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La revisione negli Enti Locali – corso II livello. Dott. Paolo Longoni Ordine di Napoli Commissione Enti Pubblici presso il Consiglio Nazionale. Disciplina sui controlli interni. Cosa prevede il sistema?
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La revisione negli Enti Locali – corso II livello Dott. Paolo Longoni Ordine di Napoli Commissione Enti Pubblici presso il Consiglio Nazionale
Disciplina sui controlli interni • Cosa prevede il sistema? • Il D.lgs. n. 286/99 prevede un’articolazione in 4 tipologie di controllo (ora interamente recepiti dall’art.148, comma 1, TUEL): • Controllo interno di regolarità amministrativo-contabile (art. 2) • Controllo di gestione (art. 4) • La valutazione del personale con incarico dirigenziale (art. 5) • La valutazione e il controllo strategico (art. 6)
Controllo interno di regolarità amministrativa contabile(art.2, comma 1, Dlgs n.286/99) • Obiettivo: garantire legittimità, correttezza, regolarità amministrativo-contabile • Funzioni: Controllo di regolarità amministrativa e contabile • Collocazione: quella prevista dalla struttura organizzativa o dalle normative vigenti • Organi preposti: Organi di revisione, uffici di ragioneria, servizi ispettivi • Tempi: Verifica ex post se non nei casi espressamente previsti dalla legge Al riguardo valgono i princìpi generali della revisione aziendale asseverati dagli ordini e collegi professionali del settore.
Controllo di gestione(art.5, comma 2, Dlgs n.286/99 e artt. 147, 196-198 Tuel) • Obiettivo: Ottimizzare il rapporto tra costi e risultati anche mediante tempestivi interventi correttivi (meccanismi di feed-back and feed-forward) • Funzioni: Verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa. L’Amministrazione deve pertanto individuare prioritariamente: • le unità operative oggetto del controllo • il processo di pianificazione • i prodotti e le finalità dell’azione amministrativa • modalità di rilevazione e ripartizione costi • indicatori “rilevanti”
Valutazione e controllo strategico(art. 1, comma 2, lett.a), D.lgs n. 286/99) • Obiettivo: verificare l’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive e negli altri atti di indirizzo politico • Funzioni: Analisi preventiva e consuntiva della congruenza tra: • missioni affidate dalla norma • obiettivi operativi prescelti • scelte effettuate • risorse umane, finanziarie e materiali assegnate • Collocazione: soggetti od organo che riferiscono esclusivamente al sindaco (Presidente) e/o agli organi di indirizzo politico
Alcuni chiarimenti necessari • Non può esserci alcuna forma di controllo strategico se non sono ben definite le strategie dell’ente! • Non ci può essere pertanto controllo strategico se non esiste un piano di definizione delle strategie comunali!! Dove per strategia possiamo intendere: <un insieme coordinato di scelte destinate ad incidere in modo strutturale e sistematico, in una logica di medio-lungo termine sul ruolo e i potenziali percorsi evolutivi dell’ente, garantendone un efficace posizionamento rispetto al tessuto territoriale locale>.
Sono dunque strategiche le decisioni relative a... • Definire la mission dell’ente locale; • proporre un possibile modello di sviluppo da perseguire (quale ruolo intende svolgere l’ente locale nell’ambito del mandato che il Sindaco intende realizzare nei relativi contenuti?); • individuare le aree di intervento e delle relative funzioni e servizi ritenuti “rilevanti”; • predisporre le necessarie politiche di intervento nell’ambito delle suddette aree strategiche per l’ente; • definire prima e saper gestire poi un efficace sistema di relazioni con i principali interlocutori dell’ente locale (sia privati che pubblici).
Presupposti per la realizzazionedel controllo strategico • Ripensamento critico del quadro delle responsabilità, delle modalità di rapporto tra amministratori e dirigenti, dell’impostazione dei sistemi di controllo e di valutazione e della progettazione di adeguati sistemi informativi. • Identificazione dell’organismo o dei soggetti preposti al presidio delle informazioni derivanti dal “cruscotto di governo” (soluzione ottimale per enti di medio-grandi dimensioni); • Estensione delle attuali competenze assegnate ai nuclei di valutazione.
“Variabili” da controllare In realtà, non si dispone di un ricettario “pre-confezionato” di variabili ma sembra comunque opportuno non trascurare almeno le seguenti…. • Rispetto dei tempi!! • Grado di assorbimento delle risorse finanziarie • Rispetto degli standard qualitativi dei servizi • Rispetto delle condizioni di equilibrio economico-finanziario di medio-lungo termine • Possibili indicatori di trend relativi al rapporto con l’ambiente esterno, alla semplificazione delle procedure e dei procedimenti, allo snellimento della struttura organizzativa comunale, all’adeguamento dei sistemi informativi, alla realizzazione di politiche “attive” di gestione del personale, etc...
Perché il personale? • Controlli sull’adempimento agli obblighi di cui al D.L. 112/2008 ed al D.L. 78/2010 • Parere sulla Delibera di Programmazione Triennale del Fabbisogno del Personale Art. 91 TUEL, art. 35 D. Lgs. 165/2001, art. 19 L. 448/2001) • Controllo sulla compatibilità dei costi della Contrattazione Integrativa (art. 40 bis D. Lgs. 165/2001)
Perché il personale? • Certificazione delle informazioni sulla Contrattazione Integrativa da trasmettere al Ministero (art. 40 bis D. Lgs. 165/2001) • Certificazione del rispetto dei vincoli di bilancio, dei criteri di premialità, riconoscimento del merito e valorizzazione dell’impegno nella Contrattazione Integrativa (art. 54 e 55 D. Lgs. 150/2009)
Perché il personale? • Verifica della congruità dei dati e della rispondenza alle scritture contabili di quanto riportato nel Conto Annuale del Personale (art. 60 D. Lgs. 165/2001) • Sottoscrizione della comunicazione del trattamento economico del Segretario Comunale (art. 20 D.P.R. 465/97)
Il trattamento economico e contrattuale del personale • Contrattazione collettiva: parte normativa e parte economica • Classificazione in 4 Categorie : • A, B, C, D • Livelli retributivi: • Da A1 a A5 • Da B1 a B6 • Da C1 a C5 • Da D1 a D6
Il trattamento economico e contrattuale del personale • Le Posizioni Organizzative: posizioni di lavoro istituite per Decreto Sindacale che richiedono assunzione diretta di elevate responsabilità di prodotto e di risultato, funzioni di direzione di unità organizzative, svolgimento di attività altamente professionalizzate, elevato grado di autonomia gestionale
Il trattamento economico e contrattuale del personale • Le progressioni verticali • Le progressioni orizzontali • I trattamenti economici accessori: Indennità e premialità La Contrattazione integrativa Decentrata
Il trattamento economico e contrattuale del personale • Le risorse destinate al miglioramento della produttività, dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi: IL FONDO per le risorse decentrate
Il trattamento economico e contrattuale del personale • La ripartizione del Fondo in sede di delegazione Trattante (Contratto Integrativo Decentrato) • Le novità e gli obblighi del Decreto Brunetta
L’obbligo di riduzione delle spese del personale • D. L. 112/2008 : gli enti devono contenere la Spesa del Personale riducendola dell’1% rispetto a quella del 2004 (o del 2006): Circolare n. 9/2006 del MEF • D.L. 78/2010 : gli Enti devono ridurre l’incidenza percentuale delle spese del personale sulle spese correnti. (divieti 2010 e 2011: 50% e 40%)
Componenti da considerare nella spesa del personale • Retribuzioni al personale, tempo indeterminato e determinato • Collaborazioni coordinate e altre forme di lavoro flessibile, CFL • Quota integrazione LSU • Personale in convenzione (quota a a carico dell’Ente) • Spese personale ex artt. 90 e 110 • Spese personale impiegato in enti strumentali, unioni di comuni e consorzi • Oneri riflessi, IRAP, oneri nucleo familiare • Buoni pasto • Spese equo indennizzo
Componenti escluse dal calcolo • Personale a carico di finanziamenti comunitari • Straordinario elettorale rimborsabile • Spese per formazione e rimborsi per missioni • Personale trasferito dalla Regione per funzioni delegate • Oneri da rinnovi contrattuali • Categorie protette • Personale in comando con rimborso dalle AA PP • Personale stagionale finanziato con proventi Cds • Diritti di rogito • Incentivi ICI e progettazione
La Programmazione Triennale • Atto obbligatorio da approvare con il Bilancio di Previsione • Condizione di legittimità per le assunzioni a qualunque titolo • Obbligo di improntare la programmazione alla riduzione della spesa (Deroghe motivate e solo se si rispettano i parametri di cui all’art. 3 commi 120 e 121 L. 244/2007)
Il nuovo obbligo: D. L. 78/2010 • Comma 9, art. 14: le nuove assunzioni dal 2011 non possono comportare spesa superiore al 20% dei risparmi derivanti dalle cessazioni di rapporti intervenute nell’anno precedente. • Divieto di assunzioni comunque se la spesa del personale supera il 40% della Spesa corrente.
Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della Pubblica Amministrazione Il Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (“Decreto Brunetta”)
Oggetto e finalità • Riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici in materia di: • Contrattazione collettiva • Valutazione del personale e delle strutture pubbliche • Valorizzazione del merito • Promozione di pari opportunità • Dirigenza pubblica • Responsabilità disciplinare
Oggetto e finalità • Assicurare attraverso una migliore organizzazione del lavoro standard qualitativi ed economici dei servizi • Incentivare la qualità della prestazione lavorativa • Sancire la selettività e la concorsualità nelle carriere • Istituire il principio di riconoscimento di meriti e demeriti • Valorizzare le capacità • Rafforzare l’autonomia ed i poteri della dirigenza
Oggetto e finalità • Incrementare l’efficienza del lavoro pubblico • Contrastare la scarsa produttività • Combattere l’assenteismo • Promuovere la trasparenza dell’operato della Pubblica Amministrazione a garanzia della legalità
Efficienza o efficacia? • Capacità di raggiungere gli obiettivi • Funzionalità, produttività, rendimento ottimale rispetto ai mezzi impiegati • Qual è la mission della P.A. ??
Principi generali • Ogni amministrazione pubblica deve misurare e valutare la performance nel suo complesso, quella delle unità organizzative o aree di responsabilità e dei singoli dipendenti • Vengono istituiti strumenti idonei a misurare, valutare e premiare la performance individuale ed organizzativa
Soggetti del processo di valutazione e misurazione • Organo centrale: Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche • Organi periferici: Organismi indipendenti di valutazione della performance • Organi di indirizzo politico di ciascuna amministrazione • Dirigenti di ciascuna amministrazione
La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle AA.PP.
La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle AA.PP.
L’Organismo Indipendente di valutazione della performance • Ogni amministrazione pubblica si deve dotare SINGOLARMENTE o IN FORMA ASSOCIATA dell’organismo indipendente • L’Organismo, nominato dall’organo di indirizzo politico – amministrativo, dura in carica 3 anni • Sostituisce i servizi di controllo interno di cui al D. Lgs. 286/99
L’Organismo Indipendente di valutazione della performance • Organo monocratico o composto di tre membri: Indipendenti dall’Ente Di elevata professionalità ed esperienza in management e valutazione della performance e del personale delle AA PP Rinnovabili solo per una volta
L’Organismo Indipendente di valutazione della performance • I curricula dei componenti sono trasmessi alla Commissione per la valutazione delle AA PP • Le attività sono svolte senza nuovi o maggiori oneri per l’amministrazione
Il Piano della performance • Entro il 31 gennaio di ogni anno • Documento programmatico triennale • Coerente con la programmazione finanziaria • Definisce gli obiettivi strategici ed operativi assegnandoli ai Dirigenti • Individua gli indicatori di misurazione • È trasmesso alla Commissione per la Valutazione delle AA PP
Il Piano della performance Mancata adozione: • Divieto di assunzioni • Divieto di conferire incarichi di collaborazione e consulenza comunque denominati • Divieto di erogazione di retribuzioni di risultato ai dirigenti
La Relazione sulla performance • Entro il 30 giugno: Consuntivo dei risultati organizzativi ed individuali Trasmessa alla Commissione per la Valutazione ed al MEF Convalidata dall’Organismo indipendente di valutazione
E inoltre…. • Programma triennale per la trasparenza e l’integrità aggiornato annualmente • Obbligo di pubblicazione sul sito del Piano, della Relazione e del Programma, nonché delle retribuzioni e dei premi per i dirigenti
La valorizzazione del merito • Promozione del miglioramento della performance organizzativa ed individuale con l’utilizzo di sistemi premianti selettivi secondo logiche meritocratiche • Divieto di distribuzione di premi in assenza delle verifiche ed attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione
Criteri per il riconoscimento del merito • Divieto di distribuzione indifferenziata o automatica di incentivi • Valorizzazione dei dipendenti che conseguono le migliori performance con attribuzione selettiva di incentivi economici e di carriera
La graduatoria • La contrattazione integrativa può derogare alla dimensione quantitativa delle fasce, in misura non superiore al 5%
Premi • Bonus annuale per le eccellenze • Premio annuale per l’innovazione • Progressioni economiche • Attribuzione di incarichi e responsabilità (finanziati con il salario accessorio) • Progressioni di carriera • Accesso a percorsi di alta formazione e crescita professionale in ambito nazionale ed internazionale