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PASTORALE DEI MIGRANTI NELLE GRANDI CITTÀ D’EUROPA Vienna, 16-19 marzo 2014. LA MIGRAZIONE E L’INCONTRO DELLE RELIGIONI Una sfida per la pastorale. Migrazione e religioni nella Diocesi di Milano a cura dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti
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PASTORALE DEI MIGRANTI NELLE GRANDI CITTÀ D’EUROPA Vienna, 16-19 marzo 2014 LA MIGRAZIONE E L’INCONTRO DELLE RELIGIONIUna sfida per la pastorale Migrazione e religioni nella Diocesi di Milano a cura dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti e del Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo
Alcuni dati statistici/1fonte: elaborazione da www.demo-istat.it, al 31/12/2012
Alcuni dati statistici/2fonte: elaborazione da www.demo-istat.it, al 31/12/2012
Cenni storici/1migrazioni e religioni nella Diocesi di Milano • Nel 1967 il Card. Colombo istituisce la Commissione provvisoria per l’Ecumenismo, per le relazioni con le comunità cristiane non cattoliche ed ebraica. • Dal 1984 viene ufficialmente istituita la Commissione Diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo: si aggiunge l’attenzione alle relazioni con le confessioni non cristiane • La sensibilità del Cardinal Martini rispetto all’ecumenismo e al dialogo con le altre religioni è costitutiva del suo modo di intendere la fede
Cenni storici/2migrazioni e religioni nella Diocesi di Milano • La commissione risponde anche alla sfida posta dal fenomeno migratorio: nel corso degli anni Ottanta aumentano i migranti di fede islamica (marocchini e senegalesi). • Nel 1990 il Card. Martini scrive Noi e l’islam: mette a tema l’accoglienza e il dialogo con i musulmani e richiama le Istituzioni e i milanesi alla consapevolezza della propria identità e della cultura religiosa e civile dei sempre più numerosi immigrati musulmani. • Istituisce il CADR (Centro Ambrosiano di Documentazione per le Religioni), con compiti di documentazione e formazione sulle religioni e cura delle relazioni tra Chiesa Ambrosiana e comunità religiose spontaneamente formatesi sul territorio.
Cenni storici/3il servizio diocesano • Dopo il Sinodo 47°, nel 1995 la Curia Arcivescovile viene dotata del Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo, per tradurre in orientamenti pastorali da diffondere in tutta la Diocesi il pensiero dell’Arcivescovo rispetto alle relazioni con le altre religioni: • rispetto all’ecumenismo, auspica la formazione ecumenica a tutti i livelli e la realizzazione di iniziative interconfessionali; • rispetto al dialogo interreligioso, si propone di valorizzare la tradizione ebraica vivente e, in collaborazione gli altri cristiani, favorire l’incontro con le altre religioni.
Il forum delle religioni • Nel 2006 nasce a Milano il Forum delle Religioni, che riunisce diverse realtà appartenenti a quattro principali religioni storiche presenti sul territorio: cristiani, ebrei, buddhisti e musulmani. • Il forum esprime la consapevolezza che le comunità religiose sono una componente della società plurale e che esse operano al suo interno. • Nel 2013 il Forum elabora la Carta di Milano, un contributo all’elaborazione di criteri ispiratori e prassi operative che favoriscano rapporti corretti e costruttivi tra gli organi politici e amministrativi della polis e le comunità/associazioni religiose.
Il nuovo Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo Nel 2013, su istanza dello stesso Card. Scola, il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo viene rivisto nel suo impianto e ne viene suddivisa l’attività pastorale in quattro principali sezioni, ciascuna affidata a un responsabile con specifica esperienza: • sezione ecumenismo; • sezione per i rapporti con l’ebraismo; • sezione per i rapporti con l’islam; • sezione per i rapporti con le religioni orientali.
RAPPORTI CON L’EBRAISMO • La Comunità Ebraica milanese è la seconda più grande d’Italia, dopo quella di Roma. • Dal 1979 è stata integrata da un nutrito numero di migranti di religione ebraica provenienti dall’Iran, usciti in seguito alla rivoluzione khomeinista. • Le relazioni tra la Diocesi di Milano e i rappresentanti della Comunità Ebraica milanese possono dirsi positive, improntate al reciproco rispetto e sono aumentante nel corso degli anni.
Rapporti con l’islam • Le relazioni fra cattolici e musulmani sono generalmente buone: sul piano della convivenza e della condivisione di luoghi di abitazione, di lavoro, di educazione dei figli. • Ancora spesso occasioni come lo scambio di auguri o momenti conviviali restano riservati agli ‘addetti ai lavori’, senza un più vasto coinvolgimento delle rispettive comunità. • L’omogeneità religiosa che ci ha a lungo caratterizzati, fa sì che ci si trovi ancora impreparati ad affrontare la nuova situazione. • Nella Diocesi di Milano non è finora stata costruita una moschea: i musulmani hanno trasformato alcuni spazi destinati ad altro uso (palazzetti dello sport, magazzini, garage) in luoghi di preghiera
Rapporti con le religioni orientali • Si fa principalmente riferimento a induisti e buddhisti. Scarso il numero di aderenti, in ragione di esigue migrazioni dai paesi in cui sono religioni maggioritarie e/o ufficiali. • Per i buddhisti, si rilevano alcuni gruppi originari dello Sri Lanka, della Thailandia, del Myanmar, così come pure della Cina. • A Milano nel 1985 è stata fondata l’Unione Buddhista Italiana (UBI): attualmente ha sede a Roma, raccoglie una cinquantina di centri. • Le relazioni tra i centri buddhisti esistono –è tipico delle religioni orientali sapere coesistere pacificamente con gruppi religiosi differenti –, in particolare tra alcune comunità Zen e Tibetane. Tali relazioni talvolta entrano in crisi per ragioni più di natura politica che confessionale.