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Argomenti della relazione. Strumenti finanziari attuali e futuri per le aziende casa Il finanziamento delle aziende casa: con quali risorse e da quali fontiLe criticit? finanziarie del modello attuale di social housing (costi e ricavi delle aziende casa e loro determinanti)Aziende ERP e Piano Cas
E N D
1. FINANZIAMENTI PER LA CASAE OPPORTUNITA PER LEDILIZIA PUBBLICA
Anna Maria Pozzo
FEDERCASA
2. Argomenti della relazione Strumenti finanziari attuali e futuri per le aziende casa
Il finanziamento delle aziende casa: con quali risorse e da quali fonti
Le criticitŕ finanziarie del modello attuale di social housing (costi e ricavi delle aziende casa e loro determinanti)
Aziende ERP e Piano Casa
3. Finanziamento delle Aziende Casa (1) I Fondi Gescal hanno assicurato lalimentazione del settore fino al 1998 con un flusso annuo di circa 1,5 miliardi di euro
A seguito del Dlgs n. 112/1998, con la chiusura della sezione autonoma edilizia residenziale presso la Cassa DDPP, i fondi giacenti sui conti correnti, per edilizia sovvenzionata (contributi GESCAL) e per edilizia agevolata (contributi Stato), pari ad un importo complessivo di 11,5 miliardi di euro, vengono:
trasferiti direttamente alle regioni per edilizia agevolata per 3,8 miliardi di euro;
gestiti dalla Cassa depositi e prestiti per conto delle regioni per ledilizia sovvenzionata per 6 miliardi di euro;
gestiti dalla Cassa depositi e prestiti per conto dell'amministrazione centrale per i programmi di edilizia sovvenzionata ed agevolata per 1,7 miliardi di euro.
4. Finanziamento delle Aziende Casa (2) Rimangono al 31 dicembre 2001 circa 878 milioni di euro di residui non attribuiti risultanti, che sono stati destinati agli interventi previsti dalla legge 21/2001:
Contratti di Quartiere 2
20.000 alloggi in affitto
Alloggi per anziani del 2000 (programma poi annullato)
I fondi devoluti alle Regioni sono serviti ad assicurare la continuitŕ dellintervento di nuova costruzione e di recupero e manutenzione straordinaria nel decennio successivo alla chiusura del prelievo Gescal
Alcune Regioni ancora oggi dispongono di fondi da spendere (giacenti presso la Cassa DDPP)
Le Regioni piů virtuose hanno da tempo esaurito questo canale di finanziamento
5. Riduzione dellimpegno pubblico
6. Riduzione dellimpegno pubblico Negli ultimi anni in Italia si č registrata una forte crescita dei promotori immobiliari privati e una riduzione del ruolo delle cooperative di abitazione e soprattutto del settore pubblico. Nel 1984 la spesa pubblica finanziava la realizzazione di 34.000 abitazioni in edilizia sovvenzionata, nel 2004 le abitazioni ultimate in tutta Italia sono state solo 1.900.
Nel 1984 si realizzavano 56.000 abitazioni in regime di edilizia agevolata o convenzionata, nel 2004 solo 11.000.
7. La spesa delle Regioni per la Casa nel 2008
8. Le Aziende Casa Fino a ieri costruttori e gestori di patrimonio per i piů deboli
Oggi alla ricerca di un nuovo ruolo che oscilla fra:
Gestione di patrimoni pubblici e privati
Promotori immobiliari per laffitto
Gestori sociali
E quindi alla ricerca di un difficile equilibrio finanziario che consenta di svolgere al meglio la funzione tradizionale, che oggi č diventata ancor piů complessa (invecchiamento, missione sociale)
10. I problemi della gestione
11. Il livello dei canoni sociali ex Iacp
12. Le abitazioni pubblichei canoni Il canone medio equivale al 25% del canone di un analogo alloggio privato (87 euro contro 350)
Su questi canoni gravano:
Imposte per il 33%
Manutenzione ordinaria per il 22%
Spese di personale amministrativo per il 23%
Spese per manutenzione straordinaria per il 23%
13. Le gestioni condominiali Le vendite dello stock pubblico hanno comportato una grande frammentazione del patrimonio, con la conseguente creazione di 20.000 condomini misti pubblico/privato;
Gli Istituti si sono organizzati per gestire questa situazione che crea innumerevoli difficoltŕ:
Problemi di gestione del bilancio
Problemi per la ristrutturazione del patrimonio
Problemi per la gestione dei programmi di riqualificazione urbana (necessitŕ di coinvolgimento dei condomini privati nella spesa)
14. Gli alloggi in gestione condominiale
15. I bilanci delle aziende Il bilancio aggregato delle aziende casa (proiezioni su un campione significativo, anno 2005):
Giro daffari globale: 2.800 milioni di euro
Ricavi da vendite e prestazioni: 1.200 milioni di euro
Ricavi da canoni: 900 milioni
Ricavi da cessione patrimonio: 250 milioni
Ricavi da servizi: 350 milioni
Spese
per personale: 365 milioni di euro
Per manutenzione : 270 milioni di euro
Per investimento : 650 milioni di euro
Per imposte: 260 milioni di euro
16. I risultati operativi delle aziende trasformate (campione)
17. La vendita del patrimonio ex IacpAlloggi venduti Dal 1993
venduti circa 155.000 alloggi per un introito di 3.665 milioni di euro ad una media di 23.700 euro ad alloggio. Significativo appare lesito delle vendite degli immobili ex-IACP: in dodici anni, dal 1993 al 2005, le Regioni hanno alienato 140mila alloggi, realizzando unentrata di 3,5 miliardi di euro, con una media, quindi, di 25mila euro ad alloggio. Tali dismissioni hanno determinato un ridimensionamento del 17% del patrimonio immobiliare iniziale che aveva un valore stimato pari a circa 20 miliardi di euro. I vantaggi acquisiti dai nuovi proprietari (giŕ beneficiari, per anni, dellalloggio a canone sociale) compromettono, in sostanza, le possibilitŕ di accesso agli alloggi sociali di nuovi inquilini che avrebbero tutti i requisiti per poter ottenere una casa a canone sociale[1]. [1] Occorre poi considerare il fenomeno delle occupazioni abusive, che interessa circa 40mila alloggi (circa il 5% del totale). Inoltre, il 3% dei nuclei familiari assegnatari non hanno piů, oggi, i requisiti per avere un alloggio sociale (ma sia lo sfratto degli abusivi che laccertamento dei requisiti reddituali non possono essere effettuati dagli enti gestori, che si trovano a fronteggiare anche gli oneri derivanti dalla gestione di condomini misti (oltre 345mila alloggi in totale) formati in parte da assegnatari ERP e in parte da persone divenute proprietarie dellalloggio che impegnano gli enti proprietari in onerosi interventi deliberati dallassemblea di condominio.
Significativo appare lesito delle vendite degli immobili ex-IACP: in dodici anni, dal 1993 al 2005, le Regioni hanno alienato 140mila alloggi, realizzando unentrata di 3,5 miliardi di euro, con una media, quindi, di 25mila euro ad alloggio. Tali dismissioni hanno determinato un ridimensionamento del 17% del patrimonio immobiliare iniziale che aveva un valore stimato pari a circa 20 miliardi di euro. I vantaggi acquisiti dai nuovi proprietari (giŕ beneficiari, per anni, dellalloggio a canone sociale) compromettono, in sostanza, le possibilitŕ di accesso agli alloggi sociali di nuovi inquilini che avrebbero tutti i requisiti per poter ottenere una casa a canone sociale[1]. [1] Occorre poi considerare il fenomeno delle occupazioni abusive, che interessa circa 40mila alloggi (circa il 5% del totale). Inoltre, il 3% dei nuclei familiari assegnatari non hanno piů, oggi, i requisiti per avere un alloggio sociale (ma sia lo sfratto degli abusivi che laccertamento dei requisiti reddituali non possono essere effettuati dagli enti gestori, che si trovano a fronteggiare anche gli oneri derivanti dalla gestione di condomini misti (oltre 345mila alloggi in totale) formati in parte da assegnatari ERP e in parte da persone divenute proprietarie dellalloggio che impegnano gli enti proprietari in onerosi interventi deliberati dallassemblea di condominio.
18. La vendita del patrimonio ex IacpI ricavi Dal 1993:
un introito di 3.665 milioni di euro ad una media di 23.700 euro ad alloggio. Significativo appare lesito delle vendite degli immobili ex-IACP: in dodici anni, dal 1993 al 2005, le Regioni hanno alienato 140mila alloggi, realizzando unentrata di 3,5 miliardi di euro, con una media, quindi, di 25mila euro ad alloggio. Tali dismissioni hanno determinato un ridimensionamento del 17% del patrimonio immobiliare iniziale che aveva un valore stimato pari a circa 20 miliardi di euro. I vantaggi acquisiti dai nuovi proprietari (giŕ beneficiari, per anni, dellalloggio a canone sociale) compromettono, in sostanza, le possibilitŕ di accesso agli alloggi sociali di nuovi inquilini che avrebbero tutti i requisiti per poter ottenere una casa a canone sociale[1]. [1] Occorre poi considerare il fenomeno delle occupazioni abusive, che interessa circa 40mila alloggi (circa il 5% del totale). Inoltre, il 3% dei nuclei familiari assegnatari non hanno piů, oggi, i requisiti per avere un alloggio sociale (ma sia lo sfratto degli abusivi che laccertamento dei requisiti reddituali non possono essere effettuati dagli enti gestori, che si trovano a fronteggiare anche gli oneri derivanti dalla gestione di condomini misti (oltre 345mila alloggi in totale) formati in parte da assegnatari ERP e in parte da persone divenute proprietarie dellalloggio che impegnano gli enti proprietari in onerosi interventi deliberati dallassemblea di condominio.
Significativo appare lesito delle vendite degli immobili ex-IACP: in dodici anni, dal 1993 al 2005, le Regioni hanno alienato 140mila alloggi, realizzando unentrata di 3,5 miliardi di euro, con una media, quindi, di 25mila euro ad alloggio. Tali dismissioni hanno determinato un ridimensionamento del 17% del patrimonio immobiliare iniziale che aveva un valore stimato pari a circa 20 miliardi di euro. I vantaggi acquisiti dai nuovi proprietari (giŕ beneficiari, per anni, dellalloggio a canone sociale) compromettono, in sostanza, le possibilitŕ di accesso agli alloggi sociali di nuovi inquilini che avrebbero tutti i requisiti per poter ottenere una casa a canone sociale[1]. [1] Occorre poi considerare il fenomeno delle occupazioni abusive, che interessa circa 40mila alloggi (circa il 5% del totale). Inoltre, il 3% dei nuclei familiari assegnatari non hanno piů, oggi, i requisiti per avere un alloggio sociale (ma sia lo sfratto degli abusivi che laccertamento dei requisiti reddituali non possono essere effettuati dagli enti gestori, che si trovano a fronteggiare anche gli oneri derivanti dalla gestione di condomini misti (oltre 345mila alloggi in totale) formati in parte da assegnatari ERP e in parte da persone divenute proprietarie dellalloggio che impegnano gli enti proprietari in onerosi interventi deliberati dallassemblea di condominio.
19. Vendita del patrimonio ex IacpConseguenze La vendita massiccia del patrimonio ex Iacp, oltre a svendere a favore di pochi un patrimonio pubblico, avrebbe (a regime, ove realizzata) anche conseguenze sul bilancio statale:
Riduzione del gettito da imposte sul reddito degli enti:
Circa 200 milioni di euro/anno
Aumento delle detrazioni per mutui prima casa
Tra 70 e 100 milioni di euro lanno
E conseguenze sul mercato delle costruzioni:
Riduzione (o slittamento verso il mercato nero) delle spese per manutenzione
manutenzione ordinaria: 150 milioni di euro/anno
manutenzione straordinaria : 120 milioni di euro/anno
20. La questione ambientale Il patrimonio ex Iacp č ormai vecchio e necessita di riqualificazione, soprattutto per ridurne i consumi energetici
E un imperativo sociale ed economico, oltre che ambientale
Circa 400.000 alloggi sono stati costruiti prima del 1990 e quindi senza alcuna misura di isolamento termico
La maggior parte degli impianti sono ormai vecchi e devono essere sostituiti
Intervenire a fondo su questo patrimonio richiederebbe oltre 20 miliardi di euro -> impossibile
21. Un piano di riqualificazione energetica del patrimonio ex Iacp Calcolo costi piano riqualificazione energetica patrimonio ex iacp
22. Un piano di riqualificazione energetica del patrimonio ex Iacp Quindi linvestimento puň pagarsi sul risparmio con operazioni di FTT affidate a una ESCO
Ma in questo caso non abbiamo nessun vantaggio sociale perché non facciamo usufruire gli utenti del risparmio
Se agli enti proprietari fosse consentito di dedurre, come i proprietari privati, il 55% dellinvestimento dalle imposte, si potrebbe fin dallinizio ridurre la spesa degli inquilini.
Come si recupera il costo per lo stato?
Con una rimodulazione dellaiuto (es. 20% per sostituzione finestre e 50% per interventi con risparmi dimostrati di almeno il 30%)
Con un rateizzazione in 10 anni della deducibilitŕ
23. Il Piano Casa Lart. 11 del D.L. 112/2008 convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, introduce i contenuti fondamentali di un nuovo Piano Casa mirato ad affrontare in maniera diretta e organica il problema abitativo
Fra i principali aspetti che caratterizzano il Piano vi sono lassunzione dellAlloggio Sociale come superamento delle forme tradizionali di edilizia residenziale pubblica e la definizione del carattere strategico per il Paese delledilizia sociale e della riqualificazione urbana
24. Novitŕ del Piano casa Si passa
da un modello di programmazione a cascata (Stato, Regioni, Enti locali e operatori in sequenza), dai tempi inevitabilmente lunghi
a un modello che valorizza
il programma Progetto espresso dal basso
Il partenariato locale
Lintegrazione territoriale
La rapiditŕ dellattuazione č affidata allaccordo di programma fra Stato, Regioni e Comuni
Fra le linee di intervento previste dal Piano Casa, lart. 11 comma 3, lett. A), vi č un sistema integrato di fondi immobiliari costituito da un fondo nazionale e da una rete di fondi locali dedicati prevalentemente alledilizia sociale
25. Linee di intervento Sistema integrato nazionale e locale di Fondi immobiliari
Incremento del patrimonio di ERP (risorse Stato, regioni, Comuni e altri Enti pubblici e proventi alienazione)
Promozione finanziaria di interventi (anche privati)
Agevolazione a cooperative edilizie
Programmi integrati di edilizia residenziale anche sociale
Interventi ex Iacp giŕ compresi nel DM Infrastrutture 28 dicembre 2007. Sistema integrato nazionale e locale di Fondi immobiliari
Incremento del patrimonio di ERP (risorse Stato, regioni, Comuni e altri Enti pubblici e proventi alienazione)
Promozione finanziaria di interventi (anche privati)
Agevolazione a cooperative edilizie
Programmi integrati di edilizia residenziale anche sociale
Interventi ex Iacp giŕ compresi nel DM Infrastrutture 28 dicembre 2007Sistema integrato nazionale e locale di Fondi immobiliari
Incremento del patrimonio di ERP (risorse Stato, regioni, Comuni e altri Enti pubblici e proventi alienazione)
Promozione finanziaria di interventi (anche privati)
Agevolazione a cooperative edilizie
Programmi integrati di edilizia residenziale anche sociale
Interventi ex Iacp giŕ compresi nel DM Infrastrutture 28 dicembre 2007
26. Finanziamenti a disposizione(art. 11, c. 12, L 133/2008) art. 1, comma 1154, della legge n. 296/2006, con cui č stato disposto il finanziamento, per un importo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008-2009 di un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata;
dallart. 21 del DL n. 159/2007 (istitutivo di un programma straordinario di edilizia residenziale pubblica, cui si č data attuazione con il DM infrastrutture 28 dicembre 2007) e dallart. 21-bis (recante rifinanziamento dei programmi innovativi in ambito urbano Contratti di quartiere II) del DL n. 159/2007, ad eccezione di quelle giŕ iscritte nei bilanci degli enti destinatari e, quindi, giŕ impegnate;
dallart. 41 del medesimo decreto, che prevede la costituzione di Fondi immobiliari finalizzati all'acquisizione, recupero o realizzazione di immobili ad uso abitativo, cui destinare, per lanno 2007, la spesa massima di 100 milioni di euro.
Per assicurare una sollecita attuazione del Piano si prevede che questo possa essere realizzato anche mediante le risorse del Fondo aree sottoutilizzate (FAS) e, in particolare,
della quota del FAS destinata al finanziamento del Fondo infrastrutture di cui all'art. 6-quinquies del DL n. 112/2008, ricorrendo anche a risorse autonomamente messe a disposizione dalle Regioni a valere sulla quota FAS di pertinenza di ciascuna regione.
A tali risorse dovrebbero poi aggiungersi anche quelle derivanti dalle dismissioni degli immobili IACP.
art. 1, comma 1154, della legge n. 296/2006, con cui č stato disposto il finanziamento, per un importo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008-2009 di un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata;
dallart. 21 del DL n. 159/2007 (istitutivo di un programma straordinario di edilizia residenziale pubblica, cui si č data attuazione con il DM infrastrutture 28 dicembre 2007) e dallart. 21-bis (recante rifinanziamento dei programmi innovativi in ambito urbano Contratti di quartiere II) del DL n. 159/2007, ad eccezione di quelle giŕ iscritte nei bilanci degli enti destinatari e, quindi, giŕ impegnate;
dallart. 41 del medesimo decreto, che prevede la costituzione di Fondi immobiliari finalizzati all'acquisizione, recupero o realizzazione di immobili ad uso abitativo, cui destinare, per lanno 2007, la spesa massima di 100 milioni di euro.
Per assicurare una sollecita attuazione del Piano si prevede che questo possa essere realizzato anche mediante le risorse del Fondo aree sottoutilizzate (FAS) e, in particolare,
della quota del FAS destinata al finanziamento del Fondo infrastrutture di cui all'art. 6-quinquies del DL n. 112/2008, ricorrendo anche a risorse autonomamente messe a disposizione dalle Regioni a valere sulla quota FAS di pertinenza di ciascuna regione.
A tali risorse dovrebbero poi aggiungersi anche quelle derivanti dalle dismissioni degli immobili IACP.