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Norme anticorruzione e per la trasparenza. Modalità operative per gli enti locali. Anticorruzione. Legge 6 novembre 2012 numero 190 (GU 13 novembre 2012 numero 265) In vigore dal 28 novembre 2012 25.1.2013 circolare nr. 1/2013 del DFP. Trasparenza.
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Norme anticorruzione e per la trasparenza Modalità operative per gli enti locali
Anticorruzione Legge 6 novembre 2012 numero 190 (GU 13 novembre 2012 numero 265) In vigore dal 28 novembre 2012 25.1.2013 circolare nr. 1/2013 del DFP
Trasparenza La legge anticorruzione (art. 1 co. 35) ha delegato il Governo a riordinare la disciplina su pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni
Il 22 gennaio 2013 il CDM ha licenziato la prima versione del decreto legislativo Il 13 febbraio il Garante della Privacy ha espresso il proprio parere favorevole, ma condizionato Il 15 febbraio il CDM ha approvato la versione corretta e definitiva
Parte I La legge anticorruzione
Corruzione Il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, come comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati(DFP circ.1/2013)
Corruzione Questa definizione, non è «tecnica», ed è ben più ampia della fattispecie del Codice Penale (artt. 318, 319 e 319-ter) e comprende: • tutti i delitti contro la PA previsti dal CP (concussione, corruzione, malversazione, ecc.) • ogni malfunzionamento della PA causato dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite
Gli attori • La CIVIT - Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle PA (art. 13 d.lgs. 150/2009) = Autorità nazionale anticorruzione • Il Dipartimento della Funzione Pubblica – CDM • Il Prefetto • Il Responsabile della prevenzione della corruzione
CIVIT • collabora con i paritetici organismi stranieri, con le organizzazioni regionali ed internazionali competenti; • approva il Piano nazionale anticorruzione predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica; • analizza le cause e i fattori della corruzione e individua gli interventi che ne possono favorire la prevenzione e il contrasto;
CIVIT d) esprime pareri facoltativi agli organi dello Stato e a tutte le amministrazioni pubbliche, in materia di conformità di atti e comportamenti dei funzionari pubblici alla legge, ai codici di comportamento e ai contratti, collettivi e individuali, regolanti il rapporto di lavoro pubblico; e) esprime pareri facoltativi in materia di autorizzazioni allo svolgimento di incarichi esterni da parte dei dirigenti amministrativi dello Stato e degli enti pubblici nazionali;
CIVIT f) esercita la vigilanza e il controllo sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dalle pubbliche amministrazioni e sul rispetto delle regole sulla trasparenza dell'attività amministrativa; g) riferisce al Parlamento, presentando una relazione entro il 31 dicembre di ciascun anno, sull'attività di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e sull'efficacia delle disposizioni vigenti in materia.
CIVIT Esercita poteri ispettivi: • richiede notizie, informazioni, atti e documenti alle pubbliche amministrazioni; • ordina l'adozione di atti o provvedimenti richiesti dai piani anticorruzione e dalle regole sulla trasparenza; • ordina la rimozione di comportamenti o atti contrastanti con i piani e le regole sulla trasparenza citati. CIVIT e le amministrazioni interessate danno notizia, nei rispettivi siti web istituzionali, dei provvedimenti adottati.
Dipartimento FP Anche secondo linee di indirizzo adottate dall’apposito Comitato interministeriale: a) coordina l'attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione elaborate a livello nazionale e internazionale; b) promuove e definisce norme e metodologie comuni per la prevenzione della corruzione, coerenti con gli indirizzi, i programmi e i progetti internazionali;
DFP c) predispone il Piano nazionale anticorruzione; d)definisce modelli standard delle informazioni e dei dati occorrenti per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla presente legge, secondo modalità che consentano la loro gestione ed analisi informatizzata; e)definisce criteri per assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione e misure per evitare sovrapposizioni di funzioni e cumuli di incarichi nominativi in capo ai dirigenti pubblici, anche esterni.
Prefetto Ai fini della predisposizione del piano di prevenzione della corruzione, il prefetto, su richiesta, fornisce il necessario supporto tecnico e informativo agli enti locali, anche al fine di assicurare che i piani siano formulati e adottati nel rispetto delle linee guida contenute nel Piano nazionale approvato da CIVIT.
Responsabile della prevenzione della corruzione L'organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione
Nomina del responsabile Art. 1 co. 7 = l’organo di indirizzo politico individua […] ecc. Secondo CIVIT, delibere 21/2012 e 12/2013 (questa del 27.2.2013) in merito alla nomina dell’OIV, l’organo di indirizzo politico per gli enti locali è il sindaco.
Il sindaco nomina il responsabile • per le amministrazioni dello Stato l’organo di indirizzo politico è il Ministro (non il CDM o il Parlamento); • negli enti locali consiglio, giunta e sindaco, che non dispongono di poteri gestionali (ex art. 107 TUEL), sono titolari del potere di indirizzo politico;
Il sindaco nomina il responsabile • il consiglio è l’organo di indirizzo politico per eccellenza, la cui competenza è fissata – con elencazione tassativa – dall’art. 42 TUEL; • ma è il sindaco che nomina responsabili e dirigenti (art. 50 co. 10 TUEL)
L’atto di nomina Decreto del sindaco o del presidente della provincia. Considerata la delicatezza dei compiti assegnati, è opportuno pubblicizzare la nomina del responsabile e comunicarla formalmente a giunta e consiglio
Identikit del responsabile Dirigente che si trovi in posizione di “relativa stabilità” => contratto a tempo indeterminato Sono esclusi => dirigenti fuori ruolo, incarichi e contratto e personale di staff
identikit La scelta deve ricadere su un dirigente che non sia stato destinatario di: • provvedimenti giudiziali di condanna; • che abbia dato dimostrazione nel tempo di comportamento integerrimo.
identikit • Evitare la designazione dei dirigenti dei settori più esposti al rischio di corruzione (es. contratti e patrimonio). • Evitare la designazione del capo dell’ufficio disciplinare.
Nomina del segretario? (art. 1 co. 7) Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione
E’ necessario un atto di nomina o il segretario è designato ex lege? Si è necessario, perché il co. 7 prevede che il segretario possa essere (di norma) il responsabile. Secondo la FP (circ.1/2013) il legislatore ha ammesso <<con l’espressione “di norma” una certa flessibilità che consente di scegliere motivate soluzioni gestionali differenziate>>
E’ necessario un atto di nomina o il segretario è designato ex lege? Inoltre, l’atto di nomina pubblicato (ed eventualmente comunicato agli organi) permette di rendere più facilmente conoscibile ed accessibile il nominativo del responsabile
Il segretario è incompatibile con il ruolo? • Secondo la casistica della FP non è dirigente fuori ruolo, a contratto o di staff. • Potrebbe essere incompatibile se titolare dell’ufficio disciplinare (se l’ufficio disciplinare fosse particolarmente attivo). • Certamente è vulnerabile in quanto soggetto a spoils system puro.
Art. 100 TUEL - Revoca del segretario Art. 100 TUEL - Il segretario può essere revocato con provvedimento motivato del sindaco o del presidente della provincia, previa deliberazione della giunta, per violazione dei doveri d'ufficio. Legge 190/2012 art. 1 co. 82 - Il provvedimento di revoca di cui all’art. 100 TUEL, è comunicato dal prefetto all'Autorità nazionale anticorruzione […] che si esprime entro trenta giorni. Decorso tale termine, la revoca diventa efficace, salvo che l'Autorità rilevi che la stessa sia correlata alle attività svolte dal segretario in materia di prevenzione della corruzione.
Compiti del responsabile • entro il 31 gennaio di ogni anno, propone all’organo di indirizzo politico, per l’approvazione, il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione la cui elaborazione non può essere affidata a soggetti estranei all’amministrazione (art. 1 co. 8 L. 190/2012); • entro il 31 gennaio di ogni anno, definisce le procedure più appropriate per selezionare e formarei dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti al rischio di corruzione;
Compiti del responsabile • monìtoral'efficace attuazione e l’idoneità del Piano triennale di Prevenzione della Corruzione; • propone modifiche del Piano, anche a seguito di accertate violazioni delle prescrizioni, così come qualora intervengano mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione; • d'intesa con il dirigente/responsabile competente, verifica l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività per le quali è più elevato il rischio di corruzione;
Compiti del responsabile • entro il 15 dicembre di ogni anno, pubblica nel sito web dell’amministrazione una relazione recante i risultati dell’attività svolta e la trasmetterà all’organo di indirizzo politico; • nei casi in cui l’organo di indirizzo politico lo richieda o qualora il responsabile lo ritenga opportuno, quest’ultimo riferirà sull’attività svolta.
Per le sole PA dello Stato • Il Responsabile individua il personale da inserire nei programmi di formazione della Scuola superiore della pubblica amministrazione, • che, predispone percorsi, anche specifici e settoriali, di formazione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni statali sui temi dell'etica e della legalità.
Chi approva il Piano anticorruzione? L'organo di indirizzo politico, su proposta del Responsabile, entro il 31 gennaio di ogni anno, adotta il piano triennale di prevenzione della corruzione, curandone la trasmissione al Dipartimento della funzione pubblica
La giunta approva il Piano • per le amministrazioni dello Stato l’organo di indirizzo politico è il Ministro (non il CDM, o il Parlamento); • negli enti locali consiglio, giunta e sindaco, che non dispongono di poteri gestionali (ex art. 107 TUEL), sono titolari del potere di indirizzo politico;
La giunta approva il Piano • il consiglio è l’organo di indirizzo politico per eccellenza, la cui competenza è fissata – con elencazione tassativa – dall’art. 42 TUEL; • ma è la giunta che ha competenza residuale (art. 48TUEL).
Il Piano anticorruzione • a) individua le attività per le quali è più elevato il rischio di corruzione, anche raccogliendo le proposte dei dirigenti; • b) prevede, per le attività della lettera a), meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione; • c) prevede, con particolare riguardo alle attività della lettera a), obblighi di informazione nei confronti del responsabile chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del piano;
Il Piano anticorruzione • d) prevede forme di monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; • e) prevede forme di monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contrattio che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;
Il Piano anticorruzione • f) infine, individua specifici obblighi di trasparenzaulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. Il nuovo decreto sulla trasparenza disciplina il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità. Questo Programma costituisce di norma una sezione del Piano anticorruzione (art. 10). Era stato già previsto dal d.lgs 150/2009 art. 11 comma 2 (vincolanti per gli EL sono i commi 1 e 3 dell’art. 11).
La norma generale • Il Piano è approvato ogni anno entro il 31 gennaio. • Per il 2013, primo esercizio di applicazione della disciplina, il termine è stato posticipato al 31 marzo (art. 34-bis del decreto legge 179/2012).
La norma speciale per gli EL • Per gli enti locali il legislatore ha scritto una norma speciale (art. 1 co. 60 legge 190/2012). Questi dovrebbero attendere le intese, assunte in sede di Conferenza unificata, attraverso le quali Stato, regioni ed enti locali fisseranno adempimenti e termini per la costruzione del piano anticorruzione. • Tali intese dovrebbero essere formalizzate entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge 190/2012. Quindi entro il 28 marzo 2013
Il comma 60 (art. 1 co. 60) Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, attraverso intese in sede di Conferenza unificata […] si definiscono gli adempimenti, con l'indicazione dei relativi termini, […] degli enti locali, nonché degli enti pubblici e dei soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo, volti alla piena e sollecita attuazione delle disposizioni della presente legge, con particolare riguardo: a) alla definizione, da parte di ciascuna amministrazione, del piano triennale di prevenzione della corruzione, a partire da quello relativo agli anni 2013-2015, e alla sua trasmissione alla regione interessata e al Dipartimento della funzione pubblica; b) […]; c) […]
Responsabilità e sanzioni Se viene commesso un reato di corruzione - accertato con sentenza passata in giudicato - il Responsabile risponde personalmente
Responsabilità e sanzioni Responsabilità dirigenziale => previa contestazione, non sarà possibile rinnovare lo stesso incarico dirigenziale (art. 21 d.lgs. 165/2001) Responsabilità disciplinare => per il danno erariale e all'immagine della pubblica amministrazione La sanzione disciplinare non può essere inferiore alla sospensione dal servizio senza retribuzione 1-6 mesi
Responsabilità e sanzioni Il Responsabile evita le sanzioni solo se dimostra: • a) di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano e di averne dato efficace attuazione; • b) di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del Piano.
Responsabilità e sanzioni • In caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione, il responsabile risponde: • sul piano dirigenziale • e per omesso controllo, sul piano disciplinare.
Responsabilità e sanzioni • La violazione da parte dei dipendenti delle misure di prevenzione previste dal Piano costituisce illecito disciplinare.
Un Piano provvisorio/transitorio? • Dovremmo attendere la Conferenza unificata, per conoscere adempimenti e termini per la costruzione del piano anticorruzione; • in caso di corruzione, il Responsabile risponde se non dimostra di avere predisposto, prima del reato, il Piano e di averne dato efficace attuazione; • c’è chi ha teorizzato che il responsabile sia ex lege il Segretario (Italia Oggi 1.3.2013 Oliveri).
La trasparenza per combattere la corruzione la trasparenza dell'attività amministrativa costituisce livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell’art.117, comma 2 lettera m) della Costituzione
La trasparenza per combattere la corruzione è assicurata mediante la pubblicazione, nei siti web istituzionali, delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d'ufficio e di protezione dei dati personali.
La trasparenza per combattere la corruzione le PA assicurano la trasparenza dei procedimenti di: a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera