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Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP

Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP. Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009. Apriamo una parentesi. Prima del D.Lgs 626/94. Decreti anni ‘50: D.P.R. n. 547 del 1955 : norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;

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Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP

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Presentation Transcript


  1. Sicurezza e Salute dei LavoratoriCorso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009

  2. Apriamo una parentesi

  3. Prima del D.Lgs 626/94 Decreti anni ‘50: D.P.R. n. 547 del 1955: norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; D.P.R. n. 302 del 1956: norme integrative delle precedenti per situazioni con elevato grado di pericolosità; D.P.R. n. 303 del 1956: norme per l'igiene del lavoro. • approccio deterministico all’analisi del rischio • presenza del “parafulmine aziendale”: tecnico/addetto sicurezza • prevenzione realizzata su misure strettamente tecniche (obsolescenza dovuta ad evoluzione tecnologica) • prevenzione indipendente dal comportamento umano • analisi per rischi specifici

  4. D.Lgs 626/94 • Recepimento direttive europee anni ‘90: • D.Lgs. n. 277/1991 in materia di protezione dai rischi derivanti da agenti chimici, fisici e biologici • D.Lgs. n. 626/1994 che ha recepito la direttiva quadro n. 391/1989 e sette direttive particolari • D.Lgs. n. 459/96 in matera di macchine • D.Lgs. n. 494/1996 in materia di cantieri • approccio probabilistico alla valutazione del rischio • partecipazione attiva di tutti i lavoratori: responsabilizzazione e consapevolezza • visione sistemica-integrata (insieme dei rischi) • valori limite non sono mai obiettivo di sicurezza assoluta • armonizzazione comunità europea (eguali livelli di sicurezza) • formazione e informazione

  5. D.Lgs 81/08 Mantiene lo stesso approccio rispetto alla D.Lgs 626/94

  6. quindi Individuare e valutare i rischi Identificare gli esposti Adottare le soluzioni per eliminare o ridurre i rischi tecniche organizzative procedurali comportamentali Proteggere i lavoratori Informare e formare i lavoratori Verificare su di essi l’esistenza di danni

  7. La prevenzione non può essere lasciata al caso, ma deve essere inserita in un progetto: SISTEMA DI GESTIONE della SICUREZZA sul LAVORO (SGSL)

  8. Si prefigura uncomplesso sistema di prevenzione, basato su un quadro articolato di disposizioni, di misure e di adempimenti documentali e su un efficientegioco di squadradegli attori chiamati ad attuarle

  9. SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

  10. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Lavorare in sicurezza e attivarsi per la diffusione della salute è un GIOCO TEORIA DEI GIOCHI

  11. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Soluzioni Competitive Scenario in cui un soggetto vince e l’altro perde Giochi a Somma Zero

  12. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Soluzioni Coopetitive Scenario in cui i risultati possono essere di reciproco vantaggio o svantaggio Giochi a Somma Diversa da Zero

  13. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Strategia Coopetitiva Strategia di cooperazione nella competizione Dal latino coo-petere: correre insieme per raggiungere in collaborazione obiettivi che supportino vantaggi comuni

  14. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Gestione della prevenzione dal rischio sul lavoro Strategie Coopetitive

  15. CEE Governo Stato ASL ISPESL INPS INAIL Sindacati Formazione 626 Aziende Famiglie RSPP Imprenditori Lavoratori RLS Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Gestione della prevenzione dal rischio sul lavoro Le figure del gioco della sicurezza

  16. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza VANTAGGI LAVORATORE Guadagno in termini di salute (non quantificabile)

  17. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza VANTAGGI DATORE DI LAVORO • Guadagno economico (abbassamento dei premi assicUrativi, meno multe, etc.) • Guadagno organizzativo (meno problemi nella gestione delle pratiche organizzative, meno visite ispettive, etc.) • Guadagno legale (meno spese per avvocati e consulenti, meno stress a causa dei processi, etc.)

  18. Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza VANTAGGI ASL, ISPESL, INAIL, INPS Guadagno economico e organizzativo SOCIALE • Salute psicologica del lavoratore • Maggiore produttività • Maggior fiducia nella propria organizzazione

  19. Trattamento rapido di problemi complessi ed incerti che portano a conclusioni affrettate o errate Mancanza di un vissuto di “gioco a somma diversa da zero” da parte di tutti i player Mancanza di percezione della complessità del sistema sicurezza Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Cause di insuccesso della Strategia Coopetitiva

  20. LA VALUTAZIONE DEI COSTI RELATIVI ALLA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

  21. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Quanto costa fare sicurezza? Quanto costa non fare sicurezza?

  22. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Il costo della non prevenzione della salute e sicurezza dei lavoratori • Il costo degli infortuni in Italia è di circa 25 miliardi di euro • I costi globali (lesioni, patologie e incidenti senza lesioni legati al lavoro) sono stimati pari a circa il 5-10 % di tutti i profitti aziendali lordi delle aziende britanniche • I costi non assicurati derivati da perdite accidentali sono fra 8 e 32 volte più grandi dei costi assicurati

  23. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio IL FENOMENO INFORTUNISTICO L’Agenzia Europea stima il costo di infortuni e malattie professionali tra il 2,6% - 3,8%* del PIL dell’UE. * Fonte: Banca dati Agenzia Europea - 2004

  24. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio IL FENOMENO INFORTUNISTICO IN ITALIA * Fonte: Banca dati INAIL 2005 ** Fonte: Banca dati INAIL 2006

  25. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio PREVENIRE Infortuni Lesioni Malattie professionali RIDUZIONE DEI COSTI MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI AZIENDALI

  26. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Individui/Lavoratori Sistema/Paese Azienda

  27. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Individui/Lavoratori • Perdita della salute fisica • Riduzione della qualità della vita • Impatto a livello psicologico e sociale • Riduzione degli introiti economici

  28. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Azienda • Impatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa • Perdita di risorse (materiali e know how) • Perdita di fiducia delle maestranze e conseguente peggioramento del “clima” sociale e organizzativo • Aumento delle spese (multe, aumento premi assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca, selezione e formazione nuovo personale) • Aumento delle spese di gestione organizzativa • Aumento delle spese legate alla gestione delle pratiche giudiziarie

  29. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Sistema/Paese • Pesante incidenza sul Sistema Sanitario Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo di utilizzo delle strutture sanitarie in generale) • Pesante incidenza in termini di riduzione dei contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS, pensioni, assicurazioni) • Pesante incidenza sul sistema familiare

  30. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio • I costi sostenuti dalle organizzazioni rappresentano il 45 – 60% dei costi complessivi. • Costi diretti, conseguenti l’infortunio • • Spese imputabili direttamente alle lesioni professionali: • - primi soccorsi • - trasporto della vittima • - sovvenzioni accordate all’infortunato e/o alla sua famiglia • - pratiche amministrative e giuridiche • - salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro • - salari ad altri lavoratori • - rendimento iniziale lavoratore che sostituisce l’infortunato • - formazione • - riduzione efficienza lavoratore inabile Costi della non sicurezza

  31. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio • Danni materiali collegati all’infortunio: - ai materiali - alle costruzioni - agli equipaggiamenti di protezione - al prodotto - salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro - salari ad altri lavoratori - rendimento iniziale sostituto dell’infortunato - formazione - riduzione efficienza lavoratore inabile •Perdite economiche collegate a perdite di produzione: - diminuzione di produzione per i danni a persone o cose Costi della non sicurezza

  32. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio • Costi indotti: • • danno dell’immagine • • insoddisfazione del cliente per eventuali disservizi • • insoddisfazione del personale • • spese giuridiche Costi della non sicurezza L’European Agency for Safety and Health at Work stima che: Costi manifesti 1 Costi nascosti 11

  33. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza • Nelle PMI: • assenza di analisi statistica delle cause di infortunio • assenza di un monitoraggio degli incidenti

  34. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza Specialisti SSL Lavoratori (RLS) Esperti finanziari ATTORI Responsabili decisionali

  35. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza APPROCCIO A 5 FASI

  36. FASE 1 Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza 1. STABILIRE • Scopo della valutazione economica • Obiettivo del progetto • Gli operatori coinvolti, quali i loro interessi e quale influenza esercitano • Tipologia di risultati richiesti • Tempistica per la valutazione economica 2. SELEZIONARE UN METODO OPPORTUNO 3. PIANIFICARE LA VALUTAZIONE 4. COINVOLGERE LE PARTI INTERESSATE

  37. FASE 2 Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza SCEGLIERE LE VARIABILI • Che corrispondono allo scopo della valutazione • Per le quali sono probabilmente disponibili dati (facili da ottenere e abbastanza precisi) • Che siano state concordate dagli operatori

  38. FASE 3 Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza 1. UTILIZZARE • Dati facilmente reperibili dalla documentazione aziendale e contabile • Pubblicazioni, fonti esterne di dati, estrapolazioni da dati aziendali • Se necessario, generare nuovi dati 2. DETERMNARE QUALE PARTE DEBBA ESSERE COLLEGATA A INFORTUNI (ASSENZA PER MALATTIA) E ALL’INTERVENTO IN QUESTIONE 3. QUANTIFICARE GLI EFFETTI (DI LESIONI, MALATTIE) CON METODI DI STIMA O DI ANALISI • Informazioni tratte da casi simili • Calcoli su scenari • Analisi dell’impatto (estrapolazione a partire dagli obiettivi dell’intervento)

  39. FASE 4 Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza 1. AGGIUNGERE I VALORI MONETARI A VARIABILI E INDICATORI 2. CREARE UNA PRESENTAZIONE COMPRENSIBILE DEI RISULTATI • Formato tabulare (costo delle lesioni, analisi dei costi e dei benefici) • Grafici o serie temporali (applicazioni di monitoraggio) • Confronto con altre aziende (benchmarking)

  40. FASE 5 Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza PRESENTARE AVVERTIMENTI RELATIVI AI RISULTATI OTTENUTI • Fare riferimento a ipotesi, obiettivi, limiti delle stime, qualità dei dati • Utilizzare un’analisi precisa per valutare gli effetti delle ipotesi sui risultati dei calcoli • Decidere ulteriori azioni

  41. FASE 5 Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza LE VALUTAZIONI POSSONO ESSERE DI DUE TIPI Fattibilità investimenti Ex post Valutazione dei costi di un singolo infortunio o dell’insieme degli infortuni in un intervallo di tempo Valutazione degli effetti economici delle azioni preventive o della prevenzione degli infortuni (analisi dei costi e benefici)

  42. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

  43. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

  44. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

  45. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

  46. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

  47. Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

  48. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

  49. Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? IL D. LGS. 626/94 PREVEDE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA; UN’ORGANIZZAZIONE IN CUI SONO DEFINITE RESPONSABILITÀ, COMPETENZE, FUNZIONI ED AZIONI.

  50. Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? La direttiva 89/391/CEE (recepita nel Titolo I° 626/94) DEFINISCE • Responsabilità (D.L.;……..Lavoratori) • Risorse (organizzative ed economiche) • Processi (V.R., Miglioramento nel tempo, sorveglianza sanitaria, partecipazione formazione) • Procedure (sono lasciate alle iniziative del D.L.)

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