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Rivoluzione americana. CRONOLOGIA. CONTESTO STORICO. MAPPE. 1774 ATTO DI QUEBEC:Blocco espansione ad ovest; 1774 1°CONGRESSO CONTINENTALE a Filadelfia: Formazione dell’esercito per la guerra contro l’Inghilterra; 1776 2°CONGRESSO CONTINENTALE : Dichiarazione d’Indipendenza ;
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Rivoluzione americana CRONOLOGIA CONTESTO STORICO MAPPE
1774 ATTO DI QUEBEC:Blocco espansione ad ovest; • 1774 1°CONGRESSO CONTINENTALE a Filadelfia: Formazione dell’esercito per la guerra contro l’Inghilterra; • 1776 2°CONGRESSO CONTINENTALE: Dichiarazione d’Indipendenza; • 1777 3°CONGRESSO CONTINENTALE: Problema istituzionale( federazione o confederazione); • 1777 SARATOGA E ALLEANZA CON FRANCIA • 1781 YORKTOWN
1783 TRATTATO DI VERSAILLE; • 1784 4°CONGRESSSO CONTINENTALE A FILADELFIA: Probabile istituzione federazione; • 1787 VOTAZIONE COSTITUZIONE; • 1788 ENTRA IN VIGORE LA COSTITUZIONE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA; • 1791 INTRODUZIONE DEI PRIMI 10 EMENDAMENTI DELLA COSTITUZIONE; • 1861-1865 GUERRA CIVILE
La colonizzazione inglese nell'America settentrionale non aveva seguito una logica preordinata e un piano di espansione “imperiale”.Il sovrano aveva concesso lo sfruttamento dei nuovi territori a compagnie commerciali, a singoli individui, a comunità di coloni già installate.Queste colonie non erano governate da Londra in modo centralizzato, a capo di ogni colonia c’era un governatore nominato da re.Quanto al parlamento legiferava solo sugli aspetti commerciale del rapporto con esse.Ciò insieme alle grandi distanze che vi erano tra le comunità favorì la formazione di una società decentrata, animata da un forte spirito autonomistico e comunitario e da una spiccata coscienza della propria diversità.Dal punto di vista sociale, le colonie non riprodussero meccanicamente le strutture e le gerarchie esistenti nel vecchio mondo.I coloni erano uniti da ideali politico-religiosi e dal desiderio di realizzare oltreoceano quello che in patria era loro precluso.
Nel 1773 il governo inglese aveva assegnato il monopolio dell’esportazione del tè nelle colonie alle Compagnia delle Indie, danneggiando mercanti e contrabbandieri americani:la risposta fu il Boston tea party, nel corso del quale fu gettata in mare nel porto di Boston una grande quantità di tè della Compagnia.Londra reagì duramente.Lo scontro era alle porte: mentre il re ordinava alle truppe inglesi di riprendere il controllo del Massachusetts in rivolta,il primo congresso delle colonie, riunito a Filadelfia, dava vita a un esercito unitario, la Continental Army, e ne affidava il commendo a George Washington(1732-99).Non tutti erano disposti alla rottura con la madrepatria.
Thomas Jefferson (1743-1826) redasse la Dichiarazione d'indipendenza, approvata dal congresso il 4 luglio 1776 riunitosi a Filadelfia. Si tratta di un documento di grande importanza storico culturale, perché in esso i principi della libertà, dell’uguaglianza civile e politica e del consenso trovano per la prima volta un’espressione politica. La Dichiarazione d’indipendenza venne formulata quando ormai il conflitto con l’Inghilterra era in corso.
I “ribelli”(come erano chiamati in Inghilterra gli americani) erano inferiori sul piano militare, ma questa inferiorità fu compensata dalle indecisioni e dagli errori strategici degli inglesi.Importante fu la vittoria di Washington a SARATOGA(19 ottobre 1777) perché spinse la Francia (1778) e poi la Spagna ad intervenire nella guerra, approfittando delle difficoltà degli inglesi.Il governo di Parigi fu indotto a intervenire sia da un calcolo politico, sia dal movimento di opinione animato dai circoli illuministi,presso i quali raccoglieva ampi consensi l’inviato americano in Francia, lo scienziato e uomo politico Benjamin Franklin(1706-90).
L’appoggio militare dei francesi permise agli americani di continuare a combattere.Il prolungarsi del conflitto, la guerriglia organizzata da Washington e la pesante sconfitta subita a Yorktown, in Virginia (17 ottobre 1783), indussero il governo di Londra a sottoscrivere un accordo di pace (Parigi, 3 febbraio 1783) che riconosceva l’indipendenza delle tredici colonie e la loro sovranità su tutti i territori americani.
Conquistata l’indipendenza, si aprì il problema di quale forma istituzionale dare al nuovo stato.Innanzi tutto si doveva decidere se vi dovesse essere un unico stato che unificasse le colonie:ciascuna di esse costituiva uno stato sovrano, essendosi dotata nel corso della rivoluzione di una propria costituzione, di propri organi di governo e magistrature.Le possibilità di scelta erano due: o l’autogoverno di ciascuna colonia all'interno di una confederazione; o uno stato federale, in cui le colonie mantenessero ampie autonomie.Nel Sud, geloso della propria autonomia, prevalse la linea confederalista, mentre nel Nord “affarista” la tendenza unitaria federalista.La linea federalista fu elaborata da Hamilton(1775-1804) e Madison(1751-1836) e alla fine prevalse.
I rappresentanti degli Stati Uniti votarono a Filadelfia, il 17 settembre 1787, la costituzione degli Stati Uniti d’America, che entrò in vigore nell’autunno del 1788.L’anno successivo venne eletto il primo presidente americano,George Washington.Le molte difficoltà che questo documento incontrò nell’approvazione da parte dei singoli stati non furono che il preannuncio di quel contrasto fra sostenitori del potere centrale e difensori delle autonomie locali che avrebbe caratterizzato in seguito la vita degli Stati Uniti.La costituzione americana è un documento breve, finalizzato a stabilire il quadro dei principi e di procedure al cui interno deve svolgersi la vita politica.Essa delinea uno stato federale, assegnando agli organi centrali poteri in materia di difesa nazionale, di commercio estero, di politica economica, di legislazione sull’immigrazione, e agli stati tutte le competenze non esplicitamente attribuite al centro
Suo cardine è la divisione dei poteri, considerata strumento di garanzia contro i rischi del dispotismo assolutistico.Il potere legislativo spetta la CONGRESSO, un parlamento bicamerale eletto dal popolo su base censitaria e composto dalla camera dei rappresentanti e dal senato.Il numero dei rappresentanti di ogni stato alla camera era ed è proporzionale alla popolazione di quello stato; il senato era ed è invece composto da due senatori per ogni stato, al fine di consentire adeguata rappresentanza anche agli stati meno popolati.Il potere esecutivo spetta al PRESIDENTE, eletto per quattro anni da un collegio di grandi elettori a loro volta eletti con voto popolare.Il presidente esercita anche poteri di controllo sul Congresso, disponendo del diritto di veto sulle decisioni di quest’ultimo.Al fine di assicurare l’equilibrio fra i due poteri, la costituzione stabilisce che il presidente non possa sciogliere anticipatamente le camere, né queste possano destituire il presidente.La magistratura è indipendente da qualsiasi istituzione governativa: massimo organo giudiziario è la corte suprema, i cui membri sono nominati dal presidente
Nela sua storia più che bicentenaria, la costituzione americana ha avuto in tutto 26 emendamenti, che ne hanno modificato e precisatoil testo.I primi 10 furono introdotti, su proposta di Madison, il 15 dicembre 1791 per rispondere alla critica di chi riteneva che i diritti dell’individuo non fossro sufficientementi tutelati dal dettato costituzionale.Tra i rimanenti, i più significati sono quelli che riguardano il problema della schiavitù (non affrontato dalla costituzione), la discriminazione raziale e il diritto di voto.
Territori degli stati uniti nel 1787 Le tredici colonie del 1763 Ordinamento politico degli U.S.A. Per tornare a questa pagina cliccare sulla freccia in alto a destra(indietro)