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Non abbiate paura. di Donare il Sangue!. Le principali paure e preoccupazione degli aspiranti donatori e le nostre rassicurazioni. Alcune "paure" e “preoccupazioni” possono tenere lontani possibili aspiranti donatori.
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Non abbiate paura di Donare il Sangue!
Le principali paure e preoccupazione degli aspiranti donatori e le nostre rassicurazioni.
Alcune "paure" e “preoccupazioni” possono tenere lontani possibili aspiranti donatori. E' pur vero che Donando Sangue si fa comunque un regalo e che ogni regalo, per avere valore, deve costare un po' di sacrificio. Talvolta si dona il superfluo, ma col proprio sangue si regala una parte di sé, significativa ed importante.
Resta interessante analizzare le circostanze:
La paura del procedimento di prelievo. Si tratta di un normale prelievo nella manualità pratica.
La paura dell'ago e della puntura venosa. In realtà nei Centri Trasfusionali l'abilità del personale sanitario è solitamente molto elevata. A ciò si aggiunge la qualità degli strumenti che rendono il procedimento tranquillo. Durante la prima donazione il personale infermieristico riferisce esattamente quello che accade ed è assolutamente indispensabile informare che l'ago è di calibro leggermente superiore, ma che ciò nonostante il prelievo è un'operazione tranquilla. Comunicare sempre l'assoluta verità ai donatori è già un procedimento in sé ansiolitico. E' ovvio che resta il buco dell'ago… Dopo aver superato tale paura e il fastidio dell'ago si è molto gratificati!
La vista del sangue. Non è raro che alcune persone riferiscano di aver timore della vista del Sangue. Val la pena ricordare che in un prelievo tranquillo non c'è "spargimento di sangue". Oltretutto si può voltare anche lo sguardo ed in ogni caso il tubicino di collegamento del sangue alla sacca in cui scorre è opaco e non evoca alcuna immagine cruenta.
La mancanza di fiducia nell'equipe sanitaria. Il personale di assistenza ha generalmente grande esperienza e preparazione adatta ad intervenire secondo necessità e all'occorrenza.
Lipotimie o "svenimento". Molto spesso questo timore è legato alla considerazione di fare una "figuraccia", che abbasserebbe l'autostima. In questo caso si tratta di impartire i giusti consigli: ricordiamo un adeguato riposo sul lettino dopo la Donazione, qualche decina di secondi almeno in posizione assisa per favorire il normale adattamento presso rio e un sorso d'acqua per ristabilire la perdita di liquidi avvenuta.
La paura per la propria integrità fisica. È regola generale, etica ed umana che il prelievo del Sangue non debba essere in nessun caso dannoso per il donatore. La visita di ammissione, scrupolosa nell'anamnesi, rigorosa nell'esame clinico e nelle indagini strumentali, costituisce una valida garanzia. Prima di ogni prelievo si esegue regolarmente il controllo clinico e si determina il tasso di emoglobina nel sangue per escludere un eventuale sopraggiunto e sconosciuto stato di anemia. Nell'ambito delle riflessioni sulla paura per la propria salute val la pena ricordare che il materiale utilizzato per il prelievo è rigorosamente sterile, monouso, a perdere.
La paura di doversi sottoporre, dopo l'adesione all'organizzazione, a prelievi coercitivi. Così non è: l'organizzazione ha il compito oltre che il dovere di "sollecitare" ma non impone nulla. Tutto è demandato alla personale sensibilità e all'etica della responsabilità.
L'ambiente ospedaliero in quanto evocatore di "stato malattia". Provare a pensare all'ospedale come luogo fisico deputato al rimedio della malattia. Proporre un'inversione del paradigma: diventare artefici come donatori della cura delle malattie restituendo il significato profondo che gli appartiene, al dono del sangue.
Un'ultima riflessione: chi supera le piccole paure che sono dentro noi stessi finisce col costruire una personalità più forte e strutturata. E' una gran soddisfazione battere le paure!