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LA COMUNITA' CRISTIANA DELLE ORIGINI. INTRODUZIONE Dopo la morte in croce di Gesù, egli si manifestò ai suoi apostoli dando a loro precise istruzioni.
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LA COMUNITA' CRISTIANA DELLE ORIGINI INTRODUZIONE Dopo la morte in croce di Gesù, egli si manifestò ai suoi apostoli dando a loro precise istruzioni. Cosi cominciarono a proclamare il Vangelo:il regno annunciato era presente e aperto a tutti e la salvezzaconsisteva nel credere che Gesù morto e risorto sarebbe tornato presto (Mt 28,18-20). Si formò cosi la prima comunità dei credenti:La Chiesa.
INDICE • La discesa dello spirito • Il discorso kerigmatico di Pietro • I riti della prima comunità cristiana • L'organizzazione della comunità • La comunità ideale • La comunità reale • Pietro e il mago • L'apertura al mondo pagano • Paolo di Tarso • La cecità e la vista
La discesa dello spirito Mentre si celebrava a Gerusalemme la festa di Pentecoste gli apostoli insieme con Maria Maddalena, furono protagonisti di un avvenimento straordinario,destinato a rappresentare una svolta nella loro vita e nella svolta della Chiesa: lo Spirito Santo si manifestò loro sotto forma di lingue di fuoco e con un forte rumore (At 2,1-4). La grande effusione del Spirito Santo viene raccontata come una teofania. Essa è la consacrazione degli apostoli a essere missionari del Vangelo io ogni punto della terra e a tutti gli uomini(lo Spirito ,infatti, permette loro di esprimersi in ogni lingua ed è considerata l'inizio della chiesa voluta da Cristo (At 1,8).
Dall'effusione dello Spirito Santo la Chiesa divenne missionaria,cioè consapevole di essere mandata ad annunciare il Vangelo a tutti gli uomini di ogni tempo in tutto l'universo. teofania:Luca riporta una manifestazione divina simile a quella del Sinai accompagnata da vento e da fuoco, segni della trascendenza di dio. Pentecoste:In greco vuol dire “cinquantesimo giorno” .E' il nome di una antica festa ebraica, celebrata sette settimane dopo la Pasqua che ricorda la consegna della legge a Mosè e la conclusione della alleanza sul monte Sinai.
Il discorso kerigmatico di Pietro Dopo la Pentecoste Pietro cominciò a predicare l'importanza di Gesù come Messia vuole mettere in luce la coerenza tra l'annuncio profetico, riguardante la venuta di un Messia,e gli avvenimenti della morte e Risurrezione di Gesù. Il discorso di Pietro è detto Kerigmatico cioè proclama solennemente il valore di salvezza nella venuta di Gesù. Kerigmatico:il termine greco significa “annuncio”:è la proclamazione solenne di un fatto.
I riti della prima comunità cristiana Luca illustra la vita e la testimonianza della Chiesa delle origini :l'amore fraterno, la capacità di condividere con solidarietà, lo spirito di servizio e il disinteresse per sé. In particolare la comunità delle origini è sorretta da quattro colonne spirituali:l'insegnamento degli apostoli, la condivisione fraterna dei beni, la frazione del pane e la preghiera. I primi Cristiani cominciarono gradualmente a sentirsi una comunità differenziata da quella ebraica e si orientarono verso uno stile di vita nuovo. L'ingresso nella nuova comunità era segnato dal rito del Battesimo. Possiamo riassumere il senso della vita della prima comunità nella pratica dell'agape, un amore che vuole il bene altrui. La preghiera era sia individuale che comunitaria:il porsi in relazione con Dio con amore riconoscente e fiducioso. Agape:è un termine greco che significa “amore”, un amore disinteressato,come quello che Dio prova per gli uomini.Nei primi secoli cristiani con questo termine ci si riferiva alla celebrazione della Eucarestia.
L'organizzazione della comunità I compiti prioritari degli apostoli furono la predicazione e nel contempo l'organizzazione delle prime comunità cristiane. Poichè la presenza dell'apostolo era temporanea, in quanto la sua attività di predicazione lo conduceva in altri luoghi, attraverso l'imposizione delle mani vennero nominati alcuni responsabili che dovevano guidare comunità in sua assenza:vescovi. Essi convocavano i credenti per la preghiera,celebravano la eucarestia e dovevano sorvegliare la testimonianza di fede. Nella comunità di Gerusalemme vennero istituiti sette uomini chiamati Diaconi con la funzione di aiutare nella organizzazione materiale della comunità e nell'assistenza ai bisognosi. Imposizione delle mani: è un gesto antichissimo che indica il trasferimento su un'altra persona della autorità e del potere di chi impone le mani benedicendola in nome della divinità. Vescovi: significa “sorveglianti” Diaconi:significa “servitori della comunità”
La comunità ideale Stefano, fu il primo dei sette diaconi incaricati di occuparsi della distribuzione quotidiana dei viveri e della tutela delle vedove di origine ellenica. Grande conoscitore delle scritture, venne trascinato a Gerusalemme davanti al sinedrio con l'accusa di avere pronunciato parole blasfeme contro Dio e Mosè, ma egli dimostrò, Scritture alla mano, come gli ebrei erano sordi allo Spirito Santo e alla chiamata di Dio, venne allora condotto fuori città e lapidato. Divenne cosi il primo martire della Chiesa primitiva. Questo evidenziò le reali difficoltà alle quali si trovò chi apparteneva alla comunità cristiana ,però emerse la fiducia e il totale abbandono a Dio di chi decideva di affidarsi a Lui. Stefano fu modello per molti altri che seppero vivere con coerenza la propria scelta di fede fino in fondo. Martire: vuol dire “testimone”.Indicava il fedele, il quale, piuttosto di rinnegare la propria fede, sceglieva di affrontare persecuzioni e processi che si concludevano con la morte cruenta.
La comunità reale La prima comunità era minacciata dall'ipocrisia: quella di alcuni cristiani che si erano convertiti solo formalmente e che volevano apparire solidali, senza esserlo autenticamente. A titolo d'esempio ricordiamo: -Anania e Saffira consegnarono solo una parte della somma ottenuta dalla vendita di un podere e il loro peccato viene presentato come un attentato contro la sanità e l'integrità della comunità cristiana.La conseguenza di questo atto fu la morte per entrambi. -Simon Mago , nel momento in cui Pietro e Giovanni giunsero da Gerusalemme per conferire lo Spirito Santo tramite l'imposizione delle mani ,chiese di poter acquisire lo stesso potere, offrendo loro del denaro(dal suo nome deriva il termine simonia che indica il commercio di beni spirituali).
Pietro e il mago Il protagonista è un Simon mago muscoloso che si esibisce in spettacoli strabilianti di magia, alimentando dicerie stravaganti sul suo conto da parte del pubblico. Il cammino di Simone si incrocia più volte con quello dei primi discepoli che predicano il messaggio di Cristo, in particolare con Pietro. Egli tenta di screditarlo dal sostenere che il Dio degli apostoli è un tiranno che si accanisce contro gli uomini, mandando loro ogni sorta di sventura e chi predica la sua parola avvilisce gli uomini, privandoli di ogni genere di piacere di questa vita. Allora Simone si candida per la prova suprema: volare fino in cielo, tra le stelle. Se egli ci riuscirà, Pietro stesso si dichiara disposto ad onorarlo come il Nazareno. Comincia la sfida e Simone si solleva da terra e sale sempre più in alto, fino ad diventare un puntino piccolo nel cielo. Pietro è sconvolto: allora la fede cristiana era soltanto una delle verità di questo mondo e non l'unica verità. Ma il corpo di Simone ricade rovinosamente a terra e la fedele compagna, Sofia, piegata sul cadavere, grida con ferocia il suo dolore e la sua rabbia.
L'apertura al mondo pagano Per diventare cristiani erano sufficienti la fede in Cristo e il battesimo: non esistevano preclusioni di nessun genere, giacchè il dono dello Spirito Santo era stato esteso anche ai pagani. Però i cristiani di origine giudaica erano inclini a preservare le loro radici ebraiche e mal tolleravano la presenza di persone impure a causa delle loro usanze e dei loro comportamenti. Si riunì così una grande assemblea, considerato il primo Concilio della Chiesa, tenutosi a Gerusalemme nel 49-50 d.C. Il tema centrale riguardava l'opportunità di imporre ai neoconvertiti la pratica della circoncisione che, secondo le Legge di Mosè, era indispensabile per la salvezza. L'accordo raggiunto fu un compromesso: chi si convertiva era libero, in linea di principio, dall'osservanza della circoncisione. Venne dunque precisato come fosse la fede a rendere puri sia i cristiani provenienti dal paganesimo sia quelli provenienti dal giudaismo Le decisioni prese orientarono la Chiesa verso la sua dimensione di comunità universale aperta a tutti gli uomini.
Paolo di Tarso La conversione di Saulo fu un evento fondamentale per la Chiesa delle origini. Saulo era di famiglia ebraica e abitava a Tarso, una città ellenistica. Gli venne dato anche un nome greco-romano, Paolo. Era cittadino romano di nascita, frequentò la celebre scuola rabbinica di Gamaliele a Gerusalemme ed esercitò, per tutta la vita, il mestiere di tessitore di tende. Ebreo praticante, fu in primo tempo al servizio del Sinedrio e persecutore dei cristiani. Ma fu proprio l'esperienza a Damasco a fargli cambiare stile di vita, su cui poi si fonderà la usa missione apostolica. Il Signore gli si manifesta come luce accecante che lo priva della vista. Dopo la sua conversione, Paolo iniziò la sua attività missionaria facendo diversi viaggi, se ne presumono ben 4 . Dopo il terzo viaggio Paolo andò a Gerusalemme, e venne accusato di aver violato la Legge introducendo un pagano nel Tempio. Venne arrestato, e in quanto cittadino romano, si appellò al diritto di essere giudicato a Roma. A Roma visse per 2 anni in una casa privata, sorvegliata da guardie, predicando il Vangelo ai visitatori. Rientrato a Roma dopo il quarto viaggio missionario, Paolo fu martirizzato per decapitazione lungo la via Ostiense, intorno al 67 d.C.
La cecità e la vista i greci dicevano che chi vede ciò che agli uomini sfugge non poteva vedere le cose di tutti i giorni. I poeti, infatti, non potevano che essere ciechi. Non era più necessario per loro vedere le cose della quotidianità, i poeti potevano guardare oltre e più lontano. La vista materiale scompariva perchè si apriva alla conoscenza umana un'altra e diversa possibilità di conoscere. Paolo infatti viene colto da una visione, viene interpellato da un messaggio divino e questo lo acceca, lo rende escluso dal mondo delle cose materiali perchè può vedere ciò che altri non vedono. Paolo riacquisterà in seguito la vista naturale , ma gli rimarrà sempre la visione delle cose divine.