410 likes | 641 Views
VARIABILI DI RIFERIMENTO (DM 739/94). BISOGNI FUNZIONI DECISIONI INFORMAZIONE ORGANIZZAZIONE FORMAZIONE RICERCA. Considerati quelli fisici legati alla patologia Centralità delle tecniche Sul compito Molto impegno di raccolta dati, quasi nullo l’utilizzo
E N D
VARIABILI DI RIFERIMENTO(DM 739/94) BISOGNI FUNZIONI DECISIONI INFORMAZIONE ORGANIZZAZIONE FORMAZIONE RICERCA • Considerati quelli fisici legati alla patologia • Centralità delle tecniche • Sul compito • Molto impegno di raccolta dati, quasi nullo l’utilizzo • Per mansioni, fortemente gerarchizzata • Apprendimento di nozioni tecniche • Quasi assente Infermieristica OGGI Italia
VARIABILI DI RIFERIMENTO(DM 739/94) • - Globali (bio-psico-sociali) • Ad alta interazione con la persona presa in carico e/o il caregiver • Interattive nel team multidisciplinare e con l’utente • Molto utilizzata, su molteplicità di variabili • Per casi, problemi. Primary nurse • Per problemi • Continua su processi e fenomeni BISOGNI FUNZIONI DECISIONI INFORMAZIONE ORGANIZZAZIONE FORMAZIONE RICERCA Infermieristica auspicata
Infermieristica auspicata . . * la centralità dell’utente/persona attraverso la personalizzazione dell’assistenza* il ruolo attivo e determinante del personale infermieristico in termini di qualità, autonomia e responsabilità* ottimizzazione delle risorse Advanced Practice Nursing
Advanced Practice Nursing QUALE Assistenza Infermieristica ? QUELLA che prevede attività deliberatamente attuate per perseguire il massimo beneficio (ridurre la dipendenza) per l’assistito tramite sviluppo delle sue (o del gruppo) funzioni ed abilità dove, nel malato terminale queste consistono nell’affrontare in modo migliore, la propria morte o quella della persona cara E CHE Considera ogni assistito una persona caratterizzata da potenzialità superiore alla salute che esprime Persegue lo sviluppo della capacità di controllo della persona sui propri processi Stimola l’assistito a costruire realtà che guidano ad una migliore risposta adattiva Stimola l’assistito a sviluppare comportamenti efficaci di autocura e di partecipazione sociale .. STABILITÀ CLINICA
Infermiere garantisce • l’ applicazione protocolli diagnostici- terapeutici • la valutazione segni e sintomi • la prevenzione di complicanze Instabilità clinica Stabilità clinica • lo sviluppo di competenza del paziente e/o del caregiver per l’autogestione del proprio stato di salute-malattia • l’ampliamento o la stabilità delle capacità di controllo del sistema
Per quali risultati ? • Miglioramento stato funzionale: • ripresa dell'autosufficienza ove possibile • percentuale di ripresa del grado di autonomia previsto • Livello di soddisfazione dei bisogni reali e/o potenziali • Inserimento di ogni utente in classi di complessità assistenziale da cui derivare il carico di lavoro
La COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE • Ad oggi non sono disponibili metodi testati scientificamente in grado di definire la complessità assistenziale da cui derivare il carico di lavoro • È necessario effettuare studi ed analisi appropriate al modello organizzativo scelto e al modello teorico adottato
La COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE è definita da Qualità emergenti: • Stato di salute/malattia • Alterazioni che modificano la Qualità di Vita • Livello di consapevolezza cioè la competenza della persona nella gestione della sua condizione di salute/malattia
SALUTE espressa o potenziale Prodotto complessivo dei processi del sistema La competenza della persona e/o del caregiver corrisponde al livello di comprensione, scelta, abilità nel mettere in atto comportamenti per il controllo di un processo Capacità di variare l’attività dei propri processi per reagire alla realtà percepita o per rispondere a necessità biologiche; la variazione dei processi può avvenire all’interno di un ambito di tolleranza determinato dallo stato degli stessi e del sistema nel suo complesso ed è funzionale al raggiungimento di un migliore stato adattivo
Non necessariamente tutti i pazienti necessitano di assistenza in aggiunta a quella medico – alberghiera • L’assistenza professionale infermieristica deve poter offrire interventi aggiuntivi-complementari a quelli del trattamento medico, se necessario • L’infermiere deve possedere competenza clinica e tecnica relativa al proprio ambito per porre in atto assistenza professionale • Il gruppo operativo deve poter operare con coerenza e quindi va coordinato e sostenuto
Ipotesi per la definizione di unsistema di classificazione della complessità e dipendenza assistenziale da cui derivare il carico di lavoro • Registrazione sistematica (su campione) delle abilità funzionali e del livello di competenza dell’assistito e/o del caregiver in ingresso ed uscita • Assegnazione di un “peso assistenziale” ad ogni variabile ASGO per la definizione di un algoritmo generatore del profilo infermieristico di cura Fasi (1):
Ipotesi per la definizionedi un sistema di classificazione della complessità e dipendenza assistenziale da cui derivare il carico di lavoro Fasi(2): • Classificazione degli interventi infermieristici (interventi di assistenza di base ed avanzata) • Profilazione dei casi e loro distribuzione in classi • Definizione della casistica infermieristica, da cui derivare l’elaborazione dei percorsi clinico-assistenziali “tipici” per casistica specifica coerenti con l’EBN disponibili • Definizione del carico di lavoro “reale” e potenziale”
L’Infermiere Professionista dell’Assistenza Avanzatanella Azienda USL 3 Pistoia
L’OSPEDALE PER INTENSITA’ DI CURE AREA DEGENZA Terapie Intensive e subintensive LIVELLO 1 Accesso urgente Dipartimento Emergenza Urgenza Area Chirurgica Area Medica Area Materno Infantile LIVELLO 2 idem idem LIVELLO 3 Postacuzie Accesso Programmato Ambulatorio pre-ricovero; CUP; MMG CICLO DIURNO Day Surgery, Day Hospital, Day Service Prestazioni ambulatoriali
Cambiamento dei ruoli lungo le linee gestionali e professionali
Primary Nursing Coordinatore Infermiere Associato Infermiere Riferimento O.S.S.
RESPONSABILITA’ • l’ Infermiere di Riferimento è responsabile • dell’ assistenza al paziente affidatogli • e dei risultati del progetto assistenziale • Gli altri infermieri svolgono il ruolo di infermieri • associati : erogano prestazioni secondo programma • Gli OSS erogano l’ assistenza di base
SETTING COINVOLTI 2004/5 Livello 2 Area Medica PP.OO. PISTOIA E PESCIA 2005/6 Livello 2 Area ChirurgicaPP.OO. PISTOIA E PESCIA Area Materno InfantilePercorso Nascita PP.OO. PISTOIA E PESCIA ZONA DISTRETTO PISTOIA E VALDINIEVOLEAssistenza Domiciliare 2007/8 2008/9 Livello 2 Area Medica e ChirurgicaP.O. S. MARCELLO Livello 1Area TERAPIE INTENSIVE PP.OO. PISTOIA E PESCIA 2009/10
CAMBIAMENTO PREVISTO • Accertamento Infermieristico entrata/uscita • Adozione strumenti informativi : cartella integrata; ASGO, schede per l’accertamento di approfondimento, programma assistenziale • Introduzione degli OSS e attribuzione assistenza di base • Nursing Avanzato: introduzione trattamenti complementari, educativi per l’autocura (singoli e di gruppo) • Revisione processi organizzativi: accoglienza, rilevazione dei bisogni di assistenza, visita medica, preparazione alla dimissione del paziente, ecc..
ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO A.S.G.O. (ACCERTAMENTO STATO GENERALE OSPEDALIZZATI /OSPITI) TIPOLOGIA ASSISTENZIALE medico alberghiera di base avanzata
Un esempio per la definizione dei carichi di lavoro nella riorganizzazione dell’Area Chirurgica del P.O. di Pescia
Metodologia adottata Il modello che viene proposto considera tutte le variabili che incidono sul carico di lavoro totale di un settore assistenziale: • Definizione tempistica dell’assistenza di base ed avanzata • Definizione tempistica assistenza clinica (medico-prescrittiva) • Definizione tempistica processi organizzativi
Assistenza avanzata e di base Lo strumento da utilizzare è l’ASGO, somministrata ad una casistica di pazienti statisticamente significativa. Dopo aver definito la tipologia d’assistenza si procede nella rilevazione dei tempi medi delle singole prestazioni da erogare (media delle prevalenze di almeno due giorni diversi, calcolata su tempo attività/n° persone assistite)
Assistenza Clinica (medico-prescrittiva) Rilevazione su campione statisticamente significativo, del tempo impiegato per realizzare le attività di: rilevazione parametri, somministrazione terapie, assistenza per esami diagnostici, ecc. (tempo paziente x n° di operatori impegnati).
Processi Organizzativi Si individuano le attività di supporto organizzativo in ogni contesto e si definiscono le risorse del personale e tempi impegnati in ciascuna attività (tempo di realizzazione attività x n° operatori impegnati).
Definizione minuti assistenza paziente nelle 24 ore Si ottiene dividendo la sommatoria dei tempi impiegati nell’assistenza infermieristica e di supporto di ciascun turno per la presenza media giornaliera dei pazienti (tasso occupazione PL). Strumento: Diagramma di Gantt
Valutazione competenze in autocura ** Indicare con: 1 – elementare: esegue su istruzioni semplici e dirette; 2 – sufficiente: riconosce modalità, regole di base e rischi; 3 – adeguata, elevata: identifica le caratteristiche e usa comportamenti evoluti di gestione.
DEFINIZIONE DOTAZIONI ORGANICHE Dotazione organica di base (DOB): giornate degenza nell’anno x min. ass.za paziente = N° operatori (DOB) tempo lavoro individuale (in minuti) NOTA: esempio con tasso occupazione pari all’80%
Dotazione organica integrativa (DOI) ore di assenza medie/annue pro-capite x n° operatori = DOI Tempo lavoro individuale (1590 ore) Es. 146,28 X 17,62 = 1,60 1590 Dotazione organica complessiva (DOC) DOC = DOB + DOI
INDICATORI DI PRODUTTIVITA’ • Tasso occupazione posti letto • N° utenti in assistenza avanzata/N° utenti presenti nel Setting • N° utenti in assistenza di base/ N° utenti presenti nel Setting • N° utenti assistenza di base ed avanzata/N° utenti presenti nel Setting • %le di utenti per ciascun livello di complessità assistenziale/ Setting