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Corso di Scrittura (non ) creativa. Cosa non è questo corso?. Un corso di recupero Un corso completo sulla scrittura argomentata. A cosa serve questo corso?. Riconoscere la struttura dei testi Organizzare il proprio pensiero in modo argomentato. Programma del corso.
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Cosa non è questo corso? • Un corso di recupero • Un corso completo sulla scrittura argomentata
A cosa serve questo corso? • Riconoscere la struttura dei testi • Organizzare il proprio pensiero in modo argomentato
<<Chi parla male, pensa male, e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!>>
Esporre il proprio punto di vista in modo persuasivo, come se si stesse parlando ad una persona che vogliamo portare dalla nostra parte. • Per fare questo dobbiamo esporre nel modo migliore le nostre ragioni, in modo che diventino “buone ragioni” e persuadano l’interlocutore.
Significato etico dell’argomentare • Lo scopo non è avere ragione, ma riuscire ad ottenerla. • È l’arte del dialogo, della discussione per ottenere il consenso, accettando il dissenso. • Per questo argomentare è riflettere, confrontare le idee, accettare il dialogo e la pluralità delle opinioni. • Ci aiuta a difenderci da chi ci inganna, a giudicare le persone da quello che dicono prima di come appaiono. • Addurre ragioni spinge alla consapevolezza e alla libertà di scelta. • Chi parla male, pensa male (Palombella rossa, 1989): usare le parole in modo appropriato aiuta a pensare prima ancora che a esprimersi.
“Etica” dell’argomentazione… • <<…il potere democratico è ancora nelle mani di chi ascolta i politici, gli intellettuali, i manipolatori dell’opinione pubblica. Quanto più si impara a valutarne gli argomenti e a conoscere la fragilità e insieme l’imprescindibilità della verità, tanto più si indebolisce il veleno che infetta la comunicazione pubblica. Il solco è dunque ancora quello tracciato dall’antico precetto di ispirazione socratica: “insegnate ai cittadini ad argomentare bene, a seguire la dialettica dei concetti, e prevarranno i migliori”>> • Franca D’Agostini (Verità avvelenata)
Testo argomentativo: cos’è? • Ogni volta che esprimiamo un’opinione sostenendola con una o più ragioni, sviluppiamo un’argomentazione • L’idea sostenuta (il proprio punto di vista) si chiama tesi • Sostenere una tesi significa renderla vera e credibile con una serie di argomenti e di prove, in modo che risulti convincente
Le parole dell’argomentazione • Tesi • Antitesi • Argomento • Scaletta • Inferenza • Fallacia
Testo argomentativo: come? • Introduzione • Tesi o idea centrale • Argomenti a sostegno della tesi • Confutazione delle tesi contrarie • Conclusioni
ESERCIZIO 1 (sostenere tesi oralmente, 3min a testa) Antitesi:meglio la settimana lunga (fino sabato) e i pomeriggi liberi • Pomeriggi liberi • Più tempo per studiare durante la settimana • Eccessivo “stacco” fra venerdì e lunedì • Giornate con 7 ore di lezione troppo faticose (calo del livello di attenzione) • Possibilità di svolgere attività sportive/musicali extrascolastiche • Meglio gestire i compiti a casa che restare a scuola • Possibilità di viaggiare nel weekend • Spazio per rielaborare quanto appreso in settimana • Lo “stacco” ven-lun consente di riposare • Si dorme di più • Più tempo per stare in famiglia (in settimana i genitori/fratelli lavorano) • Meno compiti a casa Tesi:a scuola è preferibile la settimana corta (fino venerdì) con due rientri pomeridiani
Testo argomentativo: come? • Il discorso è normalmente in terza persona (ma anche la prima può essere utilizzata!) • È articolato in paragrafi (ogni paragrafo corrisponde a un argomento della scaletta) • Le frasi sono collegate con connettivi (poiché, quindi, sebbene …) • La subordinazione è da preferire alla coordinazione (evita frasi lunghe e complesse!) • È preferibile utilizzare il presente indicativo • Importanza della punteggiatura
Testo argomentativo: come? • L’introduzione può essere in forma interrogativa, può essere già la tesi, può collegarsi ad un fatto • Prevenire le critiche è una parte importante nella costruzione di un argomento convincente • Nella conclusione si può scegliere di ripetere la tesi oppure di immaginare scenari possibili per il futuro • Evitare di far emergere dichiarazioni nuove nelle conclusioni.
Esempi: “Pettinatevi. Lavori in corso” → testo non coerente (manca un collegamento logico); “Rallentare. Lavori in corso” → testo coerente ma non coeso (c’è un collegamento logico ma non c’è un collegamento linguistico. Potrebbe essere: “rallentare perché ci sono lavori in corso”) Struttura logica dei contenuti sul piano del significato Rispetto delle relazioni tra le parti del testo, collegamento tra le componenti superficiali del testo (parole e frasi) Testo Coerenza Coesione
I connettivi • segnalano le parti in cui si articola il testo • permettono di riconoscere le relazioni tra le componenti dell'argomentazione. • Determinano la coesione del testo • congiunzioni, avverbi, locuzioni… • possono anche mancare • Evitano lo stress cognitivo del lettore!
I connettivi • tesi⇒connettivi conclusivi(quindi, perciò, dunque, in conclusione, concludendo, insomma) • argomenti che sostengono la tesi ⇒connettori di causa e di effetto(dato che, poiché, perché, infatti, perciò…); aggiuntivi(e, anche, inoltre, per di più), temporali (dopo che, successivamente, prima…), di chiarimento (cioè, ossia, vale a dire…), di esempio (per esempio, in concreto…), di analogia o contrasto (come, analogamente, al contrario, diversamente…), • le obiezioni ⇒espressioni concessive(anche se è vero, se è vero che, sebbene, qualcuno potrebbe dire che, pur ammettendo che) • la confutazione di obiezioni ⇒connettori avversativi(ma, bensì, invece, per altro, tuttavia) • Connettori di richiamo (come abbiamo detto…)
Ordine degli argomenti • Occorre alternare in modo equilibrato gli argomenti, seguendo un ordine logico ed efficace. • In ordine di importanza crescente: alla fine gli argomenti più probanti e convincenti (pro: gli ultimi si ricordano di più; contro: inizio noioso) • In ordine di importanza decrescente: all’inizio gli argomenti più probanti e convincenti (pro: inizio coinvolgente; contro: parte finale debole) • Ordine misto: gli argomenti più convincenti iniziano e concludono • Raggruppare gli argomenti secondo l'idea comune che sviluppano (es: aspetto morale, aspetto scientifico, aspetto economico).
Leggi il testo • Formula un titolo adeguato • Individua la struttura del testo • Per ogni elemento della struttura scrivi una breve frase che ne riassuma il contenuto • Il registro linguistico utilizzato è informale-colloquiale; formale–ufficiale; formale–tecnico; formale medio? Esercizio: Individuare la struttura argomentativa di un testo
INTRODUZIONE DEL PROBLEMA (+ESEMPIO) Tra gli interrogativi che spesso i genitori pongono allo psicoterapeuta, molti riguardano il giusto comportamento da tenere per farsi rispettare dai figli adolescenti. Sembra essere questa la maggiore preoccupazione di Marco, 50 anni, direttore commerciale a Bologna e di Isabella, 46 anni, insegnante: «Dopo aver ottenuto le chiavi di casa, nostra figlia Lucia vuole rientrare quando le pare e frequenta compagnie che ci preoccupano. Ma ha solo 16 anni! Siamo o non siamo chiamati ad esercitare la nostra autorità di genitori, dicendo anche dei no?».
TESI (INTERVENTO AUTOREVOLE) CONTRO ANTITESI «Assolutamente sì», risponde Laura Calabresi, psicologa a Milano e presidente dell’Associazione Progetto Psiche. « I “no” sono fondamentali fin da bambini, sono una possibilità di crescita che non si può negare a nessuno. E tuttavia, più che in termini di autorità, è meglio abituarsi a pensare in termini di autorevolezza:
ARGOMENTO 1 PRO TESI (E CONTRO ANTITESI) l’autorità presuppone l’esercizio del puro controllo, l’autorevolezza prevede un tipo di controllo che contempli la possibilità, per l’altro, di agire anche secondo la propria autonomia individuale. E’ il principio del rispetto, non abbastanza diffuso nell’universo di relazioni degli adulti per essere trasmesso con serenità nel rapporto con i figli. Spesso non ci è stato insegnato ad agire rispettando l’altro e quindi ci è naturale ripetere, nel ruolo di genitori, meccanismi psicologici che abbiamo appreso nel ruolo di figli.
ARGOMENTO CONTRO ANTITESI Per questo motivo, ci sono anche genitori repressivi che usano il no come strumento di potere. Perché hanno elaborato solo quello. Ma oggi è forse più frequente incontrare un’altra categoria di genitori autoritari, quelli che di primo acchito non lo sembrano affatto: sono, per esempio, le mamme che sussurrano “mettiti il golfino (perché io ho freddo)” o “esci pure, tanto ormai sono abituata a passare le serate da sola”, quelle che sanno ottenere da un figlio qualunque cosa colpevolizzandolo, senza affrontare mai lo scontro diretto. Adottare queste strategie significa scegliere una modalità coercitiva più sofisticata, più subdola e nascosta, che crea un condizionamento molto pericoloso e difficile da abbattere».
ARGOMENTO 2 PRO TESI + ESEMPIO Detto questo – e non a caso, dato che la riflessione sui nostri figli deve interessare prima di tutto noi stessi – è comunque certo che gli adolescenti per definizione hanno bisogno di limiti. « Li chiedono. Li chiedono a gran voce attraverso i loro comportamenti trasgressivi, la loro ambivalenza, i loro silenzi, le loro malcelate menzogne, il loro alzare la posta in gioco su molte questioni per loro brucianti», precisa Calabresi. « Io mi sarei salvato se mi avessero bloccato da ragazzino, costringendomi anche al carcere minorile. Non facevo che alzare il tiro e i miei genitori mi assecondavano. Non capivano che io chiedevo disperatamente di essere incatenato», dice Roberto, 26 anni, operatore in un call center a Roma, tossicodipendente da 13 anni. Fa venire la pelle d’oca. Oggi sta tentando di mettersele da solo, le catene della guarigione, ma è una strada molto più lunga e faticosa di quella che avrebbe percorso, allacciato anche con la forza a figure affettive capaci di dire di no. Per amore. Un caso estremo, che però dice con chiarezza come la provocazione sia per i ragazzi uno strumento per misurare se stessi, superando il confine del lecito e scoprendo così i limiti propri e altrui. I nostri. Perché sfidarci, chiedendo sempre di più o manifestando atteggiamenti fuori norma, è anche un modo di capire fino a che punto noi siamo in grado di tenerli e contenerli, di fornire il sostegno e la protezione che permetteranno loro di essere uomini e donne saldi sulle proprie gambe. «Rifiutarsi di vestire sempre l’abito del genitore buono, opporre resistenza là dove lo riteniamo necessario significa impegnarsi ad assumere il carico della tensione e del dolore che ne derivano».
CONCLUSIONE CHE RAFFORZA TESI (+FRASE EFFICACE) Ci vuole un’incredibile dose di equilibrio e di maturità, che magari ancora non abbiamo… Vorrà dire che faremo fatica insieme ai nostri figli per imparare quanto un no oggi contenga, in potenza, infiniti sì di domani.
INTRODUZIONE DEL PROBLEMA (+ESEMPIO) Come educare i giovani? E’ giusto comportarsi in modo autoritario? TESI (+INTERVENTO AUTOREVOLE) CONTRO ANTITESI I genitori devono rapportarsi con i figli in modo autorevole ma non autoritario ARGOMENTO 1 PRO TESI (E CONTRO ANTITESI) Educare con autorevolezza significa lasciare anche autonomia ai figli; educare in modo autoritario implica solo controllo ARGOMENTO CONTRO ANTITESI Ci sono genitori che usano il no come strumento di potere o che si impongono suscitando nel figlio un sentimento di colpevolezza. ARGOMENTO 2 PRO TESI + ESEMPIO I giovani hanno bisogno di limiti e manifestano questo bisogno attraverso la provocazione CONCLUSIONE CHE RAFFORZA TESI (+FRASE EFFICACE) Un no oggi contenga, in potenza, infiniti sì di domani.
COME SOTTOLINEARE I CONCETTI PRINCIPALI • climax⇒ parole di significato affine vengono disposte in ordine di intensità crescente • ripetizione⇒ vengono ripetuti più volte parole, gruppi di parole, strutture sintattiche • amplificazione⇒ si insiste su un termine precisandone il significato, descrivendone le caratteristiche, enumerandone i particolari • iperbole⇒ un concetto viene messo in risalto da parole o immagini volutamente esagerate • litote⇒ un concetto viene affermato negandone il contrario