540 likes | 726 Views
Una volta c’era … un castello. Scuola Sec. I° di Chignolo Po Classe I B a. s. 2013/14. Il castello. A partire dal IX sec. si assiste in Europa al fenomeno detto “ incastellamento”, cioè alla costruzione dei castelli.
E N D
Una volta c’era … un castello Scuola Sec. I° di Chignolo Po Classe I B a. s. 2013/14
Il castello A partire dal IX sec. si assiste in Europa al fenomeno detto “ incastellamento”, cioè alla costruzione dei castelli. Si trattava di complessi fortificati che sorgevano in posizioni strategiche oppure accanto a una curtis, una chiesa, un villaggio per difendersi dagli attacchi e dalle scorrerie degli invasori.
I castelli erano costruiti da re, nobili,vescovi e abati. Inizialmente erano semplici fortificazioni in legno e, quindi, a rischio di incendio, successivamente in pietra, materiale più costoso ma più sicuro. Il castello era circondato da un fossato e da due cinte di mura: la corte bassa ( dove risiedevano i servi,il fabbro e altri artigiani) e la corte alta, in cui viveva il signore con la sua corte. Il tutto era difeso da una numerosa guarnigione di soldati.
Il mastio Nella corte alta vi era un “castello”nel castello: una grande torre fortificata, di tre piani, dove risiedeva il signore, chiamata maschio o mastio. Era anche l’ultimo baluardo in caso di sfondamento delle difese.
Il torrione Il torrione era una delle parti più caratterizzanti del castello. Serviva per sorvegliare le entrate e le uscite e costituiva l' ultima difesa in caso di sfondamento. Inizialmente la forma di questa costruzione era quadrangolare poi diventò poligonale o cilindrica. L' altezza e l' ampiezza dell' edificio doveva essere proporzionata alla cortina difensiva e fungeva anche da torre di vedetta.
Alcuni castelli del nord Italia erano dotati di un torrione molto più fortificato,chiamato dongione, una specie di “castello “nel castello . Alcuni castelli erano dotati di più torri però una sola,la maggiore,fungeva da torrione. Nel torrione stazionavano soldati armati.
Mura merlate La caratteristica distintiva del castello era costituita dalle mura fortificate,segno della sua capacità di protezione e difesa. Le mura potevano essere provviste di torrette di vedetta, collegate tra loro da passaggi sia interni alla merlatura che esterni, che formavano il cammino di ronda,percorso dalle sentinelle. La merlatura formava una sommità dentata. Lo scopo era quello di
proteggere i soldati sui camminamenti. Dai bordi dei merli si poteva aprire catidoie per gettare sui nemici assalitori liquidi bollenti (acqua,olio, pece...).
Il ponte levatoio Il ponte levatoio difendeva la porta di accesso del castello. Veniva azionato da un argano che si trovava in una stanza sopra l' ingresso. Veniva ritirato in caso di pericolo e di notte.
L'ARCIERE Gli arcieri erano soldati che stavano dietro alle feritoie, fenditure rettangolari e verticali. Gli arcieri erano armati di arco e frecce e, in caso di necessità, avevano una spada a portata di mano per il combattimento a corpo a corpo. Indossavano una maglia di ferro con sopra una tunica lunga, fermata in vita con una cintura. In testa portavano un elmetto
di ferro. Ai piedi indossavano stivali e alle mani guanti a protezione delle dita quando imbracciavano l’arco. Questi soldati erano alloggiati nel castello, all'interno del torrione o lungo le mura.
Il balestriere La balestra era una arma di lunga gittata, capace di forare le armature dei cavalieri. Era, però, poco maneggevole e lenta da ricaricare. I balestrieri, come gli arcieri vivevano in alloggi vicino ai camminamenti, ed erano molto apprezzati.
Il cavaliere Il cavaliere era una figura molto importante in epoca medievale. Fin da bambini i figli delle nobili famiglie venivano inviati al castello di un potente signore, presso il quale svolgevano funzioni di paggio e poi di scudiero, passando al servizio di un cavaliere. Verso i 15 e i 18 anni
i giovani venivano nominati cavalieri. Passavano la notte precedente l’investitura in chiesa a pregare e il giorno successivo un cavaliere più anziano o lo stesso signore consegnava loro le armi che il vescovo aveva benedetto in precedenza. Al termine della cerimonia il signore con una spada colpiva di piatto i giovani sulla spalla o sul viso: era il segno che erano cavalieri di fatto. Potevano porsi al servizio di un signore, a cui giuravano fedeltà,seguirlo in battaglia e partecipare a giostre e tornei dove mettevano in mostra la loro bravura con le armi. Come segno di distinzione i cavalieri portavano sugli scudi gli stemmi della famiglia a cui appartenevano.
Il signore Ogni castello aveva il suo signore. Erano uomini di potere: di solito si trattava di un cavaliere che aveva fatto sottomissione al re, diventandone vassallo e ricevendo un feudo. Vi erano due tipi di signore.
I signori territoriali esercitavano la giustizia, organizzavano la difesa militare e riscuotevano le tasse. I signori fondiari avevano diritto, invece, alle corvèes, cioè a una serie di prestazioni gratuite da parte di rustici e contadini. I signori si dedicavano, inoltre, a giostre, tornei e battute di caccia.
Giullari, menestrelli e saltimbanchi Giullari e saltimbanchi erano artisti. Si esibivano nei castelli in giochi e acrobazie e venivano chiamati anche buffoni perchè il loro mestiere era far ridere. I menestrelli erano musici itineranti che accompagnavano con canzoni e musica i banchetti. Erano molto apprezzati specialmente per la conoscenza delle epopee cavalleresche.
L’armeria Tutte le armi e le corazze erano conservate nell’armeria. Essa era gestita dall’armaiolo, spesso un fabbro, che aveva l’importantissimo compito di controllare che le armi fossero in ordine e di buona qualità,farne la manutenzione e ripararle.
La cucina La cucina si trovava in un locale separato dal resto del castello per evitare, in caso di incendio, danni all’intera struttura. Era un ampio locale , dotato di più camini, masserizie e tavoli. Vi era anche il forno dove, una volta a settimana, si cuoceva il pane.
Il pozzo In ogni castello c'era almeno un pozzo. L'acqua dolce e potabile era molto importante: non serviva solo per bere o per cucinare ma si usava anche per lavare, pulire e abbeverare
gli animali. Spettava alle donne e ai servi attingere l’acqua al pozzo e a trasportarla nelle abitazioni. In caso di assedio la presenza di un pozzo era importantissime perché garantiva agli assediati un rifornimento di acqua fresca.
Le segrete Nei sotterranei del castello si trovavano le segrete o prigioni. Qui venivano rinchiusi non solo i colpevoli di reati ma anche coloro che erano in attesa di giudizio. A volte c’era anche la stanza delle torture. Le celle erano fredde, buie e maleodoranti, e i prigionieri erano tormentati da topi e parassiti.
La camera da letto del signore Il signore, nel castello , aveva spazio sufficiente per godere più margine di riservatezza rispetto agli altri. Nel mastio un piano, generalmente l’ultimo era a lui riservato.
In questo modo il signore poteva disporre di una propria camera , mentre gli altri, di solito, dormivano insieme su pagliericci in una grande sala. Nella stanza, che veniva divisa con la propria famiglia, si trovava un grande letto a baldacchino, una cassa per riporre i capi da abbigliamento, un braciere o un camino, una lucerna e una panca... Alle pareti erano appesi arazzi con duplice funzione: ravvivare l’ambiente e parare gli spifferi d’aria, mantenendo il calore.
Stanza delle donne In ogni castello vi era una stanza riservata alle donne. In essa si ritiravano la signora con le figlie, le dame e le ancelle per dedicarsi a lavori di cucito, tessitura,ricamo. Durante queste occupazioni venivano letti ad alta voce libri di preghiera, vite di santi, romanzi cortesi.
Reclusa nella celletta Durante l'età medievale c'era il fenomeno reclusione volontaria : uomini e donne si richiudevano in una cella o carcere, situata in un castello o in un palazzo, per vivere in penitenza o in preghiera . Questo fenomeno era dovuto alla grande devozione religiosa ed era diffuso tra il Duecento e il Trecento in Italia e in Europa.
La chiesa In ogni castello o nelle sue immediate vicinanze c’era una chiesa o una cappella. A partire dal IV sec. In poi nacquero le pievi in cui si svolgevano i sacramenti,
le celebrazioni liturgiche e venivano sepolti i cittadini. Ogni pieve aveva cappelle e oratori. Le cappelle e gli oratori, che sorgevano anche nei castelli per volere dei signori o di un monastero, acquistarono i diritti delle pievi, come la celebrazione della messa e la sepoltura. Le piccole chiese divennero vere e proprie parrocchie con popolo fedele,un proprio territorio e un sacerdote.
La chiesa aveva un campanile e il suono delle campane scandiva il tempo: dava inizio alle celebrazioni liturgiche e canoniche. All’interno la chiesa era molto semplice: una sola navata e affreschi alle pareti per istruire con i dipinti i contadini analfabeti.
L’ospedale A partire dal XII sec. si diffondono gli ospedali( dal latino hospitalis che deriva a sua volta da hospes, ospite). All' inizio queste istituzioni avevano lo scopo di accogliere poveri
bisognosi,viandanti, pellegrini, malati e bambini abbandonati. Gli ospedali erano gestiti da ordini religiosi. Un tipo speciale di ospedale era il lebbrosario in cui venivano assistiti i malati di lebbra che erano ritenuti contagiosi e quindi da emarginare. Gli ospedali erano sostenuti con elemosine e lasciti testamentari. Di solito sorgevano presso un monastero ma si trovavano anche nei castelli, dove per lo più davano conforto ai viaggiatori.
La stalla La stalla del Medioevo era popolata da cavalli. Vi potevano essere anche muli e asini. L'animale più importante rimaneva il cavallo che veniva anche selezionato ed addestrato per la guerra. Di esso si occupavano stallieri e del suo benessere essi rispondevano con la vita.
Il cavallo, infatti, era un bene prezioso in una società in cui i cavalieri rivestivano un ruolo vitale, in quanto la cavalleria era il punto di forza dell’esercito.
La casa dei rustici I rustici vivevano nelle immediate vicinanze del castello di cui coltivavano i terreni. In caso di attacco avevano il diritto di rifugiarsi entro le mura. La casa dei rustici era di legno o di pietra. Generalmente era costituita di una sola stanza, con pavimento
di terra battuta. In questo spazio si cucinava, mangiava, dormiva e si conservano gli attrezzi da lavoro e le masserizie. Un posto importante aveva il focolare: forniva luce, calore e serviva a cuocer i cibi. L’arredamento era molto semplice: un tavolo, delle panche, un pagliericcio su cui si dormiva tutti insieme, una cassa per riporre i pochi vestiti. Le condizioni igieniche erano pessime: le persone non si lavavano e, inoltre, dividevano la casa con gli animali, preziosi per la sopravvivenza della famiglia durante l’inverno.
I contadini “più ricchi” potevano disporre di una casa con piano terra, in cui alloggiavano gli attrezzi, le provviste per l’inverno e gli animali: pecore, galline, conigli e il prezioso maiale, dal quale si ricavava cibo per tutto l’inverno e oltre.
L’orto L’orto è molto importante nel Medioevo perchè permette di avere una varietà di prodotti per un consumo immediato. I contadini coltivavano legumi,ortaggi e
alberi da frutta. Si coltivavano anche erbe aromatiche ( salvia, rosmarino, timo,basilico…), erbe medicinali ( issopo, melissa…) ma anche senape, zafferano, liquirizia. Gli orti si potevano trovare all’interno o all’esterno delle mura di città e castelli. Di essi si occupavano sia uomini che donne.
Il vigneto Tra il XII e il XIII secolo la vite si diffonde in tutto l'Occidente. Si coltivano uva bianca e nera ottenendo vini di qualità diversa: leggeri e annacquati per i poveri, pregiati e corposi per i ricchi.
Le cantine • Il vino veniva conservato nelle cantine insieme all'agresto, un condimento ottenuto aggiungendo sale al succo dell'uva acerba. Dal mosto,inoltre,si
otteneva la sapa, una specie di mousse dolcissima. Ogni castello possedeva delle cantine sotterranee, molto ampie, fornite di tini, torchi, ammostatoi e vasche. Qui si conservava non solo il vino ma anche la frutta, salumi, formaggi. Vi era un reparto, detto “niviera”, che, grazie al ghiaccio e alla neve qui stipata nei mesi invernali, fungeva da cella refrigerante per la conservazione degli alimenti freschi.
L’aratura L'aratura era uno dei lavori agricoli fondamentali,lento e faticoso ma essenziale per la vita dell'uomo. L'aratro poteva essere dotato di ruote di legno o di ferro (raro, però), ed era
trainato da buoi e da cavalli. I concimi naturali erano insufficienti e riservati a colture più preziose. Per far riposare e rinvigorire i terreni si ricorreva alla rotazione biennale o triennale delle colture,per cui una parte di essi veniva lasciata a maggese,cioè non coltivata per un anno. Oltre al grano, venivano seminati cereali minori ( miglio, spelta, sorgo ) che avevano un costo più basso ed erano comprati dalle classi più povere.
Il mulino Il mulino ad acqua si sviluppa tra il sec. IX XIV. Veniva usato per macinare il grano e per la follatura dei tessuti. Era costruito vicino ai corsi d'acqua: la ruota era di legno e veniva
azionata dalla corrente. I mulini erano di proprietà dei signori laici ed ecclesiastici ( vescovi e abati ) che facevano pagare una tassa ( la tassa sul macinato ) a tutti coloro che chiedevano di usarli. Spesso scoppiavano lotte fra i signori o le istituzioni ecclesiastiche sui diritti sui mulini.
Il bosco Il bosco era una risorsa preziosa. In esso si praticava la caccia, si portavano al pascolo gli animali, si raccoglievano bacche, funghi, frutti selvatici e radici. Il bosco forniva
legname, utilizzato per il riscaldamento, la cottura del cibo, la fabbricazione di attrezzi ed utensili, per la costruzione di ponti, case, mulini e imbarcazioni. Gli alberi producevano castagne, nocciole, corbezzoli, more, sorbi, mirtilli, asparagi selvatici, lamponi e erbe varie usate come medicine. Nel corso del Medioevo si procedette al disboscamento per ottenere aree più vaste per le colture di carattere estensivo e per facilitare il pascolo.