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Ruolo del CESME e del COVEPI nelle attivit à di sorveglianza del focolaio

Ruolo del CESME e del COVEPI nelle attivit à di sorveglianza del focolaio. Rossella Lelli Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie esotiche Centro di referenza nazionale per l ’ epidemiologia, la programmazione e l ’ informazione IZS A&M Bologna 3 Febbraio 2009. CESME.

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Ruolo del CESME e del COVEPI nelle attivit à di sorveglianza del focolaio

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Presentation Transcript


  1. Ruolo del CESME e del COVEPI nelle attività di sorveglianza del focolaio Rossella Lelli Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie esotiche Centro di referenza nazionale per l’epidemiologia, la programmazione e l’informazione IZS A&M Bologna 3 Febbraio 2009

  2. CESME Decreto del Ministero della Sanità-Maggio 1991 “Inizio dell’attività del centro di referenza nazionale per le malattie esotiche” Decreto del Ministero della Sanità-Ottobre 1999 “Centri di referenza nazionali nel settore veterinario

  3. Il CESME e le sue funzioni • Compiti delCentro Nazionale di Referenza per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali: • coordinamento dell'applicazione delle tecniche diagnostiche standard nei laboratori nazionali, redazione e distribuzione dei metodi; • ricerca sui metodi diagnostici; • produzione, conservazione, distribuzione degli antigeni necessari per gli esami diagnostici; • tipizzazione e conservazione in collezione degli agenti patogeni isolati; • formazione in campo diagnostico ed epidemiologico;

  4. Il CESME e le sue funzioni • collaborazione con analoghi Centri diagnostici internazionali; • diagnostica di laboratorio • esami virologici, sierologici, batteriologici, parassitologici, metodi di biologia molecolare; • attività entomologica • identificazione e monitoraggio delle specie di artropodi vettori di agenti eziologici; • definizione di Piani di sorveglianza e di Manuali operativi; • partecipazione a progetti nazionali ed internazionali nel settore delle malattie esotiche;

  5. La gestione delle emergenze di tipo epidemico conseguenti all’insorgenza di focolai sospetti e/o confermati di malattie esotiche, procedendo con le indagini epidemiologiche e gli accertamenti necessari Il CESME e le sue funzioni Tutto quanto sopra premesso per: e, per quanto riguarda la WND…….

  6. WND - Prevenzione e controllo • Paesi indenni(?): • sistemi di allerta rapidi: • In Italia: Piano di sorveglianza nazionaleper la encefalomielite di tipo West Nile. • Paesi endemici: • Lotta ai vettori; • Protezione dell’uomo e degli animali dalla puntura dei vettori; • Profilassi vaccinale.

  7. Prevenzione e controllo -legislazione- Definizione del Piano di Sorveglianza Nazionale e del Protocollo operativo per la WND • Decreto Ministero Salute 29 novembre 2007 Gazzetta Ufficiale N. 36 del 23 gennaio 2008

  8. in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex-INFS) Prevenzione e controllo -legislazione- • Il CESME provvede a: • coordinare le attività tecnico-scientifiche previste dal Piano a livello nazionale; • elaborare le schede utili allo svolgimento delle attività; • definire i criteri per la scelta delle aree, all’ interno delle celle, in cui posizionare i gruppi di polli sentinella

  9. in collaborazione con il Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità; Prevenzione e controllo -legislazione- • coordinare le attività di sorveglianza entomologica • effettuare gli esami di laboratorio per la diagnosi di WND;

  10. Azienda USL Richiedente Ministero della Salute Regione Ministero della Salute Prevenzione e controllo -legislazione- • comunicare tempestivamente gli esiti positivi di tutti gli esami di laboratorio svolti nell’ambito del Piano a: • redigere un rapporto periodico delle attività svolte da inviare al

  11. Sistema di sorveglianza Perché quelle attività? In relazione alla epidemiologia della WND G. Dauphin et al. Comp. Immun. Microbiol. Infect. Dis. 27 (2004) 343–355

  12. Sistema di allerta rapido -il Piano di Sorveglianza- • Individuazione delle aree a rischio; • Istituzione di una rete di animali sentinella (polli)

  13. Sistema di allerta rapido-il Piano di Sorveglianza- • Sorveglianzadell’avifauna selvatica • al fine di evidenziare eventualianomalie nelle cause di mortalità

  14. Esemplare adulto: femmina Culex pipiens Sistema di allerta rapido-il Piano di Sorveglianza- • Sorveglianza entomologica • al fine di conoscere la composizione, distribuzione e dinamica stagionale della fauna Culicidica

  15. Valutazione dell’efficacia del sistema di sorveglianza • Monitoraggio dei cavalli • esame sierologico,due volte l’anno, su un numero di cavalli statisticamente significativo • Controllo dei casi, anche sub-clinici, di WND nei cavalli

  16. Il Piano di sorveglianza e le criticità Lettura superficiale??? Poca attenzione??? Scarsa considerazione??? Il Cavallo animale d’affezione???

  17. Messa a punto del protocollo diagnostico • Importante considerare la patogenesi della malattia e la dinamica degli anticorpi

  18. Diagnosi di laboratorio -risposta sierologica e virologica nel cavallo- segni clinici Test virologici Test sierologici Infezione Prima evidenza di titoli neutralizzanti Compaiono le IgM Viremia evidenziabile Compaiono le IgG 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Giorni dopo l’infezione • Raramente si può realizzare un periodo in cui soggettisintomatologicisonoviremici e IgM positivi; • La viremia precede le manifestazioni cliniche della malattia;

  19. L’IZS competente invia i campioni al CESMEper gli esami di laboratorio ELISA SN stop RT-PCR stop Protocollo diagnostico -il Piano di Sorveglianza- I campioni di sangue in totoe con EDTA delle sentinelle (polli, cavalli) devono essere inviati all’IZS competente Pos Neg Pos Neg

  20. Abbattimento immediato di tutti i polli del gruppo Invio all’IZS competente che esegue gli esami anatomo-patologici con prelievo di rene, cuore e cervello Invio al CESME Isolamento virale Protocollo diagnostico -il Piano di Sorveglianza- POLLI SENTINELLA In caso di positività sierologica confermata o PCR+

  21. Azienda USL competente per territorio Esegue prelievi di sangue in toto e con EDTA su tutti i cavalli presenti in azienda Prelievo di un campione significativo di sieri di bovini sentinella selezionati nell’ambito del Piano di sorveglianza nazionale Bluetongue Da inviare all’ IZS competente per territorio ELISA(solo cavalli) SN RT-PCR Inoltro al CESME Protocollo diagnostico -il Piano di Sorveglianza- CAVALLI SENTINELLA In caso di positività sierologica confermata

  22. CESME Analisi filogenetica WNV 2008 • Il WNV è stato isolato dal sangue e campioni di organi di un cavallo, un asino, un piccione (Columba livia) e tre gazze (Pica pica). • I risultati delle analisi filogenetica indicano che l'attuale epidemia è causata da un ceppo di WNV incluso nel lineage I • è stata dimostrata l’alta somiglianza nucleotidica e amminoacidicacon il ceppo responsabile del focolaio del 1998 in Toscana. • Fino ad ora, tuttavia, non vi è prova di qualsiasi legame epidemiologico DIRETTO tra i due focolai. G Savini, F Monaco, P Calistri, R Lelli.Philogenetic analysis of West Nile virus isolated in Italy 2008. Eurosurveillance Vol. 13 Issue 48 27 November 2008 www.eurosurveillance,org

  23. Protocollo diagnostico • Criticità: • Definizione dei metodi e dei test da utilizzare • Disponibilità dei materiali di riferimento • Disponibilità di metodi diagnostici • Numero di test da effettuare • Validazione dei metodi • Prove interlaboratorio • E’ necessario? Sì! • E’ necessario che tutti facciano le prove? No!

  24. Definizione di caso sospetto Ordinanza Ministeriale 5 novembre 2008 • “Equide sospetto di West Nile Disease”: un equide che, nel periodo di attività dei vettori, presenta atassia locomotoria o morte improvvisa in zona a rischio, oppure un equide che, nel periodo di attività dei vettori, presenta almeno uno dei seguenti sintomi: • movimenti in circolo; • incapacità a mantenere la stazione quadrupedale; • paralisi/paresi degli arti; • fascicolazioni muscolari; • deficit propiocettivi.

  25. Definizione di caso sospetto Ordinanza Ministeriale 5 novembre 2008 • Tali sintomi possono essere accompagnati da: • debolezza degli arti; • cecità; • ptosi del labbro inferiore o paresi dei muscoli labiali o facciali; • digrignamento dei denti. Deve essere considerato come sospetto di encefalomielite di tipo West Nile anche un risultato sierologico positivo in assenza di sintomatologia clinica.

  26. Definizione di caso confermato • La WND presenta una sintomatologia aspecifica: • sulla base dell’evidenza clinica non è possibile fare diagnosi di certezza; • è necessaria la diagnosi di laboratorio. Ordinanza Ministeriale 5 novembre 2008 “Conferma del sospetto diagnostico”: avviene quando i campioni prelevati dall’equide sospetto risultano positivi ad uno o più esami di laboratorio di conferma effettuati dal CESME

  27. Azienda USL competente per territorio Informa il Ministero della Salute e la Regione Esegue prelievi di sangue in toto e con EDTA su tutti i cavalli presenti in azienda Da inviare all’ IZS competente per territorio Informa il CESME Informa l’IZS competente per territorio Inoltro al CESME Protocollo in caso di sospetto clinico -il Piano di Sorveglianza- Sospetta sintomatologia neurologica in equini

  28. Azienda USL competente per territorio + IZS competente per territorio effettuano l’esame anatomo-patologico e il prelievo di cervello e midollo spinale Da inviare immediatamente al CESME Isolamento virale Protocollo in caso di sospetto clinico -il Piano di Sorveglianza- In caso di sospetto in animali deceduti

  29. Prevenzione e controllo -vaccini in Italia- Ordinanza Ministeriale 5 novembre 2008 Vaccinazione facoltativa degli equidi • Il Ministero del lavoro, della Salute e delle politiche sociali espleta, su specifica richiesta delle regioni e province autonome, le procedure per rendere disponibile un presidio immunizzante per consentire la vaccinazione facoltativa a carico dei proprietari/detentori degli equidi (parere del CESME)

  30. Sistema informativo-il Piano di Sorveglianza- • Istituzione, da parte del CESME/COVEPI, di un sistema informativo telematico • consente di conoscere l’evoluzione del Piano nel tempo; • è consultabile su Internet; • è integrato con un Sistema GISin grado di elaborare graficamente i dati immessi. • Il CESME provvede affinché venga semplificata l’immissione dei dati in modo da renderlo sempre più fruibile dagli utilizzatori.

  31. Sistema Informativo Possibilità di visualizzare: • i focolai attivi e spenti; • le aziende e/o anche le altre strutture d’interesse veterinario sul territorio, gli allevamenti con i capi presenti; • l’attività diagnostica, le visite cliniche, le indagini entomologiche ed epidemiologiche; • le risorse in termini di strutture veterinarie, personale, altre strutture ed apparecchiature.

  32. Sistema Informativo Mappe e riepiloghi: • È possibile visualizzare il territorio con i focolai e le aziende georeferenziate distinte per specie. • È possibile selezionare un allevamento sulla mappa ed accedere ai relativi dati anagrafici e sanitari.

  33. Sistema STEM -Mappe e riepiloghi-

  34. CESME -divulgazione e formazione- • Il CESME ha reso disponibile all’indirizzo http://sorveglianza.izs.it/emergenze/west_nile/emergenze.htm • Descrizione della malattia • Brochure informativa • Riferimenti legislativi • Scheda di indagine epidemiologica • Gestione telematica emergenze • S.I. piano di sorveglianza nazionale inserimento dati • Pubblicazioni • Progetto EDEN

  35. CESME -divulgazione e formazione- • Corso eLearning all’indirizzo www.fad.izs.it/exact: • 5 edizioni; • più di 500 partecipanti • titolo dell’ultima edizione: “Riconoscimento, diagnosi, controllo e prevenzione della West Nile Disease”

  36. CESME -divulgazione e formazione- • Bollettino WND • http://sorveglianza.izs.it/emergenze/west_nile/bollettino_epidemiologico/West_Nile_Disease.pdfil Bollettino Epidemiologicocon la finalità di rendere disponibili a tutti i dati relativi ai focolai del 2008

  37. Encefalite West NileIl presente ed il futuro Importante tenere sotto controllo il rischio • Fattori di rischio legati al patogeno • Fattori di rischio legati allo stato sanitario del Paese • Pertanto, necessità di avere informazioni relative: • Alla malattia • Alla presenza / assenza in un dato territorio • Alla evidenza sierologica e alla sintomatologia clinica • Al controllo dei fattori ambientali, ivi compresa la distribuzione dei vettori

  38. Prospettive • Sulla base del lavoro fatto, si rende necessario continuare a realizzare le attività previste nel Piano di sorveglianza • Si rende necessario aumentare le conoscenze scientifiche nei confronti di tale malattia • E’ importante coordinare le attività di collaborazione di tipo multidisciplinare

  39. Prospettive • Creare un adeguato livello di allerta per le zoonosi emergenti e riemergenti • Dare input ai Servizi Veterinari dei Paesi Membri al fine di preparare nuove professionalità con il giusto livello di conoscenza e di esperienza

  40. Prospettive • Sviluppare collaborazioni strategiche a livello: • Territoriale • Nazionale • Europeo • Internazionale

  41. Prospettive • Stimolare l’approccio multidisciplinare necessario per: • caratterizzare l’interfaccia dinamica tra animali selvatici/animali domestici/uomo • capire i determinanti e i rischi associati alle zoonosi emergenti e riemergenti • la sorveglianza e la prevenzione

  42. Grazie dell’attenzione

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