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PROCESSI DI RISPOSTA ED EFFETTI/ERRORI RISPOSTA. Effetti risposta (response effects): errori/distorsioni che si creano quando la persona intervistata non fornisce una risposta “vera” cioè tale da riportare il reale pensiero/il potenziale bagaglio di informazioni del soggetto.
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PROCESSI DI RISPOSTA ED EFFETTI/ERRORI RISPOSTA Effetti risposta (response effects): errori/distorsioni che si creano quando la persona intervistata non fornisce una risposta “vera” cioè tale da riportare il reale pensiero/il potenziale bagaglio di informazioni del soggetto. • Tendenza sistematica di risposta(Tsr) • (response bias) • avviene quando gli effetti di distorsione sono connessi ad una tendenzaa rispondere ad una o più domande in base a qualcosa di diverso dal contenuto specifico dell’item. • ●Response set→ Tsr attivata in modo temporaneo • ●Response style - Stile di risposta → Tsr in modo continuativo
♥ Desiderabilità sociale ♥ Acquiescenza ♥ Tendenza a dare risposte estreme • Schema del Sé • Inserito nel sottosistema della memoria episodica (sistema proposizionale), lo Schema del Sé è una struttura concettuale complessa, costituita sia da attributi stabili/ salienti/ centrali/ definenti, sia da attributi variabili/ periferici poco salienti. Aspetti fondamentali: • Bisogno di definirsi in modo positivo • Bisogno di salvaguardare questa immagine nei confronti sia di Sé stesso (autoimmagine/Sé privato) sia degli altri (Sé pubblico) • Bisogno di coerenza • Costruzione del Sé ideale
♥ Desiderabilità sociale Tendenza a dare risposte non veritiere ma finalizzate a dare una immagine positiva del Sé proponendo versioni socialmente desiderabili nasce dal bisogno di conservare/dare un’immagine positiva di sé • Elementi: • Norme sociali note all’intervistato • Pressioni sociali percepite • Tendenza a conformarsi ad esse
gruppo sociale e cultura di appartenenza • grado personale di motivazione ad adeguarsi alle norme sociali • modalità di somministrazione (più probabili risposte socialmente desiderabili –Rsd- in IFF piuttosto che in IT, migliori: autocomp.) prob. di Rsd quando il soggetto percepisce come “vera” la dichiarazione che l’intervista è anonima • formato della domanda (ex. aperte/chiuse, domande suggestive o emotivamente cariche) • interazione tra caratteristiche del compito, dell’intervistatore e dell’intervistato Sovrastima dei comportamenti socialmente desiderabili
Desiderabilità sociale - RIMEDI a)Focalizzazione nel tempo Ex. “Con che frequenza lei, abitualmente, legge il giornale?” →Desiderabilità sociale “Oggi ha letto il giornale?” b) Rendere accettabile anche la risposta meno desiderabile Ex. «Il 16 aprile di quest’anno ci sono state le elezioni amministrative. Molte persone non vanno a votare perché sono malate, oppure perché sono lontane dal luogo di residenza, oppure perché ritengono inutile votare o per altri motivi ancora. LEI E’ ANDATO A VOTARE?»
c) Ridurre la distanza tra risposte ad alta e bassa desiderabilità sociale Ex. «Alcuni dicono che fumare marijuana sia il primo passo verso droghe più pesanti; altri dicono invece che la marijuana sia del tutto innocua. LEI COSA NE PENSA?» d) Dare per scontato il comportamento socialmente condannato Ex. «Nell’ultima settimana quante volte ha picchiato sua moglie?»
♥ Acquiescenza Tendenza a dichiararsi d’accordo con qualunque affermazione proposta (nelle domande chiuse spesso formulata sotto forma assertiva) o a rispondere “sì” indipendentemente dal contenuto dell’item (content-free) o viceversa (effetti di posizione) • A.stile di risposta individuale o tratto di personalità legata: • Deferenza nei confronti dell’autorità • Accettazione acritica in mancanza di punti di riferimento • Caratteristiche legate al livello di istruzione e socio-economico del soggetto e/o al livello di sofisticazione cognitiva ruolo determinante del “capitale umano” in possesso dell’intervistato
B. indotta dallecaratteristiche formali e strutturali del compito e/o dell’intervistatore o dall’interazione tra queste: • Argomenti poco salienti per l’intervistato, gli intervistati non hanno opinioni in merito • L’intervistato ha poca voglia di rispondere, ha fretta • I questionari sono lunghi, noiosi, ripetitivi • Le domande sono presentate in batteria, sono difficili o ambigue, sono mal formulate (domande “sbilanciate”, suggestive, dove c’è unico o favorito punto di vista) • Gli intervistatori sono frettolosi e male addestrati, il setting non è consono, gli intervistati hanno poco tempo per rispondere Maggiore acquiescenza: Soggetti meno istruiti Minore intensità dell’atteggiamento Solo modalità categoriche (Si/No) Assenza di controargomentazione
♥ Tendenza a dare risposte estreme Tendenza a scegliere le modalità di risposta poste ai poli estremi della scala (o centrali) indipendentemente dal contenuto dell’item (omanda chiusa Sf su scala di giudizio) • Caratteristica abbastanza stabile degli individui (ma non correlata a nessuna delle dimensioni di personalità) e indipendente dal contenuto della domanda (content free) • Difficoltà a distinguere questo bias dagli atteggiamenti, opinioni, comportamenti realmente estremi • Caratteristiche del compito che possono indurre questo errore: • Utilizzo di processi semplificati o poco motivati di risposta (ex. ITL, pressione temporale e difficoltà di tenere a mente le risposte) • Ordine delle alternative di risposta • Eccessiva uniformità dei contenuti delle domande • Salienza/familiarità dell’oggetto-ambito valutato
Schema del Sé e domande retrospettive • recupero delle informazioni nella Mlt. • Il percorso del ricordo è condizionato da due processi: • Il presente: elemento saliente per ancorare le sequenze di ricostruzione a ritroso • Le modalità di ripescaggio in memoria: • Teoria della stabilità: gli attributi del Sé sono stabili • (assimilazione tra «allora»/«ora») • Teoria del cambiamento: gli attributi del Sé si modificano nel • tempo (contrasto tra «ora»/«allora»)
Per diminuire il rischio di distorsioni nel processo di “recupero in memoria” è utile tenere presente: • Il tempo a disposizione per “ricordare” (dipende dalla modalità di somministrazione) • La salienza/frequenza di una informazione L’utilità di riferimenti temporali precisi/ recenti, di punti di ancoraggio temporale (landmarks), di forme di “ricordo aiutato” • Ordine delle informazioni da ricordare segue l’ordine temporale. Idem per lo spazio • Associazione di una informazione con altre punti di ancoraggio/confronto • Similarità del contesto (fisico/psicologico) • Assenza di fattori contestuali o situazionali distraesti • Il ricorso alla procedura probing (ex. in IFF)
FONTI DI ERRORI derivanti dalla QUALITA’ DELLE RISPOSTE Cause di tipo motivazionale: bassa motivazione ad assumere il ruolo di “informatore”, sociale: tendenza fornire una certa immagine di sé di memoria: difficoltà o incapacità di recuperare in memoria tutte le informazioni in possesso psico–logico: attivazione di processi viziati nel recupero delle informazioni in memoria di comunicazione: compito non sufficientemente chiaro, intervistatore non professionale strutturali: lunghezza del questionario, somministrazione domande/alternative di risposta inadeguate per l’intervistato
Effetto memoria Problema: incompletezza e distorsioni del ricordo Soluzioni: Introduzione limiti temporali Es. «negli ultimi tre mesi» Ancoraggio ad eventi salienti Es. «Prima o dopo la maturità»