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- Finalizzare gli interventi: dai bisogni formativi alla valutazione dei risultati.- Diversificare gli interventi: funzioni di carattere organizzativo, specialistico/disciplinare o di settore.- Ricorrere alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione: apprendimento in rete, e-learning integrato e blended- Diversificare l’offerta di formazione. LE NUOVE VIE DELLA FORMAZIONE DEI DOCENTI SMAU 2003 – ISPETTORE P.MODINI
INDIVIDUAZIONE DI MOMENTI QUALIFICATI:progettazione (duplice lettura dei bisogni: delle persone e delle istituzioni)staff di conduzione (direttore del corso, relatori, coordinatori, tutor) che si fa carico della gestione interattiva della attivitàmetodologie interattive: diminuzione del numero delle ore di relazioni frontali a vantaggio di modalità di simulazione, analisi di caso, ricerca-azione, documentazione, produzione di materialiverifica: valutazione dei cambiamenti, ricadute sul sistema classecredito formativo: autonoma attività di ricerca, studio, documentazione, rielaborazione che valorizzano non solo conoscenze ma anche capacità progettuali, relazionali, l’apprendere ad apprendere.
MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEI PROGETTI DI FORMAZIONE: - I progetti di formazione sono inseriti in percorsi finalizzati. - La diversità dell'offerta si basa sull'analisi delle competenze. - I corsi strutturati hanno preferibilmente un'organizzazione modulare; i corsi brevi possono confluire in sequenze formative di medio e lungo periodo. - L'attività di formazione si colloca in un sistema di crediti. - Sono incentivate le opportunità di partecipazione a corsi universitari con riconoscimento finale dei crediti. - I progetti di formazione favoriscono metodologicamente l'alternanza tra lavoro d'aula ed esperienza sul campo.
VERSO NUOVI MODELLI FORMATIVI a. Corsi brevi b. Stage formativi c. Master d. Programmi tematici sulla TV satellitare e. Reti di insegnanti f. Borse di ricerca g. Collaborazione con l’università h. Formazione on line i. Laboratori didattici j. Consulenza e assistenza consulenziale
LE SCUOLE DIVENTANO LE PRIME PROTAGONISTE DELLA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI La scuola come “laboratorio di innovazione”: - utilizza i momenti di collegialità come occasioni di formazione, intesa come riflessione sulle pratiche didattiche e loro rielaborazione; - avviare programmi di ricerca e di sperimentazione, a partire dalla gestione del Piano dell’Offerta Formativa, da intendersi come stimolo all'elaborazione di più organici curricoli, articolati per obiettivi formativi e competenze degli allievi; - realizzare un dipartimento per la ricerca, la documentazione e la sperimentazione; -
Verso tali obiettivi potranno essere finalizzate le risorse finanziarie messe a disposizione delle scuole, sia tramite i fondi previsti per la formazione dalla Legge 440/97 ,sia i fondi annuali destinati alla formazione. organizzazione di corsi di formazione, normalmente in rete e attivazione di laboratori territoriali;
partecipazione di docenti a corsi offerti da Università, USR, CSA, enti e associazioni; messa in atto di processi di autoformazione, individuale o di gruppo, con supporti multimediali (comunità di pratica, forum); adesione a progetti formativi riconosciuti, la partecipazione a ricerche didattiche, la collaborazione con l’Università per i tirocini, l’anno di formazione, ecc.