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i ntervista a Martha. Martha grazie per dedicarmi questo tempo. Ti posso fare qualche domanda su tuo fratello John?. Ok. Chi è tuo fratello John Forbes Nash Jr.?
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Martha grazie per dedicarmi questo tempo. Ti posso fare qualche domanda su tuo fratello John? Ok
Chi è tuo fratello John Forbes Nash Jr.? • Mio fratello John Forbes Nash Jr. è nato il 13 giugno 1928 e dicono sia tra i matematici più brillanti e originali del 900, John ha rivoluzionato l‘economia con i suoi studi di matematica applicata alla “Teorie dei giochi”. John ha vissuto per circa trenta anni tra i successi scientifici ed accademici e la malattia mentale. Durante la brillante attività scientifica in istituti universitari prestigiosi (come quello di Princeton) oppure in società come la RAND Corporation, dove insieme a logici, matematici, fisici e ingegneri esperti di teoria dei giochi, lavorò per il governo alle strategie politiche e militari della guerra fredda. Dovette convivere con la schizofrenia che spesso e per lunghi periodi nell'arco di trent'anni ne offuscò l'intelligenza e la creatività isolandolo emotivamente dal mondo esterno.
Per te è un genio? John è mio fratello prima di tutto, e dicono che sia geniale e raffinato matematico puro. Ha sempre avuto un'abilità poco comune nell'affrontare i problemi da un'ottica nuova e impensabile per gli altri, trovando soluzioni incredibilmente eleganti a problemi complessi, come quelli legati all'immersione delle varietà algebriche o alle equazioni differenziali paraboliche.
Per cosa ha vinto il Nobel? Ha vinto il premio Nobel per l’economia nel 1994.
Martha raccontami della tua famiglia Il papà, si chiamava con lo stesso nome di mio fratello, era nato in Texas ed ebbe un'infanzia infelice, riscattata solo dagli studi in ingegneria elettrica che lo portarono a lavorare per l'AppalachianPower Company di Bluefield, nella Virginia Occidentale. La nostra mamma si chiamava, Margaret Virginia Martin, prima si sposò con papà poi fece l’insegnante di inglese e qualche volta di latino. John era un ragazzo piccolo e singolare, solitario ed introverso. Aveva più interesse per i libri piuttosto che giocare con altri bambini è proprio grazie a me che John riesce ad integrarsi un po' di più con gli altri coetanei, riuscendo anche a farsi coinvolgere nei giochi usuali dell'infanzia. Tuttavia, mentre gli altri tendono a giocare insieme, John spesso e volentieri preferisce rimanere per suo conto. Il papà, poi, lo tratta come un adulto, fornendogli in continuazione libri di scienza .
È stato facile per tuo fratello scoprire la passione della matematica? A scuola non andava molto bene, perlomeno inizialmente. Gli insegnanti non si accorgono affatto del suo genio e dei suoi talenti straordinari. Anzi, la sua mancanza di "abilità sociali" lo mette in cattiva luce nei confronti di colleghi e corpo docente. John forse si annoiava a scuola, un caso non raro, visto che Albert E. era altrettanto insofferente verso le tradizionali istituzioni scolastiche. Al liceo, invece, era più bravo rispetto ai compagni. Sai che ha ottenuto anche una borsa, non per la spesa, ma di studio, grazie ad un lavoro di chimica in cui vi era però anche lo zampino di papà. Allora dopo averne parlato una sera insieme il papà e la mamma lo mandano a Pittsburgh, alla Carnegie Mellon, per studiare proprio chimica. Con il passare del tempo, però, il suo interesse per la matematica va aumentando sempre di più, ed è bravissimo nella soluzione di problemi dificcilissimi. Andò a Princeton, per il dottorato e conobbe i giganti della scienza Eintain e Von Neuman. Sai che nella lettera di presentazione a Princeton che John porta, vi è solo una frase, scritta dal rettore: "Quest'uomo è un genio."
Con gli amici come vanno le cose? Con gli amici, invece, si comporta in modo sempre molto strano. Di fatto, non riesce ad avere rapporti di amicizia né con donne né con uomini e papà e mamma sono preoccupati.
Di cosa si occupa a Princeton tuo fratello? Durante i suoi anni di insegnamento a Princeton, soprattutto, John, mi raccontava la mamma, aveva molti interessi nella matematica pura ed applicata: dalla topologia, alla geometria algebrica, dalla teoria dei giochi alla logica. Non è mai stato interessato a lavorare con altri specialisti. A John piaceva risolvere un problema con le sue forze e i suoi strumenti concettuali, cercando l'approccio più originale possibile alla questione. E sai che mentre studiava per il suo dotttorato, sviluppò delle considerazioni che 45 anni più tardi gli valsero il premio Nobel.
Cosa dicevano coloro che lavoravano con lui? Mi raccontava la mamma che un suo collega, Ordeshook, ha scritto: _ « Il concetto di “Equilibrio di Nash" è sicuramente l'idea più importante nella teoria dei giochi, per quel che riguarda i giochi non cooperativi. Se analizziamo le strategie di elezione dei candidati, le cause della guerra, la manipolazione degli ordini del giorno nelle legislature, o le azioni delle lobby, le previsioni circa gli eventi si riducono ad una ricerca di o ad una descrizione degli equilibri. Detto in altri termini e banalizzando, le strategie di equilibrio sono tentativi di predizione circa il comportamento della gente. »
Ma con le donne poi come andò? Conobbe una donna, di 5 anni più anziana di lui, e nasce il mio nipotino. Però John si comporta molto male non vuole aiutare la madre economicamente, non riconosce il figlio, anche se si occuperà di lui per tutta la vita, sia pure saltuariamente. Incontra un'altra donna, Alicia Lerde, meglio nota poi come Alicia Nash, che diventerà sua moglie.
John era onesto? Ad un certo punto della sua vita incontra LouisNirenberg, che lo introduce ad alcune problematiche delle equazioni differenziali alle derivate parziali. In questo campo ottiene un risultato straordinario, uno di quelli che potrebbero valere la medaglia Fields, e che è legato ad uno dei famosi problemi di Hilbert. Tuttavia il matematico Ennio de Giorgi, di cui John ignorava i risultati, aveva già risolto lo stesso problema pochi mesi prima in maniera indipendente. Al conferimento del Nobel, lo stesso John dichiarerà che: "fu De Giorgi il primo a raggiungere la vetta".
Come si ammalò tuo fratello? Dopo aver ricevuto il premio Nobel inizia a occuparsi delle contraddizioni della meccanica qauntisticae anni dopo confesserà che probabilmente l'impegno che mise a questa impresa fu causa dei suoi primi disturbi mentali. Dopo i periodi di crisi, spesso successivi ai ricoveri in ospedali psichiatrici, Nash tornava a fare matematica. Ma pochi mesi dopo la malattia si riacutizzava. Terapie come elettroschinsulinoshock, con conseguente attacco epilettico e coma, camicie di forza chimiche, lo hanno segnato nel fisico, ma oggi John è un ottantenne che frequenta ancora l'Istituto a Princeton, studia ancora matematica e sembra guarito dalla malattia.
Ma è vero che parlava con gli extraterrestri? John ad un certo punto incomincia a vivere un periodo lunghissimo della sua vita in cui alterna momenti di lucidità, in cui riesce comunque a lavorare, raggiungendo anche risultati assai significativi (ma non del livello dei suoi precedenti), ad altri in cui le condizioni dicono che sia matto. Diceva di avere delle visioni di messaggi criptati, provenienti anche da extraterrestri, il credere di essere l'imperatore dell‘Antartide o il piede sinistro di Dio, l'essere a capo di un governo universale.
E tua cognata Alicia come si comporta? Alicia che sostiene in tutti i modi e con grandissimi sacrifici. Finalmente, dopo lunghi travagli, all'inizio degli anni novanta, le crisi sembrano avere fine. John può tornare quindi al suo lavoro con maggiore serenità, e imparando a dialogare e a scambiare idee con altri. Il simbolo di questa rinascita è contrassegnato nel 1994 con il conferimento del premio Nobel per l’economia. Il 19 marzo 2003 gli è stata conferita la laurea "honoris causa" in Economia e Commercio da parte dell‘Università Federico II di Napoli.
Martha posso farti ancora una domanda? No mi osno stancata se vuoi sapere di più vai in libbreria e comprati il libro di Sylvia Nasar dal titolo: “Il genio dei numeri. Storia di John Nash, matematico e folle”. Ti devo dire che ha tante pagine 442. Ciao.
Dimmi la casa editrice Rizzoli. Ciao Ciao.