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IL DIFFICILE CAMMINO DI CRESCITA NELLA RESPONSABILITÁ MORALE Approccio psicologico

La formazione della coscienza morale. Formazione e aggiornamento Anno scolastico 2010-2011. IL DIFFICILE CAMMINO DI CRESCITA NELLA RESPONSABILITÁ MORALE Approccio psicologico. Pina Del Core. Ufficio Scuola Diocesi di Porto - S. Rufina. Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione

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IL DIFFICILE CAMMINO DI CRESCITA NELLA RESPONSABILITÁ MORALE Approccio psicologico

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Presentation Transcript


  1. La formazione della coscienza morale Formazione e aggiornamento Anno scolastico 2010-2011 IL DIFFICILE CAMMINO DI CRESCITA NELLA RESPONSABILITÁ MORALEApproccio psicologico Pina Del Core Ufficio Scuola Diocesi di Porto - S. Rufina Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium»

  2. Qualche premessa • Collocazione del tema nel contesto di un percorso di formazione permanente degli insegnanti • Un tema ‘bifronte’ che tocca da una parte la persona del docente che trasmette valori indipendentemente dai contenuti dell’insegnamento e la sua crescita personale e dall’altra i ragazzi destinatari di un percorso educativo in un settore, quello della coscienza e della responsabilità morale, che non è facile da tematizzare, né tanto meno da personalizzare nell’agire educativo in quanto tale.

  3. Qualche premessa • L’approccio psicologico al tema dovrebbe essere preceduto dall’approccioantropologico, tuttavia sono interventi che si completano e si integrano, dal momento che chi lo affronta si muove in una prospettiva personalistica e di umanesimo cristiano. • Il tema è all’incrocio tra le scienze umane (in particolare le scienze psicologiche e pedagogiche) e le scienze teo-antropologiche

  4. Qualche premessa • Libertà, responsabilità, coscienza morale, educazione ai valori, educazione della volontà costituiscono dei punti nodali per un’educazione che voglia essere integrale, cioè per una formazione dell’uomo in quanto tale. • La crucialità di tali aspetti è data dall’intreccio di una molteplicità di fattori, la cui rilevanza ed influenza si colloca nell’orizzonte più ampio del contesto socioculturale attuale.

  5. Qualche premessa • La prospettiva del discorso è squisitamente educativa, dal momento che ci troviamo in una situazione storico-culturale in cui i problemi più rilevanti sono legati alla pratica educativa, ad un agire educativo che soffre difficoltà e disorientamento. • L’emergenza educativa che stiamo registrando in questi anni nasce dall’incidenza di fenomeni culturali e sociali collegati a grappolo attorno al processo di globalizzazione che è all’origine di grosse difficoltà nell’educazione delle nuove generazioni (difficili processi di costruzione delle identità giovanili)

  6. «Oggi, sembra che gli adulti abbiano gettato la spugna della responsabilità educativa. [...] Bisognerebbe che gli educatori, per primi, ricominciassero a credere nei valori, come schemi di significato che danno senso alla vita, e soprattutto nei valori fondamentali, quelli che fungono da supporto a tutti gli altri, quali la dignità della persona, la libertà di coscienza, l’amicizia, la famiglia, la solidarietà, la legalità, la giustizia, Dio...». VERDONE L., Emergenza educativa in un mondo che cambia, Milano, Paoline 2009.

  7. Le sfide educative derivanti dalla complessità • Di fronte alla complessità non facile trovare i paradigmi interpretativi e le strategie educative adeguate ... • Per una società complessa... una diagnosi complessa... • ... una progettazione educativa articolata e complessa, mirata a cogliere i punti nodali e critici della situazione, specialmente giovanile • Cosa c’è alla radice di tutto?

  8. «... alla radice della crisi dell’educazione c’èuna crisi di fiducia nella vita. Anima dell’educazione, come dell’intera vita può essere solouna speranza affidabile». Benedetto XVI, Lettera sul compito urgente dell’educazione 2008

  9. Le sfide educative emergenti • Indifferenza o estraneità tra le generazioni (disagio degli adulti, crisi dell’adultità e delle istituzioni educative,...) • Forte domanda di relazionalità... tra solitudine, socialità ristretta e coinvolgimento nella rete ... • Legami deboli e multipli... ‘svincolati’ dal tempo e dallo spazio (relazionalità ‘pura’ e dissoluzione dei legami) • Ricerca di senso, tra progetti e valori di tipo relazionale • Esigenza di libertà critica di fronte alla società dell’informazione e della comunicazione

  10. Questione dei modelli educativi Nella storia si sono alternati modelli educativi ispirati • agli aspetti oggettivi • allo sviluppo della soggettività personale • alla dimensione interpersonale tra educatore ed educando, tra padre e figlio, tra insegnante ed allievo.

  11. Questione dei modelli educativi • Oggi è particolarmente attuale il paradigma educativo relazionale che rivolge l’attenzione all’autenticità e reciprocità del rapporto tra educatore ed educando, ciascuno nel suo specifico ruolo, ma il cui destino risulta strettamente intrecciato. • L’educazione appare come un processo cooperativo ed il rapporto educativo è assunto come via per l’educazione.

  12. Questione dei modelli educativi • Una risposta alle sfide poste dalla cultura contemporanea all’educazione può essere cercata nell’approccio relazionale di Viktor E. Frankl, fondatore della ‘terza scuola viennese di psicoterapia’, che propone una interessante soluzione al dilagare del vuoto e del disorientamento esistenziale: la logoterapia come cura e come educazione al senso della vita. • Frankl risulta debitore in particolare del modello maieutico socratico, che vede l’educatore come colui che aiuta a “partorire” la verità in un rapporto in cui l’uno e l’atro sono indissociabili; e del modello dialogico di Buber secondo il quale l’autentica relazione educativa si compie esclusivamente nel rapporto Io-Tu ed è intrinsecamente dialogica, disinteressata e comprensiva.

  13. Dall’analisi degli scritti di Viktor E. Frankl • La logoterapia, fin dalle sue origini, dimostra un carattere di preventività e si configura come una vera e propria educazione ‘orientata al senso’. • Essa si rivela anche come un’educazione all’amore, alla sofferenza, ai valori, alla responsabilità e alla decisione.

  14. Implicanze educative • Imparare ad affrontare il rischio del decidere ... orientamento ed educazione a scegliere • Dal trasmettere conoscenze all’affinare la coscienza: compito dell’educazione • Educare alla responsabilità personale: centramento sulle motivazioni e sui valori che muovono la condotta umana e che danno senso alla vita

  15. «Viviamo nell’epoca del crollo e della vanificazione delle tradizioni. Invece di creare nuovi valori con la ricerca di significati unici, capita esattamente il contrario. I valori universali sono in declino. Questa è la ragione per cui un numero sempre maggiore di persone piomba in un sentimento di assurdità e di vuoto o, come son solito chiamarlo, nel vuoto esistenziale. […] L’educazione oggi non può pensare di procedere lungo le linee tradizionali, ma deve affinare la capacità di prendere decisioni indipendenti ed autentiche. In un’epoca in cui i dieci comandamenti sembra stiano perdendo la loro validità incondizionata,l’uomo deve imparare a percepire i diecimila comandamenti che sorgono dalle diecimila situazioni uniche di cui è costellata la sua vita. e poiché egli dovrà riferirsi a questi comandamenti, ad essi dovrà rivolgersi la sua coscienza».(Frankl, 1998)

  16. L’analisi esistenziale frankliana ha il merito di aver fornito un’immagine integrale e non riduzionistica dell’essere umano, che ha contribuito a una “riumanizzazione” non solo della psicoterapia, ma anche dell’educazione. «La logoterapia, in questo senso non è soltanto una “psicologia dell’altezza”, ma costituisce la base possibile per una vera e propria pedagogia dell’altezza, capace di educare quella fondamentale speranza che risiede latente in ogni uomo». (Bruzzone 2002,16) La responsabilità poggia su una concezione antropologica che vede l’uomo come una realtà fortemente dinamica e protesa verso l’esterno, un progetto aperto, non totalmente compiuto e definito, alla cui esistenza è affidato un compito unico ed irripetibile, da portare a compimento in modo responsabile.

  17. crescita LE PAROLE ‘CHIAVE’ responsabilità coscienza morale libertà

  18. Coscienza • La questione della coscienza nell’attuale dibattito sulla natura propria della moralità è divenuta il punto nodale della discussione, non solo nell’ambito della teologia morale cattolica, ma delle scienze umane • Il dibattito culturale ruota attorno ai concetti di • libertà e norma • autonomia e eteronomia • autodeterminazione e determinazione dall’esterno mediante l’autorità

  19. Coscienza • La coscienza viene presentata come il baluardo della libertà di fronte alle limitazioni dell’esistenza imposte dall’autorità. • Ciò presuppone due concezioni contrapposte: • via e principio di libertà • assoggettamento dell’esistenza all’autorità che attraverso le norme regola la vita mantenendo sotto controllo i comportamenti degli uomini

  20. Coscienza «Così morale della coscienza e morale dell’autorità sembrano contrapporsi tra di loro come due modelli incompatibili; la libertà dei cristiani sarebbe poi messa in salvo facendo appello al principio classico della tradizione morale, secondo cui la coscienza è la norma suprema, che deve essere sempre seguita, anche in contrasto con l’autorità [...]». (J. Ratzinger, L’elogio della coscienza 1991)

  21. Responsabilità • La responsabilità, nell’ambito della teologia morale, è la qualità etica dell'agire umano direttamente connessa con la libertà di scelta. • La responsabilità qualifica la risposta personale davanti al ‘bene’ da compiere qui e ora e all'orientamento globale della propria vita. • La categoria della responsabilità interessa non solo la sfera dei rapporti intersoggettivi, ma più profondamente il rapporto che ciascuna persona ha con se stessa e con le conseguenze prevedibili del suo agire (responsabilità personale).

  22. Responsabilità • Non esiste responsabilità senza la libertà. • Non esiste educazione alla libertà senza la responsabilizzazione. • Il senso di responsabilità è una qualità umana tipica dell’adulto riuscito: non è ‘automatico’, comporta un processo di crescita e di maturazione personale. Soltanto un ambiente educativo capace di responsabilizzazione, può educare i giovani alla responsabilità e alla libertà.

  23. Quale responsabilità? • Responsabilità e libertà:assumere il rischio della libertà • Responsabilità e autonomia:assumere se stessi nella propria unicità e solitudine • Responsabilità e decisione:assumere le conseguenze delle proprie scelte • Responsabilità e senso della vita: rispondere a qualcosa o a qualcuno che mi interpella • Responsabilità e obbedienza: adesione e consenso libero alle norme, all’autorità, alle mediazioni formative, ecc.

  24. OBBEDIENZA COME … • Ascolto • Relazione • Autoritá • Capacitá decisionale • Capacitá di ‘assenso’ (saper dire sì e/o no…) AUTONOMIA

  25. RAPPORTO AUTONOMIA-OBBEDIENZA • Ambivalenza nel modo di concepire l’autonomia • Non si tratta di indipendenza, di spontaneità e libertà ad ogni costo, di un’autonomia senza concessioni e senza limiti • Libertà e limite sono correlativi: una libertà che si confronta con la libertà degli altri • Il conflitto autonomia-dipendenza è presente in ogni evoluzione psicologica

  26. Consapevolezza del proprio valore personale (=auto-stima) • Capacità di decisione • Libertà critica di fronte ai propri bisogni impulsivi • Dominio dell’onnipotenza del desiderio • Saper dire di «no» e di «sì» • Disponibilità ad assumersi responsabilità • Capacità di scelta al di là delle aspettative degli altri AUTONOMIA

  27. AUTONOMIA É UN TERMINE … • RELAZIONALE: • Non aver bisogno di.. • Presa di distanza da … • Non dipendere da … • MOTIVAZIONALE: • Assunzione in proprio di motivazioni che non dipendono dagli altri, ma dal di dentro … • EMOZIONALE: • ci si sente legati emotivamente, ma ci si sente anche liberi, capaci di stare da soli • DECISIONALE: • Capacità di prendere decisioni e di assumere la responsabilità delle conseguenze

  28. Problema ? • Ambivalenza di ogni relazione: • Continua oscillazione tra • Dipendenza/indipendenza • Bisogno/autosufficienza • Identità/differenza DIPENDENZA LEGAME

  29. OBBEDIENZA E … • Autorità e potere… • Autorità e crescita … • Storia evolutiva di relazione con l’autorità genitoriale … • Stili educativi familiari • Quali modelli di ‘autorità educativa’ nelle nostre istituzioni? AUTORITÁ

  30. A livello psicologico .... • La responsabilità non viene più considerata come un falso, problema, una illusione o un non senso... (prospettiva deterministica lineare) • La responsabilità è considerata una funzione ed una competenza dell’Io e delle sue capacità e potenzialità di autonomia rispetto alle pressioni, ai conflitti interni o esterni alla persona. • Non è solo una realtà intra-psichica ma interattiva, relazionale e sociale ...

  31. A livello psicologico .... • La responsabilità si sviluppa, si organizza e si esprime attraverso il giudizio morale, le conoscenze e le competenze normative, istituzionali e sociali • Requisiti importanti sono la capacità di • assumere il ruolo dell’altro • seguire le regole dei contesti di appartenenza • elaborare attivamente tali regole • Entrano in gioco dimensioni psicologiche come l’intenzione, la capacità di anticipazione, di autoregolazione, il locus of control, la riflessività, l’autodeterminazione,...

  32. A livello psicologico .... • Quali le teorie psicologiche che spiegano l’acquisizione del senso di responsabilità morale? • Come si matura nell’età evolutiva la coscienza morale (giudizio morale, comportamento morale, responsabilità morale, libertà e autonomia, ecc...) • Gli studi dello sviluppo morale in questo momento storico sembrano presentare una battuta di arresto... dopo le grandi teorie evolutive che fanno capo a Piaget e a Kolberg. • La ricerca scientifica in questo ambito non è facile, sia quanto al contenuto che al metodo (esempio: indagini sull’adolescenza)

  33. Uno sguardo alle teorie psicologiche sullo sviluppo morale

  34. ITINERARI di crescita … • Dalla dipendenza ‘infantile’ alla dipendenza ‘adulta’ • Dal ‘formalismo’ alla ‘responsabilità – corresponsabilità’ Sviluppo e maturazione della coscienza morale: attenzioni alle ‘motivazioni’ dell’obbedire … • Oltre il ‘legalismo’ e la ‘compiacenza’ • Al di là del senso di colpa e di vergogna

  35. Atteggiamenti relazionali degli educatori Rispetto per la persona (+) Indottrinamento (-) Libertà nelle decisioni (+) Autoritarismo (-) Condivisione dei ruoli (+) Aiuto nell’autodefinizione dei valori (+) Imposizione (-) Pretesa (-)

  36. Per la discussione • I nodi educativi e pastorali: ciò che mi preoccupa... • Le convinzioni da riaffermare: ciò che mi dà speranza... • I cammini da percorrere: cosa fare, da dove partire...

  37. e per finire … Un augurioper tutti gli educatori “Tutto ciò che non si rigenera degenera”

  38. Ricominciamo da … NOI !!!... “La più potente ‘forza di educazione’ consiste nel fatto che io stesso in prima persona mi protendo in avanti e mi affatico a crescere” (Romano GUARDINI)

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