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Università degli Studi di Bologna. FDI/FTC - UNA INTRODUZIONE. CLAUDIO BONIVENTO LORENZO MARCONI. ANDREA PAOLI. LAR-DEIS Università di Bologna. UN SISTEMA DI CONTROLLO È VULNERABILE !!!. GUASTI SU: CONTROL UNIT PLANT ATTUATORI SENSORI. LAR-DEIS Università di Bologna.
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Università degli Studi di Bologna FDI/FTC - UNA INTRODUZIONE CLAUDIO BONIVENTO LORENZO MARCONI ANDREA PAOLI
LAR-DEIS Università di Bologna UN SISTEMA DI CONTROLLO È VULNERABILE !!! • GUASTI SU: • CONTROL UNIT • PLANT • ATTUATORI • SENSORI
LAR-DEIS Università di Bologna • Architettura classica 2 livelli: • Livello di controllo basso. • Interfaccia utente. Architettura Fault Tolerant: Si introduce tra i due livelli un Livello di Supervisione ARCHITETTURA FAULT TOLERANT
LAR-DEIS Università di Bologna METODOLOGIA DI PROGETTO • Passi Principali: • ANALISI • Modellazione • FMEA • FPA, FPG • Selezione azioni • SINTESI • FDI • Supervisore • Riconfigurazione
LAR-DEIS Università di Bologna CLASSIFICAZIONE SISTEMI FAULT TOLERANT
LAR-DEIS Università di Bologna Riconfig. Diagnosi, isolamento stima del guasto FDD Azione di Riconfigurazione Controllo Nominale Metodologia a Riconfigurazione On Line del controllore Ref. u y PLANT - Controller
LAR-DEIS Università di Bologna Algoritmo in due Tempi: 1) pre-diagnosi + calcolo riconfigurazione 2) diagnosi + riconfigurazione Metodologia a Riconfigurazione On Line del controllore • SVANTAGGI: • Appesantimento • Computazionale. • Tempi Morti di • riconfigurazione. • VANTAGGI: • Non occorrono conoscenze • sul sistema danneggiato. • Puó far fronte ad un numero • molto diversificato di • situazioni.
LAR-DEIS Università di Bologna Scelta dell’azione di controllo Diagnosi e isolamento del guasto switch FDI C1 : : Cn Metodologia Projection Based Ref. : : y u PLANT
LAR-DEIS Università di Bologna Scelta tra controllori ADATTATIVI: 1) Scelta del controllore. 2) Aggiustamento dei parametri. Metodologia Projection Based • SVANTAGGI: • Necessitá conoscenza • modello dopo il guasto. • Fa fronte solo ad un • numero limitato di situazioni • VANTAGGI: • Carico Computazionale • meno pesante. • Velocitá di reazione.
FDI - 3 DIVERSI METODI • model-free methods • model-based methods • knowledge-based methods
Riferimenti generali • Survey papers: Willsky (1976), Gertler (1988), Basseville (1988, 1998), Frank (1990), Isermann (1993), Zhang Qinghua M. Basseville A. Benveniste (1998) • Books: Patton et al. (1989), Basseville and Nikiforov (1993) • Papers: M.Demetriou (1998), H.Wang S.Daley (1996, 1997)
PROBLEMA GENERALE • 2 sottoproblemi : • generazione di residui • valutazione dei residui e decisione • 2 approcci tipici: • deterministico • parity checks • detection filters • osservatori
IPOTESI • statistico: • likelihood ratio test • minimax techniques • Ipotesi sul sistema: • LTI • NL • Ipotesi sui guasti • additivi • non-additivi (NA)
CASO NONLINEARE • Caso NL-NA difficile in termini globali • Approccio statistico (locale): • eliminazione di variabili • trasformazione del problema FDI in quello della rivelazione di variazioni di valor medio di un vettore Gaussiano • guasti di piccola entità o incipienti
MODELLO DEL SISTEMA • DAE ossia equazioni differenziali-algebriche • fi (x, u, y, , p) = 0 • con fi polinomi negli argomenti • SSE ossia equazioni di stato • p(x) = f(x, u, ) , y = g (x, u, )
MODELLO DEI GUASTI • La soluzione dei problemi di FD e di FI è basata sui dati u e y e sulla conoscenza del modello (del sistema e dei guasti) • guasti come variazioni dei parametri del sistema • la parametrizzazione del modello deve avere significato fisico (ossia corrispondere a sensori, attuatori, ecc.)
FD PROBLEM • PROBLEMA FD: • decidere tra due ipotesi • 0 : = 0 (safe mode) • 1 : 0 (faulty mode)
FI PROBLEM • PROBLEMA FI: • dato un sottovettore (di ) corrispondente ad un certo specifico “guasto” • decidere tra due ipotesi • 0 : = 0 (assenza di quel guasto) • 1 : 0 (presenza di quel guasto)
GENERAZIONE DI RESIDUI • Problema della presenza di variabili non misurate x : • stima • osservatori o filtri • eliminazione • parity check (nel caso LTI) • DAE Input/output forms (in generale)
DATI CAMPIONATI • discretizzazione del modello DAE • scelta dell’ operatore “derivata” • filtraggio delle sequenze di dati originari
FORME INPUT-OUTPUT • Modello DAE polinomiale: • fi (x, u, y, , p) = 0 i= 1, 2, …, r • l’insieme chiuso degli fi rispetto alle operazioni + è detto ideale differenziale F • F = 0 è una DAE polinomiale
INSIEMI CARATTERISTICI • E’ sufficiente selezionare un subset finito di F (infinito) per specificare una soluzione, ossia una tripla u(), y (), per cui = 0 . • Un tale subset è dettoinsieme caratteristico di F • Di insiemi carratteristicice ne sono infiniti, tra loro equivalenti
ALGORITMO DI RITT • In FDI interessano gli i. c. nella forma input-output , ossia indipendenti da x • Il punto è trovare tali insiemi: algoritmo di Ritt (1950) • Globale identificabilità (Ljung e Glad, 1994) di se e solo se esiste un i.c.del tipo Pj(u,y,p) j - Qj(u,y,p) j=1,2,…, n disaccoppiato per ogni componente.
DISACCOPPIAMENTO • Apparente soluzione elegante per il problema di FI • Ma, completo disaccoppiamento implica in pratica elevato ordine di derivazione di u e di y • Si opta per forme g(u, y, , p) non disaccoppiate, meglio se lineari in : g(u, y, , p) = P(u,y,p) - Q(u,y,p)
FDI - APPROCCIO LOCALE • Se esiste la forma lineare allora è globalmente identificabile • Se no, allora si ha solo la proprietà locale , ossia per il valore nominale = 0
RESIDUI PRIMARI • Incertezza (modello, misure) • Si assume g(uk, yk, , ) = k • Esiste in un intorno di θ 0 una funzione H (residuo primario) tale che E [ H(uk, yk, 0,, )] = 0 se = 0 E [ H(uk, yk, 0,, )] 0 se 0 • si assume che il residuo primario sia non polarizzato !?
FDI vs IDENTIFICAZIONE • Generazione dei residui legata all’identificazione del parametro • il gradiente delcriterio di identificazione può essere scelto come residuo primario • min k2 H = ½ (g’g) /
TIPI DI GUASTO • Schema dei tipi di guasto: Y = g (, U +i , Ws ) + 0 +Wo ove • 0 modella i guasti dei sensori • i modella i guasti dei attuatori • modella i guasti di sistema
PROBLEMA FD locale • Dati {uk , yk : k = 1, 2, …, N} decidere tra le due ipotesi • 0 : = 0 (safe mode) • 1 : = 0 + /sqrt (N)(faulty mode)
RESIDUI NORMALIZZATI • Dato un residuo primario H e un campione di dati di dimensione N si definisce residuo normalizzatoN () = sqrt (N) H (uk, yk, , ) • Sotto ipotesigenerali, N () converge a un vettore Gaussiano, per N
CASO LINEARE IN • g P - Q = k • H = PTP PTQ = PT k • M(0) = E (PTP ) • se k sequenza indipendente con var. (0) = E (PT P)
FD - VALUTAZIONE DEI RESIDUI • N () M M (0) (0) • se per Ngrande Gauss, il GLR-test è un test 2 cond.o.f. = dim • 2g = T-1M ( MT-1M) -1 MT-1 è • centrale se vale 0 • non centrale se vale 1
REGOLA DI DECISIONE • Il parametro di non-centralità è = T MT-1M • se M è invertibile (eccitazione persistente)2g = T-1 • fissata una la soglia legata alla probabilità di falso allarme2g nessun guasto2g guasto
FI - ISOLAMENTO DEL GUASTO • FI è eseguita solo dopo un allarme FD • si assume N grande tale che = 0 + /sqrt (N) N (- M, ) • Il problema FI consiste nel testare quali componenti di sono nonzero
FI LOCALE • Dato a selezione di componenti di decidere tra 0 : a = 0 1 : a 0 • sensitivity test • minmax test
SENSITIVITY TEST • = ( a Tb T )T M= ( M a , M b ) • il sensitivity test su a assume b = 0 • test a2= aTFa-1a con n a d.o.f. • ove Fa= MaT-1 Ma
MINMAX TEST • F= M T-1 M con F a a F a b F b a F bb partizioni di F • a = MaT-1 b = MbT-1 • a = a - F a bF bb -1b
MINMAX TEST (cont.) • Il minmax test si riferisce a a2 = a TFa -1 acon n a d.o.f. • ove Fa = F a a - F a b F bb-1F b a = cov ( a ) • in pratica è critico fissare le soglie
APPLICAZIONI • Validazione del modello 0 con un nuovo campione di dati • rivelazione off-line di variazioni di • rivelazione on-line di variazioni di
OSSERVATORI PER FDI • Osservatori tarati in condizioni “healthy” (“safe”) • l’errore di osservazione “rivela” rispetto ad una “soglia” specificata • la fase FI è la più critica • uso di osservatori “adattativi” per avere robustezza a errori di modello e disturbi (problema dei falsi allarmi)
D-OSSERVATORI • Sistema:
D-OSSERVATORI • Osservatore:
ERRORE DI OSSERVAZIONE • Equazione errore
NO FAULT • No fault:
PROBLEMI APERTI • Riconfigurazione del controllo • Estensione per sistemi nonlineari • Osservatori robusti • Caso discrete-time