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Sport e Gioco. Sofia Tavella. Che cos’è lo sport?. E’ l’insieme delle situazioni ludiche e motorie di confronto competitivo in vario modo regolamentate;
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Sport e Gioco Sofia Tavella
Che cos’è lo sport? • E’ l’insieme delle situazioni ludiche e motorie di confronto competitivo in vario modo regolamentate; • E’ l’insieme delle situazioni ludiche e motorie di confronto competitivo le cui regole sono codificate e controllate dalle situazioni che la storia mostra essere un tratto specifico e caratteristico della società occidentale contemporanea.
Elementi caratterizzanti • Gioco • Movimento • Competizione • Relazione
Che cos’è il gioco? • È un’attività che interessa tutte le emozioni, l’essere umano e non solo il bambino; • Il gioco ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’uomo, in quanto porta a far emergere le sue peculiari qualità potenziali: correre, saltare, lanciare, mettere alla prova il proprio corpo di fronte a ostacoli di varia natura.
Il pensiero di Platone “E’ naturale che l’anima del fanciullo abbia bisogno di gioco. I fanciulli sono per natura portati ad inventare giochi, basta che si trovino insieme, perché il più delle volte ne scoprano uno”.
Il pensiero di Aristotele • “I Giochi sono per la maggior parte imitazioni delle successive occupazioni; • “Il gioco è come un addestramento alle future occupazioni dei bambini”.
Il pensiero di Tommaso D’Aquino “Il divertimento non è ordinato ad un fine estrinseco, è ordinato al bene di chi si diverte, in quanto è cosa piacevole e riposante” Bisogna divertirsi per il gusto di farlo!
Il pensiero di Freud • “Il gioco è espressione del mondo inconscio del bambino; è come un veicolo di scarico e di canalizzazione delle tensioni, come un mezzo di cui il bambino dispone per superare e gestire l’ansia e prendersi una sorta di rivincita alle frustrazioni”. • “Il bambino cerca il piacere nel gioco e possiamo confermarlo con i giochi auto-erotici del bambino piccolo”; • “Il bambino promuove attraverso il gioco l’imitazione di quanto conosce nella vita degli adulti”.
Il pensiero di Winnicott • “Il gioco serve per esprimere la propria realtà interiore, per definire i confini del proprio corpo e del corpo dell’altro, quindi anche per raggiungere un controllo sul corpo”; • “E’ soltanto mentre gioca che il bambino o l’individuo adulto è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre la parte più profonda di sé, il proprio sé corporeo, sulla esperienza del gioco viene costruita l’intera esistenza di sé”; • “Il vero gioco è quello creativo e quindi trasgressivo”.
Il gioco secondo Callois: • Agone: basato sulla competizione centrata sul corpo (es. boxe, lotta, corsa) o sul pensiero (es. scacchi e carte); • Alea: basato sulle imprevedibili leggi del caso (pesca, caccia, ecc.); • Mimesi: basato sul cambiamento di ruolo (palio storico); • Ilix: basato sul mantenimento dell’equilibrio corporeo (pattinaggio, acrobazia aerea, ecc.).
Giochi di esercizio • Sono risposte comportamentali alle motivazioni cognitive di base; • Esercizi esperienziali, percettive e comportamentali.
Giochi simbolici • Basato sulla rappresentazione e immaginazione; • Centrato su regole codificate; • Caratterizzato su una motivazione cooperativa e agonistica.
Gioco adulto = Gioco sportivo • Gioco viene prima dello sport; • Gioco è istinto; • Lo sport è gioco + agonismo; • L’agonismo risponde all’esigenza spontanea dell’uomo di misurarsi con la natura, con gli altri e con se stesso; • Lo sport vero, competitivo, impegnato e agonistico non è da tutti. C’è chi deve rinunciarci perché non vince mai e chi deve mollare perché non ha più l’età. • Ma lo sport come mentalità non conosce limiti.
L’agonismo • Risponde all’esigenza spontanea dell’uomo di misurarsi con la natura, con gli altri e con se stesso; • Si estrinseca nella ricerca di relazioni di esame il cui superamento acquista un significato di rassicurazione, di conferma del sé, di innalzamento del livello di autostima e di attestato di valore; segue …
… segue … • Raffinamento razionale, specifico e intenzionale dell’aggressività che consente all’atleta di applicarsi nella competizione; • Forma di aggressione che promuove la relazione; • Può essere diretto: urge il mito della vittoria, del superamento e della demolizione dell’altro; • Può essere indiretto: l’emulazione tende al risultato senza farne il valore principale e decisivo.
Aggressività • Etimo in comune con il termine aggressione; • Capacità o potenzialità di compiere un’aggressione; • Energia tesa al raggiungimento di un successo, verso l’affermazione e la sensazione di aver fatto del nostro meglio (agonismo sano ed educativo); • Istinto innato tipico di ogni specie animale.
Tipi di aggressività • Intraspecifica come quella usata per delimitare il territorio e per l’accoppiamento; • Interspecifico come quella usata per la predazione o la difesa dal predatore; • Autodiretta: il suicidio; • Eterodiretta: l’aggressione a persone o cose.
Aggressione • Deriva dal latino ad-gredi: andare verso qualcuno, avvicinarsi a un altro, entrare in relazione; • Comportamento guidato e attivo dal punto di vista emotivo che può avere un obiettivo o esserne privo; • Tre forme: 1) distruttiva; 2) repressiva; 3) costruttiva: che promuove la vita e fonda la relazione.
Agonismo sano ed educativo • Aiutare il bambino a direzionare per scopi socialmente e individualmente utili la propria volontà di potenza e di autoaffermazione; • Trasmettere valori di coesione, resistenza allo sforzo, perseveranza, progettazione per il raggiungimento di intenti comuni che lo renderanno un adulto socialmente competente; • Fornire un’opportunità per evitare rischi di comportamenti autolesivi (fumi, alcool, sostanze, ecc.); • Fornire un ponte tra l’adolescenza e l’età adulta.
Rispetto delle regole • Capacità di autocontrollo; • Rispetto del concorrente; • Disponibilità alla collaborazione; • Vivere con dignità la vittoria e la sconfitta.
Significato della sconfitta • Si può perdere e perdere è una brutta cosa; • Accettare (capire) la sconfitta aiuta ad essere migliori; • La vera sconfitta è quando si decide di smettere di sognare, di tentare: quando ci si arrende; • Quando si perde non si deve pensare al fallimento di un obiettivo come una sconfitta; • Una sconfitta ci deve spingere a coltivare il dubbio; • Imparare a perdere senza considerarsi perdenti è un traguardo ambito da ogni progetto educativo.
I due volti dello sport moderno • Doping • Fair Play
Doping • Doping: fa parte del problema generale dell’abuso di farmaci e droghe nella società; • Drogarsi: usare il corpo per sfuggire ad esso, cioè ai limiti che questo ci pone 8evadere dal corpo); • Doparsi: usare il corpo per superare i limiti (ci si dopa per incarnarsi in un nuovo corpo)
Per contrastare il doping … • Educare gli atleti lavorando con esperti dell’educazione; • Fornire una formazione professionale ed etica sul doping ad allenatori, tecnici, ecc.; • Valutare efficacia dei programmi di lotta al doping; • Rivedere la programmazione dell’attività sportiva; • Rivisitare la legislazione statale e sportiva; • Intensificare la diffusione dei controlli antidoping.
Fair Play • Sportività • Atteggiamento sportivo di onestà, lealtà nei confronti degli avversari e non cercare di vincere ad ogni costo ricorrendo all’inganno o alla violenza.
Principi del fair play: • Stringersi la mano prima e dopo la gara, a prescindere da chi abbia vinto; • Non ricorrere mai all’inganno; • Non ricorrere mai alla violenza; utilizzare il contatto fisico soltanto quando è consentito dalle regole di gara; • Non urlare o litigare con gli arbitri, compagni di squadra e avversari; … segue …
.. Segue … • Rispettare gli ufficiali di gara, gli avversari e i compagni di squadra; • Aiutare gli avversari quando si feriscono; • Accettare le scuse degli avversari quando vengono porte; • Esercitare l’autocontrollo ed essere tolleranti; • Agire onestamente e con dignità;
… segue … • Non assumere mai sostanze vietate per migliorare la prestazione; • Essere modesti in caso di vittoria e amichevoli in caso di sconfitta; • Essere leali nei confronti dello sport che si pratica; • Rendere il proprio istinto di fair play un esempio per gli altri.