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LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA LA GESTIONE PSICOLOGICA E NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA LA GESTIONE PSICOLOGICA E NORMATIVA DELLA DISCIPLINA G.D.L. CQN – STAO CORSO DI AGGIORNAMENTO FERRARA, 8 MAGGIO 2009. APPROCCIO ALLA GARA CONDUZIONE DELLA GARA. LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA.

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LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA LA GESTIONE PSICOLOGICA E NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

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Presentation Transcript


  1. LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA LA GESTIONE PSICOLOGICA E NORMATIVA DELLA DISCIPLINA G.D.L. CQN – STAO CORSO DI AGGIORNAMENTO FERRARA, 8 MAGGIO 2009

  2. APPROCCIO ALLA GARACONDUZIONE DELLA GARA LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA

  3. APPROCCIO POSITIVO ALLA GARAAffrontare e superare in modo ottimale:-PROBLEMATICHE- STRESS- ANSIA- … LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA

  4. UN APPROCCIO POSITIVO ALLA GARADIPENDE DA:-Capacità di gestire gli errori- Capacità di gestire le reazioni emotive- Capacità di rimanere concentrati LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA

  5. LA CONDUZIONE DELLA GARADEVE ESSERE IL PIU’ POSSIBILECOMPETENTEPRECISAEAUTOREVOLEL’AUTOREVOLEZZA DISCENDE DIRETTAMENTE DALLA STIMA CHE L’AMBIENTE HA PER GLI ARBITRI LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA

  6. COME SI ACQUISISCE LA STIMA?- COMPETENZA TECNICA- COMPORTAMENTI INDIVIDUALI- CAPACITA’ DI COMUNICAZIONE- … LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA

  7. COMPETENZA TECNICA- CONOSCENZA DELLE R.D.G.E DELLA CASISTICA- USO CORRETTO DELLA SEGNALETICA- CORRETTA APPLICAZIONE DELLA T.A.- CONOSCENZA DELLA TATTICA DI GIOCO- CAPACITA’ DI “SCOMPOSIZIONE” DELLE FASI DI GIOCO- UTILIZZO DEL “BUON SENSO”NEGLI EVENTI IMPREVISTI LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA

  8. COMPORTAMENTI INDIVIDUALI- IMPEGNO- EDUCAZIONE E RISPETTO- LEALTA’- SOBRIETA’- CAPACITA’ DI REAZIONE RAPIDA- CAPACITA’ DI CONCENTRARSI PER BREVI MOMENTI E CONSECUTIVAMENTE- ELASTICITA’ MENTALE- ANTICIPAZIONE MENTALE DELL’AZIONE- ANTICIPAZIONE MENTALE DEI COMPORTAMENTI LA GESTIONE PSICOLOGICA DELLA GARA

  9. IL CARISMA- E’ L’IMPRESSIONE CHE UNA PERSONA SI CREA, NELLA PROPRIA MENTE, IN MERITO AD UN’ALTRA PERSONA;- E’ IL MODO IN CUI L’ARBITRO SI PONE A LIVELLO VISIVO, AUDITIVO E COME INTERAGISCE CON IL CONTESTO, DIMOSTRANDO DI ESSERE IN GRADO DI ACQUISIRE NUOVE ABILITA’ E MAGGIORE SICUREZZA;- E’ LA CAPACITA’ DI ESERCITARE UNA FORTE INFLUENZA POSITIVA SUGLI ALTRI ATTORI DELLA GARA

  10. GESTIONE DELLA AMMINISTRAZIONE DELLA DISCIPLINA“Come applicare correttamente le norme disciplinari…”

  11. SCOPO:-FAR DISPUTARE CORRETTAMENTE LA GARAOBIETTIVI:- CREARE UN CLIMA SERENO IN GARA- PREVENIRE ED EVENTUALMENTE PUNIRE COMPORTAMENTI SCORRETTI E PROTESTE LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  12. PRINCIPALI STEP-LA COMPETIZIONE- LA CONTESTAZIONE- GESTIONE DELLA CONTESTAZIONE- LA SANZIONE- METODICHE DEGLI INTERVENTI ARBITRALI LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  13. LA COMPETIZIONE“OGNI PERSONAAMAVINCERE”… LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  14. LA COMPETIZIONEIn che modo si può VINCERE?-Con la capacità- Con lo studio- Con l’esperienza- Con la strategia- Con la forza- Con mezzi leciti- Con mezzi illeciti- … LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  15. LA CONTESTAZIONE LECITAE’ UNA COMUNICAZIONE FORMALE CHE NON TRASCENDE NELLA SCORRETTEZZA LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  16. LA CONTESTAZIONE E’ ILLECITA:- SE LA SUA FORMULAZIONE ESCE DAI CANONI DELL’EDUCAZIONE E DEL “FAIR PLAY”- SE E’ USATA “RIPETUTAMENTE” PER CONDIZIONARE IL GIUDIZIO DI UNA PERSONA A PROPRIO FAVORE LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  17. GESTIONE DELLA CONTESTAZIONE:OGNI CONTESTAZIONE IN GARA NON E’ RIVOLTA ALLA PERSONA, MA ALLA FUNZIONE ARBITRALENON E’ MAI UN FATTO PERSONALE LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  18. GESTIONE DELLA CONTESTAZIONE:OGNI CONTESTAZIONE, TRANNE L’AGGRESSIONE, E’ UN MODO “ESTEMPORANEO” PER DIALOGARE…OCCORRONO:- Imperturbabilita’- Distacco- Calma- Attenzione verso la contestazione- Ponderatezza- DecisioneCARISMA

  19. LA SANZIONE DEVE ESSERE:- CONFORME ALLE R.D.G.- RISPETTOSA DELLE PROCEDURE- RISPETTOSA DEL COMPONENTE DELLA SQUADRA SANZIONATO LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  20. METODICHE DEGLI INTERVENTI ARBITRALI- EVITARE I COMIZI- PRONUNCIARE POCHE PAROLE EDUCATAMENTE E CON DISTACCO(“Non mi costringa a prendere provvedimenti più gravi…”“Mi dispiace, ma la devo sanzionare”“Questo è l’ultimo avvertimento”)- VOCE FERMA E NON ADIRATA- GESTUALITA’ CONTROLLATA- SGUARDO SERENO E NON PROLUNGATO- PREDISPORSI PER FAR PROSEGUIRE IL GIOCO LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  21. CONCLUSIONE:-OGNI DECISIONE VA PRESA A NORMA DI REGOLAMENTO- LA SANZIONE NON VA “CERCATA” - NON SI DEVE AVERE IL TIMORE DI APPLICARE UNA SANZIONE LA GESTIONE DELLA DISCIPLINA

  22. LO SPIRITO DELLE REGOLE 21 E 22“I partecipanti devono comportarsi con rispetto e cortesia nello spirito del fair-play, non solo nei confronti degli arbitri, ma anche verso gli altri giudici, gli avversari, i propri compagni e gli spettatori” L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  23. “Amministrare la disciplina significa gestire efficacemente quell’insieme di norme che regolano i comportamenti dei partecipanti alla gara, fornendo anche gli strumenti necessari perPREVENIREe se necessarioREPRIMEREdisciplinarmente eventuali condotte scorrette” L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  24. L’arbitro deve prendere continuamente decisioni non sempre facili, ma responsabilmente, però senza lasciarsi andare ad interpretazioni personali.L’arbitro deve tenere nella dovuta considerazione le tensioni, che gravano sulla gara dovute all’agonismo.Tali tensioni però non debbono avere la forza di condizionare le sue decisioni. L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  25. LIEVE CONDOTTA SCORRETTA (L.C.S.)-E’ una infrazione non grave, IN ASSENZA di comportamenti maleducati o offensivi- A seguito di una L.C.S. il PRIMO ARBITRO interviene con un AVVERTIMENTO: il fine è esclusivamente PREVENTIVO- Non vi è nessuna conseguenza immediata- L’AVVERTIMENTO per L.C.S. è uno strumento essenziale in possesso del 1° arbitro per prevenire condotte scorrette più gravi- Gli arbitri devono farne un uso intelligente, per una efficace gestione psicologica in presenza di infrazioni di limitata gravità L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  26. LIEVE CONDOTTA SCORRETTA (L.C.S.)- PREVENZIONE- CONDOTTE SCORRETTE E SANZIONI- LE PROCEDURE- COMPITI DEL 2° ARBITRO- PROBLEMI PIU’ FREQUENTI DI APPLICAZIONE L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  27. LIEVE CONDOTTA SCORRETTA – PROCEDUREL.C.S.  AVVERTIMENTO1. verbale tramite il K. in gioco2. con un gesto, che sia visto anche dal K. in giocoL.C.S. ULTIMO AVVERTIMENTO VERBALE1. solo verbale tramite il K. in gioco- Solo il 1° ARBITRO è autorizzato ad avvertire per L.C.S.- La procedura vale per tutti i componenti della squadra- Non vi è alcuna conseguenza- Non va registrata sul referto L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  28. LIEVE CONDOTTA SCORRETTA – PROCEDUREPRIMA L.C.S.SECONDA L.C.STERZA L.C.S.QUARTA L.C.S.QUINTA L.C.S.…UNA QUALUNQUE DI QUESTE PUO’ ESSERE SANZIONATA CONL’ULTIMO AVVERTIMENTO VERBALELa decisione su quando notificare l’ULTIMO AVVERTIMENTO VERBALE è ad esclusiva discrezione del 1° ARBITRO L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  29. DALLA L.C.S. ALLA CONDOTTA SCORRETTAUNA VOLTA CHE TERMINA LA FASE“PREVENTIVA” E SI PASSA A QUELLA“SANZIONATORIA” (PENALIZZAZIONE)QUALSIASI ALTRA L.C.S.AUTOMATICAMENTE FA PROGREDIRE LASCALA DELLE SANZIONI L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  30. CONDOTTE SCORRETTE E SANZIONICONDOTTA MALEDUCATAPENALIZZAZIONECARTELLINOCONSEGUENZEPerdita dello SCAMBIO L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  31. CONDOTTE SCORRETTE E SANZIONICONDOTTA OFFENSIVAESPULSIONECARTELLINOCONSEGUENZEAbbandonare l’area di controllo fino al termine del set L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  32. CONDOTTE SCORRETTE E SANZIONICONDOTTA AGGRESSIVAO COMPORTAMENTO MINACCIOSOSQUALIFICACARTELLINOCONSEGUENZEAbbandonare definitivamente l’area di controllo L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  33. SCALA DELLE SANZIONI PER RECIDIVACONDOTTA MALEDUCATA PRIMA PENALIZZAZIONE SECONDA ESPULSIONE TERZA SQUALIFICACONDOTTA OFFENSIVAPRIMA ESPULSIONESECONDA SQUALIFICACONDOTTA MINACCIOSA E AGGRESSIVAPRIMA SQUALIFICA L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  34. PROGRESSIONE SCALA DELLE SANZIONIPENALIZZAZIONEESPULSIONESQUALIFICA L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  35. PROCEDURECONDOTTA SCORRETTA DA PARTE DI UN GIOCATORE IN CAMPOCONDOTTA SCORRETTA DA PARTE DI UN COMPONENTE DELLA PANCHINAO IN ZONA DI RISCALDAMENTOCONDOTTA SCORRETTA DURANTE UNO SCAMBIORECIDIVA DI CONDOTTA MALEDUCATACONDOTTA SCORRETTA PRIMA DELLA GARACONDOTTA SCORRETTA TRA I SETCONDOTTA SCORRETTA ALLA FINE DELLA GARA L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  36. COMPITI DEL SECONDO ARBITROCONTROLLO DEI PARTECIPANTI IN PANCHINA O IN ZONA DI RISCALDAMENTOAZONE PREVENTIVA NEI LORO CONFRONTI, SENZA IL POTERE DI EFFETTUARE RICHIAMI UFFICIALISEGNALAZIONE DI CONDOTTE SCORRETTE DEI GIOCATORI IN CAMPO QUANDO PALESEMENTE NON NOTATE DAL PRIMO ARBITRO (COME VA COMUNICATA AL 1° ARBITRO?)VERIFICA DELLA CORRETTA ANNOTAZIONE, DA PARTE SEL SEGNAPUNTI, DEI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI A REFERTO L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  37. PROBLEMI DI APPLICAZIONEL.C.S. POCA CHIAREZZA NELL’EFFETTUARE IL RICHIAMO VERBALE, IN PARTICOLARE SE SI TRATTA DELL’ULTIMOAZIONE PREVENTIVA POCO EFFICACE O NON EFFETTUATA: FASE NELLA QUALE SI ASSISTE A DISCUSSIONI TRA ARBITRI E GIOCATORI, SENZA RICHIAMIQUESTI COLLOQUI SI CONCLUDONO SPESSO IN MODO “CAMERATESCO” CON STRETTE DI MANO, PACCHE SULLE SPALLE, ECC.SPIEGAZIONI E COLLOQUIO FRA 1° ARBITRO E GIOCATORI CHE NON SONO IL CAPITANO IN GIOCOSPIEGAZIONI E COLLOQUI TRA IL 2° ARBITRO E GIOCATORI O ALLENATORESPESSO IL SECONDO SPIEGA DI SUA INIZIATIVA IL FALLO SANZIONATO L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  38. PROBLEMI DI APPLICAZIONESCARSA AZIONE “PROTETTIVA” DEL 1° ARBITRO NEI CONFRONTI DEL 2° ARBITRO SOTTOPOSTO A CONTESTAZIONIMANCATA COMUNICAZIONE AL 1° ARBITRO DI CONDOTTE SCORRETTE RILEVATE DAL 2° ARBITRO (CHE TALVOLTA SEMBRA LUI RICHIAMARE)CONTROLLO DELLA ZONA DI RISCALDAMENTO: TALVOLTA SCARSO, TALVOLTA PEDANTE CON INTERVENTI NON NECESSARISCARSO CONTROLLO DELLA POSIZIONE FUORI CAMPO DEL LIBERO O DEL TITOLARE SOSTITUITO, A VOLTE IN PIEDI VICINO ALLA PANCHINA O ALL’ALLENATOREDIFFICOLTA’ NEL RAPPORTO CON L’ALLENATORE, A CUI SPESSO SI PERMETTE DI ENTRARE NEL PROLUNGAMENTO DELLA ZONA DI SOSTITUZIONE L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  39. PROBLEMI DI APPLICAZIONESCARSA CONOSCENZA DELLA REGOLA: VI SONO STATI CASI, ANCHE IN CAMPIONATI NAZIONALI, DI ASSEGNAZIONE DI DUE PUNTI PER ALTRETTANTE PENALIZZAZIONI AD UNA SQUADRA NELLA STESSA AZIONE DI GIOCOERRATA APPLICAZIONE DELLE PROCEDURA DI APPLICAZIONE DELLE SANZIONISCARSA CONOSCENZA DELLA REGOLA: PROVVEDIMENTI INADEGUATI PER LA CONDOTTA SCORRETTA AVVENUTA: UN CASO SU TUTTI LA PENALIZZAZIONE O LA SQUALIFICA PER CONDOTTE OFFENSIVE L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

  40. RIFLESSIONE FINALEIN GENERALE SI PUO’ CONCLUDERE CHE SOPRATTUTTO A LIVELLI PIU’ BASSI C’E’ UNA CERTA TENDENZA AL LASSISMO: “PARLIAMONE” (CON TUTTI SOPRATTUTTO CON L’ALLENATORE), “SIAMO TUTTI AMICI”, TRAVISANDO DEL TUTTO IL MESSAGGIO SULL’AVVERTIMENTO VERBALE CHE NEI FATTI SPESSO NON VIENE DATO, MA SI TENDE A DISCUTERE, A SPIEGARE, A FARSI CAPIRE AD OGNI COSTO, CON RISULTATI SPESSO CONTROPRODUCENTI.DALL’ALTRO LATO PROPRIO PER QUESTA RARITA’ DI INTERVENTI DISCIPLINARI NON SI HA LA SENSIBILITA’ NEL GRADUARE L’APPLICAZIONE DELLE SANZIONI: LA MANCATA ABITUDINE A DARE DELLE SANZIONI FA SI CHE L’ARBITRO SI FACCIA TRASCINARE DALLA PROPRIA CREATIVITA’ O MEGLIO DALLA PROPRIA IMPULSIVITA’ NEL SANZIONARE, AVENDO DIMENTICATO QUANTO PREVEDONO LE REGOLE: LA CONSEGUENZA SONO INTERVENTI FUORI LUOGO, TROPPO PESANTI. L’AMMINISTRAZIONE NORMATIVA DELLA DISCIPLINA

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