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TESTI CONSIGLIATI :

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Presentation Transcript


  1. Corsi di Laurea Triennali per le Professioni SanitarieCORSO di Patologia Generaleanno 2012-2013, 2° semestreRenato PredilettoIstituto di Fisiologia Clinica, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Fondazione CNR-Regione Toscana Gabriele Monasterio, Area Ricerca Pisa Via Moruzzi 1 San Cataldopredile@ifc.cnr.itTel 050-315221627 Febbraio 2013

  2. TESTI CONSIGLIATI : G.M. PONTIERI Patologia Generale & Fisiopatologia Generale Piccin Edit, Per corsi di laurea in Professioni Sanitarie Jeanette Anne Marie Maier, Massimo Mariotti Patologia Generale e Fisiopatologia. ED McGraw-Hill Companies SOLO PER CONSULTAZIONE : ROBBINS Le Basi Patologiche delle Malattie PiccinEdit A.K. Abbas Immunologia cellulare e molecolare ElsevierEdit D.L. Nelson Principi di biochimica di Lehninger Zanichelli Edit

  3. Patologia Generale Scopo del corso: • acquisire le nozioni fondamentali per la comprensione della natura dei principali processi patologici • cause • meccanismi • effetti e conseguenze locali e generali • esiti

  4. Scopi della Patologia Generale

  5. Scopi della Patologia Generale

  6. Definizione “Letteralmente Patologia significa studio (logos) della sofferenza (pathos). Più precisamente, è una disciplina di connessione che coinvolge sia la biologia di base che la pratica clinica e si occupa dello studio delle modificazioni morfologiche e funzionali che sono alla base della malattia.

  7. Definizioni • EZIOLOGIA = studio delle cause delle malattie • PATOGENESI = studio dei meccanismi mediante i quali le varie cause conducono alle malattie.

  8. Ambiti Disciplinari • La patologia si può suddividere in: • eziologia • patogenesi • modificazioni morfologiche • alterazioni funzionali • significato clinico

  9. Definizioni La patologia generale studia le cause e i meccanismi delle malattie: • la parte che studia le cause è detta eziologia • la parte che studia i meccanismi è detta patogenesi • La fisiopatologia generale studia a livello integrato di organismo gli adattamenti a condizioni di stress o di danno.

  10. Discipline cliniche Discipline di base

  11. Definizioni OMEOSTASI: capacità di autoregolazione degli esseri viventi, tendente a mantenere costanti le condizioni del loro ambiente interno verso le variazioni dell’ambiente esterno MALATTIA: risultato di squilibri di meccanismi omeostatici, un’alterazione strutturale e funzionale di una cellula, tessuto od organo capace di ripercuotersi sull’economia generale dell’organismo.

  12. Concetto di normalità • Tutti i valori riscontrati con un’analisi clinica, strumentale o chimico-clinica devono essere rapportati e paragonati a valori di riferimento considerati normali. • Concetto di normalità ancora molto generico comunque soggetto giovane, anglosassone, maschio di 20-25 anni. • In relazione alla razza od appartenenza etnica, al sesso, ai dati antropometrici.

  13. Curva della distribuzione normale

  14. Omeostasi • Condizione in cui esiste un’armonia di rapporti tra le varie funzioni dell’organismo.

  15. Omeostasi • Considerando una sostanza aa qualunque si deve sempre considerare da quale biocompartimento proviene: • es.: nel plasma ci devono essere anticorpi mentre nel liquido cefalo-rachidiano questi devono essere totalmente assenti • Si deve misurare la sua concentrazione e la velocità del suo ricambio (t1/2), nonché le variazioni cicliche della sua concentrazione • es.: ormoni femminili • La concentrazione istantanea a prescindere da un contesto temporale raramente è significativa

  16. Omeostasi • La stessa concentrazione si può raggiungere con un ricambio lento o veloce: • es.: una anemia con ricambio dei globuli rossi lento o normale sarà da diminuita produzione midollare, mentre un'anemia con accelerato ricambio dei globuli rossi sarà da aumentata perdita o distruzione degli stessi. • Va da sé che il significato clinico e l'approccio terapeutico sono completamente diversi nei due casi sopra elencati, anche in presenza della stessa concentrazione di emoglobina.

  17. Omeostasi La concentrazione di determinate sostanze viene mantenuta costante utilizzando dei depositi che funzionano da “tampone” es.: il glucoso viene assorbito in modo assai discontinuo con la dieta, mentre la sua concentrazione ematica deve rimanere il più possibile costante e non scendere mai al di sotto di determinati livelli. Questo si ottiene con la rimozione del glucoso assorbito dall'intestino da parte del fegato che viene raggiunto attraverso il circolo portale prima che il glucoso possa raggiungere direttamente il circolo generale; il fegato poi provvede ad immagazzinare sotto forma di deposito (glicogeno) il glucoso in eccesso e a rilasciarlo quando la concentrazione ematica dello stesso scende.

  18. OMEOSTASI

  19. OMEOSTASI

  20. OMEOSTASI

  21. OMEOSTASI

  22. OMEOSTASI

  23. OMEOSTASI

  24. Definizioni SALUTE: costanza parametri vitali (temperatura, composizione chimica, funzionamento organi e apparati) raggiunta e mantenuta per mezzo di continui aggiustamenti metabolici (omeostatici) e con spesa di energia.

  25. Definizioni Fenomeno morboso: • deviazione più semplice dalla norma di un carattere morfologico, biochimico o funzionale di una cellula/tessuto/organo, alla quale può anche non conseguire alcuna sintomatologia. • Quindi rispetto alla malattia non è in grado di fare risentire i suoi effetti sulla economia generale dell’organismo.

  26. Definizioni Fenomeno morboso: Alterazione congenita od acquisita di un arto come la fusione di parti molle delle dita (sindattilia), o presenza di dita soprannumerarie (polidattilia), o la mancanza di un dito (oligodattilia).

  27. Definizioni Fenomeno morboso: esempi Abrasione: perdita di strati superficiali dell’epidermide, causata da trauma tale da non interessare i vasi del derma Ipertrofia rigenerativa dell’epitelio che subentra all’abrasione per sostituire le cellule epidermiche distrutte Arrossamento e pallore della cute da dilatazione e contrazione della parete muscolare dei vasi del derma da elevate o basse temperature.

  28. Definizioni Processo morboso: correlazione tra più fenomeni morbosi che compaiono in regolare successione con caratteristiche che contraddistinguono l’evento come “degenerativo”, “reattivo”, “riparativo” ecc. associata a comparsa di una sintomatologia ben definita (es. processo infiammatorio, febbre…). Fenomeno indicativo di maggiore gravità.

  29. Definizioni Processo morboso: esempi Infiammazione (vasodilatazione, iperemia, diapedesi dei leucociti, leucocitosi) Febbre (ipertermia, tachicardia, oliguria, etc)

  30. Definizioni Stato morboso: condizione patologica stazionaria, spesso asintomatica, ben definita, risultante da un equilibrio che si instaura nell’organismo tra la noxa eziologica e la reattività di questo. Comunque lo stato morboso spesso non ha alcuna influenza sull’intero organismo perché subentrano fenomeni di adattamento.

  31. Definizioni Stato morboso: esempi: Mancanza di un arto Alterazione congenita od acquisita di un arto come la fusione di parti molle delle dita (sindattilia), o presenza di dita soprannumerarie (polidattilia), o la mancanza di un dito (oligodattilia).

  32. Definizioni Stato morboso: esempi: Mancanza di un occhio Presbiopia Miopia Mancanza di un rene seguita da ipetrofia compensatoria del rene superstite. Presenza di cicatrici.

  33. Definizioni di Malattia • Qualsiasi condizioni del corpo e della mente che diminuisce la probabilità di sopravvivenza dell’individuo o della specie. • Assenza dello stato di salute. • Deviazione rilevabile della condizione omeostatica. Comporta un aumento dell’entropia. E’ una condizione dinamica.

  34. Definizioni Malattia: Evento che non passa inosservato dal resto dell’organismo: ad esempio la gangrena od un processo infiammatoriuo di un arto, processi in evoluzione.

  35. Definizioni Malattia: all’apice della piramide delle varie condizioni patologiche, è una condizione dinamica, evolutiva che si estrinseca con una successione temporale di eventi che interessa tutto l’organismo. • La malattia è il turbamento della funzione di uno o più organi che si riflette in un modificazione della condizione omeostatica originaria ed induce contemporaneamente uno stato di reattività dell’organismo.

  36. Definizioni Malattia Le possibilità evolutive sono: • “restitutio ad integrum” ovvero tutto torna come prima (non sempre è possibile!) • malattia persistente (cronicizzazione) soprattutto quando non è possibile rimuovere la causa • morte: quando, nonostante la messa in opera di vari meccanismi, l’organismo non riesce a ripristinare le condizioni indispensabili per la sopravvivenza.

  37. Definizioni La malattia provoca quasi sempre fenomeni soggettivi avvertiti dal paziente ed obiettivi, individuabili all’esterno che vanno sotto il nome di sintomi. Il riscontro e l’analisi critica di questi consente di porre diagnosi. La diagnosi di malattia consente di formulare una prognosi, cioè di predire esito e durata della malattia, in base alla terapia.

  38. Definizione di Salute (OMS) • Stato di tenesse fisico, mentale e sociale completo e non semplice assenza di malattia. • L’omeostasi è un disequilibrio controllato. L’azione di fattori patogeni intrinseci o estrinseci possono portare a: adattamento/risposta difensiva malattia mancato adattamento, malattia, morte. Il mancato adattamento è anche una possibile descrizione dell’invecchiamento.

  39. Criteri di classificazione delle malattie

  40. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Intere popolazioni: EPIDEMIOLOGIA tesa a dimostrare la maggiore incidenza in determinate categorie od in determinati periodi dell’anno

  41. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Singoli pazienti: Medicina Clinica

  42. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Singoli Organi: Fisiopatologia

  43. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Tessuti: Istopatologia

  44. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Cellule: Citologia

  45. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Organi endocellulari: Biochimica

  46. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Strutture molecolari: Biofisica

  47. Le Malattie possono essere studiate a diversi livelli Cromosomi e Geni Citogenetica Biologia Molecolare:

  48. Campi di Interesse della Patologia generale Studio dell’eziologia: le cause o fattori eziologici suddivisi in Intrinseci o genetici o endogeni Estrinseci o acquisiti o esogeni Per quanto riguarda gli effetti da essi indotti nell’organismo: Determinanti cioè da sole producono una netta relazione con gli effetti Coadiuvanti se facilitano l’azione di altre cause o concause

  49. Campi di Interesse della Patologia generale L’organismo, nei confronti dell’agente eziologico può essere: Recettivo, se ne subisce le conseguenze Refrattario, se non subisce alcuna conseguenza, perché geneticamente incapace di contrarre una determinata malattia (cimurro-cane) Resistente, seppur essendo potenzialmente recettivo, ha poteri di difesa, capaci di bloccare gli agenti patogeni dall’inizio Reattivo, se i suddetti meccanismi di difesa sono molto efficienti

  50. Campi di Interesse della Patologia generale Patogenesi: meccanismi responsabili della comparsa delle malattie. I meccansimi spesso sono molto numerosi e complessi. Sequenza di eventi che si verificano nella risposta cellulare o tissutale ad un agente eziologico, dallo stimolo iniziale all’espressione finale della malattia. Utile perché se non si può intervenire sull’agente eziologico responsabile, si può agire sui meccanismi (esotossine batteriche, vaccinazioni, immunoterapia).

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