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Una Costituzione per l’Europa?

Giubertoni Ailia classe VE a.s.2004-2005. Una Costituzione per l’Europa?.

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Una Costituzione per l’Europa?

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Presentation Transcript


  1. Giubertoni Ailia classe VE a.s.2004-2005 Una Costituzione per l’Europa?

  2. “Oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge così diverso da tutto quello che si era immaginato, scartare gli inetti fra i vecchi e suscitare nuove energie tra i giovani. Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell'attuale crisi della civiltà europea, e che perciò raccolgono l'eredità di tutti i movimenti di elevazione dell'umanità, naufragati per incomprensione del fine da raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo.La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà”. (Spinelli, Rossi, Colorni, Manifesto di Ventotene, 1941)

  3. Why this work? I’ve decided to do this work after the journey I have done in Strasbourg at the European Parliament. There I had the possibility of being informed about what is nowadays the European Union and which are its plans. I was at the Parliament because I won a competition about Europe. I already know something about Europe, but after this experience, mine interests on the Union increased so I decided to sum up all the information I could find in this work. An argument that is very interesting in my opinion is what is happening nowadays; the European parliamentarians were very worried about the ratification of the Constitution and their worries are becoming more well-founded everyday. Perhaps it could seem strange that I am speaking English, but at the European Parliament every one had to speak one of the official languages, which are Spanish, French, German and of course English. As you may think the most used is English, and so, when I was there, like everyone, I had to speak English, and I think it’s dutiful to begin this work with the most important European official language.

  4. “Poiché sarà l'ora di opere nuove, sarà anche l'ora di uomini nuovi, del movimento per l'Europa libera e unita! (…)Un'Europa libera e unita è premessa necessaria del potenziamento della civiltà moderna, di cui l'era totalitaria rappresenta un arresto.”(Spinelli, Rossi, Colorni, “Manifesto di Ventotene”,1941) Questo lavoro di ricerca ha come filo conduttore l’evoluzione del progetto di Unione europea come progetto di pace sul continente europeo. La Costituzione europea, che è oggi messa seriamente in discussione dalle ratifiche, rappresenta secondo me un passo decisivo del percorso verso la pace e perciò vorrei riflettere sul senso di questa Costituzione collocandola nel percorso d’integrazione europea e soprattutto dando uno sguardo a ciò che accade in questo periodo.

  5. Il Manifesto di Ventotene Che cos’è In che contesto fu scritto Su quali basi nasce Quali idee propone Che cosa propone per il futuro dell’Europa Attualità e lungimiranza “E quando, superando l'orizzonte del vecchio continente, si abbracci in una visione di insieme tutti i popoli che costituiscono l'umanità, bisogna pur riconoscere che la federazione europea è l'unica garanzia concepibile che i rapporti con i popoli asiatici e americani possano svolgersi su una base di pacifica cooperazione, in attesa di un più lontano avvenire, in cui diventi possibile l'unità politica dell'intero globo”.

  6. Quali sono le origini storiche dell’idea di Europa unita? Impero romano Medioevo: cristianesimo Età moderna: ragione europea e arretratezza asiatica Ottocento: radici storiche romantiche, Mazzini Nazionalismi novecenteschi: crisi post-bellica e sogno nazista 1941: Manifesto di Ventotene Mondo bipolare: caduta dell’eurocentrismo Fine mondo bipolare: desiderio concreto di unione

  7. Immanuel Kant, Per la pace perpetua Prefazione Le radici filosofiche del progetto europeo Un fine ambizioso: la pace universale L’Europa come tappa verso la realizzazione della proposta kantiana Confederazione o federazione?

  8. Introduzione al testo Il progetto kantiano è utopico? Il destinatario dell’opera: la comunità umana L’attualità delle proposte di Kant nel mondo post-bipolare Quali strade per chi non accetta il disegno kantiano? La ragione come base fondamentale del progetto “Noi” individuale e “noi” cosmopolita Una società universale aperta Il rispetto: valore di base della società giuridica

  9. Uno sguardo al contenuto Articolo preliminare per la pace perpetua tra gli stati I Articolo definitivo: lo “ius civitatis” nello Stato II Articolo definitivo: lo “ius gentium” nelle relazioni internazionali e il “foedus pacificum” III Articolo definitivo: lo “ius comsopoliticum” di tutti gli uomini come persone morali e cittadini del mondo I Supplemento: la garanzia della pace perpetua II Supplemento: i filosofi e i re I Appendice: il moralista politico e il politico morale II Appendice: la forma della pubblicità per accordare politica e morale

  10. Osservazioni Kant e i giusnaturalisti: lo stato di natura e la necessaria uscita da esso Hobbes: un imperativo ipotetico Kant: un imperativo categorico La teoria kantiana supera e completa quella hobbesiana Il patto giusnaturalista: “societatis e subiectionis” La mancanza in Kant di un “pactum subiectionis” Perché Kant non teorizza una vera federazione? Bobbio: “Quello di Kant è un pacifismo giuridico”

  11. Jacques Derrida, Cosmopoliti di tutti i paesi ancora uno sforzo! Un problema attuale, gestito su basi filosofiche kantiane Lo “Ius Gentium” e la legge positiva dello Stato La Legge universale dell’ospitalità non può farsi pratica Cosa sono le città-rifugio? Quali problemi aprono? La crisi dello Stato nazionale Un nuovo diritto cosmopolitico Il vero significato di “ethos” Ogni essere umano è ospite passivo del mondo Il cosmopolitismo a venire: l’evento della Legge dell’ospitalità “e se viene, esso, forse, è già qui”.

  12. Tappe principali del processo di unificazione europea 1941 Manifesto di Ventotene 1951 Trattato di Parigi: istituzione CECA 1957 Trattato di Roma: istituzione CEE 1986 Atto unico europeo 1992 Trattato di Maastricht: istituzione CE 1995 Accordi di Schengen 1998 Unione monetaria e Banca Centrale Europea 2001 Trattato di Nizza: Carta dei diritti fondamentali 2002 L’EURO entra in circolazione 2004 Allargamento a 10 nuovi stati 2004 (29 Ottobre) Firma a Roma del Trattato costituzionale

  13. La Costituzione europea Qual è il vero nome del Trattato firmato il 29 ottobre Qual è il suo significato all’interno del processo di unificazione Un’unica voce in politica estera? Uno o più seggi all’ONU? Il concetto attuale di cittadinanza europea La persistenza del diritto di veto Il sogno europeo che prende forma Un’Europa portatrice di democrazia e di pace sancita dalla Costituzione

  14. Cosa succede oggi? Il problema delle ratifiche Varie tipologie di ratifica Chi ha ratificato Chi non ha ratificato Chi deve ancora ratificare

  15. Galleria di opinioni • Ammirazione per la fiducia francese • Le discussioni devono essere impostate su un piano internazionale • I cittadini interpellati per la prima volta • Mancanza di un popolo europeo • Il pericolo nascosto dietro un’unione solo economica • Il “Non così!” della cittadinanza • Alla ricerca di una personalità che sappia guidare l’Europa • Il coraggio che può nascere dalla disperazione L’opinione del filosofo tedesco Jurgen Habermas “Da tedesco deluso dalla pusillanimità dei politici del mio Paese, invidio la Francia. Questa Repubblica francese ha ancora la consapevolezza dei capisaldi democratici di una tradizione della quale non vuole mostrarsi indegna.(…)Dovremmo dunque rallegrarci di questo dibattito a più voci, se non fosse per un piccolo problema: guardando alla Francia al di là dei nostri confini nazionali, ci rendiamo conto che il voto francese potrebbe mettere a repentaglio una Costituzione che è anche la nostra”.

  16. L’opinione del politologo francese Marc Lazar • La Francia ha perso il suo dinamismo • Chirac: vittima del rifiuto francese • La vittoria va alla sinistra radicale • Un elettorato che vota per la situazione economica interna del paese • Crisi della democrazia rappresentativa “Infine, questo trionfo ha un risvolto politico. Ha dato inizio a un terremoto di cui nessuno può prevedere gli sviluppi. Mentre il 92 per cento dei parlamentari, la maggioranza dei dirigenti dei principali partiti e il grosso degli editorialisti hanno approvato il Trattato costituzionale, il 55 per cento dei francesi lo ha respinto. Si è così approfondita la crisi della democrazia rappresentativa(…)”.

  17. L’opinione dell’intellettuale italiano Ezio Mauro • Mancanza di una base politica • Non ci si è curati del consenso fino ad oggi • Difficoltà nel trovare un’identità europea • Incertezza dei cittadini nei confronti dell’Unione • Paura di alienarsi in un mondo globalizzato • Il pericolo del populismo in Italia “Il vuoto è invece perdurato, fino ad oggi, fino al voto francese ed olandese. E politicamente, nella coscienza dei cittadini europei, quel voto è diventato la colpa di un ritardo storico e politico, come se il peso delle storie nazionali rendesse difficile all'Europa avere coscienza di sé, pensarsi in grande, trasformare la sua geografia in orizzonte, la sua storia risolta in politica”.

  18. L’opinione del filosofo francese André Glucksmann • Chi ha votato “no” sono le fasce radicali francesi • Il rifiuto all’allargamento ai paesi dell’Est • Chirac ha grande colpa nel rifiuto francese • La Costituzione è di difficile comprensione • Sottoporre la Costituzione alla popolazione è stata una “follia narcisista” “Credo che né i francesi né gli olandesi abbiano votato sulla Costituzione, che è peraltro incomprensibile, ma che si siano invece espressi su una questione che non è mai stata chiaramente esplicitata.Una questione semplicissima che avrebbe dovuto essere sottoposta, da sola, alla scelta referendaria. Mi riferisco al problema dell’allargamento dell’Europa. (…) Mi sembra che sia stata una follia narcisista quella di sottoporre prima a i francesi poi agli olandesi un testo di 430 pagine difficilmente comprensibili”.

  19. L’opinione dello storico inglese Timothy Garton Ash • I francesi hanno votato contro lo stile britannico liberale • Blair non dovrà proporre questo stile • Blair dovrà preparare l’Unione alle proposte inglesi • La presidenza austriaca proporrà lo stile liberale • Proposte simili a quelle inglesi ma diverse nella forma “Molti francesi, se una cosa per i britannici rappresenta una buona idea, hanno un motivo in più per guardarla con sospetto. In questa campagna referendaria una delle principali critiche mosse dai francesi all´Unione europea per come viene rappresentata dal trattato costituzionale, ne denuncia il carattere eccessivamente "britannico", troppo allargata cioè a nuovi Paesi, troppo anglofona e troppo innamorata dell´economia liberale, del libero mercato. In un sondaggio effettuato tra i francesi che hanno votato "no", il 40% degli intervistati ha affermato d´aver respinto il trattato in quanto troppo liberale”.

  20. L’opinione dell’economista francese Jean-Paul Fitoussi • Il voto negativo francese non è contro l’Europa • Il desiderio di un’Unione solida • La Costituzione offre opportunità restrittive • E’ stato un voto contro la democrazia delle elites • Il rapporto tra scolarizzazione, reddito e voto • Richiesta di una politica europea contro la disoccupazione “Il "no" francese non è un no all´Europa! (…) Una parte importante dei francesi, nonostante il voto negativo che ha espresso, sogna in effetti un´Europa diversa da quella promessa dal progetto di Trattato costituzionale. (…) Il "no" dei francesi è dunque un pressante invito alle "autorità" nazionali ed europee a rivedere il testo costituzionale, dando più spazio alla sovranità dei popoli e spezzando i vincoli che organizzano artificialmente l´impotenza del politico. E in particolare invita il governo dell´Unione europea a tentare infine, dopo oltre 15 anni di passività, una politica che punti alla piena occupazione”.

  21. Osservazioni conclusive Crisi d’identità europea Si parla d’Europa Il popolo europeo si sta formando L’Unione fu costruita da un’èlite di persone I cittadini non si riconoscono nell’Unione e temono di alienarsi Una necessità: avvicinare e coinvolgere il popolo europeo Per costruire l’Europa dei cittadini portatrice di pace bisogna creare l’unione politica Un “noi” cosmopolita o un “noi” globalizzato?

  22. Bibliografia TESTI Trattato internazionale che adotta una Costituzione per l’Europa, Roma, 2004 Marchese, Mancini, Greco, Assini, Stato e società, La Nuova Italia, Milano, 2004 Andrea, Giardina e altri, Profili Storici dal 1900 a oggi, Editori Laterza, Bari, 2004 Andrea, Giardina e altri, Profili Storici dal 1650 al 1900, Editori Laterza, Bari, 2003 Umberto Morelli, L’Unione europea e le sfide del XXI secolo, Celid, Torino, Ottobre 2000 Jeremy Rifkin, Il sogno europeo, Mondatori, 2004 Immanuel Kant, Per la pace perpetua, Feltrinelli, Milano, 2003 Jacques Derrida, Cosmopoliti di tutti i paesi, ancora uno sforzo!, Cronopio, Napoli, 1997 Spinelli, Rossi, Il Manifesto di Ventotene, 1941 SITI INTERNET www.governo.it www.europa.eu.int www.mfe.it http://european-convention.eu.int www.europarl.it www.associazionedeicostituzionalisti.it www.cartadeidiritti.net ALTRO Claudio Grua, Conferenza “Diventiamo cittadini europei”, Novara, liceo scientifico A. Antonelli, 11 Novembre 2004 Paolo Mieli, Conferenza “La formazione dell’uomo politico. Dall’orator romano all’uomo politico contemporaneo”, Novara, sala Giudo Cantelli, 9 Novembre 2004

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