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Verso la rendicontazione sociale nella scuola

Verso la rendicontazione sociale nella scuola. Franco De Anna Terni – secondo incontro. Il rapporto complesso tra valutazione e miglioramento. Si valuta per decidere. Gli ambiti di decisione di una organizzazione. Mantenimento dei livelli di qualità raggiunti

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Verso la rendicontazione sociale nella scuola

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Presentation Transcript


  1. Verso la rendicontazione sociale nella scuola Franco De Anna Terni – secondo incontro

  2. Il rapporto complesso tra valutazione e miglioramento Si valuta per decidere Gli ambiti di decisione di una organizzazione Mantenimento dei livelli di qualità raggiunti Innovazione di processo e prodotto ricerca e sviluppo Progetto/i di miglioramento valutazione Per decidere autovalutazione Il protocollo SNV N.B. la valutazione investe comunque la complessità di una organizzazione e si misura con la sua specifica «cultura organizzativa» (significati, linguaggi, valori, ruoli condivisi nel collettivo). L’accordo sulla «ricerca delle cause» In condizioni di risorse limitate non è detto che il miglioramento sia percepito come la decisione prioritaria. E’ necessario affrontare il rapporto valutazione miglioramento superando ogni tentazione meccanicistica riduzionistica e investendo il complesso dell’organizzazione

  3. La struttura del RAV

  4. Individuazione delle priorità del miglioramento

  5. Accountability, social accountability, Bilancio Sociale(Rendicontazione, Rendicontazione sociale, Bilancio Sociale) Accountability/Rendicontazione Il termine anglosassone ha semantica orientata su «responsabilità» rispetto • al risultato raggiunto sulla base di proprie capacità, abilità, impegni assunti, etiche condivise • ai portatori di interessi/diritti/aspettative L’accento è spostato dalle attività, procedure, ai risultati e dunque agli obiettivi pre-dichiarati Collaterali a questi significati sono i concetti di • Trasparenza: informazioni su risorse, processi decisionali, bilanci • Compliance (conformità): rispetto delle regole/norme, legittimità ma anche etica

  6. Social Accountability/Rendicontazione sociale • La Social Accountability rappresenta un modello standard di accountability per l’impresa, definito internazionalmente (SA8000) in riferimento a • Diritti (umani, civili, sociali) • Diritti dei lavoratori • Tutela dello sfruttamento dei minori • Sicurezza, Salute, Ambiente Dal mondo dell’impresa la «filosofia» della Social Accountability si è estesa ai servizi pubblici e alle pubbliche amministrazioni

  7. Rendicontazione Sociale nella Pubblica Amministrazione Gli strumenti «codificati» nella ricerca internazionale ( e le traduzioni nazionali) hanno sempre una componente di «volontarietà autonoma» della singola organizzazione, nell’aderire alla adozione di quei protocolli. Nella Pubblica Amministrazione invece ci sono sempre due interlocutori il cui «peso» è determinato dai livelli di «autonomia»: l’ente«superiore» di appartenenza (p.es. il MIUR) e il cittadino che fruisce del «prodotto finale» come risposta ad un proprio diritto (p.es. il diritto all’istruzione), singolarmente e come «collettività» Nel nostro caso la rendicontazione sociale assume carattere «obbligatorio» e dunque la dialettica tra «filosofia della rendicontazione sociale» e «strumento per la rendicontazione» induce a specifiche riflessioni. ATTENZIONE: APERTURA PIATTAFORMA MIUR PER LA RENDICONTAZIONE ANNUNCIATA A MAGGIO 2019

  8. BILANCIO SOCIALE Il Bilancio Sociale è il report della Social Accountability (CSR Corporate Social Responsability) per il quale vi sono standard internazionali (non obbligatori CEPAA CouncilEconomicalProritiesAccreditation Agency) e che traduce la «filosofia» della Rendicontazione Sociale Il Bilancio Sociale è dunque un documento che si offre come base per il confronto con gli interlocutori «sociali» (interessi, diritti, comunità locale) attraverso il quale essi partecipano dei risultati dell’organizzazione e come un momento ne circuito della programmazione e riprogrammazione.Le «parole chiave» sono: comunicazione, significanza, appropriatezza, registro comunicativo che favorisce la comprensione. La redazione del Bilancio Sociale è una scelta autonoma e volontaria.

  9. Una nuova fase nella scuola: il consolidamento del Sistema Nazionale di Valutazione – elementi di novità fondamentali • L’avviamento e il progressivo consolidarsi del SNV hanno costituito nuovi «nuclei» generatori di dati, informazioni, indicatori, comparazioni • Il RAV con il suo «modello» di organizzazione di dati e informazioni che descrivono l’operatività della scuola attraverso quattro aree di «esiti», e sette aree di «processi», in base ai quali si formulano le valutazioni • Le rilevazioni nazionali dei livelli di apprendimento che forniscono dati «standardizzati» che assumono forte valore di indicatori e comparazioni sugli «esiti» dell’apprendimento • Il Piano di Miglioramento identificato incrociando Esiti e Processi e attraverso un «modello» (PDCA) formalizzato • Il Piano dell’Offerta Formativa che, triennalizzato, si configura come un vero e proprio «impegno programmatico» della scuola, connesso con gli aggregati informativi precedenti • La disponibilità e apertura degli accessi a tali dati attraverso la rete (pubblicità e trasparenza) sia a livello di siti nazionali dedicati (vedi «scuole in chiaro») sia nella omogeneizzazione dei siti web delle scuole (struttura, permeabilità, interattività) • L’avvio con la chiusura del 2019 di un modello nazionale e obbligatorio di «rendicontazione sociale» attraverso una piattaforma nazionale on line Si tratta di una vera e propria «radiografia pubblica» della singola scuola

  10. ARMONIZZARE LA TEMPISTICA – LA SCADENZA DEL 2019 e UN NUOVO CICLO TRIENNALE.

  11. I RIFERIMENTI PER LA RENDICONTAZIONE • ATTO DI INDIRIZZO PTOF • PTOF • I DOCUMENTI DEL SNV • RAV • PDM • ESITI VALUTAZIONE ESTERNA • OBIETTIVI FORMATIVI ELENCATI NELLA LEGGE 107/75 (E/O SCELTI DELLA SINGOLA SCUOLA)

  12. GLI OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI DELLA LEGGE 107/2015 N.B. Saranno precaricati sulla piattaforma Ma alcuni di essi in qualche caso sono già integrati nel PDM

  13. LA DOCUMENTAZIONE PUBBLICA SUL PTOF: LO STATO DELL’ARTE IL LIMITI DI CONFRONTABILITÀ CHE HANNO DETERMINATO LA PREDISPOSIZIONE DI UN «INDICE COMUNE» PER LA REDAZIONE DEL PTOF

  14. UNA IPOTESI DI «INDICE COMUNE» PER IL PTOF 2019-2022

  15. IL/I PIANI DI MIGLIORAMENTO

  16. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO DALLA SEZIONE 5 DEL RAV

  17. Il «modello» di Piano di Miglioramento proposto da INDIRE PDCA (DEMING)

  18. PROBLEM SOLVING(JURAN)

  19. I CARATTERI DIFFUSI DEI «PIANI» DI MIGLIORAMENTO L’interpretazione «estesa» del Piano di Miglioramento rende la rendicontazione dei risultati di estrema complessità. Occorre impegnarsi per «migliorare il miglioramento»

  20. COSA PORTARE NELLA RENDICONTAZIONE 2019? Le sconnessioni temporali verificatesi in primo impianto del SNV andranno superate con la periodizzazione 2019-22. Nella Rendicontazione 2019 le scuole dovranno curare e selezionare le informazioni e i dati disponibili del periodo precedente (16/17, 17/18, 18/19)

  21. Le fonti dei dati da inserire nella piattaforma rendicontazione

  22. Il «menu» della piattaforma di rendicontazione

  23. LA «PAGINA» DELLA PIATTAFORMA RENDICONTAZIONE: CONTESTO

  24. LA PAGINA DEI RISULTATI N.B. MENU A TENDINA

  25. LA PAGINA DEI RISULTATI: ESEMPI

  26. LA PAGINA DEI RISULTATI: ESEMPI ALLEGARE DOCUMENTAZIONE GLI INDICATORI SONO QUELLI DEL RAV

  27. ESEMPIO: GLI INDICATORI «NAVIGABILI» PER GLI «ESITI SCOLASTICI» (ESEMPIO PRECEDENTE)

  28. ESEMPIO: GLI INDICATORI PER GLI «ESITI SCRUTINI» • (ESEMPIO PRECEDENTE)

  29. DOCUMENTARE I RISULTATI RAGGIUNTI: «ALLEGARE L’EVIDENZA» LA SCUOLA DEVE PROVVEDERE PRIORITARIAMENTE A RACCOGLIERE E SELEZIONATRE LA DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLE ATTIVITÀ REALIZZATE ED AI RISULTATI RAGGIUNTI OGGETTO DELLA RENDICONTAZIONE. LA DOCUMENTAZIONE VA CARICATA NELLA PIATTAFORMA

  30. LA RENDICONTAZIONE DEI RISULTATI LEGATI ALLA PROGETTUALITÀ DELLA SCUOLA SONO PRECARICATI GLI OBIETTIVI ELENCATI NELLA LEGGE 107, LA CUI DESCRIZIONE È VINCOLATA E IMMODIFICABILE. LA SCUOLA PUÒ AGGIUNGERE PROPRI PROGETTI.

  31. RENDICONTAZIONE PROGETTI FORMATIVI: SCHEDA DI COMPILAZIONE Nel caso di un obiettivo precaricato il testo è immodificabile. L’obiettivo scelto dalla scuola deve essere esplicitato. I campi «attività» e «risultati» sono obbligatori. L’allegato è facoltativo.

  32. IN CONCLUSIONE INDICARE CON PROPRIO ELABORATO LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO AVVERTENZA: si tenga conto che tale rendicontazione chiude il 2019 e che comunque la scuola ha già elaborato, almeno in parte, elementi strategici per periodo successivo. Dunque verificare coerenza e «limiti» di un documento previsionale.

  33. LA RENDICONTAZIONE SARÀ DOCUMENTO PUBBLICO SCARICABILE DAL SITO «SCUOLA IN CHIARO» MASSIMA ATTENZIONE E CURA NELLA COMPILAZIONE DELLA PIATTAFORMA, RELATIVAMENTE ALLA SIGNIFICATIVITÀ, APPROPRIATEZZA, CONFORMITÀ E VERIDICITÀ DEI DATI IMMESSI.

  34. La piattaforma nazionale e il carattere sociale della rendicontazione • Oggetto fondamentale della piattaforma è «accountability»: alla scuola viene richiesto di dare conto dei risultati raggiunti nella sua operatività • La condizione di «trasparenza» è assicurata dalla «pubblicità on line» dello strumento, ma condizionata dalla «significanza» delle informazioni pre-viste nel modello (esaustività degli schemi predefiniti rispetto a flessibilità e possibilità di specifici contributi) • La condizione della «compliance» (conformità) è declinata in termini «normativi e di legittimità» ma lo strumento non implica automaticamente la «conformità» alla domanda sociale che deve essere coinvolta nella stessa progettazione e nell’espressione del giudizio: dimensione sociale della rendicontazione.

  35. Dalla rendicontazione al Bilancio Sociale • Nella piattaforma nazionale sarà disponibile uno spazio opzionale per caricare il Bilancio sociale della scuola, qualora questa abbia già sperimentato la sua redazione (vedi esperienza AU.MI.RE) • Il Bilancio Sociale come «report» della «rendicontazione sociale» e suo «compimento» rimane uno strumento opzionale, ma necessario al pieno coinvolgimento della comunità locale e dei suoi diritti/interessi e sviluppo del «capitale sociale» cui la scuola può/deve dare contributo • La scelta di completare la Rendicontazione con il Bilancio Sociale è autonoma e richiede sia di ottemperare ai criteri di trasparenza e compliance più generali citati inizialmente, sia di selezionare responsabilmente dati, indicatori, processi, progetti e obiettivi che la scuola ritiene fondamentali per la «comunicazione significativa» con i suoi interlocutori • Il Bilancio Sociale così interpretato è dunque uno strumento di democrazia partecipativa che coinvolge nelle scelte pubbliche strategiche il «cittadino informato»

  36. Rendicontazione Sociale e Bilancio Sociale • La Rendicontazione Sociale è una «filosofia» • L’idea di fondo: nella società della produzione e del consumo di massa, dello sviluppo del welfare e del sistema dei servizi pubblici, della complessificazione delle organizzazioni, è necessario elaborare sistemi di rendicontazione e scambio informativo tra chi produce e chi consuma, tra chi organizza servizi e chi ne fruisce, che superino i limiti della dimensione «codificata» del «bilancio economico», e declinino la dimensione sociale. • Il Bilancio Sociale è uno «strumento» per interpretare tale «filosofia» • La ricerca internazionale ha messo a punto diversi modelli (non uno standard) che si adattano alle diverse «produzioni» (valori economici, servizi, valori immateriali…) ed ai caratteri dei diversi produttori (imprese, soggetti pubblici, terzo settore…).In Italia ci si può riferire al Gruppo per il Bilancio Sociale (GBS) che ha elaborato diversi modelli. (vedi sito http://www.bilanciosociale.it/documenti.html e il documento «Dal POF al “Bilancio Sociale”: un orizzonte da esplorare per la scuola dell’autonomia»)

  37. La rendicontazione sociale: una storia • Una lunga storia: • dalle esigenze di considerare l’impresa come sottoinsieme sociale che dia conto non solo delle risorse economiche prodotte, ma anche dei rapporti sociali interni (diritti ) e del rapporto con l’ambiente (risorse naturali consumate e metabolismo ambientale) – al culmine del modello fordista della grande impresa. • Alle esigenze di colmare la distanza e l’incomunicabilità tra Amministrazione Pubblica e sue regole separate di funzionamento e diritti sociali e di cittadinanza nella fruizione dei servizi pubblici prodotti con le risorse della fiscalità collettiva – «crisi fiscale dello Stato» e riflessi sul welfare distribuito • Alle esigenze di superare la frammentazione degli interessi, dei bisogni e delle attese sociali • La «filosofia» • Il soggetto (impresa, ente pubblico..) che detiene la padronanza dell’offerta (risorse economiche, umane, sviluppo organizzativo, scelte strategiche, prodotti offerti) colma l’asimmetria informativa con la domanda (di prodotti e di servizi), connettendo esplicitamente nella sua comunicazione mission, scelte strategiche e gestionali, contesto operativo e risultati, con le attese e/o con i diritti (nel caso di servizi pubblici) dei «portatori di interesse» (o portatori di diritti) • Lo «strumento» • Il Bilancio Sociale è uno strumento di rendicontazione che supera quella meramente economica e che investe l’insieme delle risorse complessivamente mobilitate nel processo di valorizzazione e i risultati conseguiti in termini di «capitale sociale» prodotto. Il BS diventa in tal modo uno strumento di programmazione dell’offerta che coinvolge la stessa domanda N.B. Non vi è un modello «codificato» di Bilancio Sociale, anche se, a livello internazionale, vi sono modelli standard cui viene riconosciuta una certificazione. Non c’è obbligo di legge tranne che per le fondazioni. Nella scuola rappresenta il passo conclusivo previsto della costruzione del Sistema Nazionale di Valutazione

  38. Il significato della rendicontazione sociale nella fase storica di partenza • La problematica della rendicontazione sociale e del Bilancio Sociale nasce • Nella fase culminante dello sviluppo della grande fabbrica fordista (la grande impresa industriale che «impronta» il territorio) • Nel contesto della società stratificata in rapporti di classe semplificati • Come componente del movimento di affermazione dei diritti civili e sociali e della sensibilità della eguaglianza civile e dell’ecologia • Come esigenza di colmare le asimmetrie informative tra produttori e i consumatori-cittadini • Si estende, più tardi, alla Pubblica Amministrazione con le medesime motivazioni e come possibile colmatura della distanza tra l’esercizio dei diritti politici e la fruizione dei servizi del welfare, in particolare dei servizi «territorializzati» • Si propone di • Raccogliere e integrare informazioni che non sono comprese nella normale rendicontazione economica delle imprese e/o della attività della PA nella produzione di servizi del welfare • Rendere disponibili tali informazioni con uno strumento (il Bilancio Sociale) redatto tenendo conto di un bacino di «portatori di interessi» che si allarga progressivamente a «portatori di diritti» • Rendere periodica la sintesi di tali informazioni in un formato ed in un registro che ne migliori costantemente la significatività, la pertinenza e la interazione comunicativa • Coinvolgere gli interlocutori nelle scelte di programmazione strategica della organizzazione produttiva stessa

  39. La “filosofia” originaria: produzione, mercato e bene comune • Per Adam Smith il mercato “funziona” nella regolazione dei rapporti economici (la cosiddetta “mano invisibile”) a condizione che a monte di esso operino i “sentimenti comuni” della collettività. (Smith insegnava, non a caso, filosofia morale). • Stiglizt, Akerloff, Spence vinsero il Premio Nobel per l’economia (2001), per i loro studi sulle “asimmetrie informative” sul mercato. Il rapporto domanda-offerta può assumere valore di regolazione del “bene comune” se vi è simmetria informativa tra esse. Ma il “produttore” detiene “fisiologicamente” una padronanza di informazioni sui costi e sulla loro combinazione nei prodotti offerti, che è sottratta al “consumatore” che domanda. Akerloff sostenne che in assenza di tale simmetria «vincono i bidoni» non la qualità. • L’impegno alla rendicontazione sociale è innanzi tutto il riequilibrio di tale asimmetria, si esprime come “qualificazione” della domanda e come impegno dell’offerta in tale direzione. • Colmare tale asimmetria è essenziale soprattutto in un mercato che scambia beni che vanno al di là dei consumi essenziali e vitali, e che fa del “consumo” una molla sostanziale di sviluppo economico complessivo. Il livello di consapevolezza e informazione della domanda non è “contro” il mercato, ma per far funzionare correttamente il mercato.

  40. Rendicontare nel settore pubblico per superare: • Deficit di trasparenza dell’azione e dei risultati delle amministrazioni che non consente ai cittadini di valutarne le prestazioni rispetto alla missione fondamentale • Deficit di esplicitazione delle finalità della propria azione, delle politiche e delle strategie, spesso occultate nella genericità dei “programmi politici” tesi semplicemente a sollecitare il consenso • Deficit di misurazione dei risultati, in generale limitata più alla rilevazione contabile che non alla valutazione delle politiche realizzate e dei loro effetti sociali. • Rapporto circolare, chiuso e «funzionale» tra Amministrazione e decisore politico. Solo quest’ultimo ha un processo di «rendicontazione» verso gli elettori, ma a periodicità medio lunghe. Il primo ha con il secondo un rapporto con dialettica complessa di «servo-padrone» • Deficit di legittimazione e di fiducia da parte dei cittadini e delle imprese verso le amministrazioni pubbliche spesso genericamente accomunate nella categoria dell’inefficienza (un «tratto» specifico italiano)

  41. L’impegno alla Rendicontazione Sociale nella Pubblica Amministrazione italiana • La sua declinazione nella Pubblica Amministrazione: • «Il Bilancio Sociale è un processo con cui l’Amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impegno di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere, formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato» • (direttiva Funzione Pubblica 2006)

  42. Il significato della rendicontazione sociale nella attuale fase storica • Destrutturazione della grande fabbrica fordista e del suo rapporto con il territorio (mondializzazione del mercato) • Complessificazione della stratificazione sociale e delle rappresentazioni di interessi e valori • Segmentazione scissa, anche nello stesso soggetto, degli interessi e della domanda sociale: cittadino, lavoratore, consumatore, risparmiatore sono rappresentazioni incoerenti tra loro (finanziarizzazione/produzione; ecologia/occupazione; diritti politici/interessi materiali…) • Grande disponibilità di informazioni veicolate dalla comunicazione digitale e disintermediazione: l’accesso generalizzato all’informazione cortocircuita la fase dell’analisi, dello scambio di approfondimenti, della mediazione decisionale, riducendola alla dimensione binaria del «like» • Appannamento dei significati della rappresentanza politica degli interessi e delle attese • Crescita della esigenza della «democrazia partecipativa»

  43. Il senso generale attuale della rendicontazione sociale e del Bilancio Sociale • La forma tradizionale delle democrazia rappresentativa diviene insufficiente ad una rappresentazione unitaria degli interessi. La rendicontazione sociale si riconfigura da opzione di impresa a componente di forme nuove di democrazia partecipata. Si estende dunque prioritariamente al settore pubblico.

  44. La Piattaforma nazionale e il Bilancio Sociale • Rendicontazione nazionale • È rivolta al «sistema» • La sua pubblicità è interrogabile on line • La «conformità» è riferita alla «normativa» • Le comparazioni sono orientate a «colmare le differenze» • È diretta a dare conto dell’offerta prodotta • È la fase terminale della programmazione • È orientata a superare i punti di debolezza • Bilancio Sociale • È rivolto agli interlocutori sociali • La sua pubblicità interroga gli interlocutori • La «conformità» è riferita alla domanda sociale • Le comparazioni sono orientate a valorizzare l’identità specifica • È diretto a interpretare il rapporto tra offerta prodotta e domanda • Sollecita il circuito della riprogrammazione • È orientato a valorizzare le migliori performances N.B. i due «elenchi» non rappresentano «valori alternativi» ma «rafforzamenti semantici» specifici della differenza tra Accountability e Bilancio Sociale

  45. Potenziamento della comunicazione sociale Le “correzioni” indotte dalla rendicontazione sociale • Implica la ricostruzione di una “catena di senso” tra le dichiarazioni di mission e strategie, la progettazione offerta e l’uso delle risorse economiche • Implica l’interlocuzione sociale in fase di programmazione e in fase di apprezzamento dei risultati • Implica una rendicontazione economica diretta a presentare il “valore distribuito” dall’attività della scuola su “tutti” gli interlocutori sociali. • Allarga l’interlocuzione (e dunque “legittima”la scuola) in termini di multistakeholders: sia in termini di output (ciò che la scuola produce verso i cittadini) sia in termini di input (come la scuola e le sue strutture possono essere utilizzate per le attività dei cittadini in termini di istruzione e formazione, attività culturali, sociali, sportive ecc… e cosa da essi riceve)

  46. L’impegno nel Bilancio Sociale per… • Affermare, sviluppare, consolidare la identità e la cultura organizzativa specifica della scuola • Valorizzare i risultati migliori della propria operatività • Interrogare in modo organizzato la domanda sociale di istruzione del contesto di riferimento • Coinvolgere gli interlocutori sociali nella programmazione e riprogrammazione dei servizi che rispondono al loro diritto all’istruzione • Integrare la scuola nel sistema dei servizi e delle iniziative culturali e formative del territorio • Promuovere la partecipazione e il consenso informato dei cittadini • Promuovere anche attraverso la scuola lo sviluppo di esperienze di democrazia partecipativa

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