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Colloqui di lavoro. Prima, però, preparatevi a tutto, anche a domande come le seguenti…. “Un pinguino entra dalla porta del tuo ufficio con in testa un sombrero. Che cosa dice?” (per un posto di ingegnere in una delle maggiori aziende di costruzione americane)
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Prima, però, preparatevi a tutto, anche a domande come le seguenti…
“Un pinguino entra dalla porta del tuo ufficio con in testa un sombrero. Che cosa dice?” (per un posto di ingegnere in una delle maggiori aziende di costruzione americane) L'esperta italiana Giovanna Brambilla: «Noi cerchiamo di cogliere le capacità di astrazione» Quelle domande astruse nei colloqui di lavoro per testare il candidato sotto stress
«Quale canzone riassume meglio la tua etica?» (Dell, produttrice di personal computer). «A cosa pensi quando sei da solo in auto?» (società di sondaggi Gallup). «Come si fa un panino al tonno?» (Astron, consulenza aziendale).
«Quante mucche ci sono in Canada?» (Google). «Che voto mi daresti da 1 a 10 come intervistatore?» Sono alcune tra le 25 domande più strane rivolte nel 2012 negli Stati Uniti ai candidati in cerca di un impiego dai selezionatori per la ricerca del personale. E sono quesiti volutamente spiazzanti
Anche in Italia vengono fatte domande così spiazzanti come rilevato da Cbs? «Sì, anche se c’è un gap culturale che fa sì che l’approccio nostrano sia più soft rispetto ad uno così marcatamente diretto come quello descritto. In Italia vengono adottate diverse tecniche per capire la capacità del candidato di stare in situazioni di stress, o per valutare la reazione del candidato stesso a situazioni di stress. Nello specifico si chiamano Tecniche di Stress Interviewo esercitazioni analogiche che vanno però effettuate da persone competenti nel campo, ovvero gli Psicologi. La nostra cultura in linea generale è però meno propensa rispetto a quella americana a domande cosiddette “astruse” o “eccessivamente spiazzanti”. E’ sempre meglio lasciare il campo ad esperti della professione che possono valutare il potenziale del candidato. Equivalence & Regulatory Affairs.Equivalence
Che tecniche si usano per mettere “sotto stress” il candidato? «Le tecniche di stress interview: ad esempio utilizzare un tono incalzante o aggressivo, non mettere a proprio agio l’interlocutore, distrarsi appositamente fingendo di essere poco interessati, fare lunghe pause di silenzio per testare la capacità dell’interlocutore di gestire l’imbarazzo». Equivalence & Regulatory Affairs.Equivalence
Dieci consigli per un buon colloquio di lavoro http://www.miriambertoli.com/blog/un-mix/dieci-consigli-per-un-buon-colloquio-di-lavoro
1.Giocati bene la telefonata per l’appuntamento2. Arriva puntuale3. Presentatati a “viso aperto”4. Vestiti e preparati per l’occasione5. Metti tutto in positivo, anche le critiche6. Tieniti pronto per le domande più classiche7. Studiati bene il sito web e il resto della comunicazione aziendale8. Non contraddirti9. Se decidi di mentire su quello che sai, tieni conto che – se tutto va bene – toccherà a te imparare in fretta10. Parla di soldi, ma non nei primi dieci minuti 9
1) giocati bene la telefonata per l’appuntamento… …il colloquio comincia da lì. Se ti trovi in una situazione poco opportuna per parlare, dillo francamente e proponi un altro momento. Evita di rispondere a monosillabi o di gridare per superare il rumore del traffico. Se l’appuntamento è concordato via e-mail, allo stesso modo sii puntuale nelle risposte e cura la comunicazione (apertura, saluti, ecc)
2) Arriva puntuale non credo serva dire altro. Se per imprevisti – che i treni possano ritardare di venti minuti non è un imprevisto – sei in ritardo, avvisa chi ti sta aspettando. All’arrivo scusati, ma non dare a questa parte più spazio del necessario (se ti si è rotta la macchina non serve narrare per filo e per segno tutte le telefonate che hai fatto, quello che ti ha risposto il meccanico ecc). Se sei in anticipo, individua il luogo del colloquio, fai un giro in zona e ritorna all’ora concordata
3) presentati “a viso aperto” guarda negli occhi la persone/le persone che ti accolgono, scambia la stretta di mano (niente mani di stracchino o tenaglie) e sorridi a chi hai di fronte. Un po’ di emozione c’è sempre. Se dopo le prime presentazioni ti rendi conto che ce n’è troppa, piuttosto che cominciare un colloquio con il batticuore, chiedi un bicchiere d’acqua
4) vestiti e preparati per l’occasione quale sia l’abbigliamento giusto dipende dal contesto, dall’azienda e dalla posizione per la quale ti proponi. In certi ambienti il vestito coordinato con cravatta è d’obbligo per i ragazzi, così come il completo per le ragazze. In quelli più creativi, un certo stile eccentrico è sempre apprezzato. Cerca di capire quale sia il livello di formalità dell’azienda alla quale ti proponi, e nel dubbio stai un gradino sopra. Non trascurare capelli, accessori e profumo (occhio alle scie mortali …)
5) metti tutto in positivo, anche le critiche non fai una grande impressione se srotoli critiche acide su colleghi, datori di lavoro, clienti… Questo non significa nascondere lati di insoddisfazione dell’esperienza in corso o di esperienze passate, ma ponili come tue possibilità di crescita. “Il mio capo non capisce che lavoriamo come dieci anni fa e non ne vuole sapere di spendere per corsi di formazione” suona molto meno promettente di “Cerco un ambiante più stimolante e aperto alle novità, che mi permetta di essere aggiornato e migliorare la qualità di quello che faccio.” O ancora “Tra i miei colleghi ce ne sono un paio che non sopporto, sembra che tutto quello che fanno loro sia un segreto” dovrebbe diventare “Credo che l’unico modo per crescere sia lavorare in modo trasparente e condividendo la conoscenza, soprattutto tra colleghi“
6) tieniti pronto le risposte per le domande più classiche sono di solito quelle che riguardano la motivazione personale. “Perché vorrebbe lavorare qui?“. Tieniti pronto le risposte anche per le domande più scomode. “Quale è l’attività che ha gestito con meno successo e perché?“
7) studiati bene il sito web e il resto della comunicazione aziendale ci sono dei dettagli che fanno subito entrare in sintonia. Usare lo stesso linguaggio, fare riferimento a un evento alla quale l’azienda ha partecipato da poco e così via. Insomma, essere già vicini fa percepire una buona intesa futura
8) non contraddirti molto probabilmente il colloquio non sarà uno solo, ma ci saranno almeno due incontri, magari con persone diverse. All’interno dello stesso colloquio, ci possono essere più domande per sondare lo stesso aspetto. Ricordati sempre di essere coerente con quanto hai scritto nel CV e di mantenere la stessa versione dei fatti nei diversi incontri
9) se decidi di mentire su quello che sai, tieni conto che – se tutto va bene – toccherà a te imparare in fretta la situazione del colloquio è simile a un gioco delle parti. Nessuno si aspetta che il candidato dica tutta e solo la verità. Essere brillanti e ‘vendersi’ un po’ meglio di quello che si è non è certo un punto a sfavore. Ma non esagerare. Se poi vieni messo alla prova – per esempio con un breve test – o se il colloquio è l’inizio di una collaborazione professionale, puoi compromettere subito la fiducia nei tuoi confronti o metterti in situazioni imbarazzanti
10) parla di soldi, ma non nei primi dieci minuti… anche qui dipende molto dal contesto aziendale, spesso ci sono stili diversi. Come regola generale, dai a questo aspetto il giusto spazio. Se hai delle aspettative, falle presenti e vai a fondo su tutti i punti che vuoi chiarire (contratto, benefit, piani di crescita ecc). Ma non farne l’argomento principale dell’incontro o la prima domanda appena ti viene passata la palla.
Le 10 domande che potrebbero farti ad un colloquio di lavoro (e a cui non puoi permetterti di fallire)Spesso basta fermarsi a riflettere sulle seguenti domande per capire cosa si vuole con più chiarezza. Di sicuro aiuta avere degli obiettivi
1. Parlami di te2. Dimmi i tuoi punti di forza3. Dimmi i tuoi punti di debolezza4. Perché vuoi cambiare lavoro?5. Perché vuoi lavorare qui da noi?6. Dove ti vedi tra 5, 10 anni?7. Non sei troppo qualificato per questa posizione ?8. Descrivi la tua azienda ideale9. Come gestire i silenzi10. Perché dovremmo scegliere Lei?
1. Parlami di te Inizia dicendo cosa fai adesso e il perché sei qualificato per il ruolo. Lo scopo è fare in modo che le necessità dell’intervistatore siano esattamente in linea con la tua figura. In poche parole: dagli ciò che cerca. Segnatevi questa frase, che è importantissima.
2-3. Dimmi i punti di forza e debolezza durante un colloquio. Domanda che fanno spessissimo e che può davvero far cambiare il proprio valore e voglio sottolineare quanto questa risposta sia importante, anche se non ve la fanno: sapere chi si è, cosa di sa fare e cosa no è di vitale importanza non solo nel lavoro ma anche nella vita
2.Dimmi i tuoi punti di forza Fa paio con la domanda 3 di seguito… Come la 1. è un altra domanda con trappola... Senza essere umili (non è questo il momento), non dovete fare uscite da imbecilli arroganti (a nessuno piace lavorare con imbecilli arroganti) Ricordatevi che siete a un colloquio di lavoro e non dallo psicologo. Come rispondere: Preparatevi una lista con le vostre aree di forza (questa dovreste averla indipendentemente dal colloquio di lavoro). Questa lista dovete saperla a memoria, vi dà forza interiore e può tornare utile molte volte.
Tratti che piacciono in generale: intelligenza, flessibilità, onestà, simpatia/empatia, l’essere allineato con la cultura aziendale, piacevole, leader, motivazione, e un bel sorriso….
3. Dimmi i tuoi punti di debolezza Non parlate con arroganza: dire “nessuno” è una pessima risposta, quasi altrettanto pessima è fare la lista delle proprie debolezze. Come rispondere? Simulare un punto di forza come una debolezza, tipo:”A volte pretendo troppo dalla gente, sono abituato a lavorare a certi standard e non tutti sono allo stesso livello” Assicurare l’intervistatore che per quello che sai che l’azienda ha bisogno (vedi punto 1) non ci sono problemi a performare: “nessuno è perfetto ma in base a quello che mi ha detto so di essere la persona giusta: so quando fare X, quando Y, tutto nel mio passato mi ha portato a essere skillato su Z, quindi onestamente credo che niente possa essere causa di problemi” Confondili: invece di confessare una debolezza di quello che ti piace di meno:”Se devo scegliere dire cbe vorrei spendere il piu tempo possibile a fare X (= vendere, insegnare,..) invece che Y (= compliare fogli excel, documenti..). Ovviamente negli anni ho imparato l’importanza di Y, e lo faccio con tutti i crismi, ma amo molto X.
4. Perché vuoi cambiare lavoro? Durante il colloquio di lavoro (ma anche dopo) MAI e dico MAI parlare male dell’ex capo, aziende, clienti etc etc. MAI essere negativi Di sicuro non tirate fuori questioni personali ( i miei colleghi sono str…, non vado d’accordo con ..). Anche questa è una cosa da prepararsi prima (non solo per saper rispondere alla domanda ma per auto-analisi): i motivi che possono andare “bene” per cambiare lavoro? più denaro, più opportunità, responsabilità e possibilità di crescita?
5. Perché vuoi lavorare qui da noi? Come regola aurea: prima di ogni colloquio di lavoro studiate un po’. Dimostra se avete almeno preso la briga di controllare sul sito internet chi sono e cosa fanno. Se non avete quest’abitudine prendetela. Poca fatica, massima resa. Oltre al sito potete davvero stupire snocciolando dati, pubblicità, articoli, numeri. Andate dal macro (visione aziendale e vostra) e zoomate in particolari, mi ricordo che avevate fatto X e da allora…
6. Dove ti vedi tra 5, 10 anni? Domanda da tenere in equilibrio tra l’essere ultra pianificato (tra 6 mesi voglio un aumento, tra 2 anni voglio essere quadro, poi in 7 dirigente..) e l’essere alla deriva. La prima vi farà sembrare presuntuoso (oltre al fatto di non avere il controllo totale su quelle variabili), la seconda dimostrerà che il posto è soltanto un pausa che si prende mentre si cerca altro. Non esiste una risposta “migliore”, molto dipende dal vostro scopo di vita.
7. Non sei troppo qualificato per questa posizione ? Ovviamente hanno paura che tu pensi all’azienda come un ripiego e dopo poco te ne vada in altri lidi. Il tuo scopo è rassicurarli che non sarà cosi e fare cambiare il punto di vista all’intervistatore Risposte: “Date le mie grandi abilità in X credo che avendo questa posizione potrò dare il mio contributo da subito, al contrario di uno che invece deve imparare tutto” “Da come la vedo io ci sono dei vantaggi per entrambe le parti: al momento cerco un lavoro e questa posizione è esattamente ciò che amo fare e in cui sono bravo. Farò un lavoro che mi piace e questo è molto meglio di un “titolo”
8. Descrivi la tua azienda ideale Domanda molto sottile, è la versione “intelligente” di quella sopra. Pericolosa se la fanno i selezionatori più scafati (se non siete preparati direte di essere troppo qualificati voi stessi), meno pericolosa se la fanno le agenzie interinali. State attenti comunque
9. Come gestire i silenzi I silenzi sono terribili se non si sa cosa fare (e non solo nei colloqui di lavoro, ma anche durante le interazioni sociali). Se poi arrivano dopo delle domande che vi fanno scoprire (tipo quella sopra, oppure quella dove chiedono le vostre debolezze) sono devastanti. La maggior parte di noi corre a riempire questi silenzi: dà altre informazioni, si ripete, incomincia a deglutire, sudorazioni, salivazione azzerata. E continua a parlare dicendo inevitabilmente sciocchezze. La regola è di non lasciarsi intimidire. Un consiglio: fate silenzio un attimo… e imparate a domandare: “c’è altro che volete che io aggiunga ? ” (senza sarcasmo)
10. Perchè dovremmo scegliere Lei? Siamo al bivio, questa domanda fa spesso lo spartiacque tra chi ce la farà e chi no. Quindi preparatevela. BENE. Ci rifacciamo alla prima domanda: ovvero sapere i bisogni e i desideri dell’intervistatore. Se si conoscono quelli siete a cavallo. L’intervistatore quando dovrà tirare le somme dei candidati dovrà fare mente locale alle vostre risposte e se voi riuscite a collegare a voi la soluzione di ogni problema è fatta. Risposta tipo: Da come ho capito, voi state cercando una persona che faccia X e abbia grossa esperienza in Y. Questo è esattamente ciò che ho sempre fatto
Attenzione, durante un colloquio, potrebbero chiedervi molto semplicemente:
Ha delle domande da pormi?” Questa domanda NON è una formalità né una perdita di tempo. So che crea anche un po’ di agitazione. Ecco quindi 4 domande “smart” da fare al vostro selezionatore. Le domande vanno un po’ modificate in base al contesto (in questo caso sono per perfette per impieghi in ufficio) Equivalence & Regulatory Affairs.Equivalence
1) Secondo i vostri piani, quali vi aspettate che siano i risultati che otterrò nei primi 60 / 90 giorni ? Quando ti assumono, si aspettano un cavallo da corsa non uno scolaretto al primo giorno delle superiori che ci mette 6 mesi per “capire come funziona”. Se ti prendono vogliono che tu faccia la differenza da subito. Una domanda del genere ti mette in ottima luce, perché gli stai comunicando che rispetterai TUTTI i loro piani. Equivalence & Regulatory Affairs.Equivalence
2) Quali sono le caratteristiche generali dei migliori X (venditori, analisti, elettricisti, segretarie) ? Domanda un po’ arrogante, ma se l’azienda è di stampo americano farò colpo. Sarà anche interessante capire quali sono questi Valori (spesso sono i valori che cerca il selezionatore e non quelli dell’azienda, ma va bene lo stesso). Magari i migliori sono quelli che lavorano la mattina presto perché i clienti sono più attivi, oppure il tuo lavoro è creativo, oppure è importante la quantità dei clienti invece che grossi ordini, magari è l’abilità di essere leader. Il chiederlo può essere utile per far capire che siete del gioco conoscendone le regole e che questo gioco volete vincerlo Equivalence & Regulatory Affairs.Equivalence
3) Quali sono le cose che fanno prosperare l’azienda? Cosa è che davvero rende questa azienda cosi competitiva ? Un servizio clienti sempre perfetto? Un prodotto tecnologico? Sapere la differenza ti aiuterà a rivenderti (come al solito allinea i loro valori alle tue abilità) e mostrerà che ci tieni, e che saprai cosa fare. Equivalence & Regulatory Affairs.Equivalence
4) Come credete di Gestire X ? (con X che potrebbe essere i cambi legislativi, la nuova tecnologia, nuovi competitori dalla Cina, la crisi …) Altra domanda che va fatta al momento giusto, se l’azienda ti assumono è per fare un investimento (nonostante tutti i contratti a tempo indeterminato le aziende vogliono gente che ne sposi la causa per sempre) e quindi si aspettano la tua lealtà perenne. Una domanda del genere ti permette di fargli capire che sei cosi interessato da pensare alla tua carriera futura in azienda.
formato europeo formato classico Con o senza fotografia
Importantel’occhio vuole la sua parte e, come un cuoco che oltre a saper cucinare bene deve saper presentare le pietanze con i giusti contrasti, così tu devi poter presentare le abilità che hai nel migliore dei modi per far venire l’acquolina in bocca al selezionatore prima ancora del colloquio…
…Ovvero rendere il curriculum interessante: il 90% dei cv è fatto con gli stessi template di word, stesso font (time new roman 12) oppure il template europeo.Chi legge i vostri Cv è una persona e quindi ha altri pensieri: il fidanzato, al lavoro, è di fretta, è annoiato, è distratto…immaginate questa scena:“Guarda questo CV totalmente anonimo, scritto da un tizio normale con studi normali e esperienze di lavoro normali… ho proprio voglio di dargli un lavoro….”Ricordati che le agenzie cercano su Google / FaceBook / Linkedin.
Come fare un Curriculum 1/2Fatelo lungo una pagina, max due: se non disquisite di particolari inutili e usate una buona formattazione vi avanzerà lo spazio, anche se avete 30 anni di esperienza. Ogni settore e ogni azienda ha dei trend e delle usanze che potrebbero essere più importanti delle linee guida seguenti. Usatele con sale in zucca.Ecco cosa dovete tenere a mente quando fate un cv:
Come fare un Curriculum 2/2- Ricordatevi la tipografia/tipi di carattere. Arial, Verdana sono “standard” - VIETATO il comic sans.- Colori, usateli ma con MOLTA cautela.- Se possibile speditelo in formato Pdf (cosi il messaggio arriva come lo avete mandato)- Usate i fogli di Stile di Word, vi renderà tutto molto più semplice per gli aggiornamenti.- Fate in modo che in un mucchio di 100 curriculum sia il vostro quello che attragga.- Non scrivere troppo piccolo né abusate o fate gli stitici coi bordi- Il Cv non è il posto dove raccontate la storia della vostra vita (per quella usa la lettera di accompagnamento)- Fate in modo che in un colpo d’occhio si possa capire di cosa parla ogni sezione, senza obbligare nessuno a leggere tutta la paginaULTIMO ma OBBLIGATORIO: inserire “Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base art. 13 del D. Lgs. 196/2003.” – scrivetelo nel footer in carattere piccolo
Consigli per un buon colloquio di lavoro • puntualità • presentarsi a viso aperto e propositivi • l’abbigliamento dipende dal contesto • porre tutto in positivo, anche eventuali critiche provocatorie • tieniti pronto le risposte per le domande più classiche: • sono di solito quelle che riguardano la motivazione personale. “Perché vorrebbe lavorare qui?“. • prendi informazioni sull’azienda • tieniti pronto le risposte anche per le domande più scomode. • “Quale è l’attività che ha gestito con meno successo e perché?“ • no contraddizioni: • molto probabilmente il colloquio non sarà uno solo, ma ci saranno almeno due incontri, magari con persone diverse. • All’interno dello stesso colloquio, ci possono essere più domande per sondare lo stesso aspetto. Ricordati sempre di essere coerente con quanto hai scritto nel CV e di mantenere la stessa linea nei diversi incontri • parlar di soldi ?? ma non nei primi dieci minuti: • anche qui dipende molto dal contesto aziendale, spesso ci sono stili diversi. Come regola generale, dai a questo aspetto il giusto spazio. Se hai delle aspettative, falle presenti e vai a fondo su tutti i punti che vuoi chiarire (contratto, benefit, piani di crescita, ecc). Ma non farne l’argomento principale dell’incontro; va bene parlarne in chiusura. 47
METTI TUTTO QUELLO CHE SAI ANCHE NELLE PIU’ PICCOLE COSE CHE FAI(F.Pessoa) Ma è anche importantissimo sapere cosa si vuole dalla vita, avere degli obiettivi… … e cosa si pubblica sui Social Network!!!