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Le imprese cooperative in Toscana. IV trimestre 2012. Firenze, marzo 2013. Indice. 1. La dinamica del tessuto imprenditoriale cooperativo ……………………………….. 3 2. L’andamento delle cariche sociali nelle imprese cooperative toscane ….……… 7
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Le imprese cooperative in Toscana IV trimestre 2012 Firenze, marzo 2013
Indice 1. La dinamica del tessuto imprenditoriale cooperativo ………………………………..3 2. L’andamento delle cariche sociali nelle imprese cooperative toscane ….………7 3. L’evoluzione dell’occupazione ………………………………………………..……………..10 Riconoscimenti……………………………………………………………………………………..13
1 – Tessuto Imprenditoriale / Dinamiche generali Complessivamente, le cooperative iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio toscane, alla fine del 2012, erano 6.829: nel corso dell’anno le nuove iscrizioni sono state 341, a fronte di 216 cessazioni (al netto delle cessate d’ufficio). Anche per il 2012 il tessuto imprenditoriale del sistema cooperativo regionale si conferma dunque in espansione. La crescita, seppur più contenuta rispetto alle precedenti annualità, rafforza una tendenza positiva di medio periodo. La dinamica è stata sostanzialmente omogenea in tutti in trimestri dell’anno, con un picco in quello estivo. La performance delle cooperative si inquadra in un contesto di generalizzato rafforzamento del tessuto imprenditoriale regionale (+0,4%), grazie al contributo delle società di capitali (+2,1%) e delle «altre forme giuridiche» (+3,2%) – fra cui rientrano, appunto, le cooperative – cui si contrappone la stabilità in termini numerici delle società di persone e la diminuzione delle imprese individuali (-0,4%). Del resto, le dinamiche complesse dei mercati ed il rafforzamento della concorrenza, in un periodo di crisi, richiedono la presenza di imprese più strutturate, ed i cambiamenti in corso nel sistema delle imprese toscane sembrano maturare in questo senso.
1 – Tessuto Imprenditoriale / Andamenti di medio periodo Il tasso di iscrizione delle cooperative toscane, nel corso dell’intero anno 2012, è stato pari al 5,0%: si tratta di un dato in linea con quello del quinquennio precedente, collocandosi inoltre su un livello analogo a quello delle società di capitali. Il tasso di cessazione si è invece collocato al 3,2%: anche in questo caso siamo in presenza di un valore simile a quello delle società di capitali, benché stavolta più elevato rispetto alla media del periodo 2007-2011 (2,8%). Si osserva inoltre come il tasso di iscrizione presenti, nelle imprese cooperative, una marcata regolarità nel periodo in esame, oscillando (se si esclude il 5,6% del 2010) fra un minimo del 4,8% ed un massimo del 5,1%. Per quanto concerne i tassi di cessazione la forbice è invece più marcata e compresa tra il minimo del 2,6% (2008, 2009, 2011) ed il massimo del 2007 (3,3%), anno in cui si avvertivano ancora, evidentemente, gli effetti più diretti della riforma del diritto societario. Nel complesso si delinea inoltre un turn over meno accentuato rispetto alla media regionale, confermando quello cooperativo come un modello d’impresa maggiormente stabile rispetto ad altre forme organizzative.
1 – Tessuto Imprenditoriale / Province Lucca prosegue la sua crescita a ritmi sostenuti (+5,2%): si tratta di un caso «anomalo» (in positivo) a livello regionale, oramai ricorrente da più trimestri. Fra gli altri territori, Siena (-0,4%) si conferma in flessione così come Pistoia (-0,3%), nonostante in quest’ultimo caso si siano registrati valori positivi – sempre al netto delle cessate d’ufficio – fino al terzo trimestre 2012. Firenze è perfettamente allineata con il dato medio toscano, Grosseto (in difetto) e Pisa (in eccesso) si discostano di poco dallo stesso valore regionale. Prato (+2,6%) si colloca in seconda posizione dopo Lucca, gli altri territori realizzano in chiusura d’anno valori pari all’incirca al punto percentuale.
1 – Tessuto Imprenditoriale / Settori Il settore della cooperazione incide per l’1,6% sul totale delle imprese registrate, rappresentando la tipologia prevalente nella movimentazione merci (61,6%) e pesando in misura comunque rilevante nell’edilizia abitativa (25,3%), nell’istruzione-sanità (18,5%) e nei servizi di pulizia (12,5%). L’espansione dell’ultimo anno è il frutto di un’ulteriore crescita delle costruzioni (+2,2%), in controtendenza rispetto al più generale andamento del settore. I servizi alle imprese, secondo settore per presenza di cooperative, acquistano invece soltanto mezzo punto percentuale, con l’eccezione positiva dei servizi di pulizia e delle attività professionali, scientifiche e tecniche. Industria in s. s. e trasporto e magazzinaggio crescono su valori intorno al 3%, anche in questo caso in controtendenza rispetto all’andamento generale, ed un aumento si registra anche nel turismo (+6,1%) e nell’istruzione-sanità e servizi sociali (+2,2%). In calo infine le cooperative agricole (-1,2%).
2 – Cariche sociali / Classi di età Nel 2012 si è ridotto il numero delle cariche in imprese cooperative (-2,7%), così come accade – del resto – anche per le società di capitali (-0,4%) e per il totale imprese (-0,8%). Nel 2012 si è dunque confermato un trend di «razionalizzazione» che si era registrato nel sistema cooperativo anche nel 2011 (-3,9%) e nel 2010 (-0,6%). In particolare, le cariche si riducono fortemente (-6,3%) nella classe intermedia di età (30-49 anni) ed in quella dei più giovani (-7,0% per le persone con meno di 29 anni). Il fenomeno dell’invecchiamento della classe dirigente nella cooperazione toscana è confermato dalla consistenza sostanzialmente immutata della fascia d’età più numerosa (-0,3% per le persone fra 50 a 69 anni) e, soprattutto, dall’aumento delle cariche degli over 70 (+2,2%), riscontrabile anche nelle società di capitali in forme addirittura più acute (+5,1%). Più in generale, nella cooperazione, il peso della fascia 30-49 anni si è ridotto negli ultimi dieci anni di 11 punti percentuali (incideva per il 50,7% nel 2002), mentre quello della classe da 50 a 69 anni è aumentato di 9 punti: si è dunque verificato, proporzionalmente, uno slittamento verso le classi più anziane in un quadro di contrazione complessiva del numero delle cariche (-19% nel decennio in esame).
2 – Cariche sociali / Genere Il 22,4% delle cariche nella cooperazione è occupata da donne, incidenza superiore a quella delle società di capitali (21,6%) anche seinferiore a quella del complesso delle imprese toscane. Nell’ultimo anno, fra le cooperative, si è avuto un calo di circa un punto percentuale delle cariche sociali occupate da donne, contro un aumento di pari entità fra le società di capitali. La contrazione femminile nell’universo cooperativo è stata proporzionalmente superiore per i maschi (-3,1%), così come avviene, del resto, per le altre tipologie di imprese.
2 – Cariche sociali / Nazionalità La diminuzione delle cariche sociali all’interno delle imprese cooperative toscane è da attribuire interamente alla componente nazionale (-2,9% rispetto alla fine del 2011). In un quadro di calo complessivo delle cariche si rafforza invece l’incidenza straniera, trainata dai cittadini provenienti da paesi entrati più recentemente a far parte della Comunità Europea (+11,8%): quella rumena (+13,9%) ed albanese (+10,5%) si confermano, in particolare, le comunità imprenditoriali più numerose all’interno del sistema cooperativo regionale (con, rispettivamente, 164 e 126 cariche sociali alla fine del 2012). Buona performance anche per quanto riguarda i cittadini extracomunitari (+3,2%), fa cui spicca la presenza di persone con cariche sociali originarie del Marocco (61 unità, una aggiuntiva rispetto alla fine del 2011) e del Senegal (46 unità, con una riduzione di 18 nel corso del 2012). Stabile, infine, la presenza di persone provenienti da paesi della Ue-15, guidati dalla Germania (67 unità, 3 aggiuntive nel 2012) e dalla Francia (55 unità, 5 in meno rispetto al 2011).
3 – Occupazione / Genere Alla fine del 2012 gli occupati dipendenti nella cooperazione toscana, secondo i dati forniti da Inps*, erano 89.723, di cui il 57,2% donne ed il rimanente 42,8% uomini. Le cooperative si confermano pertanto come un insieme di imprese caratterizzate da un forte grado di occupazione femminile. Per la prima dal 2005 si è verificata una contrazione del dato occupazionale complessivo (-0,7%) che ha colpito, in particolare, l’universo maschile (-0,9%) rispetto a quello femminile (-0,5%). Nonostante gli effetti della crisi, l’occupazione era invece continuata a salire a ritmi sostenuti tra 2010 e 2011, ed in misura ridotta anche nel 2009. Fra il 2005 e il 2012 i lavoratori delle cooperative sono aumentati in Toscana del 17,3%: l’incremento ha interessato entrambe le componenti di genere, risultando tuttavia più intenso per quella femminile (+18,9%) rispetto a quella maschile (+15,3%). * I dati occupazionali sono prodotti sulla base di dati INPS che ci consentono di quantificare tutte le tipologie di rapporto di lavoro incluse nel flusso Emens delle denunce contributive INPS, nessuna esclusa (lavoratori a contratto indeterminato, determinato, stagionale, part-time, full-time, etc.).
3 – Occupazione / Classi di età I giovani scontano ben più di altri la flessione occupazionale registrata fra il 2011 e il 2012 (-9,4% per gli under 30, con una dinamica simile fra uomini e donne), mentre aumentano in pari proporzione gli over 50 (+9,0%). Si registra poi un calo rilevante anche per la classe 31-40 anni (-3,3%); lieve espansione infine per gli occupati con età compresa tra 41 e 50 anni (+1,1%). In una prospettiva storica di più lungo periodo, gli andamenti dell’ultimo anno confermano – ed anzi accentuano – una tendenza visibile già della metà dello scorso decennio. Nel corso dei sette anni considerati, gli over 50 sono quasi raddoppiati (+89,8% fra il 2005 e il 2012), passando dal 12,8% al 20,7% degli occupati totali. Anche la fascia di età immediatamente successiva ha fatto registrare un consistente incremento (+37,2%), passando nello stesso arco temporale dal 27,9% al 32,6%. È rimasto invece stabile, in termini numerici, il segmento fra 30 e 40 anni (+0,2%), ed è sensibilmente diminuito quello fino a 30 anni (-19,4%). Per effetto di tali dinamiche, inoltre, entrambe le classi hanno visto diminuire il loro peso relativo, dal 35,5% al 30,4% nel primo caso e dal 23,7% al 16,3% nel secondo: i lavoratori al di sotto dei 40 anni, che nel 2005 costituivano circa il 60% dell’occupazione dipendente complessiva delle imprese cooperative toscane, alla fine del 2012 contribuivano dunque alla stessa per meno del 50%.
3 – Occupazione / Territorio A livello territoriale, il dato offre uno spaccato molto eterogeneo con un differenziale addirittura di 13 punti tra il risultato provinciale minimo e massimo. La migliore performance è quella di Firenze che cresce di 3 punti rispetto al 2011. Il capoluogo è in pratica l’unico contesto – insieme a Grosseto che cresce di un punto, Arezzo e Prato che registrano una lieve espansione (+0,3%) – a dare una certa stabilità al dato complessivo regionale, mentre nelle restanti sei province si perdono quote consistenti di occupati. L’andamento maggiormente negativo riguarda Massa-Carrara, con una consistente riduzione (-10,1%); più moderate le altre flessioni, con valori compresi fra i due e i tre punti percentuali in meno per Livorno, Pisa, Pistoia, Siena e Lucca. Si noti che, in quest’ultimo caso, si registra una contrazione dei livelli occupazionali nonostante l’aumento del numero delle cooperative registrate agli archivi camerali di cui si è detto in precedenza.
Riconoscimenti Redazione ed elaborazioni: Andrea Cardosi (par. 1 e 2), Andrea Cardosi e Riccardo Perugi (par. 3) Coordinamento: Riccardo Perugi La presente analisi è stata condotta nell’ambito del Protocollo d’Intesa per il Monitoraggio e la Competitività dell’Imprenditoria Cooperativa fra Unioncamere Toscana e le Centrali Cooperative regionali di Legacoop, Confcooperative, AGCI e UNCI. Per informazioni: Unioncamere Toscana – Ufficio Studi Via Lorenzo il Magnifico, 24 50129 Firenze Tel. 055-4688.1 Mail studi@tos.camcom.it Web www.tos.camcom.it Il presente materiale è disponibile anche sul sito www.starnet.unioncamere.it nell’area territoriale Toscana.