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SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: LE SOLUZIONI. DPR 547/55; DPR 303/56; DLgs 277/9; DLgs 626/94; CRITERI DI PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI PREVENZIONE E PROTEZIONE INTERVENTI TECNICI, ORGANIZZATIVI, PROCEDURALI ED INFORMATIVI – FORMATIVI DPI. TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI.
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SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: LE SOLUZIONI • DPR 547/55; DPR 303/56; DLgs 277/9; DLgs 626/94; • CRITERI DI PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI • PREVENZIONE E PROTEZIONE • INTERVENTI TECNICI, ORGANIZZATIVI, PROCEDURALI ED INFORMATIVI – FORMATIVI • DPI
TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI TITOLO II AMBIENTI, POSTI DI LAVORO E DI PASSAGGIO (art. 8 - 40) TITOLO III NORME GENERALI DI PROTEZIONE ALLE MACCHINE (art. 41 - 83) DPR 547/55 TITOLO IV NORME PARTICOLARI DI PROTEZIONE ALLE MACCHINE (art.84 - 167 ) NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO TITOLO V MEZZI ED APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO (art. 168-232) TITOLO VI IMPIANTI ED APPARECCHI VARI (art. 233-266)
TITOLO VII IMPIANTI, MACCHINE ED APPARECCHI ELETTRICI (art. 267-350) TITOLO VIII MATERIE E PRODOTTI PERICOLOSI O NOCIVI (art.351-373 ) TITOLO IX MANUTENZIONE E RIPARAZIONE (art.374 - 376 ) DPR 547/55 TITOLO X MEZZI PERSONALI DI PROTEZIONE E SOCCORSI DI URGENZA (art. 377 - 388 ) NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO TITOLO XI NORME PENALI (art. 389-392) TITOLO XII DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI (art.393-406 )
TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI (art. 1 - 4) TITOLO II DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE AZIENDE INDUSTRIALI E COMMERCIALI (art. 5 - 48) DPR 303/56 TITOLO III DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE AZIENDE AGRICOLE (art.49 - 57) NORME GENERALI PER L’IGIENE DEL LAVORO TITOLO IV NORME PENALI (art. 58 - 60) TITOLO V DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI (art. 61 - 70)
Approccio con il tema sicurezza antecedente al DLgs 626/94 • obbligo normativo inteso come lista chiusa di disposti legislativi di tipo tecnico • obbligo posto in capo al Datore di Lavoro • responsabilità ridotte e per casi ben definiti per dirigenti e preposti • il dipendente assume un ruolo di soggetto da tutelare • destinatario di lista chiusa di obblighi • non gli vengono attribuiti ruoli attivi o propositivi.
TITOLO I MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI Dir. 89/391 Art. 1-29 TITOLO II LUOGHI DI LAVORO Art. 30-33 Dir. 89/654 TITOLO III D.Lgs. 626/94 USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO Art. 34-39 Dir. 89/655 - 95/63 MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO TITOLO IV USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZ. INDIVID. Dir. 89/656 Art. 40-46 TITOLO V MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI Dir. 90/269 Art.47-49
TITOLO VI USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEO TERMINALI Dir. 391/89 art.50-59 TITOLO VII PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Dir.90/394 - 42/97 art.60-72 D.Lgs. 626/94 TITOLO VII BIS PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI Dir.24/98 art.72bis-72terdecies MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO TITOLO VIII PROTEZIONE DA AGENTI BIOLOGICI Dir.89/679 art.73-88
TITOLO VIIIbis PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Dir.90/394 art.21-22 TITOLO VIII PROTEZIONE DA AGENTI BIOLOGICI Dir.89/679 art.73-88 D.Lgs. 626/94 TITOLO VIIIbis PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE Dir.92/99 art.88bis-88undecies MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO TITOLO IX SANZIONI art.89-94 TITOLO X DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI art. 95-98
TITOLO I : MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI • Art. 1-29 ( recepimento Dir. CEE 391/89) • Capo I - Disposizioni generali • Capo II - Servizio di prevenzione e protezione • Capo III - Prevenzione incendi, evacuazione, pronto soccorso • Capo IV - Sorveglianza sanitaria • Capo V- Consultazione e partecipazione dei lavoratori • Capo VI - Informazione e formazione dei lavoratori • Capo VII - Disposizioni concernenti la pubblica amministrazione • Capo VIII - Statistiche degli infortuni e malattie professionali D.Lgs. 626/94 MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO
D.Lgs. 626/94 Capo I - Art. 3 (Misure generali di tutela) • 1) LE MISURE GENERALI PER LA PROTEZIONE DELLA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI SONO: • VALUTAZIONE DEI RISCHI • ELIMINAZIONE DEI RISCHI O, SE NON POSSIBILE, LORO RIDUZIONE AL MINIMO • RIDUZIONE DI RISCHI ALLA FONTE • PROGRAMMAZIONE DELLA PREVENZIONE INTEGRANDO LE CONDIZIONI TECNICHE ED ORGANIZZATIVE • SOSTITUZIONE DI CIO’ CHE E’ PERICOLOSO CON CIO’ CHE NON LO E’ • RISPETTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI • PRIORITA’ DELLE MISURE DI PROTEZIONE COLLETTIVA RISPETTO A QUELLE DI PROTEZIONE INDIVIDUALE • LIMITAZIONE DEL NUMERO DI ESPOSTI
1) LE MISURE GENERALI PER LA PROTEZIONE DELLA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI SONO: • UTILIZZO LIMITATO DEGLI AG. CHIMICI , BIOLOGICI, FISICI • CONTROLLO SANITARIO DI LAVORATORI • ALLONTANAMENTO DEL LAVORATORE DALL’ESPOSIZIONE PER MOTIVI SANITARI • MISURE IGIENICHE • MISURE DI PROTEZIONE COLLETTIVA ED INDIVIDUALE • MISURE DI EMERGENZA DA ATTUARE IN CASO DI PRONTO SOCCORSO, DI LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE E DI PERICOLO GRAVE ED IMMEDIATO • USO DI SEGNALETICA DI SICUREZZA • REGOLARE MANUTENZIONE DI AMBIENTI, ATTREZZATURE MACHINE ED IMPIANTI • INFORMAZIONE, FORMAZIONE CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI SULLE QUESTIONI CHE RIGUARDANO LA SICUREZZA • ISTRUZIONI ADEGUATE AI LAVORATORI D.Lgs. 626/94 Capo I - Art. 3 (Misure generali di tutela)
IL SISTEMA AZIENDALE DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO VALUTAZIONE DEL RISCHIO INFORMAZIONE FORMAZIONE CONOSCENZA SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ELIMINAZIONE RIDUZIONE DEI RISCHI PROCEDURE DI LAVORO STRUTTURE ORGANIZZATIVE ORGANIZZAZIONE
UNI – settembre 2001 : LINEE GUIDA PER UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL) VALUTAZIONE INIZIALE DELLA SITUAZIONE POLITICA VALUTAZIONE DEI RISCHI • Compiti e responsabilità • Coinvolgimento del personale • Comunicazione, flusso informativo • Documentazione • Gestione operativa RIESAME E MIGLIORAMENTO PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA MONITORAGGIO PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI • Modifica organizzazione del lavoro • Interventi di adeguamento • Informazione, formazione, addestramento • Gestione del flusso informativo • Gestione della documentazione • Procedure ed integrazione con i processi aziendali • Piani di emergenza SENSIBILIZZAZIONE INTEGRAZIONE CON I PROCESSI AZIENDALI (produttività, budget,ecc)
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI • Il DDL valuta i rischi presenti nel luogo di lavoro e redige un documento (DVR) contenente: • Esiti della valutazione e criteri usati • Misure di prevenzione e protezione individuate • Programma degli interventi • E’ uno strumento operativo basato sull’analisi sistematica dei pericoli presenti in azienda e delle loro possibili ricadute sul personale esposto e che consente al DDL di definire i provvedimenti necessari a gestire la sicurezza
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Rischi noti Rischi di scarsa levatura Strumenti di controllo immediatamente disponibili VALUTAZIONE QUALITATIVA Procedimenti complessi Specifiche disposizioni legislative VALUTAZIONE QUANTITATIVA
NECESSITA’ DI STANDARDIZZARE LE MODALITA’ OPERATIVE PER GARANTIRE OMOGENEITA’ E RIPRODUCIBILITA’ PROCEDURE DEFINIRE LIVELLI RISCHIO DEFINIRE PRIORITA’ INTERVENTI
3) CRITERIO UTILIZZATO PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE Il criterio utilizzato per l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione è quello di consentire la riduzione o l’eliminazione (ove possibile) del rischio individuato. Le misure di prevenzione sono preventivamente associate ad un determinato punto di verifica, con la possibilità di ridefinirle a seconda dell’Area o del Reparto in esame. 4) CRITERIO UTILIZZATO PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE Nella scelta di un criterio di base per la programmazione degli interventi si è tenuto conto dell’Ampiezza del Rischio, rappresentata dai valori del parametro R. Obiettivo delle misure programmate è quello di ridurre al minimo valore possibile l’ampiezza del rischio relativo (R). A tale scopo si sono stimati come ottimali le priorità e i tempi di intervento elencati nella tabella sottoriportata. Quando possibile, in particolare in relazione alla immediata disponibilità di dati relativi alle risorse di gestione, la programmazione è condotta tenendo conto dei seguenti fattori: ·disponibilità economiche da riservare alla sicurezza · disponibilità e capacità operative del settore tecnico · pianificazione e durata delle lavorazioni · stima dei costi che ogni misura da adottare richiede.
INTERVENTI PREVENZIONE PROTEZIONE
INTERVENTI TECNICI DI PREVENZIONE DI CONTENIMENTO SEPARAZIONE DELLE PARTI PERICOLOSE (rumore, agenti chimici, radiazioni ionizzanti e non, agenti biologici, macchine, attrezzature) SEPARAZIONE DELL’AREA (rumore, agenti chimici, radiazioni ionizzanti e non, agenti biologici, incendio) LAVORAZIONI A CICLO CHIUSO (agenti chimici, agenti biologici, agenti cancerogeni) LIMITAZIONI D’USO (rumore, agenti chimici, radiazioni ionizzanti e non, agenti biologici) MODIFICA MACCHINE/ IMPIANTI (protezione delle parti pericolose, rumore, agenti chimici, rad. ionizzanti e non, agenti biologici) CATTURA DI INQUINANTI (agenti chimici, agenti biologici) RILEVATORI/ SEGNALATORI (agenti chimici, radiazioni ionizzanti e non, incendio)
Art. 6 DLgs 626/94: obblighi dei progettisti, fabbricanti, fornitori, installatori NUOVE LAVORAZIONI RIPROGETTAZIONE IMPIANTI RIPROGETTAZIONE STRUTTURE SCELTA NUOVE ATTREZZATURE SCELTA NUOVE MACCHINE SCELTA NUOVE SOSTANZE SOSTITUZIONE DI MATERIALI RIORGANIZZAZIONE DEL LAVORO AUTOMAZIONE LAVORAZIONI ESISTENTI INTERVENTI DI MODIFICA DELLE VARIABILI DEL SISTEMA INTERVENTI TECNICI DI PREVENZIONE
INTERVENTI DI PROTEZIONE IMPIANTI ANTINCENDIO ATTREZZATURE DI EMERGENEZA PROGETTAZIONE STRUTTURE IMPIANTI ESTRAZIONE COLLETTIVA SISTEMI DI ESPULSIONE DI INQUINANTI SEPARAZIONE/ COMPARTIMENTAZIONE DI AREE PERICOLOSE SEGNALETICA DI SICUREZZA PROCEDURE DI EMERGENZA
INTERVENTI DI PROTEZIONE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALE PERSONALE MISURE SANITARIE PERIODICHE MISURE SANITARIE DI EMERGENZA
DPR 303/56 • DLgs 277/91 • DLgs 626/ 94 • DLgs 475/92 • NORME UNI - EN DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DLgs 626/94 (TITOLO IV art. 40 - 46) USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE • Definisce DPI qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo • Obbliga all’uso quando il rischio non può essere ridotto tecnicamente • Obbliga all’uso di DPI conformi alle norme stabilite da DLgs 475/92 • Subordina la scelta alla valutazione dei rischi
DLgs 626/94 (TITOLO IV art. 40 - 46) USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE • DDL responsabile di: • condizioni d’uso (durata) • efficienza del DPI (manutenzione, sostituzione) • informazione sull’uso • formazione (DPI per udito e terza categoria)
DLgs 626/94 (allegati IV e V) USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ALLEGATO IV Elenco delle attrezzature di protezione individuale ALLEGATO V Elenco delle attività per i quali può rendersi necessario mettere a disposizione mezzi di protezione individuale
DLgs 475/92Dispositivi di Protezione Individuale • Devono essere marcati CE • Devono rispondere ai requisiti essenziali di sicurezza (All. II) • Suddivisione in tre categorie • Stabilisce le procedure per la marcatura (attestato di certificazione, dichiarazione di conformità) • Obbligo della nota informativa
DLgs 475/92Dispositivi di Protezione Individuale • PRIMA CATEGORIA • DPI di semplice progettazione a salvaguardia di rischi di lieve entità (azioni lesive superficiali, contatti a T< 50°C, fenomeni atmosferici, raggi solari) • TERZA CATEGORIA • DPI di progettazione complessa a salvaguardia da rischi di morte o lesioni permanenti (DPI protezione contro aerosol e gas, DPI isolanti, T< - 50°C, DPI per tensioni elettriche, DPI contro le cadute, etc) • SECONDA CATEGORIA • Gli altri DPI che non rientrano nella 1a o 3a categoria
DLgs 475/92Dispositivi di Protezione Individuale • NOTA INFORMATIVA DEL FABBRICANTE • istruzioni di deposito, impiego e pulizia • prestazioni ottenute nelle prove tecniche per stabilire la classe di protezione • classe di protezione • limiti di utilizzazione • termine di scadenza • identificazione degli organismi che intervengono nella fase di certificazione
INTERVENTI INFORMATIVI DI PREVENZIONE PROCEDURE DI LAVORO INFORMAZIONE/ FORMAZIONE ETICHETTATURA SCHEDE DI SICUREZZA SEGNALETICA