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Modalità di prelievo ed indagini per presenza di OGM e micotossine su sementi e colture biologiche: aspetti legislativi e garanzie sul sistema regolamentato 2092/91 CE Cecilia Bergamini cbergamini@bo.arpa.emr.it M.Antonietta Bucci Sabattini mbucci@bo.arpa.emr.it. Sommario.
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Modalità di prelievo ed indagini per presenza di OGM e micotossine su sementi e colture biologiche: aspetti legislativi e garanzie sul sistema regolamentato 2092/91 CE Cecilia Bergamini cbergamini@bo.arpa.emr.it M.Antonietta Bucci Sabattini mbucci@bo.arpa.emr.it
Sommario • OGM:normativa e risultati delle analisi di ARPA ER su campioni biologici • Micotossine:normativa e risultati delle analisi di ARPA ER su campioni biologici • Come si campiona un alimento per la ricerca di micotossine e per la ricerca di OGM
Sicurezza Alimentare ( libro bianco) L’analisi del rischio deve costituire il fondamento su cui si basa la politica di sicurezza degli alimenti. • Valutazione del rischio ( identificazione e caratterizzazione del pericolo, valutazione dell’esposizione e caratterizzazione del rischio) • Gestione del rischio (norme e controlli) • Comunicazione del rischio
Un organismo vivente si definisce Geneticamente Modificato (OGM) quando una parte del materiale genetico di cui è composto viene cambiato o integrato con procedure tali da non avere eguali in natura mediante incrocio o con la ricombinazione genetica naturale. OGM Un organismo vivente è un’entità biologica capace di riprodursi o di trasferire il proprio materiale genetico.
OGM Campi seminati a piante geneticamente modificate nel mondo dal 1996 al 2004 (in milioni di ettari) Milioni di ettari Fonte: International Service for the Acquisition ofAgri-biotech Applications
OGM I maggiori paesi coltivatori di prodotti GM nel mondo anno 2004 Superficie in milioni di ettari Paraguai 1.2 Cina 3.7 Brasile 5.0 Canada 5.4 USA 47.6 Argentina 16.2 Fonte: International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications
Direttiva 2001/18/CE:del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati. Decreto Legislativo 8 luglio 2003, n. 224: Attuazione della direttiva 2001/18/CE concernente l'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati. Principale Legislazione OGM BABY FOOD D.P.R. del 1999, n. 128:Recepimento delle direttive n. 5/96 e 36/98 su gli alimenti a base di cereali e altri alimenti destinati a lattanti e bambini. Decreto del 31 maggio 2001, n. 371:Ministero della Sanità - Regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 99/50/CE della Commissione del 25 maggio 1999, che modifica la direttiva 91/321/CEE sugli alimenti per lattanti e alimenti di proseguimento.
Regolamento n. 1829/2003/CE del 22 settembre 2003 - Parlamento Europeo e Consiglio - relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati Regolamento n. 1830/2003/CE del 22 settembre 2003 -Parlamento Europeo e Consiglio - concernente la tracciabilità e l'etichettatura di organismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati, nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE. Regolamento 2004/65/CE del 14 gennaio 2004 - Commissione - che stabilisce un sistema per la determinazione e l'assegnazione di identificatori unici per gli organismi geneticamente modificati. Regolamento 641/2004/CE del 6 aprile 2004, - Commissione - recante norme attuative del Reg. (CE) 1829/2003 per quanto riguarda la domanda di autorizzazione di nuovi alimenti e nuovi mangimi geneticamente modificati, la notifica dei preesistenti e la presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di materiale geneticamente modificato che è stato oggetto di una valutazione di rischio favorevole. Principale Legislazione OGM
Biologico e OGM Regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio del 24 giugno 1991 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari ARTICOLO 6:NORME DI PRODUZIONE Comma 1 lettera c ……. non devono essere utilizzati organismi geneticamente modificati e/o prodotti derivati da tali organismi, ………………… D.L. 22/11/2004: disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica ARTICOLO 2: SALVAGUARDIA DEL PRICIPIO DI COESISTENZA Comma 3L’attuazione delle regole di coesistenza deve assicurare ai consumatori la reale possibilità di scelta tra prodotti transgenici e non, pertanto, le coltivazioni transgeniche sono praticate all’interno di filiere di produzione separate rispetto a quelle convenzionali e biologiche.
Coordinatrice: M. A. Bucci Sabattini (ARPA Emilia Romagna) S. Ceccone (ARPA Friuli Venezia Giulia) C. Cristiano (ARPA Toscana) C. Mosso (ARPA Piemonte), F. Rigoli (ARPA Veneto), D. Viglione (ARPA Liguria), C. Vescovi (APPA Bolzano). Rete ARPA-APPA OGM • Obiettivi primari: • Elaborazione statistica annuale dei risultati analitici e pubblicizzazione (internet, opuscoli, ecc.) • Armonizzazione dei protocolli d’analisi • Individuazione di strategie relative ai monitoraggio delle matrici ambientali (suolo, vegetali, ecc.)
Campioni analizzati per O.G.M. dal 2000 al 2002 Risultati di controlli in Alimenti confezionati da agricoltura biologica (dati forniti dai laboratori Rete ARPA)
Attività Laboratorio Regionale “OGM” , ARPA-ER Totale campioni analizzati dal 2002 al 2003 n° 673 42 Semi di soia 28 Alimenti destinati alla prima infanzia 108 Alimenti da “Agricoltura Biologica” 386 “Altri alimenti”
Attività Laboratorio Regionale “OGM” , ARPA-ER Risultati del controllo dal 2002 al 2003 CAMPIONI ANALIZZATI 673, BIO 108 (16% DEL TOTALE CAMPIONI) n. 5 (4.6%) Alimenti da “Agricoltura biologica” n. 23 “Altri Alimenti”
SONO UNA FAMIGLIA DI CIRCA 100 MOLECOLE PRODOTTE DA MUFFE : • ASPERGILLUS • PENICILLUM • FUSARIUM QELLE MAGGIORMENTE TOSSICHE SONO: • AFLATOSSINE B1,B2,G1,G2 • AFLATOSSINA M1 • OCRATOSSINA A • PATULINA • ZEARALENONE • FUMONISINE • FUSARIOTOSSINE: DON, T-2, HT-2 Micotossine
GENOTOSSICO • CANCEROGENO • MUTAGENICO • NEFROTOSSICO • TERATOGENO • IMMUNOTOSSICO Principali effetti tossici
Micotossine LE DERRATE ALIMENTARI POSSONO SUBIRE DUE TIPI DI CONTAMINAZIONI DIRETTA INDIRETTA CEREALI SPEZIE SEMI OLEAGINOSI FRUTTA SECCA OLIVE UVA MELE FICHI LATTE E DERIVATI CARNE E DERIVATI QUANDO UN ALIMENTO CONTAMINATO ENTRA IN UNA PREPARAZIONE ALIMENTARE COME INGREDIENTE CONTAMINA TUTTO L’ALIMENTO
Africa: 14 paesi con normativa nota (54% degli abitanti della regione), per la maggior parte dei paesi la normativa non è nota o non esiste, riguarda solo le Aflatossine, il Marocco ha la legge più dettagliata Asia/Oceania: 25 paesi con normativa nota (89% degli abitanti della regione), sono regolamentate le Aflatossine negli alimenti e l’AFB1 dei mangimi, esistono norme armonizzate tra Australia e Nuova Zelanda, le leggi maggiormente dettagliate sono in Cina e in Iran Europa: 38 paesi con normativa nota (99% degli abitanti della regione), sono regolamentate le Aflatossine e l’Ocratossina A e la Patulina e altre tossine del Fusaruim, esistono delle raccomandazioni per il DON, negli alimenti, baby food e nei mangimi America Latina: 19 paesi con normativa nota (92% degli abitanti della regione), esistono valori armonizzati per le Aflatossine all’interno degli stati membri del MERCSUR Nord America: 2 paesi con normativa nota (100% degli abitanti della regione), esistono valori armonizzati per le Aflatossine, mentre per le fumonisine ci sono dei limiti USA. La legislazione vigente nel mondo
1999 Circolare 09/06/99, n°10 (GU 11/06/99) L’Italia recepisce il Regolamento (CE) n°1525/98 del 16/07/98 ed aggiunge dei valori guida per Aflatossine (spezie e piante infusionali), Ocratossina A, Patulina e Zearalenone Regolamento (CE) n°472/2002 del 16/03/2002 Stabilisce i limiti di aflatossine nel peperoncino e di ocratossina A nei cereali ed uvetta Regolamento (CE) n°1425/2003 del 11/08/2003 Fissa i limiti per la Patulina nei succhi e puree di frutta e nei prodotti per la prima infanzia Circolare 28/11/03, n°6 (GU 10/12/03) Stabilisce i limiti di Ocratossina A nel cacao Regolamento (CE) n°2174/2003 del 12/12/2003 Riunisce in un unico allegato i limiti delle aflatossine su arachidi, frutta a guscio, frutta secca, cereali e latte Regolamento (CE) n°683/2004 del 13/04/2004 Fissa i limiti per e aflatossine e per l’ocratossina A negli alimenti per lattanti e prima infanzia La legislazione vigente
Limiti per Aflatossine Regolamento CE 2147/2003
Limiti per Baby Food Regolamento CE 683/2004
Limiti per Ocratossina A Regolamento CE 472/2002
Ocratossina A su vino e caffè UE estende i limiti dell’ Ocratossina A al caffè ed al vino (18/10/2004, non ancora pubblicati in gazzetta)
Limiti per Patulina Regolamento CE 1425/2003
Lotta Biologica per la Patulina Recenti studi riportano la possibilità di usare un agente di lotta biologica: per diminuire la contaminazione da Patulina in postracolta: “l’agente di lotta biologica Rhodontorula glutinisceppo LS11 è in grado di metabolizzare la Patulina presente nelle mele e/o influire negativamente sul suo accumulo e/o sintesi.” Istituto di Scienze delle Produzioni alimentari-CNR di Bari Facoltà di Agraria, Università del Molise, Campobasso
Laboratorio micotossine • I principali Clienti sono: • USL • NAS • USMA di Bologna e Ravenna • ALTRI ENTI ISTITUZIONALI • PRIVATI Vengono esaminati annualmente circa 500 campioni per la ricerca di micotossine : Frutta secca, semi oleaginosi, cereali, cacao, caffè, vino, succhi e puree di frutta, spezie, erbe aromatiche ed officinali I campioni di prodotti biologici sono circa il 3% del totale annuo
Analisi di campioni biologici dal 2000 al 2004 Totale 50 campioni analizzati per Aflatossine e Ocratossina A Solo un campione di Farina di Mais positivo per AFB1=1,24 μg/kg • Ocratossina A su: • caffè • cacao e derivati (Un campione barrette al cioccolato OTA=0,86 μg/kg) • totale 10 campioni
Fonti di errore Distribuzione eterogenea del contaminante Scarsa o nulla RAPPRESENTATIVITA’ del campione • Per garantire la RAPPRESENTATIVITA’ : • alto numero di campioni incrementali • scelta dei punti di campionamento • adeguata grandezza del campione globale
Fonti di errore Preparazione del campione • RAPPRESENTATIVITA’: • Omogeneità della granulometria • Dimensioni delle parti granulari Tutte le operazioni di campionamento devono essere condotte in condizioni idonee a garantire sia la sicurezza degli operatori che la protezione del campione da qualsiasi contaminazione esterna.
Campionamento MICOTOSSINE 1980 DPR 327 Norma quadro per il campionamento ufficiale degli alimenti 2000 DM 23 dicembre 2000 (GU 09/02/01) L’Italia recepisce la Direttiva 98/53/CE che stabilisce i metodi di campionamento ed analisi per la ricerca di Aflatossine 2002 Direttiva 2002/26 della Commissione Fissa i metodi di campionamento ed analisi di Ocratossina A in cereali e uva secca 2002 Direttiva 2002/27 della Commissione Fissa i metodi di campionamento ed analisi di Aflatossine nelle spezie 2002 Direttiva 2003/78/CE della Commissione Fissa i metodi di campionamento ed analisi per la Patulina
DM 23/12/2000(dir CE 98/53) • Campionamento rappresentativo: • Identificazione della partita • Calcolo dei campioni incrementali • Adeguatezza del campione globale • Analisi confrontabili: • Preparazione del campione di saggio • Uso dei metodi accreditati • personale abilitato
DM 23/12/2000(dir CE 98/53) • Definizioni: • Partita • Sottopartita • Campione elementare • Campione Globale • Campione di laboratorio • Aliquota
Tipi di partite • Merce sfusa • Imballaggi singoli • Confezioni al dettaglio Campione elementare di 300 g Per confezioni singole il campione elementare corrisponde al peso della confezione
DPR 327 30/04/80 Art 6 par.3 Norme generali da seguire per il prelievo dei campioni da analizzare: c) Nel caso di prodotti NON OMOGENEI contenuti in un UNICO recipiente e conservati alla rinfusa, se ne prelevano quantità parziali nella parte CENTRALE, SUPERIORE ED INFEIORE della massa, l’insieme delle quantità parziali rappresentative della partita vengono riunite e mescolate per ricavare il campione per l’analisi d) Nel caso di prodotti NON OMOGENEI contenuti in PIU’ RECIPIENTI se ne prelevano quantità parziali da diversi recipienti scelti a caso e rappresentativi della partita; le quantità parziali prelevare vengono riunite e mescolate per ricavare il campione per l’analisi e) Nel caso di sostanze o prodotti contenuti in CONFEZIONI ORIGINALI CHIUSE e quando la natura di tale sostanza o prodotto , e il tipo di controllo analitico da effettuare ne consentano l’apertura si prelevano a caso, da un numero di confezioni rappresentativo della partita, ALIQUOTE di sostanza o prodotto dalle quali RIUNITE E MESCOLATE si ricava il campione per l’analisi
Prodotto Peso del lotto (t) Peso (t) o numero delle sottopartite Numero di campioni elementari Campione globale in Kg Fichi secchi ed altra frutta secca ed essiccata • 15 <15 15 – 30 t ------------ 100 10 – 100* 30 3 - 30 Arachidi, pistacchi, noci brasiliane ed altre noci 500 > 125 <500 > 15 < 125 < 15 100t 5 sottopartite 25t ---------- 100 100 100 10 –100* 30 30 30 3 - 30 Cereali 1500 > 300 <1500 > 50 <300 <50 500t 3 sottopartite 100t ------- 100 100 100 10-100* 30 30 30 1-10 Schema di campionamento Campione elementare da 300 g Tabella 2
Schema di campionamento Arriva una nave con una partita da 500 t di arachidi La partita viene suddivisa in 5 sottopartite da 100 t 500 t Dalla sottopartita da 100 t viene estratto un campione da 30 kg 100 t 30 kg Il campione globale viene Diviso in 3 sottocampioni 10 kg
AFM1 Latte e derivati (DM 23/12/2000) Latte: si opera secondo D.M. 26/03/92 campioni elementari > 5 peso campione globale > 0.5 kg o L Prodotti lattiero caseari: si opera secondo D.M. 08/11/89 campioni elementari > 5
Patulina Direttiva 2003/78/CE Peso del campione globale almeno 1 kg, campioni elementari almeno 100 g Segnalare sul verbale le deroghe Prodotti sfusi
Patulina Direttiva 2003/78/CE Prodotti confezionati
Prodotto Peso del lotto (t) Peso dei sottolotti (t) Numero di campioni elementari Campione globale in Kg Spezie • 15 <15 25 ------------ 100 10 – 100* 10 1 -10 Spezie Direttiva CE 27/2002
Preparazione del campione Nel caso vengano preparati campioni da 10 kg che devono essere macinati in laboratorio si deve: • Redigere il verbale di campionamento • Concordare con il laboratorio il giorno della preparazione del campione • Convocare la ditta a presenziare alla preparazione del campione per l’analisi • Assistere alla macinazione del campione preparare le aliquote sigillate • Redigere un altro verbale di campionamento richiamando il verbale precedente
Preparazione del campione Il campione di laboratorio macinato viene diviso in aliquote secondo il DPR 327 del 27/03/80 ANALISI ACCETTAZIONE O RIFIUTO PARTITA
CAMPIONAMENTO per OGM Si applica ai prodotti autorizzati dalla Comunità Europea Raccomandazione della Commissione della Comunità Europea del 4 ottobre 2004: relativa agli orientamenti tecnici sui metodi di campionamento e di rilevazioni degli organismi geneticamente modificati e dei materiali ottenuti da organismi geneticamente modificati come tali o contenuti in prodotti , nel quadro del Regolamento (CE) n. 1830/2003.
CAMPIONAMENTO per OGM Principi generali della Raccomandazione della Commissione della Comunità Europea del 4 ottobre 2004 • I controlli ufficiali dovrebbero essere: • senza preavviso, tranne nei casi in cui è necessaria la preventiva comunicazione all’operatore; • effettuati in tutte le fasi della produzione, della trasformazione, dello stoccaggio e della distribuzione dei prodotti che contengono e che potrebbero contenere OGM, compresa l’importazione; • I controlli ufficiali non dovrebbero operare distinzioni fra prodotti destinati all’esportazione al di fuori della CE e prodotti destinati all’immissione in commercio nella CE.
CAMPIONAMENTO per OGM Raccomandazione della Commissione della Comunità Europea del 4 ottobre 2004 • Si applica a: • Lotti di sementi o di altri materiali di propagazione vegetale. • Prodotti agricoli sfusi (granelle, semi oleosi). • Lotti di alimenti e mangimi. I protocolli per i prodotti agricoli sfusi sono descritti nelle norme ISO 6644 e 13690