180 likes | 376 Views
INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica). OCULISTICA. Maria Grazia Davanzo. PULIZIA E PREVENZIONE.
E N D
INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica) OCULISTICA Maria Grazia Davanzo
PULIZIA E PREVENZIONE Come sappiamo l’occhio è dotato di protezioni naturali quali le lacrime e l’ammiccamento; ogni qualvolta si vengano a creare delle alterazioni a queste due funzioni fisiologiche a un paziente che ci è affidato in qualunque struttura di degenza o domiciliare, noi dobbiamo adottare dei sistemi di protezione e di educazione sanitaria fondamentali
RISCHI • I rischi a cui va incontro un occhio con inocclusione vanno dalla disepitelizzazione, all’ulcerazione fino alla perforazione corneale. • L’impossibilità alla pulizia personale inoltre può portare a congiuntiviti virali e batteriche, infezioni del sacco lacrimale.
AREE DI RISCHIO • ricoverati in terapia intensiva in coma • anziani nelle lungodegenze • Non autosufficienti nei reparti di medicina • Emiparetici • operati in anestesia generale.
DIAGNOSI Osservando il paziente si può notare: • Dorme con entrambi gli occhi semichiusi o aperti • Mantiene questa posizione anche se stimolato • un solo occhio si chiude l’altro rimane aperto • Uno o entrambi gli occhi restano chiusi anche se stimolato
TRATTAMENTO • mantenere l’occhio chiuso e lubrificato anche con semplici gocce di soluzione fisiologica. Se il paziente rimane da solo anche per più di mezz’ora, è indispensabile tenere la palpebra chiusa con un cerottino.
Qualora fosse intervenuta l’abrasione corneale, sarà nostra cura farlo presente al medico che richiederà una consulenza dell’oculista, il quale imposterà una terapia che potrà essere di tipo medico o chirurgica a seconda del danno e/o del tempo previsto di invalidità.
La terapia medica generalmente sarà a base di pomate o gel con proprietà antibiotiche e riepitelizzanti. • La terapia chirurgica consiste nella chiusura palpebrale detta tarsorrafia
PULIZIA DELL’OCCHIO • Una solerte e accurata pulizia dell’occhio riesce a prevenire delle importanti patologie infettive, talora riesce a curare all’insorgenza delle congiuntiviti catarrali di lieve entità; questo perché con la rimozione del muco o delle crosticine che si formano e si depositano nei fornici e nelle palpebre si rimuovono anche depositi di germi che là prolificano.
Quando si deve pulire l’occhio? • tutte le mattine al risveglio • prima dell’istillazione di colliri medicamentosi • prima dell’applicazione di pomate medicamentose
Chi lo deve fare? • il paziente autosufficiente, con adeguata educazione sanitaria se necessaria • il caregivers del paziente non autosufficiente se non postoperatorio. • l’infermiere in tutti gli altri casi
Quali precauzioni adottare? • informarsi se ha mai subito interventi agli occhi (in questo caso non esercitare pressioni sui bulbi, e comunque tratteremo caso per caso nelle lezioni successive) • osservare con attenzione e rilevare in particolare se c’è presenza di sangue (emorragia sottocongiuntivale o da ferita congiuntivale), di dolore (abrasione corneale), di tumefazione palpebrale o alla radice del naso (infezione del sacco lacrimale)
Materiali occorrenti: • guanti monouso lavati dal talco • garze morbide preferibilmente in tnt perché rilasciano meno pelucchi. NO COTONE IDROFILO. • soluzione fisiologica in 2 siringhe da 10ml • gocce o pomate da prescrizione medica • bende oculari e cerotti se prescritta la chiusura terapeutica dell’occhio
Modalità di esecuzione: • indossare i guanti, sciacquarli (se talcati) sotto l’acqua corrente e asciugarli con salviette pulite • mettere il paziente disteso o seduto col capo reclinato all’indietro • osservare e descrivere eventuali rilievi importanti • pulire un occhio per volta e terminare completamente l’operazione • far chiudere gli occhi al paziente • bagnare abbondantemente una garza e passarla sulla rima palpebrale partendo dall’interno verso l’esterno; se c’è presenza di crosticine è consigliabile applicare la garza molto bagnata e lasciarla come impacco per qualche minuto, quindi ripassare e procedere per la pulizia
ripetere l’operazione 2-3 volte finchè sono rimossi tutti i frustoli visibili esercitando una delicata frizione (NO PRESSIONE) con movimento a senso unico e cambiando garza a ogni passaggio • far guardare in basso, sollevare la palpebra superiore e instillare goccia a goccia la soluzione fisiologica per 2-3 ml sul fornice superiore • far guardare in alto, sollevare la palpebra inferiore e instillare goccia a goccia la soluzione fisiologica per 2-3 ml sul fornice inferiore • far chiudere ancora gli occhi e con la rimanente soluzione lavare per l’ultima volta le palpebre • asciugare delicatamente e se prescritto applicare i prodotti farmaceutici • ripetere per l’altro occhio partendo dal punto (6).
Applicazione di colliri Verificare il nome del paziente Controllare la prescrizione, il flacone o il tubetto, l’occhio a cui deve essere somministrato il farmaco OD: occhio destro OS: occhio sinistro OO: entrambe gli occhi • cambiare i guanti monouso e sciacquarli come al punto II-1 • far ruotare lo sguardo in alto e abbassare delicatamente la palpebra inferioreinstillare una goccia di collirio e far chiudere l’occhio delicatamente (ogni altra goccia sarebbe superflua perché il fornice non ne contiene di più • se prescritti più colliri alla stessa ora, aspettare 10’ e poi instillare la seconda goccia
Applicazione di pomate • far ruotare lo sguardo in alto e abbassare delicatamente la palpebra inferiore • partendo dal canto interno evitando il puntino lacrimale, spremere la pomata all’interno del fornice disegnando tutta la palpebra fino al canto esterno
Applicazione di pomate • far chiudere delicatamente l’occhio e farlo tener chiuso per qualche minuto in modo che il fisiologico ammiccamento non faccia fuoriuscire il prodotto • solo se prescritto o nel postoperatorio, bendare l’occhio del paziente in entrambe le terapie