzione orale e scritta) TUTTAVIA Rischio di disattenzione/concezione riduttiva nella pratica didattica dell’EL definita nei programmi scolastici EL TRASVERSALE
Sintesi dei risultati di alcune ricerche condotte sul tema della variabilità linguistica in alcuni manuali di Educazione Linguistica (EL) (cfr. Calò/Ferreri 1997)/2 • Studio sull’italiano praticato nei libri di testi e sui relativi apparati didattici • Rapporto tra ricerca teorica e didattica della lingua • Quali apparati didattici sulla variabilità linguistica (cfr. contributi di Fiorentino, • Sgroi e GISCEL Sicilia) Nelle 10 grammatiche (medie inferiori/biennio superiore) del campione di Fiorentino: 8,6% delle pagine è dedicato alla variabilità (701/8101): • Prepondenza: • delle abilità di scrittura • della competenza metalinguistica (fonologia, • morfologia, sintassi) (cfr. Sgroi) • Risultati leggermente diversi emergono dalla ricerca del GISCEL Sicilia: prima • posizione alla varietà diacronica e ultima alla varietà diafasica (ricerca di più ampio • respiro, che comprende anche testi degli anni Ottanta)
Sintesi dei risultati di alcune ricerche condotte sul tema della variabilità linguistica in alcuni manuali di Educazione Linguistica (EL) (cfr. Calò/Ferreri 1997)/3 “… le più recenti riflessioni della linguistica sulla variabilità della lingua sono filtrate nei libri di testo in maniera assai marginale: sia per la quantità di spazio che vi si dedica, sia per l’utilizzazione che se ne propone, il tema della variabilità non ha una forza strutturante sull’impianto dei libri di testo …” “…il nucleo centrale dei libri di italiano sembra ancora consistere nella presentazione della grammatica tradizionale, a cui si affiancano marginalmente parti dedicate alle abilità, alla variazione e ad altri temi di linguistica e di semiotica” (cfr. Calò/Ferreri 1997: 8) ad es. scarsa attenzione ai tratti che caratterizzano l’italiano neostandard
Progettare percorsi di sviluppo delle abilità in prospettiva variabilista comporta: • Arricchimento dell’impianto teorico delle grammatiche • Ricorso a nuovi modelli di descrizione della lingua • Passaggio da un approccio prescrittivo (norma, correttezza) ad un approccio descrittivo (uso, adeguatezza)
Scheda di analisi dei manuali di Educazione Linguistica rispetto al tema della variabilità linguistica (diamesica) (cfr. Calò/Ferreri 1997) …per individuare … … a quale/i varietà di lingua rimanda il manuale: si pone chiaramente il problema di quale sia la varietà di lingua di riferimento? … i modelli di descrizione della lingua (in particolare della variabilità linguistica) …lo spazio riservato alle abilità e alla variazione della lingua …i contenuti e le attività proposte
SCHEDA (vedi allegato) Parte I – Informazioni bibliografiche e sul rilevatore Parte II – Organizzazione del testo e spazio dedicato alla variabilità Parte III – Analisi contenutistica del manuale Parte IV – Strumenti di valutazione Parte V – Considerazioni conclusive Parte VI – Valutazione della scheda di analisi (lavoro di gruppo)