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Université de Fribourg Faculté des Lettres Domaine d’Italien

Université de Fribourg Faculté des Lettres Domaine d’Italien. Semestre Autunnale 2012-2013 Seminario di letteratura moderna V. Sereni , Frontiera . Analisi e commento Prof. Uberto Motta MIS 3027, venerdì 8-10h. Calendario delle lezioni.

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Presentation Transcript


  1. Université de FribourgFaculté des LettresDomaine d’Italien Semestre Autunnale 2012-2013 Seminario di letteraturamoderna V. Sereni, Frontiera. Analisi e commento Prof. Uberto Motta MIS 3027, venerdì 8-10h

  2. Calendario delle lezioni Venerdì 21 settembre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 28 settembre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 5 ottobre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 12 ottobre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 19 ottobre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Martedì 23 ottobre: Giornata di studiitaliani Venerdì 26 ottobre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Mercoledì 7 novembre 17:15-19:00 MIS 3027 Venerdì 9 novembre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 16 novembre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdi 23 novembre: lezionesospesa Venerdì 30 novembre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 7 dicembre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 14 dicembre 8:15 – 10:00 MIS 3027 Venerdì 21 dicembre 8:15 – 10:00 MIS 3027

  3. Semestre Autunnale 2012-2013 - Seminario di letteratura moderna V. Sereni, Frontiera. Analisi e commento - Prof. Uberto Motta CALENDARIO PRESENTAZIONI Venerdì 12 ottobre Domenica sportiva – Incontro – Le mani Venerdì 19 ottobre Memoria d’Africa – Capo d’anno – Canzone lombarda Venerdì 26 ottobre Maschere del 36 – Terre rosse - Compleanno Mercoledì 7 novembre Nebbia – Ritorno -Temporale a Salsomaggiore Venerdì 9 novembre Azalee nella pioggia – A M.L. sorvolando… - Diana Venerdì 16 novembre Soldati a Urbino -3 dicembre –Poesia militare – Piazza Venerdì 30 novembre Alla giovinezza – Inverno a Luino - Terrazza Venerdì 7 dicembre Strada di Zenna – Settembre – Un’altra estate – Paese Venerdì 14 dicembre Immagine – In me il tuo ricordo – Strada di Creva – Ecco le voci cadono Venerdì 21 dicembre Versi a Proserpina

  4. Bibliografia (1) • Edizioni di riferimento V. Sereni, Poesie, ed. critica a cura di D. Isella, Milano, Mondadori, 1995. V. Sereni, Il grande amico. Poesie 1935-1981, intr. di G. Lonardi, commento di L. Lenzini, Milano, Rizzoli, 1990. V. Sereni, Poesie, a cura di D. Isella, Torino, Einaudi, 2002. V. Sereni, Frontiera (1935-1940) con Giornale di “Frontiera”, a cura di D. Isella, Milano, Archinto, 1991.

  5. V. Sereni, Poesie, a cura di D. Isella, 1995

  6. Bibliografia (2) • Bibliografiacritica (A) R. Pagnanelli, La ripetizionedell’esistere. Letturapoeticadell’opera di Vittorio Sereni, Milano, Scheiwiller, 1980 (F). R. Schuerch, Vittorio Sereni e i messaggisentimentali, Firenze, Vallecchi, 1985 (F). M.L. BaffoniLicata, La poesia di Vittorio Sereni. Alienazione e impegno, Ravenna, Longo, 1986 (F). La poesia di Vittorio Sereni, Atti del Convegno, Milano, Librex, 1985 (S). A. Luzi, Introduzione a Sereni, Roma-Bari, Laterza, 1990 (RERO). S. Raimondi, La “Frontiera” di Vittorio Sereni: una vicenda poetica (1935-1941), Milano, Unicopli, 2000 (S). F. D’Alessandro, L’opera poetica di Vittorio Sereni, Milano, Vita e Pensiero, 2001 (S). M. Ciccuto, Sereni, “Corrente” e il pensiero materiato in immagini, Pisa, Serra, 2009 (S).

  7. Bibliografia (2) • Bibliografiacritica(B) P. Baldan, Gozzano petit maître di Sereni, in AAVV, Guido Gozzano, Firenze, Olschki, 1985 (BCU*). L. Lenzini, Il paesaggio e oltre. Osservazioni e domande su Pascoli in Sereni, «RivistaPascoliana», 2, 1990 (RERO). P.V. Mengaldo, Il linguaggiodellapoesiaermetica, in La tradizionedelNovecento. Terza serie, Torino, Einaudi, 1991 (BCU). G. PalliBaroni, Vittorio Sereni e Salvatore Quasimodo, in AAVV, La poesia di Vittorio Sereni, a c. di A. Luzi, 1997 (RERO*).

  8. Schema d’analisi • Cappellointroduttivo: (1) storiamateriale; (2) collocazione; (3) variantigenetiche; (4) principaligiudizicritici • Schedametrica e retorico-stilistica • Testo • Parafrasi in corsivo • Commento: (1) lingua; (2) stile; (3) modelli (Montale, Ungaretti, Saba, Quasimodo, Rebora, Sinisgalli, Gozzano, Pascoli, D’Ann., Leop., Ariosto, Petrarca…)

  9. Gli strumenti • Concordanza di tutte le poesie di G. Gozzano, a c. di Savoca, 1984 • Concordanza di tutte le poesie di E. Montale, a c. di Savoca, 1987 • Concordanza delle poesie di C. Sbarbaro, a c. di Savoca, 1989 • Concordanza delle poesie di G. Ungaretti, a c. di Savoca, 1993 • Concordanza delle poesie di Quasimodo, a c. di Savoca, 1994 • Concordanza dei Canti di Leopardi, a c. di Savoca, 1994 • Vocabolario della poesia italiana del Novecento, a c. di Savoca, 1995 • Concordanza del “Canzoniere 1921” di U. Saba, a c. di Savoca-Paino, 1996 • Concordanza delle poesie di C. Rebora, a c. di Savoca-Paino, 2001 • Concordanza delle poesie di L. Sinisgalli, a c. di Savoca-Di Silvestro, 2008

  10. GlianniTrenta in poesia • 1930, Quasimodo, Acque e terre • 1932, Betocchi, Realtàvince il sogno • 1932, Gatto, Isola • 1932, Quasimodo, Oboesommerso • 1935, Luzi, La barca • 1936, Ungaretti, Sentimentodel tempo • 1936, Quasimodo, Erato e Apollion • [1938, Bo, Letteratura come vita] • 1939, Montale, Occasioni • 1939, Sinisgalli, CampiElisi

  11. V. Sereni e Luino 1913 Luino, nascita 1924 Brescia, studiliceali 1932 Milano, Università 1936, laurea; conosce Maria Luisa; pubblica la prima poesia, Terre rosse

  12. L. Anceschi, Linealombarda, 1952 “Sereni capitò tra noi sotto i calmi loggiati, e nelle docili e chiare luci lombarde tra i vetri colorati delle biblioteche. Aveva un’aria gentile e un poco lunare… nel nostro gruppo egli portò una sua ilare malinconia e un’aria di discrezione assorta”.

  13. A. Banfi, Poesia, «Corrente», 1939 “La parola è espressione dell’io che ha raggiunto per rispetto al mondo la propria unità di risposta ed è insieme rappresentazione del mondo, ma del mondo che ha trovato per rispetto all’io un suo intimo senso. […] La poesia è certezza immediata di vivente spiritualità, è appello a una sua ricostruzione libera e nuova, è scoperta delle forme e dei toni profondi e primitivi della poeticità della nostra vita”.

  14. V. Sereni, lettera a G. Vigorelli, 25 genn. 1937 Mi rifaccio a quel che s’è detto ieri sera per telefono a proposito di “Terre rosse”; molti amici si sono irritati per avermi visto uscire in modo così poco significativo. Diavolo, dovevi scegliere proprio quella. Il più irritato di tutti è il sottoscritto. Ma non cerco scusanti; voglio solo che mi si capisca. Io in poesia sono per le cose; non mi piace dire “io”, preferisco dire: “loro”. Per questo la mia sensibilità ha sbalzi e variazioni; e se da una parte la mia giovinezza non consente a me d’avere un’intonazione raggiunta, una voce mia e soltanto mia, dall’altra ci sono questi sbalzi e variazioni che sono un po’ la mia potenziale ricchezza. Con tutti i pericoli che ne derivano; notazioni, magari impressionismi, non risolti; “loro”, ma soltanto “loro”, senza che ci sia dentro “io”. Così per “Terre rosse”; e forse io non dovrei mai pubblicare poesie separate e pazientare in attesa del volume. Il quale dovrebbe essere l’espressione della mia accettazione o “concordia” – direbbe Sinisgalli – per ogni aspetto concreto della città come della campagna o del mare. Ancora io non ho chiara a me stesso una mia pena (o una mia gioia) d’uomo; so che c’è e per ora mi basta. Quando avrò trovato la radice di questo mio senso oggettivo, di questo mio amore per “loro” io avrò cominciato a trovare me stesso e forse la poesia. A patto però – altrimenti la mia sensibilità ne sarebbe forzata – che io non perda niente del mio guardare, senza accentuazioni polemiche, in ogni direzione”.

  15. V. Sereni,Dovuto a Montale, 1983

  16. Bianca Biffi in Frontiera • Alla giovinezza: «Ma non sannoaltro bene o altro male / che un lagoazzurro o grigio / i tuoiocchidall’ombra d’un viale» • Settembre: «Nella morte giàcerta / cammineremo con più coraggio / andremo a lento guado coi cani / nell’ondacherotola minuta» • In me il tuoricordo: «In me il tuoricordo è un fruscìo / solo di velocipedi […] / E là leggera te ne vaisulvento, / ti perdinella sera» • Versi a Prosperpina: «Diranno un giorno: - cheamore / fuquello… -, ma intanto / […] / E sempreio resto / di qua dalla nubesmemorata / chechiude la tua dolce austerità» • Ecco le vocicadono: «Ma suglianniritorna / il tuosorrisolimpido e funesto / simile al lago / cherapisceuomini e barche / ma colora le nostremattine»

  17. Ernesto Treccani (1920-2009) "Natura morta con bottiglia nera e verde", 1940-42, olio, 70x54 "Ritratto di Carla", 1940-41, olio, 70x100

  18. V. Sereni, Frontiera (1935-1940) I. [10 testi] Concerto in giardino (1935) Incontro (1935) Le mani (1935) Capo d’anno (1935) Canzone lombarda (1936) Compleanno (1936) Nebbia (1937) Ritorno (1937) 3 dicembre (1940) Diana (1938) II. [7 testi] Inverno (1935) Memoria d’America (1935) Terre rosse (1936) Temporale a Salsomaggiore (1938) Azalee nella pioggia (1938) Soldati a Urbino (1939) Poesia militare (1940) III. [9 testi] Inverno a Luino (1937) Terrazza (1938) Zenna (1938) Settembre (1938-40) Un’altra estate (1940) Paese (1938-40) Immagine (1940) In me il tuo ricordo (1938-40) Ecco le voci cadono (1940)

  19. V. Sereni, Poesie, 1942 È meglio dire senz’altro che questa seconda raccolta è poco più di una ristampa con qualche aggiunta, senza varianti e senza sorprese. Chi ha letto Frontiera nell’edizione di “Corrente” la vedrà integralmente riprodotta in queste Poesie con quelle stesse cose più deboli a cui si vorrebbe rinunciare se lo permettesse una vena meno avara ma sopra tutto una tenace e forse monotona e troppo umana fedeltà al tempo e alle circostanze vissute. In ogni caso l’autore non ha voluto, con questa raccolta, riproporre o veder confermata l presenza del proprio nome; e nel titolo stesso – generico e antologico rispetto all’altro, diletto ma troppo preciso – si concentra una chiara consapevolezza di quanto questo libro sia idealmente distante da quello che in esso vagamente si raffigura. Ma l’autore sa anche questo è il suo unico libro, l’unico che nella migliore fortuna e nel migliore dei casi continuerà a scrivere: era necessario assicurargli una veste più duratura che fosse anche – eventualmente – definitiva. Per questo, all’atto di andare lontano e di mettere in gioco la propria sorte di creatura, ancora una volta lo affida alla cordiale memoria degli amici.

  20. V. Sereni, Poesie, 1942 I. [10 testi] Concerto in giardino Incontro Le mani Capo d’anno Canzone lombarda Compleanno Nebbia Ritorno 3 dicembre Diana II. [8 testi] Inverno Memoria d’America Terre rosse Temporale a Salsomaggiore A M.L. sorvolando di notte la sua città Soldati a Urbino Poesia militare III. [10 testi] Inverno a Luino Terrazza Zenna Settembre Un’altra estate Paese Immagine In me il tuo ricordo Strada di Creva Ecco le voci cadono Ultime poesie [4 testi] Piazza Lontana Alla giovinezza Città di notte

  21. V. Sereni, Frontiera, 1966 Il miraggio, o il mito, dell’«unico libro» andrebbe circoscritto a quell’anno [1941-42] e a quel momento psicologico (e pubblico) e oggi non insisterei certo nel riproporlo. L’odierna ristampa rimette in circolazione un libro da parecchio introvabile. Alcuni versi inediti sono stati inseriti, qualche titolo è cambiato, alquanto diversa è la ripartizione interna che include per la prima volta i Versi a Proserpina e tra questi due poesie già del Diario d’Algeria. Le date riportate nell’indice tra parentesi sono, questa volta, date di composizione. È dunque il mio libro d’anteguerra, ma con un piede già dentro la guerra – e si vede, credo, non solo dalle date.

  22. Frontiera, 1966 CONCERTO IN GIARDINO Inverno Concerto in giardino Domenica sportiva Incontro Le mani Memoria d’America Capo d’Anno Canzone lombarda Maschere del ’36 Terre rosse Compleanno Nebbia Ritorno Temporale a Salsomaggiore Azalee nella pioggia A M.L. sorvolando in rapido la sua citta Diana Soldati a Urbino 3 dicembre Poesia militare Piazza Alla giovinezza FRONTIERA Inverno a Luino Terrazza Strada di Zenna Settembre Un’altra estate Paese Immagine In me il tuo ricordo Strada di Creva VERSI A PROSERPINA La sera invade il calice leggero < da DA 1947 Te n’andrai nell’assolato pomeriggio < da DA 1947 Dicono le ortensie Così, Sirena = Lontana Sul tavolo tondo di sasso ECCO LE VOCI CADONO Ecco le voci cadono e gli amici

  23. V. Sereni, lettera a L. Anceschi, 3 nov. 1935 Con accostamenti e rapporti arbitrari tentare di attribuire autonomia all’immagine; di modo che lo svolgersi dell’una nell’altra, colto in una determinata misura e intensità, basti da solo a creare l’emozione; senza lirici commenti e senza intenzioni di sensi nascosti come troppo spesso mi succedeva una volta. Poi si sono cambiati anche gli oggetti del mio mondo; tendo a rendere i termini concreti il più possibile: mi sono abituato a considerare la poesia come approfondimento di momenti che nel romanzo rimangono necessariamente sommari. Impossibile perciò astrarre da un certo ambiente.

  24. PG = Poesie giovanili, dattiloscritto con correzioni e postille ms, datato Febbraio ’34-Marzo ’36Contiene 33 poesie giovanili, di cui 8 incluse poi in F: Lontananze > Inverno Incontro Sportiva > Domenica sportiva Concerto in giardino Canto dell’alba > Memoria d’America Locomotive a sbuffi sordi > Le mani Colpo di sole > Capo d’Anno Canzone lombarda

  25. S = bloc-notes a quadrettiContiene varie poesie, tra cui, in elaborazione le seguenti poi incluse in F (di molti testi S contiene più versioni, parziali o integrali) Immagine Poesia militare Strada di Creva Ecco le voci cadono Settembre Sul tavolo tondo di sasso Domenica sportiva Un’altra estate Paese Te n’andrai nell’assolato pomeriggio Piazza A M.L. sorvolando in rapido la sua città 3 dicembre Così, sirena Città di notte > in P 42 e poi in DA Alla giovinezza Dicono le ortensie

  26. T = quaderno a righeContiene sia testi rimasti inediti, sia poesie incluse in F, alcune già in S ma in diversa redazione. Questi i brani poi in F: Settembre Paese Te n’andrai nell’assolato pomeriggio Diana Azalee nella pioggia Strada di Creva Strada di Zenna Temporale a Salsomaggiore In me il tuo ricordo Terrazza Soldati a Urbino Immagine 3 dicembre Poesia militare Un’altra estate Ecco le voci cadono Inverno

  27. U = fascicoletto di otto fogli sciolti di quaderno. Contiene brani in prosa, testi inediti e poesie poi in F Sul tavolo tondo di sasso Alla giovinezza Dicono le ortensie Lontana > Così, sirena Città di notte > in P 42 e poi in DA

  28. V = Quaderno con la copertina di cartoncino, di 90 pp. Senza righe, in cui sono trascritte 11 poesie di F e tutte quelle di DA (si tratta di una stesura successiva al 1942 e anteriore al 1947, anno della prima edizione di DA). Di F contiene 11 +2 brani Memoria d’America Concerto in giardino Terre rosse Compleanno Nebbia Inverno a Luino Canzone lombarda Zenna Temporale a Salsomaggiore Diana Soldati a Urbino Inoltre, nella sezione Frammenti per Proserpina: Te n’andrai nell’assolato pomeriggio e La sera invade il calice leggero (in DA 47 e poi in F2)

  29. VP = Fotocopia di un fascicolo dattiloscritto che sotto il titolo Versi a Proserpina riunisce 10 poesie, 5 delle quali poi in F2 Eternamente a marzo è la sua vita In un chiosco sul lago Breve delirio dei volti La sera invade il calice leggero > F2 Te n’andrai nell’assolato pomeriggio > F2 Quest’anno Dicono le ortensie > F2 Così, sirena > F2 I nostri volti ardono nell’ombra Sul tavolo tondo di sasso > F2

  30. W1, W2, W3 = tre fascicoli dattiloscritti con correzioni a penna che contengono, oltre al nucleo originario di SU, una poesia di F2 (Sul tavolo tondo di sasso) con il titolo Altri versi a Proserpina

  31. Inverno (storiadeltesto) • In F1 e P, la poesia è la prima della II sezione. In F2 è promossa all’inizio della I sezione • In PG con il titolo Lontananze e correzioni a penna, datata Dicembre 1934 • In T con il titolo Inverno

  32. Inverno (varianti) vv. 2-4 nubi nel grigio esprimono le fonti dietro te, le montagne nel ghiaccio s’inazzurrano vv.12-13 in fissità, nel gelo: ed hai un gesto vago v. 15 di sotto un lago di calma sinfonie>vampedi grigio [T, sinfonie] esprimono le fonti dietro te; presenti i cumuli di ghiaccio s’inazzurrano in fissità, nel gelo ed hai un gesto vago di sotto un lago di calma algido, in chiarità [così anche T]

  33. Inverno(giudizicritici) «La perplessità è ciòche muove e fa poeticamentevivere l’idillio lombardo-lacustre di Sereni, resoinquieto da continuitrasalimenti e premonizioni […]. L’elegia tende continuamente a mutarsi in dramma, e sia pure un drammache non si riesceancora a definire, poeticamentesimbolizzatodall’addensarsi delle nebbiecheturbano la calma e la bellezzadellago» (Memmo, 1973). «Pur nellacorniceelegiaca, c’è un continuo conatodrammatico, espressivamenteoggettivato dal ghiaccio, dal gelo, dalla fissità delle forme, dal battellolontanocheulula e soprattuttodall’addensarsi delle nebbie» (M.L. BaffoniLicata, 1986). «La naturaidillicadell’approcciosereniano al paesaggio, cheperò non ha nulla di arcadico, essendo di derivazioneleopardiana e filtrato dalla psicologiacrepuscolare e montaliana, è giàminacciata da unaserie di presagicheincombonosulprecarioequilibriodellasequenzadescrittiva. […] Lo spaziovisivoentrocuiSereni e la figura interlocutrice immaginaria si muovono […] è come bloccato per immersioneimprovvisanelclimadell’inverno» (Luzi 1990).

  34. Inverno (giudizicritici) «L’azionedelma si svolge alla presenza di quel mentre; sicché la soluzione è quella delle pure opposizioni o dei modiparalleli. Da una parte il mondodella «svelatabellezza»; dall’altra il mondodell’imperfetto. Quel chemanca è la sintesi, la soluzione» (Zagarrio 1974).

  35. Concerto in giardino (storiadeltesto) • In F1, datata 1935, e in P è la prima poesia della I sezione; retrocessa in F2 retrocessa (ma dalla poesia prende titolo la sezione). • In PG compare dattiloscritta con correzioni e varianti a penna, e la data “giugno 1935” • Anche in V (con la data 1935) e, autografa, in un foglio sciolto che reca, sul verso, Memoria d’America e Canzone lombarda. • Pubblicata su «Il Frontespizio», novembre 1937, insieme a Inverno a Luino, e poi, con altri testi, in V. Sereni, Una polvere d’anni di Milano, 1954

  36. Concerto in giardino(varianti) vv. 1-3 A quest’ora innaffiano i giardini in tutta Europa. Tromba di spruzziroca vv. 9-10 suonosospeso in gocce istante v. 14 filano v. 18 aritmi di gocce A quest’orainnaffianoi giardini in tutta Europa; tromba di spruzziroca [Aut., V, Front.] suonosospeso in gocce, istante [Aut. Front.] passano [PG] su sbalzi di gocce [Aut, V, Front.]

  37. Concerto in giardino(giudizicritici) «Fin da una delle prime liriche di Frontiera, Concerto in giardino, si stablisce un elementochediverràtipico di tutta la sua poesia: la capacità di tradurrenaturalmente l’occasionepoetica in un piu estesomito. […] Queibambinichegiocano alla guerra, traglispruzzi d’acqua delle aiuole, diventanosimbolopoetico di altri ‘bambini’ cresciutiche si preparano a ‘giocare’, neigiardini d’Europa, unaveraguerra di distruzione e di morte» (M.L. BaffoniLicata, 1986). «La fisicitàdellavisione non solo non esclude ma addiritturaesalta il processo di simbolizzazione di temiedimmagini. […] In unapoesia come Concerto in giardini, il cuimotivo d’origine sembraessere di natura quasi arcadica (i bambini, le aiuole, le acquezampillanti), è giàpresente, in unasorta di prefigurazionelinguistica, la rotturadel tempo immobile dell’idillio, sconvolto da unaviolenzaingenua e nascostachenasce dal senostessodellarealtàdescritta» (Luzi 1990).

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