1 / 38

“FINCHÉ CONFLITTO NON CI SEPARI …”

“FINCHÉ CONFLITTO NON CI SEPARI …” La crisi della coppia, tra consapevolezza del problema e opportunità di crescita. Alessandro Ricci Psicologo – Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma.

diane
Download Presentation

“FINCHÉ CONFLITTO NON CI SEPARI …”

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. “FINCHÉ CONFLITTO NON CI SEPARI …” La crisi della coppia, tra consapevolezza del problema e opportunità di crescita Alessandro Ricci Psicologo – Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

  2. LA COPPIA NON PUO’ FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L’ALTRO E’ UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE E GESTIRE ASCOLTARE SIGNIFICA ACCOGLIERE PENSIERI, EMOZIONI ALTRUI, RENDENDOSI DISPONIBILI A FARE SPAZIO DENTRO DI SE’ PER OSPITARE L’ALTRO NELLA SUA INTEGRALITA’

  3. LE DIFFERENZE COMUNICATIVE NELLA COPPIA UOMO DONNA In genere parla per approfondire l’intimità Tende ad utilizzare i suoi punti deboli Ricerca un coinvolgimento profondo Cerca di capire le esigenze dell’altro per arricchire la relazione È più emotiva, utilizza di più le emozioni • In genere parla per scambiare informazioni • Tende a non rilevare i propri punti deboli • Non desidera sentirsi dire che cosa deve fare • È più razionale • Evita il conflitto

  4. LA CRISI DELLA COPPIA DIFFICOLTÁ COMUNICATIVE DIFFICOLTÁ DI SENSO IL VISSUTO DI COPPIA E IL SIGNIFICATO DELLO STARE INSIEME VANNO SEMPRE PIÚ SPESSO ASSUMENDO UN CARATTERE INDIVIDUALISTICO E FUNZIONALE AD UNA PERSONALE AUTO-REALIZZAZIONE IN CUI ALL’AFFETTIVITÁ VIENE SUGGERITO DI EVITARE INVESTIMENTI DURATURI ESASPERANDO IL CAMBIAMENTO COME BENE ASSOLUTO

  5. LA CRISI DELLA COPPIA Il processo di crescita nella coppia è molto complesso e va al di là di semplici interazioni causa – effetto “se attiverò questo comportamento, otterrò questa reazione” “facciamo così, lo facciamo insieme, questo è il nostro programma”

  6. FATTORI DI RISCHIO NELLA VITA DI COPPIA • atteggiamento provvisorionon avere un progetto (vivere “alla giornata”). • atteggiamento fatalistache fa innescare un processo di fuga dalle responsabilità (il destino ha il sopravvento). • atteggiamento collettivisticoa motivo del ruolo massificante della società moderna. • atteggiamento rinunciatariodi fronte agli insuccessi.

  7. DARE UN SENSO ALLA VITA DI COPPIA Avere una rotta: andare in una direzione, con dei compagni di viaggio, con dei tempi, ritmi, riti, luoghi, con una mappa da consultare per non perdere la strada o sulla quale confidare se la strada l’abbiamo persa. Porsi delle mete e decidere i passi da fare sin da oggi per raggiungerle. Una persona senza progetto è un’esistenza alla deriva. Non risulta efficace un coppia che vive la sua relazione alla giornata

  8. DARE SIGNIFICATO E SENSO ALLA VITA DI COPPIA • IL SIGNIFICATO: Consiste nel “che cosa” intende la persona perseguire quale obiettivo primario della propria vita. • IL SENSO: Il senso ne delinea la direzione precisa, definendo i motivi per i quali si prende una certa decisione. Il senso si ispira ad un profilo etico elevato IL SENSO AGGIUNGENDO IL “PER CHI” ED IL “COME”, COMPLETA ETICAMENTE IL SIGNIFICATO E LO ELEVA

  9. LA FORMAZIONE ALLE COPPIE NON SI PUÓ PRESCINDERE DA UNA FORMAZIONE UMANA PERCHÉ ? Senza una struttura solida e matura non si può aggiungere alcunchè dal profilo elevato.

  10. LA FORMAZIONE ALLE COPPIE ATTRAVERSO PER-CORSI FORMAZIONE INIZIALE Percorsi per coppie di fidanzati FORMAZIONE PERMANENTE Percorsi per coppie di sposi

  11. QUALE FORMAZIONE ALLA COPPIA

  12. MATURITÁ • La maturità è la crescente consapevolezza di non essere né tanto straordinari né tanto inetti; ciò significa saper conciliare quel che è con quello che potrebbe essere, poiché la maturità non è una destinazione ma una strada (La Sala Batà, 1997, 17). • Il soggetto che è capace di superare in modo efficiente i conflitti e le frustrazioni, di affrontare con successo i compiti di sviluppo, prendendo decisioni fondamentali e realizzandole nelle situazioni concrete, utilizzando in modo funzionale e adattivo le proprie strategie, può definirsi una persona psicologicamente sana a matura (Ronco, 1976, 100). • In conclusione, essere maturi significa prima di tutto apprendere a cercare un significato umano ed una possibilità di crescita anche nell’errore, e nello smarrimento; facendosi umilmente carico della propria debolezza e di quella degli altri (Salonia, 2008, 714-717).

  13. MATURITÁ QUANDO UNA COPPIA È MATURA

  14. MATURITÁ DELLA COPPIA I coniugi nel matrimonio riescono a raggiungere una situazione di mancanza di competitività, in cui i loro messaggi sono chiari, congrui e perfettamente compresi, e tendono alla collaborazione reciproca. Quando sono di opinione diversa tra loro, accettano la differenza come un dato umano imprescindibile da cui è possibile trarre insegnamento, piuttosto che la prova di un’ostilità

  15. PER UNA VISIONE OLISTICA DELLA MATURITÁ NELLA COPPIA • Maturità fisiologica • Maturità affettiva • Maturità psicologica • Maturità vocazionale LA MATURITÁ UMANA È QUANDO SI STA BENE CON SE STESSI E CON GLI ALTRI

  16. MATURITA’ UMANA E VOCAZIONE MATRIMONIALE Matrimonio Maturità umana “conditio sine qua non” La decisione richiede: * Maturità fisiologica * Maturità psicologica * Maturità affettiva * Maturità vocazionale

  17. MATURITA’ UMANA E VOCAZIONE MATRIMONIALE Matrimonio Maturità umana “conditiosine qua non” La decisione richiede per la Maturità fisiologica Essere in grado di procreare

  18. MATURITA’ UMANA E VOCAZIONE MATRIMONIALE Matrimonio Maturità umana “conditiosine qua non” La decisione richiede per la Maturità psicologica Essere pienamente “individuati”, avere una chiara identità personale e essere pronti alla relazione

  19. MATURITA’ UMANA E VOCAZIONE MATRIMONIALE Matrimonio Maturità umana “conditiosine qua non” La decisione richiede per la Maturità affettiva Capacità di essere amati ed amare di un amore “esclusivo” (io per te)

  20. MATURITA’ UMANA E VOCAZIONE MATRIMONIALE Matrimonio Maturità umana “conditiosine qua non” La decisione richiede per la Maturità vocazionale Senso della chiamata sponsale il celebrare le “nozze” “Io scelgo Te”

  21. LA GESTIONE DEI CONFLITTI DIFFERENZA TRA CONTRASTO E CONFLITTO

  22. LA GESTIONE DEI CONFLITTI L’esistenza di crisi di per sé non è un problema. Le relazioni sane sono contraddistinte non dall’assenza di crisi, ma dalla gestione efficace delle medesime. Quindi saper «litigare» PREVENIRE LA STAGNAZIONE FAVORIRE IL CONFRONTO STIMOLARE CURIOSITA’ E INTERESSE PERMETTERE LA CRESCITA DELLE RELAZIONI

  23. NON TI CAPISCO PIÚ Il CONFLITTO si presenta quando vi sono interessi divergenti e le “parti” non trovano soluzioni, non riescono a “sintonizzarsi”…. Tuttavia….. “Il conflitto è l’enzima del cambiamento” Carl Whitaker

  24. La Comunicazione nella Gestione dei Conflitti CONTENUTO Livello Verbale Divergenze idee, punti di vista “CONTRASTO” Dimensione Razionale B A RELAZIONE Livello Para e Non Verbale Divergenze livello più profondo personale “CONFLITTO” Dimensione Emotiva, Personale

  25. Alta COMPETITIVO COLLABORAZIONE Vincente/ Perdente Vincente/ Vincente COMPROMESSO VERSO ME Né Vincente/ Né perdente FUGA ACCOMODANTE Perdente/ Vincente Perdente/ Perdente Bassa Alta VERSO ALTRO STRATEGIE DI GESTIONE DEL CONFLITTO Bassa

  26. ANALIZZARE IL PROBLEMA DESCRIVERE IL PROBLEMA SENZA GENERALIZZARE I termini “mai, sempre, niente, tutto … PRECISIONE mettono l’altro sulla difensiva. esprimendo il proprio punto di vista Ci si concentra chiarezza. su ciò che si desidera “veramente” ma si evita di accusare l’altro. Vorrei che tu fossi più affettuoso, cioè intendo ….” “Vorrei che mi abbracciassi più spesso!”

  27. COMUNICARE CAMBIANDO ANALISI SCINDERE LE PERSONE DAL DELLE CAUSE PROBLEMA Mettersi nei panni dell’altro SCINDERE ed avere rispetto per le sue IL PROBLEMA emozioni ed il suo punto di vista DALLE PERSONE Tu è un attacco Verificare i sentimenti verbale che mette percepiti nell’altro, senza l’atro in fuga giudizi o interpretazioni “ Mi arrabbio quando dimentichi il minestrone sul fuoco” “Mi sembra che tu non sia d’accordo, è così?”

  28. COMUNICARE CAMBIANDO GESTIRE LE EMOZIONI Non siamo “colpevoli” delle nostre emozioni, ma siamo responsabili del modo in cui decidiamo di esprimerle.

  29. TROVARE SOLUZIONI GERARCHIZZARE • Affrontare un problema per volta NEGOZIAZIONE • Raggiungere un accordo per il bene comune

  30. LE REGOLE NELLA GESTIONE DEI CONFLITTI • Determinare l’oggetto della controversia • Limitare l’oggetto della controversia • Non interrompere l’altro • Vietato ritorcere accuse diverse • Concordare il luogo e il tempo • Evitare di fare ricorso a eventi passati • Non superare la soglia di vulnerabilità dell’altro • Considerare il conflitto come il risultato di condotte reciproche e non sempre come tutta colpa dell’altro

  31. EDUCARE INSIEME MA COSA? Aspetti Psico - Educativi Centrali nella relazione genitori-figli • Educare a pensare • Educare all’affettività • Educare alle regole • Educare ai valori • Educare a uno stile cooperativo • Educare allo sviluppo delle capacità critiche, creative e di scelta • Educare alla resilienza • Educare alla fede

  32. DAL VUOTO ESISTENZIALE ALLA RICERCA DI SENSO Attivarsi per educare alla scoperta del proprio compito della vita attraverso un’attenzione ai seguenti aspetti: • Autotrascendenza (non chiudersi in sé) • Spirito critico (non conformismo) • Libertà (non frutto di condizionamenti) • Ascolto della coscienza (non dipendere) • Ambiti del quotidiano (non irrealtà) • Socialità (non individualismo o pregiudizi) • Solidarietà (non essere indifferenti o ostili)

  33. È importante riflettere sulla propria storia passata, in quanto gli schemi di comunicazione e relazione si ripetono nel modo di approcciarsi agli altri sulla base dell’esperienza che noi abbiamo avuto con i nostri genitori. Solo tramite una conoscenza dei propri vissuti ambivalenti e contrastanti, si può iniziare un percorso di cambiamento che permetta un avvicinamento alla realtà della relazione con il proprio partner. Essere consapevoli di come il passato condiziona il proprio stile comunicativo La consapevolezza e la risoluzione di questioni legate al passato si traduce nella possibilità di una scelta più ampia e flessibile nell’ambito delle modalità relazionali attuali

  34. DAL VUOTO ESISTENZIALE ALLA RICERCA DI SENSO Il disagio relazionale va inteso come causa e/o effetto di un vuoto esistenziale che ci coinvolge Dare la possibilità concreta di affrontare tale vuoto con l’attiva predisposizione a cercare costantemente il senso di quello che si sta vivendo rende possibile mettere in condizione di attivare le proprie risorse personali al fine di risolvere e superare il disagio interpersonale.

  35. DAL VUOTO ESISTENZIALE ALLA RICERCA DI SENSO • Starsi accanto affrontando la vita • Saper individuare particolari situazioni di disagio • Puntare a scoprire in ognuno le potenzialità presenti • Instaurare un dialogo interpersonale basato sul rispetto e sulla fiducia • Indicare coraggiosamente e senza mezzi termini obiettivi realizzabili e modelli concreti di vite realizzate in pienezza

  36. LA COSTRUZIONE DI UNA COPPIA RELAZIONALE LA COPPIA SI FORMA NELLA RELAZIONE, SI RELAZIONA CONOSCENDO E CONOSCE ASCOLTANDO

  37. La comunicazione influisce sulla qualità delle relazioni familiari

More Related